Critica Sociale - Anno XIII - n. 5 - 1 marzo 1903

CRITICA SOCIALE i7 contentarsi delle idee puramente morali insegnate, come si ra 1 superficialmente. A un Jlopolo stato nutrito per anni con idee religiose non si può sperare di dargliene nitro con un semplice voto di maggioranza. 11 Quindi, concluse il Combes, occorro mantenere ancora il prete, che abbia cura dello anime e della morale dei cittadini francesi. · E in Italia la legge del 1899, che beneficò 11.589 dei 20.000 parroci, 11 ha dimostrato col ratto - scri"e il de– putato clericalegi;tiante H. De Cesare (Corriere di Nllpoli, 28-29 gennaio Hl03) - che lo Stnto italiano tiene i piì1 modesti rappresentanti della gcrnrchil\ ecclesiastica in maggior conto di quanto li a,•essero i ,·cechi Governi, non escluso il pontificio.·,, Tutto 11uestocoinvolge il ricono<tcimento che In morale Inie!\ insegnl\tn dalla borghesia non hn ancora dato i risultati che se ne spera.vano, e che ad abbattere la mornle cattolica occorrerà la morale ispirata alla soli– darich\ in terra, S})rizzante dalla concezione socinlista della società. Quando la lnicizznzione dello Stnto o della scuola sia un ratt.o compiuto, quando l'azione delle Congregazioni sia stata ridotta, quando la morale nuoYa si sia dift'nsa o radicata insieme a una 1>it'1 ampia conoscenza delle scienze sperimentali, allora la proposta di destinare le rendite dei 200 milioni del patrimonio regolare, anzichò ad alimentare i pastori cl 1 anime, n dare incremento al– l'istruzione o ad attivare le fonti produttive elci paese, incontrerà. assai minoro opposizione e in Italia e in Frn11cia e altrove. IX. - Alcun~ obi4•zioni. Sono queste proposte contrario o pericolose alla li- 1.>erth.1 per modo che un r.overno reazionario pos~a ritor– cerle contro il proletariato, colpendo i suoi uomini cd i suoi organi? Noi caso delle Congregazioni religiose, si tratta di spogliare del privilegio. economico o giuridico organismi, la cui funzione utile ò cessata o è diventata nociva; nel caso delle organizzazioni operaie, si tratta di organismi, che proprio ora cominciano nd avere una funzione attiva ed utile, ed alle quali anzi la borghesia rnol dare il riconoscimento giuridico per regolarne i mo,•imenti COI• l'addO~:inr loro una responsabilità. penale e pecuniaria. Es1:e dovranno quindi guardarsi più dall'eccesso che dalla negazione di un riconoscimento legislativo. E sic– come si tratta dr jure comleiulo, sta al proletariato di sapersi difendere. La legge, che colpisce le Congrega– zioni religiose, non può quindi dnnueggiare le organiz. zazioni di lavoratori, alle quali basta per sviluppnrsi la legge sulle associazioni spogliata degli arbitrii poli– zieschi. E qunnto all'incameramento dei beni, se In borghesia vi addi\•iene come per il passato 1 non ò il proletariato socialista che J>otrà opporsi al passaggio di una porzione di capitale J>ri,•nto al servizio della colletth·ità. La l)ermnnenza della scuola prh·ata consente lo sYi• luppo della scuola popolare accanto alla scuola comu– nnle o dello Stato, e no è anzi unn integrazione in attesa che ad essa si sostituisca. pienamente. L'esclusione dalla scuola publJlicn. di chi ha fatto voti non può colpire l'inscgnanto socialista. che non è asser– vito nel alcun dogma giurato; e l'interdizione dell'in– segnamento religioso non può limitare l'insegnamento delle dottrine economiche pili eterodosse e dei principii positivi, perchè bastano l'esposizione di tutti i sistemi economici 1 la critica storica, il metodo sperimentale, per aprire le menti dei giov1rni alla comprensione del socialismo. i\l n perchè ricorrere al metodo si11tomatico, anzichè n. quello ye111>tico? Perchè raro della lotta anticlericale an• zlchò della lotta economica pu1·a 1 che implicitamente involve anche quella? Prim11. di tutto, il partito soclali.~tn, e il proletariato con esso, al grado di svilu1>1>O al qullle son giunti, non possono disioteres~arsi di alcun movimento sociale; non ò vero ehe sia utile abbandonare ogni lotta collaterale e sussidiaria a quella economica, quando il Yincere in quella YUOIdire affrettare il trionfo di questa. L'errore consisterel>be nel subordinare l'ultima e principale alle JJrime e secondarie. Ma chi dico che 1 combattendo il militarismo magari col sostenere la rcrmn. di duo anni o la riduzione dell'esercito permanente, si danneggi la propaganda socialista purn.? J~ non si tratta neppure, oggi, di iniziare una lotta anticloricnle accanto a quella antimilitnrista., pel suf• frngio universnle, ecc. Si trnttn. solo di conoscere l>ene i termini di questo problema. per assumere all'occorrenza l'atteggiamento più rispondente ni fini del proletariato, o 1>or indicare ai rappresentanti di esso nei Comuni l'azione costante colla quale l)Ossono contribuire alla sua soluzione. Ma queste misuro dannc~goranno la propagancla so– cialistn. trn i proletari cattolici? Non credo, perchò esse non hanno carattere di odiosità e di persecuzione. Chi crode può liberamente pregare o far pl'cgare nelle ehie.<:e, alimentandole col proprio olJolo, senza obbligare chi non crede a contribuire ed a subire l'influenza di classi privilegiate per funzioni cho piì1 non adempiono. E 1•er altro se, come ò ,,ero, la lotta e l'interesse eco– nomi<'Opre\'algono su tutti gli altri, bnsterà mostrnre all'operaio cattolico il contegno del suo clero, sempre schierato dalla pnte <lei padrone, perchò apra gli occhi e lo giudichi per qu~l che Yalc, pur continuando, so crede, a frequentare liberamente la sua chiesa, e a con– tribuire al mantenimento del culto. .\In. la IJorghesia libcrnlo o radicalo avrà il coraggio di compiere un programma siffatto, e cli farlo since– ramente? i~ quello che si vedrebbe. Per giudicarla occorre met– terla alla prova. Lo armi, in Italia, a diffcreuza <lelln. F'rnncia, essa le ha; basta che lo forbisca e se ne serva, sfidando i .rulmini del Vaticano, dove le Congregazioni contano per qualche cosa, a\•endo nella gerarchia 10 car– dinR.li1 2 patriarchi, 120 frn. nrch•esco,•i e vescovi resi• denziali e 140 fra. arcivescovi o vescovi titolari. Ma non si dimentichi che in Jtalia In Santi\ Sode è più potente mn meno temibile, perchò li~ stessn ampiezza del suo obbiettivo, Pnnnientamento dello Stnto italiano, lo rende inverosimile ( 1 ). E se in uni\ questione 1 come quella del divorzio, che il proletariato senle ))Oco,perehè poco lo tocca, il suo aiuto alla borghesia è piccolo o nullo, in questioni coinYolgenti un cumulo di intere si sociali o materinli come sarebbe la soppressione reale delle Con• gregazioni religiose, la laicizzazione della scuoln 1 o piit innanzi la separazione della Chiesa dallo Stato, quel– l'aiuto sarelJbe ben pil, valido, o la intimazione del pro• lotarinto sarebbe ben Jlii1energica. Jntanto lasciamo chi:, il tomJ)O, e lo spirito di cmula- 11,ionedemocristiano Yerso il moyimento socialista, e il crescere ciel prolet.ariato, o le ))auro della borghesi:~ reazionaria, maturino il problcmn. AU:SSAl'iOI\O SCIIIA,'1 1

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