Critica Sociale - Anno XI - n. 21 - 1 novembre 1901

R 328 CRITICA SOCIALE dnll'albero della finanza, matura spontaneamente il rrutto dolla com·ersione clella rendita ('). Hd è appunto intorno a questi tre indirizzi che giova a1>rirc la discussione, onde trarre qualche lumo per l'atteggiamento del partito socialista. . .. Comfociamo dalla cosidctta politica di prepara– zione. .L'on. Luz,.atti, facendosi recentemente interprete di questo indirizzo, ha ncccnnato ai due scopi, l'uno all'altro correlativo, verso i quali dovrebbe tendere la nostra J>Olitica finanziaria: miµ-lioramento della nostra circolazione monetaria e conversione libera della ro11dita. Questi due sco1>i,se raµ-giunti, porte– rcbbcr~ certo un grande honoficio al pucsc; il primo dotcrmmando uno sgravio dei consumi il scconclo scemando l'interesse del nostro debito.' Ora, per la C0D\'ersionc libera (cioè con offerta di restituzione del prezzo cn1>itnJe)della nostra rendita d~ ~n 4 •1. netto ad un 3 1 /,, occorrono due condi• z10111:anzitutto che ci sin già sul mercato un tiJ)o 3 1 /, J>Crcento che si ,wvicini nlln vari, como a,•eva disposto l'Austria nel J89G, quando, contrattando un prcstlto_cU 117 milioni di corono al 3 '/., prevarava la conversione ciel suo 4 por cento in oro· che il nostro 4 per cento netto sia. (]uotnto alla B~rsa. normai• mento a circa 114. Questo condizioni ne prcsup• pongono quindi un'altra: che, per la soliclib\ del nostro credito, si mantenga scrupolosamente il 1>a• rcggio. )In una rirorma tributaria, intesa a sgravnre le eln.ssi povere, è rorse sem1)ro una minaccia al pa– rc~gio? :Xoi crediamo assolutamente di no, e tutti i progetti J>resentati fin qui dal Carcano nel 1898, dul Car111inonel t 39, dal Wollemborg ne] 1901 1 e anche quf:lllo che gii\ si annunzia dovrà presto J)resentare Pon. Cnrcano, suffrugano la nostra 01)inione. fn tutti questi progetti lo sgravio elci consumi alimentori ò compensato da nuove formo di tassazione a pro dello Stuto o degli enti locali. 1•:solo noi progetto testò formulato dflll'on. Laca.vn cho spunta la. tendenza 11. scn•ir:si degl!_ avanzi attivi del bilancio per compiere alcu111sgravn senza tormentare le ch,ssi ricche; ma questa tendenza crediamo sia destinata a rimanere il sogno solitario di un fìnnnzierc mal riuscito. Una riforma tril)Utarin, che, sgravando Je classi povero, riordinasse i tributi in modo da. colpire pH1 adeguatamente le classi ricche, non solo non turbo• rcbbe il J>areggio, ma, assidendo su basi ))Ht e<1ue e pH, solide il nostro sistenrn, tributario, crescerebbe credito allo Stato e (]uindi ngC\•olcrebbe la futura eon,•ersione della rendita. Credere che questa con– versione sia incompatibile con la rirorma dei nostri tributi, è un grave errore, quando non sia un'abile manovra per giustificare Ja nostra immobilità do– lorosa. Nò questo ò tutto. Perchè il partito socialista do• vesso rinunciare ad. ogni riforma tributaria per atten– dere,, secondo il verbo dell'on. Luzzatti, la conver– sione libera della rendita (o abbiamo visto che di questo rinuncio non c'ò proprio bisogno), occorre– rebbe fosse sicuro che il pareggio e il credito dello Stato non venissero turbati in altra. maniera. i\fo. può il partito nostro a vere una tale sicurezza? Evidente– mente no, pcrc.hè tanto fa politica estera, quanto le nuovo spese, cl1penclono dlL uomini e dtL partiti oho lrnnno idee affatto op1>ostc alle nostre. l•: che intorno alla intangibilità del parecn-,io ci sia molto da dubitare, ce ne avvertono, oltre "ci1e certi ( 1) lttlHloue dell'OD, Oulcclardlnl alla leg,e di uae,tame11lo del Bllau,do; u aprile 1,01 1 pq. 11. CO sintomi affatto recenti, alcuno pagine assai oneste dell'onorevole Ouicciardini. Nella citata Relaziono al Bilancio cli assestamento, il Ouiccinrdini ra notare che il pareggio attualo ò insidiato da parecchi tarli roditori, che non tarderanno a mostrare l'opera loro. Da una parte c'è la certezza di una minore entrata. por lo sgravio dei terreni in seguito Alla 1>erc<1ua– zione fondiaria, por hL diminuzione del dazio doga– m1le elci frumento a causa della mllggior produzione naziorutle, ccc., coo.; dall'altra c'ò la C\'entualitfl di un futuro aumento nello spese militllri,tanto J>erl'eser– cito, <1uanto per l'armata. lo; nllora; che sarebbe dei socialisti se, dopo R.ver persuaso il J)aesc che lo !lfotus quo dei Luzzatti ò UDIL specie cli purgatorio in vista del paradiso futuro, si vedessero un bel giorno distrutto dagli stessi Luz• zatti - sempre teneri per l'esercito e per Ja flotta. - quo! 1>areggio finauzi.irio, a. oui si erano assunti cli faro volontariamente la.guardia.? In verità essi a.vrel)– bero fatta una magnifica figura di becchi bastonati. . .. Rimangono i due altri Indirizzi: politica di lavoro o politica di sgra,,ii. Quanto alla prima, occorre intenderci anzitutto ir~torno al suo significato. Se, come pare, la politica cli lnvoro dovesse consistere in una serie cli 1>remii ad industrie rachitiche, di incoraggiamenti a. specu– lazioni malsane, cli favori fl capitalisti inetti, insomma se si do,•esse risolvere in un protezionismo fatto a svcso dei contribuenti, niun dubbio che l'opposizione dei socialisti sarebbe Jliì1 che giustificnta. Non cosl invoco se si trattasse cli niutare quei lnvori 1>ubblici sani o 1>roficui,dai \JUali, oltre a trovar rimedio la. disoccupazione invernale di molta 1>nrteciella classe proletaria., potrebbe trarre largo giovamento hl pro– duttività. economicil della 1rnzio11e. Ma, anche in <1uesto caso, una opposizione aA'li sgra, li, in vista di UllfL maA'giorn estensione di lavori 1)Ubblici, sarebbe im1>01iticu cd assurda. Chi vorrebbe inratti sostenere che gli sgravii tributarii non ci im– portano affatto o che a noi occorrono soltanto elci nuovi lavori? Del resto questa questiono ha UlliLben scarsa im– portanza, perchè ò gii\ risoltR dulia decisione del Governo. U 1tiuistero ianardclli presenterà fra ))OCO i suoi progetti di sgravio, non sap1>i1uno ancora se eMclusivarnento ristretti Alla progressh•ll abolizione del dazio commtale sui farinacci, op1mre estesi ad altri consumi. Ora, aUa Camera e nel 1>nesc,quale dovrà essere l'atteggiamento nostro davnnti a questi progetti cli sgravio? Evidentemente, non ostile. 1 progetti po– tranno essere insufficienti al bisogno, inatleguati alla lunga. attesa, tecnicamente imperfetti; ma. tutto ciò non potrò. esimerci dal dovere cli sostenerli, J)Ur cer– cando di emend11rli nello parti che ci parranno più dirottose. Così si è ra.tto per i primi progetti \Voi– ~~~~:~!~ cosl si farà. certo J)er i futuri progetti Però, il lungo discorso che siamo venuti racendo J>?r ~rrivare fin qui, ci dà Il criterio secondo il quale g1uchcare l e futuro p ro1>osto ~o,·ernativc. Anzitutto poichò il 1> areggio.ci ~à hLsperanza di potere, (Jlutnd~ che sia, convertire 11 nostro debito in un nitro a saggio più basso, occorro che la riforma. non mi– n~ccl 1:1eri~me1~t? il par~ggi~. In secondo luogo, poichò gli n.vanz1 att1v1 del blla.11010possono rendere possi– bile l'attuazione di OJ>erodi indiscusstL utilità. pub• blica, o l'incremento di servizi civiJi richiesti dal nuovo s,•iluppo della vita sociale, ò bene che Ja. ri– rorma tributaria si com1>ia senza l'uso di questi a.vnnzi, e quindi si concilii con una sana e ben in– tesa 1>olitica di lavoro. Ora, i modi di attuazione di una riforma che ri-

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