Critica Sociale - Anno X - n. 20 - 16 ottobre 1900

B 308 CRITICA SOCIALE è il natura.le processo della mente umana, da.Ip:u:ticolare al generale, dal concreto all'asti·atto; non muO\'ere a ritroso dal socialisn:10alla democrazìa 1 l.lensl dalla demo– crazia al socialismo, che ò l'integrazione e il corona.– mento cH quella. A. illustrare questa tesi) il TrC\'CS sfiora J>ersino argomentazioni famigliari (ci perdoni l'amico) ai Procuratori del Re e alla stampa reazionaria. 'l'utto questo, a senso nostro, è un ta:1tino arbitrario. Il prncesso della J)ro1,aganda collettiva non può essere inte1·amente assimilato all'inseg1ia.mento individuale, nò allo stesso maestro di scuola. è tolto di opportunamente avvicendare il metodo induttivo e il dedutth·o J)Cr istruire i JJropri alunni. In ogni propaganda, come in ogni pro• cesso educati\'O, v,è un periodo iniziale, nel quale la. semplìcifa_clelle fonnole e un tal quale dommatismo :-i impongono per unn. })recisa necessità. pedagogica; nel quale Pimagine, che ò riflesso soltanto n.1)prossimativo del vero, sostituisce spesso la descrizione diretta, e la veritì1, che si somministra alle menti, è solo J>arziale, non per ipocrisia di chi istruisce, ma perchè una mente ve1·giue d'ogni inb:iazione non la concepirebbe piena ed intera.. Quando un partito si presenta. nelParringo della discussione e deve vincere Pine1·zia, attrarre la curiosit1\, destare h\ fede, suscitare la simpatia, scuotere i prcgiu• dizi tradizionali che cerchiano cd ingombrano le menti, è naturale che misuri i mez:d allo scopo: esso lieve dii· luflo in una confercnz,1, semplificare i termini delle quc• stioni, IH'eseutare in iscorcio Io evoluzioni che delinea, m\'Vicinare idealmente alle sorgenti le foci, giovarsi in– fine <1ell 1 ausilio JlOtente del sentimento come di staffetta necessaria. all'idea. Jlreoccuparsi dei non voluti i neon ve• nienti che ne possano sorgere, 1>ereventuale fraintendi• mento cli uomini o per maligno concorso di circostanze fortuite, equivarrebbe n precludere la via a qualunque propaganda più J)rovvida, condannare il mondo alla 1>il1 a.;:;;iaticaimmobilità .. Nonchè In politica, la scienza., la stessi~ arte, ogni umana attività - se cosiffatti scrupoli prevalessero - sare\Jbe consacrata. alla J)ii1sicura paralisi. L'inconveniente allorn nnsce, quando il metodo 1 proprio al dissoda.mento iniziale, dh·enta metoclo normale di coltura: quando la. formula, che fu punto di partenza 1 strumento peda_;ogico, catapulta di assa.lto e di con– quista, diventa punto di .l.Hivo e di stasi, muro e bar– riera. a progredimcnti ulteriori; e la. parabola, come appunto nelle religioni, assume valore o qualità. di dot• trinft, e il simbolo si confonde colla cosa simboleggiata. Allol'a ò che l'anima di un partito si cristallizza. Allora ·- non gill., come pru·e ai facili critici, quando se1>ara da. sè elementi incoerenti ed eterogenei - nasce nel JHtrtito la setta, S))unta. !a ChieSa. Quando un 1mrt'ito, dal periodo della formazione, passa all'azione, allora è d'uopo che getti da sè, non già i principii, ma l'invo– lucro nel quale i J>rinciJliiskwano chiusi, come farmaci dentro una capSula destinata ad agevolarne l'inghiotti– mento; la. crisalide allora. deve sfarra.llarc dal bozzolo, In. formuhL a1>rirsi e \ 'ersn.re nella vita tutto ciò che chiu• deva dentro cli sè. Aniene come al geometra, che deve a1,rire una via dentro o su la montagna; egli ap1u·ende d,dle resistenze che la figura geometrica non gli 1rnò dare il tracciato, che la via retta non ò la pili breve, come in matematica. J>ura. Se un partito, giunto alla fase dell 1 a1.ione, q_uesto i1on sente, si determina in esso un arresto di sviluppo o un'involuzione precoce. Questo il pericolo che nnerte il Treves, contro il quale insorge, contro il quale non da oggi noi insor– gemmo;)na era, un tempo, ribellione forse di" intellet– tuali ,,impazienti. Il J)ericolo vero ò nato tcstè. li partito è cresciuto, si può dire, sopra se stesso; gli errori av– versarii gli hanno concimato il terreno; ogni colpo, che gli fu dato, fu come il colJ>O d'accetta del 1,otatore, che accelera il rigoglio dei rami e delle fronde. Ectolo con sulle braccia, Oramai, mi_cumulo, un ,•ilu})l>O di pro– blemi concreti, amministrativi, finanziari 1 politici, di re– sponsabilittt inopinate. Finchè era la lotta per la propria difesa, per le libertà elementari) e i nemici lo assali,•ano e gli miravano al petto, lo slancio, il cora.ggio, la. con– vinzione ba.sto.vanoj oggi n quella. lottai non finita an– cora., se ne aggiunge un'altra.: è l'insidia che lo attende al ,·arco, e l'accerchiamento che si tenta contro cli esso; Io si attende al fare, al cimento dell'azione concreta. Jn questa i vecchi partiti hanno ricchezza di mezzi e cli uomini tecnici, la tradizione del comando, la consuetu– dine della direzione; e il còmpito loro è tanto del nostro 1>il1 age,•ole quanto è il conservare dell'innovare. Invano noi ci aJ>partiamo a disegno, dichiariamo di non parte• ci1>areai poteri esecutivi delle amministrazioni, ci fac– ciamo piccini, con esempio nuovo, riservandoci azione di controllo e d-i stimolo; le cose son piì1 forti di noi e ci s1>ingono a.cl a-ssumere direttamente responsabilità, dove accampiamo pretese. Se volete infonderci l'anima - dicono i partiti alleati - non sdegnato di prestarci, se occorre, le braccia. ecl i corpi. L'ingranaggio ci tra• scina e già minaccia. travolgerci. A,•remo gli omeri bastanti alla. prova.? ( 1 ) ... Scrh•enclo clel Congresso di Roma. un:~ relazione che parve e vote,'a. essere un'apologia ( 2 ), non lasciammo di notare come il Ih·ello di coltura rivelato dal Congresso fosse indubbiamente suJ)eriore al livello medio intellet– tuale del partito. Sappiamo di scrivere cose che saranno rilevate con maliziosa compiacenza clai giornali avver– s;1rii come u J)reziose confessioni ni ma non ò questo un pericolo che ci sgomenti: quei giornali sono pii'l con• vinti di noi, che è appunto in qnesta brutalità e quasi fu1·ore di autocritica, sconosciuto ai partiti ond'essi sono le voci, la maggiore clelle nostre forze, la pii1 salda ga– ranzia del nostro sviluppo. La vita dei nostri Circoli, delle nostre Sezioni, orga– nismi cellulari e proto1>lasmatici del I)artito, è, general– mente, povera; organi fiscali per la l'iscossione, neces• sal'ia, delle quote sociali, luoghi di ritrovo serale nè frequente, nè volonteroso per gli stessi soci, attirn.ti in locali di rado convenienti da una mesehirin. buvette e da modeste festicciuole, essi non trovarono ancora, saivo forse qualche eceezionei il li1}() sul quale modellarsi, che eon• seni.a loro di raggiungere i clue scopi cardinali pei quali dovrebbero esistere: essere crogiuolo di elaborazione continua della coscienza del partito, ed essere al tempo stesso nuclei discentrati di attrazione e cli reclutamento, che COll\'ergano al partito sempre nuo\'e forze e nuove sim1>atiedal di fuori. La vit.a morale, che dovre\Jbe de– fluire e rifluire intensa, per organo loro, fra i centri e {'J Questo è, 11erora, 111i1 o,·1donte noi comuni. lla non dul.>ltlamo che qualcosa di slmlle possa n,·,·crarst fra non molto anche rls1ictto allC' Stato. Una orlontazlono democrntlca del ùo,·crno, ucl sensi de• 11nenll dal Sacchi, dalJ'Alcssto (,·cggRsl li suo notc,·010 nrt1co10 l'ar• UU e />1·our<mmli 11ella Nuorn ,wtologUi uscita oggi stesso) e In J>arte (\al 01011111, è tutt'altro Cile hlll)OSSll.>lle, o J)UÒ dl11ondere In gran parlo dal\'attcggl1Ulle11to del JlRrfltl estremi, Allora nuo,·o o dec1slvo r<is 11011sn1.>1111A. si 11rracccranno nl JlRl't!to soclt'lllsta, e non stt'lri, nel• l't'lrl.>llrlo suo di ternl)Oregglare. Noi esamineremo 1mrtltt'l111ente I Sin• tomi della nuO\'t'Isttuaz1one, 1111111e emerge d!ll pl11slgnlflca11U scritti e discorsi l)Ollllcl recenti, 11rlma che si riapro In camera e i1p11cna cl llRrrà elio I dati J)Crun tnle CSl\lllCSll\110qunnto è J)OSS1\.)JIC con{. pletl. (') Cl'W<'(f S<>drllel negli ulllml due llltll\Crl.

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