Critica Sociale - Anno X - n. 20 - 16 ottobre 1900

CRITICA SOCIALE SO7 debbono atteggiarsi in fonne nuove o diverse, o sem– plicemente meno schematiche, corrano il rischio cU non essere più riconosciute. Sl, noi temiamo che le moltitudini lavomte dalJa propaganda mistica, coi suoi concetti astratti, ripetuti automaticamente o artefatti in vesti fantastiche, non scorgano più, o non scorgano sempre, nella complessità dell'azione socia.– lista, i principii pur evidentissimi che Ja informano. Nou abbiamo noi veduto molte volte nostri compagni ricercare e, non scorgere;, o almeno restare dubbiosi, se vi fosse il socialismo e la. lotta di classe in una cam1>a.gna. politica. per la libertà, o contro il prote– zionismo, o 1>crla trasformazione di un sistema po– Jiziesco e penitenziario, o per la. semplificazione cli cougegrti amministrativi che paralizzano ai suoi primi passi l'azione socialista, appena questa. si argomenta di tradurre nei fatti della politica. le idee della scienza? ... Quante volte nello assemùloe elci partito non ci è toccato sentire opporre a coloro che consigliavano questo o quel nuovo atteggiamento politico del J>ar– tito, reclamato daUa. e,,idente e magari riconosciuta e proclamata OJ)!>Ortunità delle circostanze, questa rngione che sembra. perentoria o che non farebbe che far cadere lo braccia, se non fosse spesso usata a mero artifizio cli discussione, cioò: Voi avrete ra– gione e vedrete giusto perchò siete intellettuali (oh! sciagura!), ma lo masse 110nvi capinbbero? ... Oh! qual propaganda è questa, che si riduce talora n confessare che le masse proletarie, organizzato nel partito socialist:1, non sono ancora e sempre in grado cli cogliere in ogni occasiono l'interesse vero della loro classe? Per fortuna c'è una grande esagerazione in qucl– l'nr~omento di discussione cho si suole talvolta nello assemblee desumere daUa assorta inettitudine della massa a capire: tuttavia, per quel tanto che di vero c 1 è, non costituisce ciò una gravissima. accusa aJla nostra propaganda? Non pretendiamo aver qui esaurito tutte le nostre argomentazioni in merito alla. questione che abbiamo preso a discutere. Anzi noi contiamo ritornare sul nostro discorso per illuminarne meglio alcune parti cd aggiungere qualche altra s1>ecialc consiclernzionc. Ma il fin qui detto ci pare debba conferirci s11fli– cicnte autorità. per levare l1au::rurio che la nostr:i propaganda si nutra cli elementi pii1 sani e più ricchi, secondo un metodo piìt consono nlla realtà positiva dei fatti e degli ambienti in cui si svolge. rn ogni caso sembri almeno giustificata la nostra. inYocazione :dia ])ircziono del Partito perchò voglia tentare una organizzazione 11n1>0' sistematica o un po 1 discipli– nata della nostru propaganda. J)OJ>Olarc, sì scritta che orale. 01,AUDJO 'fREVF.S. AIJbiamo pubblicato: E:'I\RlCO LEONE APPUNTI CRITICI SULLA. ECONOMIA LORIANA Elegante ,·olumetto di Jntg. 82 (I,. unn). Ì•: la. raccolf.a degli articoli che, sull'ullima fa~e clel– l'.f.:Co11omia Loriana, ,,ennero pubblicati nella Critica, tra la flne della scorsa annata e il primo semestre di questa. Inviare l'importo al nostro Ufncio. a CO IL REFERENDUM NEL PARTITO Sembrerà. una cosa bizzarra, o q\lalcuno potrà. essero tentato di attribuirla a un fenomeno di incosciente tele– patia, Nella stessa giornata (domenica 14) 1 anzi nelFora medesima, in cui l'amico nostro Claudio Treves dctta,•a, per la 01·itic<,, l'articolo cho abbiamo 1mbblicn.to qui~ so1>ra,noi tenevamo una conferenza privata ai nostri amici del V Collegio di :Milano, 1. 0 ri1mrto, uelln. quale - proprio come se cì rossimo dnta l'intesa - svolge,,amo in altra vesto SUJ>ergiù il pensiero medesimo. Fra noi o 'freves mai non era stato, prima, alcuno scambio di ideo sull'argomento, r,a conferenza era sbocciata a noi nella testa quella. stessa mattina, come a lui l'articolo. 'Eppure una metà del nostro discorso era, a dir così, la. para fra.si dello scritto del nostro amico; o In. seconda metà consi– steva nel lumeggiare i clifetti della nostra 1nopaganda alla stregua dei bisogni del nuovo momento J)Olitico, o nel prOJ>Orrei rimedi che ci paiono OJ>portunia che quei difetti siano J>rontamente rimossi. Non ci sor1>rendercbbo che il parallelismo fraterno !rl\ il pensiero di Claudio Treves e il nostro si spingesse cosl oltre, che lo osser– vazioni e i rilievi, ch'egli si è espressamente riserbato di rare in qualche altro scritto, do,,cssero rispecchiare la seconda parte del discorso, ch'egli non ha muto. Senonchò la curiosi\ coincidenz11, ehe non si spiega col miracolo, de,,e pur trovare la sua. s1)iegnzione. f,: la spiegazione è, per noi, evidente. Non ha il Treves pre– stato a noi i suoi concetti, nò noi al 'J'ro,•es i nostri. ì\fa entrambi fummo, inaV\'ertit:unente, obbietto cli una sug– gestione complessa cd identica. Questa suggestione esce dallo cose, scl\turisce (s'intendano in senso lato tanto Jlaggcttho, quanto il sostanth•o) dal mom,11topolitico. Ì•: qui la sola correzione che noi oseremmo proporre nll'articolo del nostro nmico. T,e esigenze del momento politico, i bisogni o i doveri nuovi di un partito, che ha raggiunto assai rapidnmcntc un grndo di sviluppo nu– merico e cli influenza. politica inasJ>cttato, sono i veri suggestionntori della comune nostra critica. ~;ssi la giu– stificano pienamente ... ma essi giustificano nuche, ossia. i:picgano - due verbi che, obiettivamente, si equivalgono - lo stato di fatto che <1uella critica ha di mira. Nel dipingere il difetto d'intellettualità, l'abuso di semplicismo o di domrnaUsmo della nostra. 1>ropaganda minuta, la correlatiYa 110,•edì~ di vita dei nostri ('ircoli 1 inadeguata i~lla, funziono alta o compless:\ cui oggi sarebbero l'liia– mati, e i 1>ericoli che un tale stato di cose 1 se non sia combattuto alacremente, prepara all'avvenire del nostro partito; nel dipingere tutto questo fra i com1>agni del V Collegio, noi facemmo così prodigo uso d'inchiostro di China, da meritarci - nella discussione elio seguì - il 1·improvero, da parte di un operaio dotato di molto buon senso - il meccanico Yergottini - di essere stati ecces– sivamente pessimisti. Him1>rovcro dal quale non ci difen– demmo, poicllò cm. intento nostro, 1>er l'appunto, di ri– s,·egliare vivamente la coscienza. di quei mali e di quei pericoli, di fronte ai quali l'ottimismo sarehbo s1>cnsic– ratezza ed accidia di pensiero. )la. il pes~imismo nostro limita.vasi alla con~idcrazione del presente e alla. J)l'O\'i• sioue dell'avvenire: quello cli Trevcs Ila anche una por– to.ta retrosJ>ettivn. JI Trevcs ha l'aria di J>ensarc che il sistema di pr~ paganda. geueralmente adottalo sia sbagli:lto aù i11ifio. Si doYeva infilare un'altra strada .. \ I posto del metodo dedutth·o, ch'egli chiama mistico, :-,i do,·crn. porre Fin– duttivo: andare, come vuole I:\ ftlosofla l)O1<itirn 1 e come

RkJQdWJsaXNoZXIy