Critica Sociale - Anno X - n. 15 - 1 agosto 1900

226 CRITICA SOCIALE ignoranza, in cui si ò tutti, delle tendenze del nuovo Capo dello Stato e delle influenze che potranno su lui prevalere - ci limitiamo ad augurare che la sua qualsiasi azione non intralci, neanche indiretta– mente, neanche per onesto proposito di far meglio e di pili, quell'opera cli risveglio popolare o cli risa– namento morale clcJla nazione, che si ò in questi ultimi tempi decisamente avviata e clelJa quale gli ultimi Comizi 1>oliticiresero così eloquente testimo– nianza. Opera. per la qu"lc soltanto - colla rcdcn– :r.ione economica e morale delle plebi italiche - ces– serà fllla fino ()Uclla, esporta1.ione cli afl'amitti e di irritati, che ò specialità del nostro paese, e dalla, quale soltanto germina. il tristo frutto del fanatismo o doll'assasainio politico. Scnonchò, nell'i\mbito che pure i patrii Statuti, e le migliori trnclizioni clcllc case regnanti, concedono nll'iniziativa del nuovo monarca, noi pensiamo che una cosa il paese as1>Ctti <In lui; quella parte sovra– tut.to elci pucse che llii1 soffre e laxora, che ha. meno voci di 1,t'flzzetteal proprio comando, 1111\ che formi\ ì densi strati nei quali gli istituti cli Governo pro– fondano i loro fondamenti. J.; cioè che, da quelle recenti indicazioni delle urne e dalle peculiari 01,por– t.unità del momento, egli aappin trarre incitamento a compiere un 11tto,che liquidi, s<'nza timidi indugi o sonia distim:ioni spilorcio, i brutti residui delle dittature militari, nate in odio a (JUel patto nazio– nale, cui egli - il nuovo mo1rnrrn - pro:stcrà donu111i il suo giurame11to di fede. I•:, ossec1uente a una re– cente promc~sa. del suo genitore, cancelli al tempo stesso dalla carta dell'ltnlin utliciale la.stridente ver– gogna. delle Siberie italhrne; mostrando così di volere spezzato, por (luant'ò iu poter imo, il circolo vizioso delle violenze e dolio rapp1·osHglie IJrutali i <1uel cir– colo vizioso omio pili ha. n1gione il p1·ogrnssivo stra. niarsi del cuore del 1>opolo dulle istituzioni vigenti, che i nostri gretti conserva.tori ogni giorno amara– mente lnmcntano - mentre 1lon sanno muovere un dito per recarvi 11ualchc rimedio. Quanto a tutto il resto alla lott~• contro Je Cit- 1norre che deJ)rimono la. vitfl di tanta parte dcl paese nlla ur~entc rifornrn. dei tributi e· delle dogane alht lcg-islaiiono r;ociulc alla difesa delle libertà ,, del voto, rontro cui 1dnnno JHII'sempre in agguato gli SJ>eculatori del disordine in maschera consena.– tiva - allo sforzo necet1-s1uioJICrrivendicare al l'ar– lamonto il controllo intero della politica estera e per salvare il p1tesc eia possibili imprese disastrose in terre lontane - tutto (Jueisto non ò dall'azione del Principe che noi possiamo nò invocarlo, nè attenderlo. In questo campo ò alla 1111:1.iono stessa che spetta - 1>roseguenclo 1111>ropritt c,•oluzione economica e morale - conaolidnre lo conquiste ottenute e pre– parare, con inclcfeisso hivoro, il pro1>J·ioavvenire. LA CRITICA 80CIAl,E. Abbonamento cumulativo Critica sociale ed Avanti/ anno L. 21., se– mestre L. 1.0,50. La spedizione nChina el'offesa allo Statuto Applaudo a piene mani agli articoli coi quali voi e Guglielmo Ferrcro, facendo eccezione pur troppo a quasi tutta la stam pa, apr ite gli occhi al pubb1ico sul nuovo ahisso n el qua.le, colla. consueta. imprevi– denza, ci lascia.mo t rascinare noi italiani, concordi nel male purchò a bbia l'aspetto di sentimentale o di eroico. Vi è, sl, del cavalleresco nell'i dea di vo lere con duo battaglioni libernrc - forse vendica.re - i po– veri nostri concittadini. ~fa di quante no bili imprese non dovremmo noi caricarci se il potere fosse pari al volere! E qui ai aggiunge, ilei accrescere il clan110 1 l'offesa. allo Statuto fondamentale, offesa. recata, è ve1·0, coi pii', melliflui modi di vecchia mt111iera strn– clelli1rn, ma non perciò 1110110 pericolosa. Dopo lo fucilate di maggio, ritortC"si, per l'inutile brutnlitiì, contro i loro nutori, dopo i meno brutali ma non meno enormi attentati dei Provvedimenti politici 11rima, l)0i del colpo cli mano del Regola– mento, sventati dalla. resistenza delPopinione puh– l>lica, dei magistrati e di una pnrte della Citmera, ~i ò mutata la tattica, nrn non la 1nèta. li Regola– mento fu ritirato; ma ecco tosto, a tmnburo battente, athtitr i, senza esplicito voto della Camera, quclfo sr>e<lizionc in China, che or non è molto il Parla• mento 1We\'1lrespinta. P"r 1u1n1lizzarc lt• 0111)osizioni <· trascinare questa volu, il paes<•,~i reco lmlenarc un moti\'O sentimen– tale - rispcttabilist1imo, se i mezzi fossero adeguati all'impresa. - si sottacquc <1uanto in (1uesti ultimi t('IHJ)i le clitncoltà di unit. ~imile im1H·e~a sieno cre– sc:iutc, e:-;aendosi aggiunta, in Chin11, all'enorme di– stunza e alla preponderanza del numero, l'energia che si sprig"iona da 111111 ri\'oluzione nascente e l'acquisto di 11r111i pcrl'cziorrnte e di attitudini tattiche nuo,•e - o si clis8i111ulòl'iutcnzione di mandar\'i un vero piccolo esercito. Come, Hltempodelht. pe:-te di .\rilano, i medici i11t:1inuav11110 1011 tmth11·::1i di vera peste, ma di unit " tenue fcl)l)l'c pel'ltil'ern "' così I'on. $;1racco dichi1trò i1 1 Pul'lumento clic tutto si riduceva a una pattugliet.tu, inviati', 11011Hd 111tro che a sostenere i n ostri 111inucch1tiiuter(•ssi o H rci11tegrare il nostro offeso decoro. ~In, 11011 nJJJ>l'Ha il piteso i:;i acla,ttò, sembrò an;~i compii1cersi (lell\•norme errore, ecco, si fo intendere che qul'IIO 11011 è Re11011 il primo scnglione 1 cho ri vo1-r1u1110 8 mila uomini (gii1, del resto, le di– i:;po)!izioni pel coqio :-1111itarioJo 1•rea1111unzi;1va110) 1 si ordinn ni d('l>Ositi l~ritrci di tenPrsi pronti per 111111 grandt• lil)Nlizionc, e già. i;ì i,roclam11 il nome del gcnernlc dc:-ign,tto II comandarla! O1'1t 1 nouehè una. l'll>ctlizionodi 1'1000 uomini, la qualr tiniri\ a coishtrt.' al minimo :JGO milioni. ma noppurr rinYiO di qu<'sta prima aYfU11,t"lU1rùia potrebbe farsi, in alcun altro :-it11to co:stituzionale, l:ll'nza l'assenso delle Camere. Il He ha il diritto cli dichiarare la g-uerrn: mo alle Camere spetta di ,·otarnc o ri1,;u– MU'llC' le spci:1c,ciò che eq11h•alo 1t consentire o rifiu– tare In g-ucrr11. Oi~ a7 milioni in oro sono partiti, souz,1 chl• il PHrh1111entoabbia \'0h1to un centesimo. 8i lede coi-ì il punto J1iÌ1vitale dolio Statuto; e 8i torna 11110 ;,p1C'rro11111\c(lcttc,provocate dalla volontà di 1•ochi, dalle quali p11revoche il nu0\'0 reggimento libero l'i il\'rcbbe sulvnti per sempre. 1•:g-li ò elio le nostn• classi dirigc11ti 110!1 sentono i tem(}i mo<krni; esse credono ancora. che un parse trngg,~ solfilnto dalle anni glorift ed onore e s))e– rano dm·inrc e sofl'oc»rc così i nuovi 1rncliti dì liberth; e iu questo armcfrgìo soffh1110gli SJJl'Culatori, che già odorano i lucri dei triu;porti e del1c forniture, e peg::rio, (•o loro che, a spcsl1' nostre, vogliono ancora. :,;olh1z: 1.ar~ i gio(•itncloai Koldatini, (Jlrn~ic.:hl• non l'esercito

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