Critica Sociale - Anno VIII - n. 20 - 1 dicembre 1899

Critica Sociale RIVISTA Q UINDi!CINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: AnnoL. 8 - Semestre L. i& - . tl.ll' Etdero: AnnoL. tO • SemestroL. &,&o: Lei/ere, vaglia, cartoline-vaglia alfUlllclo di CRITICASOCIALE - MILANO:Portici"GalleriaV. E., 23 (t' plm IOIIII) Anno VIII (1898-99) - N. ~o. Non ri vencle a mnnerl seixirati. MIiano,1. 0 dicembre1899. SOMMARIO Attualltà. Nora e sua: [t f'IOCCIOIO dellti COtltt:.laj le caule;' rimedi (l\'ANO!t DoSOMI). /1t!or110 alla Zuchthausvorlllf'8 (AMltDKO lJORANDOTTI). Studi eoolologlcl. Lo rormrA:lo11e d'11n monopolio (1.0101 E1s.-.uo1). Teoria e ,,,.atlca cu, •en>l•I publiUCI CO»ltOl"IU (EJ.IILIO CALDA.RA) - Po6rEtla ([,A CRITICA). AIO<leratl e democratici mllanul dal 1848al 185', Il {fine) (nitRU)I aca,rTOR). FllosoOa, letteratu.ro. e Yarletà. Fra libri e ,·tt;iite: • Mngnntl e po11olnn1 • di O, Saloemhli {K. R,). P11bbllca:to11fpercenute fn Clono. L'ALLEANZA DEIPARTITI POPOLARI li voto del Congresso socialista lombardo, testò tenuto in Milano. intorno alle alleanze elettorali, e l'atteggiamento assunto dai socialisti milanesi di fronte alle imminenti elezioni amministrative sono due fatti degni di rilievo per chi segua l'orienta– zione politica del nostro partito. Di fronte alle elezioni imminenti, i socialisti mi– lanesi, vincendo tenaci ripugnanze che, pe1•certi oomi portati dalla parte democratica, trovavano ragione in ricordi connessi alle repressioni del maggio, decisero di appoggiare tndtsltntamente, in un'unica lista, insieme alle proprie candidature, tutte quelle poste innanzi dai partiti democratico e repubblicano. Al bruciore ancor vivo di quei dolorosi ricordi, pre,•alse il concetto che le alleanze non si fanno cogli individui, ma coi pa1•titi, cho ogni partito risponde dei propri uomini, che un sindacato personale ed una selezione sulle liste degli alleali disconvenivano all'autonomia reciproca e al carattere di classe del partito socialista; che infine il bisogno di concordia doveva p1•imeggiaro su qualsiasi altro sentimento. Così i socialisti mi– lanesi seppero essere più forti dei loro rancori, delle loro antipatie, co11tenendo i loro impul15i passionali nei limiti segnai.i dalla fredda ragione. Il Congresso socialista lomba1·do, trattando la stessa questione, camminò sulla medesima traccia. Sul terreno amministl'ativo cresimò iu prevenzione, con un ordine del giorno cli massima, il contegno adottato dai socialisti milanesi. Sul te1•reno eletto– rale politico due correnti stavano di fronte. Per l'una, si doveva serbar fede alla tattica antica che consente l'appoggio, a candidati di parli li cosidetli affini, soltanto net ballottaggi. Per !'alti-a, questo appoggio si accordava fin dal J)rimo scrutinio quante volte una tattica diversa potesse risOl\'01"SÌ a vantaggio della reazione. Fra le due correnti, una terza fu la viucifrico; più vicina alla seconda, concedendo anch'essa l'al- leanza fin dal primo sc1'Ultnto, ma limitandola a favore di candidati militanti in partiti rispondenti ad alcuna delle frazioni dell'!islrema Sinistra. Questa corrente intermedia raccolse la quasi una– nimità dei suffragi. Ma anche fra la prima e la seconda il divario dei voti (66 contro 53) non fu grande. F. questo risultato ci riconferma nel pen– siero che, il giorno in cui la Sinistra costituzio– nale, raccogliendo il consiglio anche di taluno dei suoi migliori, saprà coraggiosamente epurarsi, se• pararsi da tutte le camorre che la inquinano ancora, rinnovarsi al contatto diretto delle forze popolari e - anche a costo di allontanarsi per qualche tempo dal potere - accostarsi a quell'Estrema radicale dalla quale la dividono piuttosto la condotta politica che non il programma - quel giorno molte diffi– denze e prevenzioni cadranno. [,'alleanza dei partiti, che di lìberali non usurpano sfacciatamente l'ap– pellativo. potrà allora dh•enire più ampia insieme e più efrìcace, e una nuova e più civile Ora iniziarsi in Italia. Pure, anche senza questo, l'alleanza dei partiti popolari trovò nei due fatti che abbiamo ricordato una nuova consacrazione. r.4atattica che riservava l'appoggio agli « affini > esclusivamente pel caso cli ballottaggio, in base a u11'illusione al'itmetica che suppone negli elettori altrettanti manichini meccanici da volgersi a de8tra ed a mancina a comando di bacchetta e che non tien conto del– l'elemento psicologico della concordia fin dall'inizio della lotta, fattore essenziale di villoria, questa tattica, così spesso disastrosa, fu nel Congresso lomba1·do finalmente ripndiata. Ma pcrchè l'alleanza, della quale parliamo, spieghi tutta la sua rorza e non metta capo ad un confu– sionismo nel quale il carattere del nostro partito ·andrebbe facilmente somme1·so, è opportuno chia– rirne le ragioni, nelle quali sono anche designati i limiti in cui essa deve svolgersi e che essa non de,•e superare. lnvero, assistendo al Congresso e alle adunanze eletto,·ali dei socialisti. milanesi, non ci parve che di queste ragioni fossero tutti ugualmente pene• trati. Da più d'uno abbiamo udito accennare alla alleanza come all'ormai famoso ombrello protettore - da richiudersi al primo calmarsi della gragnuola reazionaria. E udimmo definire i partiti, coi quali le alleanze vengono contratte, come partiti ne– mici, rappresentanti gli interessi capitalisti, soste• nitori pe1·ciò dell'ingiustizia sociale - buoni solo ad aiutal'ci a lavare il sangue del maggio; quasi l'opera nostra dovesse essere non altro che la vana ed iraconda rapp1·esaglia d'un'ora. Or cosiffatti concetti sono così lontani da1la nostra dottl"iua, che lo sconfessarli apertamente ci pare un dovere. Con essi si potrà titillare qualche meno nobile sentimento appiattato nei cuori, non certo far opera educatrice di <1uellamassa prolelaria che si vuol portare alla battaglia. Noi, dal canl~ nostro, se c1-edessimo,propugnando le alleanze, di coope– rare unicamente a sostituire una consorteria rossa

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