Critica Sociale - Anno VIII - n. 13 - 16 agosto 1899

CRITICA SOCIALE 201 tendenti fatalmente, necessariamente - e sempre - in aspra ~uerra; ma il diritto di rinfacciare agli sfruttato,·, piu avidi e protervi la loro avarizia e la loro cupidigia come un insullo alla civillà, come un danno al patrimonio comune dell'umanità: la produzione! ... Dottrioa bella. sana e feconda, che permea tutti gli strati sociali di una conciliante dolcew, solidale, che placa fin d'ora i vinti di froote ai vincitori dell'avvenire, preparando i vincoli della grande fratellanza produttrice che sarà il socialismo uguagliatore I . Allora, in quel mattino òi maggio, sotto la parola hbera di Tonino, come ora leggendo il suo libro, io sentii che queste idee, vere nell'obiettività sto– rica e false nella subbietlivill\ dei priocipii, avrei). be,·o Incontrato tutte le scomuniche degli scolastici e degli ir,·eggimontati: ma sentii pure che sarebbe stato utile diffonderle fra il popolo come una va– lida igiene sociale, come una sana dietetica del• l'anima del tempo nostro - troppo orribilmente trisle e disperato - ed, in luogo della « crisi del marxismo • di moda, mi balenò l'idea d'una grande palingenesi socialistica. Oh! si filava cosi dolcemente! ... CLAUDIO TREVES. UNAREPUBBLICA ITALIANA Il. L'ovoluz1one ..-tot•lca .. E veniamo 111 secondo ordine di osservazioni, s. quelle cioè che si rtrertscono a Istituzioni di caraLtere più propriamente ticinese, costituenti quindi l'estrinseca– zione della naluro. politica d'una razza italiana. perret• tamente simile a quella che abita Il\ Lombardia. E anzitutto è nocossario che noi diamo un rapido sguardo nlla storia. Il Cantone Ticino, noi suo cammino verso la.completa democrazia sotto cui ora. vive, muove da un punt0 di parlenza assai più umile di quello della maggior parte delle altre terre Italiane E Ol')D ebbe. come quasi tutto le regioni italiane, una storia gloriosa, e neppure ebbe dietro di sè, come Firenze, Mihrno e le altre città ita– liano che furono nel medioevo sedo di Repubbliche, una vita civile e politica autonoma, vivace, democratica, che potesse costitulrgli una specie di tradizione almeuo Intellettuale. Esso non godè neppure I beneftzìdi quel– l'illumini,rn.o con cui molti principi, nel secolo XVIII, go– vernarono Il loro popolo, spin~endolo sulla via del pro– gresso, e venendo cosl a prepararlo a quell'autogoverno che, almeno In teoria, ò trionrato quasi dovunque nel secolo XIX. Il Cantone Ticino non ru mal Indipendente, non potè mai svolgere una vita politica propria, prima ridotto a feudi, dominato dalle signorie milanesi, e dal 1500in poi ridotto alla condizione di baliaggi del tre Cantoni sovrani, Uri, Schwytz o Unterwald. Proprio alla metà del secolo scorso, In seguito a un tentativo d'insurrezione della valle Leventina contro il dominio del Canton d'Url, domata la rivoluzione, giustiziati i principP li capi e magistrati in presenza del popolo ap– positamente costretto a radunarsi, e altri condotti pri– gionieri io Uri e colà menati al supplizio, la servitù era diventata, anche nelle rorme esteriori, più rigida, assoluta, tenebrosa. Agricoltura, arti, commercio (scrive Stefano Fran- sclni) ( 1 ), ecceltuato quel di transito, languinno Indici– bilmente; e la popolazione, dove era stazionaria, dove anche dava aildletro .... In tutte lo altre parti d'Italia maniresto o operoso col progred1ro del XVlll secolo uno s~irito di. saggia rt.rorme in o~nl ramo. della. cosa. pub– blica i qui inlang1b1le e sacro 11 retaggio dell'avita bar– barie. N1uno •pmto pubblico, niuna socievol comuni– cazione per I prorressi dell'lncivilJmeoto tra baliaggio e baliaggio, tutti stranieri l'uno per l'altro, tutli ugual– mente esLranet a pensieri e a tentativi alquanto emca.c1 per la libertà e per il comun beno. Questa era la condizione miserrimo, inreriore di gran lunga a quella di quasi o,rnl altra terra italiana, da cui partiva il Ticino, por giungere poi a lasciarsi indietro, In meno di un secolo, nello sviluppo politico, l'Italia intera! Ma proseguinmo. I cinque anni 1798·1803 rurono per il Ticino un pe• rlodo di convulsioni, suscitato dall'onda delle idee nuove che veniva di Francia e terminato col riconoscimento della sua Indipendenza contenuto nell'Atto di Media– zione, con cui Napoleone, Primo Console, da,·a ordina– mento alla Svizzera, e nel quale il Cantone Ticino ru per la prima volta elevato al grado di Cantone so• vrano. La sovranità del Ticino si ra dunque datare dal 1803. Ma, se ben si 0S11erva 1 si dove concludere che tale so• vranit.à. noo ru nei primi anni effettiva e verace, e ta!A da poter maturare un vero sviluppo politico, e far de• correre il tempo utile d"uaa reale esperienza politica. Basta pens&re infatti non solo alla agitazione con cut l'opera di Napoleone teneva in continuo sussulto rEu• ropa, e che impediva, naturalmente, il normale funtin• nnmonto dell!;l.vita pubblica, nell'interno degli Stati i non solo al tatto che lii queste agitazioni sentiva sopratutto il contr111ccolpola. Svizzera, che vedeva era.sciarsi la sua secolare organizzazione, che vedeva minacciata la sua secolare indlpondonza, e che aveva proprio allo porte l'lrrequietll. ambizione di Bonaparlei ma sopratutto al ratto che, per ordine appunto dell'imperatore, il qualo intendeva o.d aggl'egaro il Ticino al Regno italico, il Generale italiano Foatanelli tenno occupalo il Ticino do.I IRI0 al 1813, paraliznndo la regolare esplicazione d'una vita pubblica autonoma E a mala pena ai può, anche, rar d&tare l'indipen• danza e la pienR. sovranità del Cantone Ticino dal 1814 quando si pensi non eolo che la Leventina pencolav~ a tornar ad unirai al Canton d'Uri 1 ma che la Coatitu zlone in quell'anno votata era stata inspirata., e in parte red&tla, dai ministri d'Auslrial Russia e Prussia e aveva incontrata l'avversione apertissima della. maggioranza ,lei cittadini, I quali, radunati in Olubiasco sott-0 la president& del capitano Francesco Airoldi, con un moto rivoluzionarlo costrinsero il Governo a ritirarsi, e lo sostituirono con una reggenza. provvisoria nell'intento appunt-O di sancire una Costituzione più conrorme alla volontà delta maggioranza del popolo i intento rrustrato dalle armi della Dieta federale, che rimisero in seggio il Governo spossesulo, e permisero che rosse votata la Costituzione da questo elaborata, che era quella. Im– posta dallo Potenze della Santa Alleanza e dalla arlsto• crazia svizzera. Inollre, in questo periodo appunto, il Commissario rederale Hiriel, mandato a sislom&re le cose ticinesi, ebbe una vera o.utorità da dittatore, ai condusse supergiù ( 1) S. PR.A~M:1~1. l,a St:(uera ua11a11.o. - Lugano, Ruggla e c., 1131,Voi. I, pag. U.

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