Critica Sociale - Anno VIII - n. 6 - 16 marzo 1898

84 CRITICA SOCIALE finito per trasrormarsi in srruttatori. Lo obbiezioni quindi, cho si possono sollc,•aro contro alla teoria fon• da.montalo del libro del Forrero, hanno un valore se– condario, non ostante che esse siano valide. L'audacia. teoretica del Ferrcro, cho a mio parere è sempre un po' pericolosa, in questo caso ha guadagna.lo una bril• lnnto vittoria: il fatto stesso della coesistenza di causo vario o complesse nella genesi del fenomeno della guerra, elio poto,·ano distrarre l'attenzione dell'ossen·a• toro e indebolirne la sintesi, rendo ma·ggiore il merito lii chi ha saputo passare sovra di esso per arrivare al centro della questione. Di fronte alla magnifica luce cho dalla teoria del t-~crrero omana, la critica dei par• ticolari non ha. più ragiono di essere i sarebbe pura. pedanteria .. ... La. fecondità di questa. teoria si nmnifcsln nolla. pro– fonditù. o larghezza. dell'analisi ch'ossa. ronde possibilci nella nuova classificazione di fenomeni lontani e in opparonza assolutamente diversi a. cui di\ luogo. Dal suo proprio punto di vista il Ferrero Ila rngiono di collegare insieme lo orde degli Unni e quelle dei Der– visci smlanesi; Attila e Napolconei l'Impero turco o la Repubblica francese; l'attiviti\. o lo slancio guerriero llello torme dei Longobardi con l'ignavia e la codardia <lo!cadente Impero bizantino. Si tratta di periodi sto– rici lontani gli uni dagli altl'i; Ji formo di societi\. va– riissimc; tli uomini diversi i lo <lifforcnzo fra. gli uni o gli altri sono senza dubbio più profondo o complesso cho non veda o non mostri di vedere l'autore, tutto affascinalo dalla. sua. stessa teoria, come succede clitutti i teorici; ma nello stesso tempo ò innegabile l'esistenza ti, un caratlcro comune; del dominio, più o meno asso– luto, in tutti questi periodi storici, in tutte questo forme sociali, dello spirito della. guerra; fatto di for– midabili .energie sporadiche o di lunghi accasciamenti, d'orgoglio o di vilti,, di avidità lici piacero e cli abbor– rimenlo del lavoro. Questa psicologia di uno <lei feno– meni più universali della. vita. o della storia, e, porchò universale, presento un po' da por tutto, cosi puro più o mono dissimulato, più o meno larvato sotto una mi– riade di vano apparenze esteriori, ò a mio parere uno dei più fecondi risultati della sociologia moderna.: con questa sua scoperta il F'errero viene a toccare vera.– mento gli alti vertici della scienza. Importante pure, e, so non nuova, certo rinno, •a.ta o compiuta. con più rigoro scientifico, ò l'analisi del ca– rattere o dolio condizioni psicologiche cd economiche <lolla società. militare e della. su:~ evoluzione falalc. Per compiere questa 1mrtc del suo studio rautore ha usato, con slrnordinaria abilità. o fortuna-, il metodo del confronto storico: usando di ratti attuali per spie– gare coso antiche• di fa.Ui antichi per :spiegare coso del nostro tempo. Certi fenomeni della. storia romana o araba gli hanno sel'\'ito per rivolare alcuni dei più se– greti o dissimulati congegni della Repubblica rranceso o della Monarchia italiana; o ,,ice versa la recente epopea militare dei Oer,•isci del udan o la laboriosa. decadenza. dell'Impero turco gli hanno preslnto lo chiavi con cui t)0nctraro nei sotterranei più profondi della storia, per &tudiaro l'Impero di Luigi XIV o l'Impero romano. Nulla ò più fecondo di questo metoJo negli studii sto– rici, quando esso sin usato con cautola. 1 perchò lo so– miglianze e lo differenze dello coso e dei ratti più lon– tani nello spazio e nel tempo hanno un significalo maggiore, sono pili rivelall'ici, che non le somiglianzo o lo differenze dello cose e dei fatti contemporanei. Queste ultime possono ossoro spesso il risultato d'una imitazione superficiale, come ò il caso, per esempio, del pnrlamentarismo sud-americano in confronto con quello anglo-snssonei quelle, invoco, sono sempre o quasi sempre il risultato cli una. nccossitù. organica.i sono una fronda che esco dall'intimo tronco, non un innesto. . . . I difotli del nuovo libro del Forrero sono quasi tutti di carattere e d"importanza. secondaria. L'autore ha il torto, o meglio il vizio organico, Ji voler provare troppo o spiegare tutto; le sue teorie, le suo osser"azioni 1 i suoi giudizii sono sempre curiosamente finiti, cesellati sino nei minimi particolarii egli dimentica o non com– prende che un largo sfondo di dubbio è nella scienza ciò che motte meglio in rilievo la verità. Nella sua bizzarra mania di dimostrare tulto, di spiegare lutlo, di giudicare tutto, egli ricorr·c alla dialettica, alla elo– quenza. all(L imaginazione 1 pericolosi alleati, i cui ser– ,•izii la scienza dovrebbe sempre domandare con mas– sima cautela. ~la. in questo libro sia.mo gili.assai lontani dall'orgiadialeltica ed imaginaliva dcll'l:.Uropa Giovane: il paradosso non scorrazza più a suo bell'agio, ma si contenta di rare capolino qua e Ili, o l'eloquenza, non ostante l'origine oratoria del libro, ò più misurata. o severa.. Ma il più interessante contrasto fra i duo libri sta nello. profonda rivoluziono ch9 ossi mostrano essersi compiuta in due o tre anni nel pensiero dcll'aulore. Nell' E'uropa Giovane il Ferrero era ancora il brillanto sociologo psicologislai por lui tre quarti dello leggi <lolla vita storica. do\'evano ricercarsi negli elementi della psil"ologia umana colle sue differenze nello va.rio razze i egli ave,·a il coraggio cli affermare che l'indu– strialismo anglo•sassono, per esempio, era il l'isultato di una maggior freddezza sessuale. Nel Militarismo la concezione fondamelltale ò rovesciato.: non è più la psicologia che crea. In. storia., ma la storia che crea la. psicologia.; una. identico. forma sociale dà. luogo a ma– nifestazioni identiche o simiglia.nli 1 dello stesso tipo insomma e della stessa classe, nello età. o nelle razze più vario. Ma questo, mio caro amico, non ò rorse quel materialismo storico conlro il quale tu lanci puro una qualche frecciata! O. M. PERGLINVALIDI DEL AVORO (La, Cussa, .1Yn:lona,lc ,li J>"cvldcu:n per la, vccch.iuia, e ve,· la, 'iut'<llitliltl, dcyll OJIVl'U,i). Questo articolo doveva cominciare con un lungo preambolo e il preambolo io lo aveva scrilto, ma l'ho anche straccialo. E credo d'aver fatto bene. Perchè mai commentare quel che non ha bisogno di commento 1 La tanlo sh-ombazzata Cassa nazio– nale di previdenza è in fondo una burla! - Sa– rebbe strano che fosse una cosa seria. - Le relazioni ministeriale e parlamentare son cose da orbi! Sa– rebbe da far le meraviglie che quei grandi uomini mostrassero d'avere una volta tanto veduto una spanna piii in là dei gretti egoismi e degli immediati interessi di classe. - i,: intollerabile lo stamburare ciarlatanesco dei dulcama1·a e dei pulcinella in zi– marra di filantropi 1- !,imitiamoci a sperare che un qualche giorno (e presto magari) zimarre, maschere e tamburi vadano all'aria. Ma tutto ciò non merila che ci si spenda attorno del flato e dell'inchiostro. Lasciamoli, i sapienti legislatori, a scrivere madri·

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