Critica Sociale - Anno VI - n. 20 - 16 ottobre 1896

306 CRITICA SOCIALE Il contadino fa tutti i lavori, da1l'aratura alla trebbia– tura del grano e alla consegna. di questo nel magazzino del padrone. Come fitto, li coltivatore deve pagare cinque, sei, sette e magari setto e mezzo ettolitri di grano. Se vi furono anticipi di sementi, queste devono restituirsi coll'aggiunta doi frutti in ragione del 25 °/ 0 i senza. dire che, quando quello furono presta.te, er1u10 bagnato col solfalo di rame e misurato col tumolo (misura. di litri 17 o 2) più piccolo dell'ordiuario da '/, o. 2 litri, e lo. restituzione deve tarsi con frumento ben socco, misuralo sull'aia con un tumolo altrettanto più grande dell'ordinario quanto l'allro no era stato più piccolo. E taccio di tutte le~ altro angherie, frutto troppo naturale della ingordigia. del capitale e della. volontà insindacabile d"un individuo che, protetto dagli alti h1dri, bastona, calunnia, ro. incarcerare e persino uccide chiunque osa. discuterlo. li Congresso socialista. provinciale del 30 luglio 1803 ,•olle metlere un argine a tanta rovina; o, considerando che il la.Yoro consueto occorrente per una salma di terra. (ettare 2,i6) importa L. 250, e che, secondo la media degli ultimi fitti, ogni salma di terra. poteva co, staro L. 90, deliberò ripristinarsi l'antica mezzadria assoluta, cioè: il proprietario dovea apprestare ettolitri uno e mezzo di semente per ogni ettara di terra, a rondo perduto, e il prodotto dividersi sull'aia a parli uguali. Lo sciopero del 1893 coronò l'opera del Congresso: la nostra organizzazione era rorto e i proprietari do– vettero cedere. Ma, mentre apparentemente accettanno i concordati eoi lavoratori, dall'altro canto ftrmuano lo ph\ striscianti peth:ioni al re od al suo GoYerno ed a. tutti I santi protettori del Codice ch·He per far scio– gliere i Fa,ci, denunzlandoli come vere associazioni a delinquere. Il resto non ha bisogno di essere ram– mentato. Crispl, stato d'assedio, leggi eccezionali, affamati fu– cilati, eroi decorati, arresti in massa, domicilio coatto e migliaia d'anni di reclusione dispensati a. destra od a manca, non valsero a scrollare I propositi di questi lavoratori. I quali, durante lo stato d'assedio, comme– morarono la festa del primo maggio, e, quando ,•enne Il tempo, si diedero nuovamente allo sciopero, per rar rispettare integralmente quei patti che rraudolente– mente i proprietari avevano violati sotto la protezione del generale livragatore. Riacquistata la libertà in marzo 1896,ritro,·ai questi compagni, come quelli dei paesi vicini, più coscienti di prima e, bonchò senza un locale che li tenesse riuniti in Socielb, pure non meno moralmente organizzati. li 5 luglio di quest'anno si tenno qui il secondo Con, grosso, & cui presero parte moltissimi rappresentanti di contadini addetti alla cultura estensiva. In conside– ziono dei fatti avvenuti nello scorcio del 1893,causati dai r'a,ci apocrifi, e tenuto conto della mancanza di sinceri e coscienti organizzatori, si stabili la riorganiz• zazione dei lavoratori in tanti gruppi, racenti capo a questa Federazione socialista La Terra. Si riesamina– rono o conrermarono i deliberati del Congresso del 18(J3, o,per rar scomparire l'intermediario tra proprietario e lavoratore, si reco assegnamento sul gruppo parlamen• tare socialista, acciocchè, nella prima discussione in proposito nlla Camera, proponesse : 1. 0 di obbligare i Comuni dell& Sicilia a pigliare in affitto al prezzo medio dell'ultimo quinquennio tutte le torro afllttabili e subaffittarle ai contadini con un au- B1bl ote a G 1 81 n mento non superiore al 5 •J. per le occorrenti spese di amministrazione. guardia, esazione, ecc.; 2.• di stabilire che l'attribuziono delle terre do– vesse praticarsi per libero concordato tra. il 1>opolo, senza ingerenza di potere amministrativo o politico. In quol momento il conte Codronchi non era ancora. sicuro delle 29 mila lire annue con i rispelti,·i rondi segroli et similia; alla Camera si discuteva in propo– sito. Ma, non appena egli ru sicuro del fatto suo, capi– tato qui uoo sgherro nelle runzioni di sottopreretto, cominciò tutte le persecuzioni le piò vili che poliziotto toJosco, borbonico o russo potesse ideare. Cominciavano a rormarsi le associazioni in quei po.osi che avevano partecipato al Congresso. Il tempo dei patti colonici per l'annata 1806-0i era venuto, e i con• tadini, ùatisi o.Ilo sciopero, ramme1itavano ancoro. una ,•olta ai latifondisti che il passato era. passato e solo la. mezzadria assoluta potO\'tl indurli a coltivare i loro reudi. Non una. discrepanza, non un contadino che gi– ronzasse ozioso per le vie della città, perchè tutti si davan do. rare, parte lavorando a giornata, parte a mu– tualità. I questurini piantonavano di e notte i locali della Federazione e, quando nessuno era lì a conten– derne loro il varco, non si perita vano di entrarvi, come rosso casa loro. In pochi giorni ora va.mo,solo qui, oltre duemila organizzati. J pastori, bovari, campieri e tutti gli altri addetti all'industria agricola, dopo un Con– gressino tenuto tra loro, in cui stabilirono i loro salari, por atto di solidarietà. con i contadini si erano dichiarati pronti a lasciare tutti i padroni con i loro armenti. I proprietari cominciavano a concedere le loro terre con i patti nostrì, e già. circa 600 salme eran pronte a dhidersi, allorchè sottopreretto o delegato si diedero ad intimidire i concessionari o, por soprappiò, pel giorno 8 settembre ci proibirono la. riunione privata dentro i nostri locali. Cercai rar valere le mie ragioni, sostenni oltre due oro di discussione col sottopreretto che, nmruazzanJo logica, legge, regolamenti e buon senso, senza mai guar• darmi negli occhi, mi disse: Se vi 1·itmite anche it• cento, vi ,ciolgo colla for:a, -percltèil vollro ordine del giorno sigm'fica 1·iunione pubblica, lanto ve,·o che dovete lrat– tare co,a ch1Jù1tere11a tulli i lavoratori, ed i loru in– lere11idevo lraUarli io, ovoero ,ua eccellenza, il ministro Cod1·onchi. Non c'era che rare! Bisognava chinare la. testa alla 1>ropotenza. La sera. riunii d'l!rge01:a i capisezione con i relativi Consigli: doliberammo di chiudere i locali per l'indo– mani attaccando alla porta lt1 scritta: Chiuso pere/tè il governo dei 1·icchi nega la libertà ai lavoratori, e di pubblicare un maniresto stigmatizzante l'operato del cosi detto Governo. La mattina dell'8, carabinieri per tutte le cantonate, e questurini alla pesca di tutti quelli ~he leggevano il maniresto, por arrestarli e portarli In questura a su– bire interrogatori e intimidazioni. Il battaglione di bersaglieri, raddoppiato con un altro di ranteria nrmata, stette consegnato tutta la notte e in seguito per più giorni, sino a. che, la mattina del 15, un nugolo di birri si portò nei locali della 1-'ederazione e, In virtù di un decreto, modello di libertà e di legalità, la dic:hiarò chiusa per sempre o morta per non più ri– sorgere sotto nes,un'altra ve,te ,iè ne,sun altro nome. Allora cominciarono gli arresti in massa. Pregiudi· cati e spregiudicati, vecchi e ragazzi sono messi dentro

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