Critica Sociale - Anno V - n. 12 - 16 giugno 1895

CRITICA SOCIALE 187 alle loro domande e tremanò innanzi la loro on– nipotenza!• Cittadini della 01-tNcaSoctate, perdo– natemi il salto a piè pat•i. « Dio rinvigorisca le loro sante aspirazioni e dia loro la forza per conseguirle. Sin dove siete preparati ad andare 1 Qual e la vo• stra mèta? Noi vi diciamo francamente che le altro nazioni vi guarderanno con disprezzo se il vostro scopo non sarà di rtisfruggero l'usurpazione oligar• ghica per sostituirle il potere legittimo del popolo. « Dio salvi il popolo! :. li Morning llenlld di stamane non ha peli sulla lingua. A chi tocca tocca. Ci sarà un conflitto san– guinoso o almeno ce lo lascia credere. Oli o·eoonor e compagni hanno rifiutato i mezzi legali e gettata l'obbedienza alle ortiche. Tanto peggio per loro. Noi vogliamo la tranquillità ad ogni costo. La Con- ~~~0!0 i~ 3 t-~~~~~! !~e1f.:~t.~n;en~t 0 ~:~~~~à 0 a 0 et saDgue, il governo D0Dne sarà. colpevole di una goccia. I vendicatori della leg$e saranno assolti diaanzi Dio e dinanzi gli uomrni. A voi, leaders di questa agitazione, In responsabilità e il castigo di un atroce e imperdonabile delitto. Ciò che è di• ve,•timento pei signori o·eonnor e Reynolds (') è morte pel commercio e pei pacifici cittadini di una grande metropoli. La Convenzione nazionale, che siede in perIDa– nenza dal 4 nel salone dell'Istituto scientifico di John street, Tottenham-Cou,1't-road, fa distribuire dei mani(estini che ingiungono la calma. Dice che il mantenimento dell'ordine e la sicurezza della proprietà mobile ed immobile sono i primi doveri del cittadino. Coloro che violeranno quel precetto saranno considerati dei veri nemici della patria. « ConcittaA. ! La nostra emancipazione è vicina. Null'altro 'èlfe la vostra follìa può ritardarla. » I poliziotti volontari hanno in saccoccia le istru• zioni ministeriali di evitare i conflitti colla gente della dimostrazione, di non badare agli insulti dei dimostranti e di non mischiarsi tra loro, special– mente dove è pericolo di essere soverchiati dal numero. li grande generale discendeva da Constitution Iltll verso le nove, in divisa, sulla giumenta, se– guito dal phaeton col groom pronto a raccoglierlo morto o ferito o svenuto. La Conyenzione dei delegati chartisti non è una fornace. E una ghiacciaia. Feargus O'Connor è pallido. t in piedi che parla. « Correva voce che JO fossi fuggito. Eccomi al mio posto. Ho un vesci– cante sullo stomaco. Passai una settimana di ansie e di insonnia. > È determinato a fare di tutto per impedire uno spargimento di :-;angue tra popolo e forza pubblica. « Protesterò nella Camera dei Co· munì contro questa invasione nel campo dei diritti costituzionali e mett-erò in istato d'accusa il governo. Prima di entrare alla ConveJlzionè ho fatto testa– mento. Un policeman, che mi deve la posizione fino dal 34, venne a dirmi: - Per l'amor di Dio, si~nore, non vada lunedi alla dimostrazione! C'è ordme di riceverla a fucilate! - Se il governo occupasse Ken• ntngton Common vi condurremo noi il popolo di– sarmalo! «-No! « - PerchèdunqueilsignorWestdissedipersistere nella dimostrazione anche se proibita 1 Questo stato di cose è dovuto alla follìa di alcune persone dentro e fuol'i la Convenzione. Se queste persone non aves– sero annunciato che i dimostranti sarebbero stati arm~ti, il governo non avrebbe mai pensato a fat'Cl della opposizione. » - Sa che vennero fatti dei ( 1 ) Divenne poi il fondatore e Il direttore del Reynold.1 Neuu– SJaper - ora diretto. dal mio amico avv. w. ?J. Tbompson, con• algllere municipale. preparativi per far fuoco sui leaàers del movimento da certe finestre. Glielo confidarono il deputato Humphrey e alcuni agenti della· pubblica sicurezza. ~ Siate pl'udeuti. Non macchiate la Charta. Se io muoio, diftìcilmente troverete un avvocato che oc– cuperà. il mio posto alla Camera dei Comuni. » L'assemblea è sciolta e circa cinquanta delegati salgono coi 1~epo1·ters sul secondo carro tirato da sei superbi cavalli e 10.000chartisti annunciano la partenza con un clamoroso battimano. Il carro è lungo e largo, è coperto di stoffa dai colori festaioli ed è solcato di bandiere bianche, rosse, verdi e azzurre, che mostrano al S6le i motti chartisti: - La voce della scienza farà tacere il cannone. - Vale la pena di mori,·e pe1· ta libei·tà. - Noi siamo la 1naggto1·anza e vogliamo vt- vere col frutto del nost;•o lavoro. - Cht potendo essere libero vorrebbe esse,·e schtavo1 - La voce del popolo è voce di Dio. Il primo carro è alla testa ed è destinato alla Charta. Ha quattro bandie1·e negli angoli sulle quali sventolano i sei punti: - Suffragio universale - Parlamenti annuali - Voto segreto - Indennità at tleputati - Dl- strettt elettorati equtvale11/i - Abolizione detta qualifica dt p.-o])1'ietà per essere eteggtblte. Feargus O'Connor occupa il posto del trionfo, cioè al centro della prima fila del carro dei dele– gati. Indossa il surtout che finisce col gilet davanti e colle code di dietm. Prima di giuns-ere in Satnt Gtles's Chu1·ch si congiunge a noi 11contingente di Cte1·ltenwell Green con due pertiche sulle cui cime rosseggiano i berretti frigi. Non appena si abbandonano al Sons o( freedom! che è il prin– cipio della marsigliese, la voce unanime dei dele– gati li condanna al silenzio. In St. Oiles's Church sono gli uffici della Com– pagnia Agra1•ia di F. O'Connor - la Compagnia che ha .per programma di dare la te1•ra a chi la lavora. E qui che ci fermiamo a caricare la grande pe– tizione di 5,706.000.firme. Sono come cinque enormi balle di cotone. E la voce ciel popolo che va a Kennington Commonattraverso Southampton 1·ow, Holborn, Fa1·1·ingdon street, Blacll.f1·iars Bridge, Elephant and Castte. Al di là del Tamig\ la processione è grossa di 20 o 25.000 persone. E qui, 1fiùdal ponte di Btac"• fria·rs, che incomincia il panico. Ecco là.dei gruppi di poliziotti volontari che si dilunsano dietro i can• noni di ivoolwtck. I processionistl non ne possono più. Si sentono dei sibili. Uno scappellotto e la ri• voluzione è fatta. I delegali coi pugni tesi soffocano in gola l'esplosione. • Per l'amor di Dio, gridò uno di 101•0, lasciateci almeno iu pace un giorno! » Il secondo panico fu proprio allo svolto di Elephant ana Castle. Si era sparsa la voce che venivano all'attacco. Invece giungemmo in J(enninglon Com· mon, ove era una folla enorme ad aspettarci, senza altri incidenti. Ho dimenticato dil'vi che tra i « ,·o– lontari > ho veduto molto servidorame dell'arista• crazia. Questa classe mi fa appendere al cavicchio della memoria la convinzione che sarà. l'ultima a sentire il pqngolo della emancipazione politica ed economica. E così melensa da vedere negli avan– zaticci del padrone il proprio benessere! Il sole campeggia in un cielo luminoso. Coi p1•ocessioni:;ti che passano dallo steccato di Kenntngton Common 1 enh·ano i « confederati ir– landesi • colle loro bandiere dall'arpa sul fondo verde marginato d'arancio. Sur una di esse è il motto della emancipazione nazionale: Che ogni uomo abbia il suopaese. Sull'altra, su quella della « brigata di Emmet • - un martire dell'isola con-

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