Critica Sociale - Anno III - n. 23 - 1 dicembre 1893

:! CRITICA SOCIALE 300 c.,rdi SCl\"aticio di erbe per sramnrsi. Certo quel me1.1.adrovirn un po· meglio in confronto degli schia\'andai ciel Picmonto. dei braccianti del Lom– bardo, del \"cncto, della Bassa Emilia o della Ro– magna, che bl'ltlicano sullo globo o hanno debiti col padrone p1·ima di nasccro o che, fra la pallida mincstl'a appena salata della scm o il pano duro o muffito in cui colralimento tr0\'0110 Inpellagra, non hanno altra poo.,ia nella vita che quella che gli vendo la supe1-stiziono. I~ ammetto oncho cho un mezzadro su un buon fondo possn com1>arire un signore agli occhi obeli di un bo,•a1-o della pro– ,,fncia d'Aquila. che ha L. 130 all'anno, un mez,,o chilo di pano al giorno, un chilo d'olio e uno di s.,lo al mese pc1· sè e la numerosa famiglia, e a quelli degli obbligati del )I:mto,•:mo, del Bresciano, del Cremonese che hanno 0,35 in inverno, 0,50 in ostato, oltre un tanto sul i-accollo del frumento o lici frumentone. Ma, a. vode1·ln bene, questa mou:ndrin non è quel contrntto d'oro che si credo o cho si vuol rar c1·0• dc,·o. J,0 srruttamonto capitalistico si l'ivel:.\in esso ~rr~· g)~~~~e~~lo 1 f! 1~~~z~li:~~~~~1«!!,~ 0 ,i r:~~~: tizione si fa a mcl..\ poi g1-ano. non mai per ru\·a di cui il colono percepisce un qunrto o un quinto, e che de,•e. anche questa parto, ,•cndo1'6a un preZ1.o pl'Ostabilito minoro del cor1-ento. Nella mev.adrfa emiliana l"uva è tutta tassata: cosi lo castagno sono, noG"liAppennini o negli Abruzzi, al quarto e nl ~r~iti,!: ~~~l~,~~~itog~;CiO~!•t~l~ ~i::~ti;i, ~'\~~ del contadino mentre poi li di\•ido n met:\, la re– stituzione integralo dello sementi, anticipato dal p..1dronocon un interesso dal IO 1,1 25 per cento come nel Molise, od anche la rostih11.ionosemplice come in alcune 1-egioni, od alh'O infinito angherie cd usm·o; o si rwrà al)pena una lontana idea di che. cosn sia questa vantata mo1.1.adrin. Negli Abru1.zi,dO\'Ola mez1.adria è ordinariamente annua, non \'i è colono senz..'ldebiti: durante l'in– ,•crno egli devo rioorrcro al p:ull'ono cho gli som– ministra derrate, e le riprendo nl 1-accollo in na– tu1·a, valutandolo a prezzo arbih-ario, pili un inte– resso cho il l•'ranchetH calcola al r,o per cento. tenuto conto della breve durata. Nell'Emilia 3lcuni g1'flndi p1'0J)l'iet..11·i hanno inventato mrfinaH modi di sfruttamento: i mezzadri <li tre o quattro fondi do,·ono colli,•a1'0 un quinto fondo, con tanto gior– nale di l::woro ~r cia.scuno, adopc1-ando\•i buoi ed i.strumenti propri, cosicchò tutto il prodotto entra netto nelle casso del proprietario. i coloni non ri– covcndo alcuno rehibuzione per quesli lavori estra– nei. Altrove sono g1-avali dell'obbligo di faro tante giornate di-lavoro in altri fondi al prezzo di 0,50 fn inverno, 0,80 in estate, o quo.stosistema si tiene noi No,•a1"CSO per eslinguoro i debiti del colono. Sono tutti dah che desumo dall'/nclttesla auraria, che certo non pecca di pessimismo. In conseguenza nella mezzadria è generalmente un terzo che toccn nl coltivatore, quando non arriva al quarto. ~In ciò non basta: cnlcolnndo ìl lnvoro del colti– \'ato1'0, la val'iot..\ dei torroni, lo cit'COStanzodi cul– tura, ò accertalo che nello stesso proporzioni, in cui secondo il conti-atto la ripartiziono devo olTet– tunrsi, il pl'Oprielario proleva una parlo sempre maggiore di quella che, sempre secondo il detto contratto. gli dovi-ebbe spettare. Sono gli stessi eco– nomisti classici cho hanno condannatn la mezz.,- dr!~1~~n~os~nt~~°i,i'~111~~~;~r1no ~lr~l~l~i:iaÙ co- lono, l'icO\'Ondo mcl:\ Sei prodotto lordo dopo di n\·01· impiegato capitali o corso rischi, ò trattato o ts ~: ~ 1 =11il,:,i::~ ~~rr!~~~ ~'~? ~)~~~i~!~r!i mov.ndro non solo rimetto l"antici1>0pc1·lo cullu1'0 che dormo un frutto infcrio1-e al dop1>io 1 ma anche per quello che rag~iun8'ono il doppio. Infatti, dato un prodottolordo mfor101'0 al do~plo dolio spesa, si a\'r:\ ad es. L. 100 per spese d1 mano d'opera: so il prodotto l01't.loè L. IJO, il colono nvrà una l >erdiln netta di L. 25, calcolando che a lui tocca a mcl:\: se il prodotto lordo sarà di t.. 200, non roalizzor:_\ alcun vantaggio. Il Dertagnoli, dopo a"or flMalo, in base ad attestazioni di molti autori, la rendita normalo dol suolo a un te,-zo del prodotto, conclude cho colla rip..1rtizione a metà il proprie– tario J)..'\ttuiscea suo fa,•01'6più di ciò cho gli spet– terebbe, esige olh'O alla rendita della tc1·1-a una p..'lrte del sala1·io del coltivatore. )lorcau do Jonncs 1·aggungliava noi 18-H lo spese di produzione, non comp,-eso lo scmenH o lo tasse, al 00 1>01· cento del p1'0<lottolordo. Cochut iusegna cho lo sposo di col– ti\•aziono rnppl'esentano bono sposso quatl,·o quinti del p1·odotto. llurger ammetto che in ftWOl'O\'Olis- =l~~~~z~n;,!~. S:::: <~cf1:~~f:~~ ,!~ff -~~:. che d"ordinario ne assorbono il 60, il 70 o 1>ii1 per cento, onde chiama la colonia J)..'ll"Ziariaun con- ~-~,\~ad3!r~n1:ct•~:rm~n!~es~ 1 '0E:;!?1~;JH~~IF.~ espol'tissimo ag1'0nomo. coi conti rolnth•i alla con– duzione dei suoi podel'i, dimostrò qunnto fosse nella mczznddn meschino il compenso dnto nl colono. tanto che, di\•idcndo la parto colonie..'\ su tutti i membri della famiglia atti al lavo1'0, il salario gio1·– naliero ora mino1'0 di o,ao, e, compulnndo anche gli inetti al lavo1'0, non 1-aggiungO\'ll neppm'O 0,14 al giorno: onde ebbe a dubifal'O che la meuadl'ia, e tnnto lodala come grandemonlo mornle. non lo sia poi tanto quanto si va decantando.» ( 1 ) Nella me1.1.adrin. il colono non 6 mai libo1'0, nò può appt'Oflltar'O delle prob.,bilil!ldi guadagnocho fn lll\S<:erel'abbondan1,a dei raccolti e l'cle,•v.ione dei prezzi. Pau1'0SOo sOduciato, egli è alla mercè del proprietario. che non si identifica nella suo opera, facendogli in,•cco dividc1'0 i be.nothi: so n,·e.sseca– pitali o li impiegasse sulla tori-a, impiegherebbe a boneOcio csclusi\•o del propl'iotal"io la metà dello anticipazioni, mentre no co1'1'0rebboda solo tutti i rischi. Tutti i documenti constatano elle la me1.1.a– d1·ia uon servo alla term nè al la\"Oro.che ò stata semp1'0 impotente a caccia1'0 la miseria dallo cam– p..,gno, che \"i ò sempre una guerra. latente ma costnnto fra ~li interessi del proprietario o del~ lono, i quali invece sono rapprcsenlnti dni fautori della me1.1.adriacorno soci insep.wabili. Qua,ti fau• tori. specialmente in Francia, attribuiscono siffatti in– convenienti alla falsa mez1.adria, o dicono chi!, 9.unndo il 1>adronoaiuta un poco il colono con an– tlcip.uioni, si ha la \'Ora mc1.zadrin che funziona beno. Cotali distinzioni sono lush'o o non 1'0ggono: il fatto ò cho se, in alcuno circostanio cccciionali, ~r~t{~! 1 ~rli~!z~~~. ,~'a~c~z..~d~~:~iL~iò 1 d!~: 10 ,.is~t tnti mediocri pel colono, li dà sempre cnttivl nuche quando il J>.'\dronofa anticip..·uio111,porchè questo sono fntto pe1· un anno e non superano il to1-zodi quanto può csigo1'0 una buona cultura. La sua 01•• branizzaziono è viziosn: essa merita il nome di pallo fot•:.alo della miseria. e Il Jones, il Cochut, il Poullot Sc1-opo si sono domandati so la condiziono del meu.,d1'0 sin pre– foribllo a. quella del sen•o della gleba, e hanno (1) Oltre 5111 rritti del B•RTAONOl,1. del SOM IUR T, dell'Ell«RIUl.0, AtJ,·tn·Uche %«1«1111,, ... Jtatlm, 1886, vedi ti l.lt! IIO llUdlo del rlOI· tor SPADONI: Dtlla meua11rta 1t1 ~,o,10,1e co vll hlltrt11, cttl~ l'o(lt'lcottw·a; ~1:,cerua, 1891.

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