Critica Sociale - Anno III - n. 16 - 16 agosto 1893

240 CRITICA SOCIALI!: la nostra incompetenza e a tirnrci da un canto. Ma rinsigno nostro contraddittore, pili cho darci la provi\ di ratti biologici od nnll'opologici (egli ce la prometto soltanto), tonde a dimosfrare la incom– patibilib\ di codesti ratti con alcune teorio da noi sostenute. Qui tlunquo non siamo più nel < terreno 1·iservato » delle scienze biologiche; e poichè la incompatibilit.\, ch"egli asserisce, non paro a noi altrettanto o,•idcnle, ci p.'l.1'0 anzi insussistente affatto, ò do,·er nostro esporgli - con tutto il rispetto che egli melÌL'\ e sent..'\ dipartii-ci dalla sincera ammi– ror.iono che abbiamo per lui - lo ragioni del nostro di.sscnso. Cominciamo dnlln quistiono mallhusi:mn. - Il Mal'tignelti, noi lt-adut'l'O l'al'licolo del Lafargue, i,,,entl cedo la compiacenza di vedei' co1·1·oboratada nuo,•i documenti sL'\tistici la vecchia tosi socialista, poi' la qua.lo non esiste una leouc nenentle e per• vetua della popolazione, come imagintwa Malthus; ma ogni 1Je1•f0<10. oont forma sociale, lta una teuue ,11 popota;/one sua p,-op,1a; quella poi del regime cnpiL'llista non é nncora sco,•erta e ro,·mu– lata in modo dofJnitivo. Di quosto poté compiacersi il Martignetti. di questo noi ci compiacemmo e per ctucsto pubblicammo il suo manoscritto. ,\ltro, ben altro S..'l.rebbe in,•ece che la com1>iacen1.anostra - come il Scrgi suppono - dori\'!we dalla constata– zione del f:1tto, che in 1;•rancin lo mo1·ti eccedono lo nascite. 'oi speriamo anzi col Sergi che la ten– dcn1..a.della Frnncia allo spopolamento sia un fe– nomeno transitorio; e lo speriamo appunto verchè non stw,w malllmstant se nati t'On molte 1·iserce, o cioò nel senso in cui si può esso1'0 malthusiani rimanendo socialisti; o raumento della popolazione, per sè stesso, non ci ra ,•eruno sgomento. Mn il Sorgi incnl1.a dicendo che egli non vede, fra il fenomeno che s'avvera in r,•rancia e la legge di ~lnlthus, alcuna.1·cla~1one; cho lo S(}Opolamento della Francin 11011 ò altro che un fatto biologico, come ò un /'atto blotootco lo sparii-o dei 'J'asmaniani e dei Californiani; sebbene egli poi si guardi bene dnll'assegnaro a cotesti vari fatti una medesima causa, anzi si astenga ezinndlo dnll'indagare quali ne siano lo cau!C. Or è qui che noi non intendiamo In portata della obiezione del Sergi; è qui anzi che ci sembro che ess..'l.. cessi dall'essere un'obiezione. O che rorse la legge di Mnllhus, In legge della doppia 1>rogressione, non è per l'appunto la con– statazione di un fatto lJtolootco1 Che altro è, se non esporre una legge lJtOlogtca, il diro che, mentre i prodotti della terra pos.iOIIO aument'l.l"o tutt'al pili in ragione a1itmetica, la spocio umana tende invece ad aumentare in ragiono goomotrica T Dalla con– statazione di questo preteso antagonismo il llalUius e l'economia borghese desumono la fatalitil dei rrcni represstr;t (miseria, malattie, morti prema– ture, ecc.) o la necesstlti di freni p,•eoenUDi (la ostinen1... 'l., i mntrimonì ritardati, In prostituzione, gli nrtintì contro la focondaziono, ecc.); o sopra- tutto desumono - ed ò ciò cho ha costituito il valore sociale della dottrina - la giustificazione delle iniquitil della costituzione borghese. Pei socialisti. in,·ecc, il ra1>J)C)l'to frn popolazione e sussistenze 11011 è un semplice fallo btOloutco, ma è essenzialmente un fatto complesso, biOlO(JiCO· sociale. La leggo di questo fotto ò dunque trnco1· essa lJtotootco..soclale, e l'aria S-OCOndo l differenti costituzioni sociali. Per essi, il limito della ragione aritmetic.'l. nella progressione dei prodotti naturali non è vero lJiologfcumentc, porchò i prodotti im– mediati della terra, e più ancora i mediali, ossia i prodotti dello specie animali che servono al nu– b-imcnto dell'uomo (nnimali dn mnccllo. sch'aggina. pesci, uo,·a, occ.), possono :rnmentaro n.ssai pii1 ra– pidamente che in pl'Ogressiono n1·itmotic.'l.; non è ,•m-o socialmente. porchò ogni nuovo Oglio del– l'uomo pol'ta con so una forza di pl'Odttzionc che, so non sia storilizzntn da una cattiva coslituzionc sociale, è mnggior'O delln sua fo1•za o nccessifa di consumazione. J..'allra prog1-essiono, In geometrica., ò parimente (almi, perché, so essa può avverarsi in condizioni eccezionali o in casi isolati (famiglie singole dotate di riprodutth•itil eccezionale, paesi p1imitivi o,·e la terra sia libero a tutti, ecc.), non 1>uòav,•01-n1-sicome regola gone1-nle in nessuno degli Stati più progrediti. Vi è insomma, all'infuori dei freni p1'0,'ontivi oolontal'i, ossia dei freni }H'Cvenlivi 1,1aUhusiant, una naturalo limitazione della riproduzione umana, dOl'Ut..'\ a un complesso di fattol'i biologico-sociali, il cui gioco 1100 fu ancora com1>lefamcnto nnaliuato e che ,•aria secondo le dirnrse costituzioni storiche della sociot:.\. i~ perciò che il conflitto fra le due preteso pl'ogressioni mal– thusiano (lo quali, ad ogni modo, como dimostrb il ~lossodaglia, 11011 possono considora,-si se non tn funzione l'una dell'altra, il cho darebbe luogo ad una to1·1.aprogressione dn osso risultante) non si è mai :W\'01..\lo nella stol'ia o non v'ò alcuna nocossith teorica che sia po,· avve1•1u-sl ncll'nvl'enil'o. E quindi la miseria, lo malattie, lo morti p1-oma– turo e lo dispal'it..\ sociali che i malthusiani gin• sti!ìc.'l.nocome una nocess:wia conscguen1.a di quel conflitto, sono da l'irorir-si ad altro o ben diverse e fortunatamente men fafali cagioni. Cosi stando le cose, non vediamo come il fatto constatato in Ji'rancia, che la fecondità della 1)0- pola.;(oue vt dimtmdsce tn t·agtone dlt·eua dello sviluppo del captltltlsm.o e dell'atonento delle susst&ten;e, possa dii-si non avere alcuna relazione col principio di Malthus. Anzi, se osso non rosse, corno suppone li Sergi scn1,a dimosh-nrlo, che un fatto meramonto lJiOlooico, tanto pili osso sa– rebbe la smentita dh-otta della leggo di Malthus, che ò. ossia vorrebbe es.soro, una legge essenzial• mento bl0IO(llca. lmperocchè la tondenza della Francia allo spopolamento, se nnche potr,\ essere un fatto tmnsitorio o cioè non 1>0rpotuonella storia, non è però dovuto ad un'epidemia o ad altro acci· dente porturbatol'o momentaneo, che la."ci integra in nstrntto la leggo 1·ogolafrice della 1>0J>0lnzione in

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