Critica Sociale - Anno III - n. 16 - 16 agosto 1893

CRITICA SOCIALE 235 ALLA RICERCA DI UN IDEALE La ricerca di un ideale por la vita è il genere di sport, per dirla in gergo, oggi di moda tra i letterati di proressione. Essi conoscono benissimo le molte o varie astuzlo tocniche del mosliere, ma non sanno, o fingono di non sapere, che l'idealo si sente, non si cerca nò si tro,·a come un domino. Par una favola, che un letterato rr::rncese (uno dei mistici) abbin, non è molto, vestita la tonaca in un 1nonastero por pro,·ar,•i lo arcane sensazioni del– l'amor divino. (') Il l ettorato non può spora.re pano e onori se non dalla clas.so borghese, porchè s ullo glebe, nelle mi– niere, nello officine non giunge il sorriso dell'arte. i,; la borghesis, che dà pano o ciondoli, non può ammettere anche nc11aletteratura se non il pro– prio pincm·o o il proprio interesse, che il lettorato interpreta o rendo. Chiu~ la sua Cra rivolu1.ionaria, la borghesia precipitò noi 1>01•ioclo stagnanto della consor,•azione, o quindi venne a mancarlo ogni idealo nella ,•ita o nell'arte. La rormula del natw·altsmo, una variante, con pretensioni scientiflehe, del l'm·le per l'arte, parvo sufficiente (come nella vita il principio, frainteso, darwiniano della lotta por la esist·cn1.a) a colmare il ,·uoto. i è copiato, rotograrato brutture indivi– duali o sociali d'ogni Sl)eçio; ma il dh•ortimonto ha finito por dispiacere nl pubblico o, naturalmente, ai fotografi. Una segreta cura urgo la borghesia, che impauritn dall'inc.,tzonto rremcro del proleta– riato, non sorretta da nessun contenuto morale pro– prio, si butta indiotro chiodcndo, con vana ipocrisia, al vecchio mondo spento od alla sua morta meta– fisica un sostegno, un aiuto. Ed ecco la letteratura, dopo a,•01-0 con tanti 1mp,•udcnlt libri Galeollt ti– tillato, sotto la maschera di una psicologia flsiolo– gicn, i sonsi do' ben pasciuti, volgersi, come una sfrollila femmina da conio, ad una bacchottoneria {ln dc stèclc. EccoaOàeeinrsi il 1n.islictsm.o nell'arto. Ecco Paul Hourgcl (che colloca la.platea di un suo ultimo romanzo, Wsnwpolii, iu Romn, come Bar– tolo Longo collocò a Pompei la sua. madom1a 1ni- 1·acolosa.) intravodere l'ngognato ideale in un de– c1-e1>ilo vccc.hio odorante r-oso noi giardini del Va– ticano.(') quel già negletto ore<lo di imon Pietro pesca.lor-e, che la volterriana borghesia in,·oea spe– rato provvido sche1,no conti-o il pesU{,wuni geme-& (1)Com• 111 Arcadi ~moti, eb• tulle zolle Terdl del prati dlel!'o C.utel 8, Anfelo c:ercauno la umpllcltà dell'anima pu1orale. (') Nel CMmop,olfl. Del Dourfel ho da narrare un al'leddoto earatteri1tko. L'ln• ,.,roo ch·-,11, NUnleme.sile, pa•l6 In Siellla, una Mra, non ricordo p~iao M a r.Jermo oa C.lanl,. In 1oele1• abbord6 un gloTan,e. ,iaio,11 pNHntato, e rii chine <>•br'wpto: -Cred11e Toi In 0101 - L'allro fece una ,moria tlgnlftc:atlTa e ritpoM c:heoon cl uua mal penu.10, non H&endo ptr lui una quullone che l'&ltue la pena di lambicca"! lnlorno Il cen,110, La bocca di oourget re– me1te un monoel\labo pieno di orrore. li pover'omo 1I coperse con le mani la faccia, e 11 rllraue. In auitudlna addolorata, come una Maria delle tette 1pada, In dl!parle, forM a compiere gli tc0n1lurl di rt10. forte a ridere IOtlo I batlS, come un bruo attor comico ,ulla ae,na. ( (stile della Enciclica, cho roco pendant ai Con– gresso per la legislazione internazioMle sul lavoro, cl1es'adunò in Berlino per iniziativa dell"armigero imperatore) do' socia.listi. Ouy do ~laupassant cnla illacrimato nel sepolcro, perc.hè appartiene, per sen– tcnz.'\ de' novatori, ad un ciclo artistico finito. E Gabriele D'Annunzio grida n Zola, pigliando argo– mento dall'ultimo 1-omam.o di costui e dal discorso tenuto nel b.1nch0Uo offertogli dalla gio,•entll in Parigi: - Voi non capito niente do· novi bisogni. - Ed i bisogni no,•i somiglinno agli isterici turba– menti della nipoto rantastlca del Docleu1· Pascal. Zola fornisco la sua ricotta. por ,•ivor bene, cioè sereni e contenti: - Su un fondo panteistico, l'a– more della vita, fine e compenso a sb stessa. E logge rogolntrico il lavol'o, che mantiene l'equili– brio nello funzioni dell'organismo, non eh\ luogo ai morbosi sogni dell'id dt ld, e fa sontiro la naturale sufficionULdi una vita sola in tori-a. Ecco: per intcnfloro che l'ido., della immortalità dolranima, o di una seconda vita, o il concetto di Diodo1·iva1-ouo dalla croden1.a nella realtà dol sogno o nel duplic.'\to dei morU (come dimostra Speneer in quel suo libro poco conosciuto dolle lslllu:.lont t:CClcsla.slfche) o con,•i11ce1-si di tutto' lo nllre ra– gioui scienlificho che infirmano il vecchio mondo metafisico, la 1•icottn del lnvor'O ha un vnloro al– quanto rolali\•o. F. poi c'O lavoro o Ia,•01'0; quello, por es., di lui, iola. quello di Roth.schild (laco1·a a.ncho Hoth.schild), quello di un minatore. Certa– mente nl colono, che logora lo membra dodici ore al giorno, certo fantasie non turbano l'appetito; ma sebbene la nipote del Doclcw· Pascal ricordi, che lo zio lo additava quosto osompio, non ò da tenore che no possa ossorc socldisraua davvero la monto del rorte romnmdor-e francese. Ad ogni moclo, ra,·ero l'intelletto o l'animo sneb– biati dallo preoccupazioni dell'al llt là non Oso non la condiziono nogntirn poi· vivere contenti. Occorre che vi si nggiunga un coofflconto positivo. Zola lo SCOl)l'O in un spceio di panteismo o noi l::wo1-o. 11 panteismo (sen1.a rloi. o naturalistico) ò il sen– timento della uniono che esisto tm noi e il resto doll'uni\•01110;o in osso si adagia lo spfrito. Xe ri• sult..'t,per cffotlo spontanoo, la oggotti,,it..-\nell'idoale della ,,ita, che sta in antitml all'indi\·idualismo. Zola dalla promeSM s·e spinto allo conseguenze» a cui con allro p1'0CeSSO (oconomico) à pur giunto lo spirito umanof No: ha concepita un'otica inor– ganica. Nel discorso p1'0nunz.iato al banchetto della gio-– ,•entll in Parigi, egli ha inneggialo al secolo XX, alla società rigenerata dnl larnro. Pan·o un rugaoo accenno al socialismo; cosi rugacc. che subito e' si inror\'orò a b..'\ndir'O la sua ricotta por la 1'ecanche. Ma quale il lavo1'0, che potn\ l'igonora1·0 fisicamente o moralmente l'umanit..-\,o rarlo sentire la lieta sufficiont.., di compicro 1t11gulall,n la parte propria in questa unica ,•ita? Forso il lavoro poMibilQ in

RkJQdWJsaXNoZXIy