Critica Sociale - Anno II - n. 16 - 16 agosto 1892

CRITICA SOCIALE ziono colla constata.zionodel fatto che oggi non ,,i ha un solo tato in cui esista una son-apopolazione natm-:Llo- quando si sa che la tosi del Kautsk.r è prcciMmento quella di conciliare lo duo correnti, la malthusiana o la socialista. noi senso che, mentre si dichiara In ricetta malthusiana impotente a ri– soh•c1'0 la questione sociale, si a,•,•ortc che la so– cleh\ sociali.sta non don:\ trascumrc di por freno alla moltiplic.i.ziono umana. Ed è quindi perfetta• mento confanne a tale punto di ,•ista il riconoscere « Rrtillcialo • l'odierno occesso di popolazione. e nello stesso tempo l'nmmoniro i socialisti della ne– cessit:.\ di guardarsi dall'cccosso e naturale> che di– ,·ento~\ possibile allo1-ch6In costituzione socialistica sin stabilita. A chiusa di queste bt'Cvi noto sulla c1·itica del Vil'gilii o in attesa di s,•olgoro lo nostro parti– colat·i veduto sull'argomento <1uando il sig. \"ir• gilii n\'I':\. giusla la ratta p1'0mcs.-.,. spiegalo le p~ prio, ci piaco regalare i loltori della Crflica della seguente arguta nrgoment.v.iono che il sig. \"irgilii oppone nn·arrennazione del Rotlbe1-tus (che è poi la nflèl'mazione generica del socialismo) che il paupe. rismo o l" ecccs.so di po1>0lazione sono. nello stadio attuale della c h·ilt:.\ flgli del sistema economico: e che quindi occorre rimutare questo dallo fonda– menta, in modo dn nttribuiro a.I lavorato1'0 l'intero frutto del suo la,·01'0: « Tutti dobbiamo augurnt'Ci di ,·enire ricompen– c saU in proporzione dello nosll'O fatiche, e tutti e dobbiamo puro contribuh'O a disperdere lo spettro « della miseria; ma quale garnnzfa. orrrono le classi e inferiori in <1uesl'opera saula di rodonzione umana.T e 'i contenteranno, poi, tutti, cli ave1'0 soltanto cia– c scuno il prodotto del proprio lavoroT E n,·1-anno "In for1 .. 1 o In costarm\ di soguiro In regola di pl'e. e , 1 idonza cho ora non conoscono?, Ah, voi sloto molto osigonto, sig. Virgilii, circa le gnl'l\mdo cho dOVl'Obbodat'O il prolotnl'io ch'ei sar,\ per nccontcntnrsi del p1'0dotloùel suo lnxoro; e non badnlo elio inlnnto la l'Call:\ ò cho la cla.sso domi– nante usur1h'\ il prodotto del ln,·01-0 prolclnrio, e ci ,·ivo o ci ing1'3SS.'\su. Yoi andato c.1uto nel 1·icouo– sccrc a lutti il dirilto di godc1'0 il frullo del pro– prio 1:woro per timore cho qualcuno prclenda il frutto del lavoro altrui, o non ,·edclo che, dato ap– punto il riconoscimento a lulli di un tal diritto, le tcnde.nzo al p.1rassilismo !i ll'O\"ano ridotte alla im– potcn1.a dnll"inte1'0SSCdi tutti e di ciascuno. Voi esì– tato ad arnmottcro il t>rincipio collotth•islico pe1'Chè llubitnto cho lo classi infel'iori possano a.Yere < la forz."\o la cost.111z.,di seguil'O In regola di preYi– dc.nza, e confess.'\te nello stesso tempo che codesta form di previdenza non l'hanno certo nel regime borgh.... O non è il caso di dire, ritorcendo quel che dite dei socialisti, che con questo po' di pre\"enz.ioni e di pregiudi1.i di classe onde è sopp.1nnata la vostra ,·osto di critico imparziale. « f 1n·oblemi della B1bllotec,aGino B anco scfen;a rlsJ>ecthilmtl le J)iù u,·aoi que1/1011i della cita p,-allca. ,~uardano ad esse1·c1·tsolli ve,· uu oslacou clie 1nconlrano J)l'op,•to là doce spe,·a– vano w, aiuto>? L.-:OSIDA BISSOLATI. LA PAROLA DI MOMO (.-t JH<OJ>Ollifo ,li flu~ Ubri che •trologm,o il ~tti,ro) Quando Looll.ing backicard, il nolo romanzo del Bel– lamy, ,·lde la prima volta l11 luce, ebbe il raxore di cosa lungamente alteSll o si sparse rnpiJnmonlo in ogni parto del nuo,·o e del vecchio monJo. te dottrine so– cialiste hanno ratto omai tale progresso, che li malage– vole tl'O\'IU'O chi disputi sulla verità, sull~ giustizia e la legittimità. dello loro premesse e dello loro conse– guonio: la. maggior 1>arte di quelli, elio ancori, lo com• battono, non hanno ))ili che un'obbiezione o In ricantano su tu(II I toni con l'insistenza oslinatn d'uu rilonwllo: • '.\'on ù poi-sibilo.• Non è possibllo1 Ma do,·o o quale ~ li connno Jel possibile o doll"impossibile, quando non si tratti d, andar eontro ad una leggo naturale certa cd irredutti· bile? lmpoulbilo pare,·11ad Aristotele l'abolizione della scbiavitll, etl impossibile paren, anche meno di un s6COIO ra, il ,·Incero lo distanze, come ora 1>Cnnottono lo rctTOvie, i telcgran e tut1i gli allri analoghi lronti dell'industria um:uia. hllJ>OSSibile è ,·cmmcntc che 1luri110 immutate Cli eterne rormo cd inslltuzioni essenzialmente 11eriturc,o perdurino quando abbiano perduto ogni fontl:uucnio razionalo o politico, o sicno mutate le condizivni ma– teriali che lo roccro sorgere. Tutta,•ia nulla è più difficile cho il separare d'un taglio netto Il necessario dal con1ingente, ciò elio per– mane da ciò che t) destinato & sparire. 1-·cnnaro in un'opera. d'arte, In un la,•oro scientifico i tratti essen• zinli, i principi ultimi, onde risulla o 1'in!orma. la ,·il.a. è il privilegio di pochi grandi artisti, di 1>oehigralllli pensatori. Por uno cho a,•r-.i. tra.sruso in un occhio o in un ,•orso Il lnm1>0 o l"accento rivelatore di una passione, od avrà con la sco,•er1a di uno. legge strtl1111ato uno de' suol segreti allo. Yltn; ,·e no saranno mille, il cui pennello non al'rù. saputo indugiarsi cho sulll, moda di un giorno, Il e:ii ,·cr'So non racchimlor-d.che uno dei tratti sbil\dlll cd accessori di un c11.raltc1-o e hl cui indagine si sarù. perduta dietro l\ggru11pa111011ti a.cci– dentall di ronomonl. Come hcnouo Oouoli col meloJo Ji tanti suoi pre– llecessori o contemporanei, illustrando \'ergilio, non sapov& vesliro Greci e Troiani altrimenti che di abiti fiorentini, e come noi, pur ne· sogni, sognando cose lontane dalla roallil, ce le roggiamo nondimeno con i tratti di cose udilo o ,·e..lulo; così per moltissimi lu presenti rormo sociali si comJJOnetranocon resistenza stessa della. società, o solo lentamente la. comune degli uomini potr-l g\ungero a concepiro, quello che I geniali precursori e tlloson del socialismo concepirono da tanto tempo: Il possibile, a.nli l"ine,·itabllo trasrormarsl del sistema di produzione e distribuzione della ricchezza. Oetenninare In tutto le sue particolarità. questa iras– forma.zlone, rame come uno schema, in cui rata.lmcn1e 11debbono ,·enlr costringendo tutti gli anenimcnti e le rormo ruture, e nssare da ora rigidamente tutti gli aspetti della. JOCielà.a ,·oniro; è cos:, cho Slll)Ora 11

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