Critica Sociale - Anno II - n. 12 - 16 giugno 1892

18,, CRITICA SOCIALE soffcrento del falso compromesso fra il senso dei bi– sogni o l'impossibilità di soddisfarli, che lampeggiano quello fiammo che abbàcinano gli occhi dei felici o mi• nacciano di appiccarsi allo loro 1>orpore; ò fuori dalla borghesia asservita e avvilita che sorgono i minatori del presento, i pionieri dell'av,•eniro. Non si può dire senza. statistica. che è essa quella metà. di elettori che \'Olano sempre mentre l'altra metà tacel Ma. questa classe infima cli borghesia, da cui pure germogliano tutto quasi lo ideo moderne, vola forse per le sue ideo 1 poi suoi interessi 1 per racconciare la baracca, assicu– rare la mediocrità buona a sò stessa, per rassodare in una politica sapiente il pericolante sistema moderno? Niente affatto. Lo Stato moderno è troppo largo e complesso, ò ag– grovigliato dì troppi sistemi abbraccianti in una rete immensa. i rapporti complicatissimi della sua ,·ita in– teriore e il loro addentellato con lo scrio intrecciantisi della ,•ita degli altri Stati, perchò tutti li possano se– guire. I punii centrali della vita. dello Stato sono troppo lontani e alti perchò tutti gli occhi li possano raggiun• gere. Ecco J>erchònelle condizioni presenti la votazione non puO avero un ,•aloro di fatto, non ò che un gioco, ed ò tanto creduto un gioco inutile, si pensa cosi poco che per esso si possano rimediare lo malattie del paese. che due quinti degli elettori l'hanno abbandonato, an• noiati. La rorza, la potenza della elezione sta appunto in questo, che essa può concentrare in un punto unico lo ideo, lo volontà, gli interessi di,·ersi su una quistion8 che riguarda tutto un gruppo; ma pe1•chò questo av• venga bisogna che gli interessati abbiano prima ,•isto più o meno lucidamente la quistione. Di qui il suo ,•a\ore nello piccole società che vh•onoconcentriche nello Stato, che presentano una quistione semplice, unica a un gruppo ristretto di indh'idui volontariamente asso. ciati. Questo ha fatto la suo. rorztl negli Stati antichi contenuti in una sola ciWl, semplici noi rap))orti in– torni, distaccati, in una libc11iidi organismo primiti"o, da ogni normo. di rapporti fissi con gli indi,•idui attor– nianti. Ma presso noi che valore pulJ 1weret Infatti essa non è diventata che una macchina. d'intrighi per cui tutti possono partecipare all'imbroglio centrale a cui una volta partecipa"ano pochi, è stata. un immenso trionfo del raggil'O, un vescicante che ha attirato al centro gli umori malati. Non c'è da farsi illusione: at• traverso i mille tubi e i grandi canali della elezione più che la sanit.\ passa la morbosità, la. malattia della nazione; il quarto d'ora delle elezioni ò un"immensa JH'iapca a cui è chiamato tutto il popolo pc!' un mo,. monto come ai Saturnali di Roma; ove milioni d'indi• vidui trescano con la furia, la rabbia. delle ultimo ore· Ji Carnevale che incitano la lunga proibizione e la prossima chiusura. E, come in tutte le orgie, in essa sorgono ed errano i deformi mostri della bestialità. e della stupidità umana; sono i vizi, gli interessi, le illu· sioni stupide che pescano le ampie retate cli voti. i:; naturale; se non ò la razionalità. pensante che \'Ota, a far uscire il voto ci vorr:\ una. qualche altra forza.,sari, l'inganno, il raggiro. Cosi da quei po"eri individui rammolliti su cui fa ancora. effetto la floscia. declamazione dei retori pa– triottici, ai piccoli furbi del giorno che vendono per una minestra di lenticchie la eredità. loro e dei loro flgli, l'elezione passa come un inganno ed un raggiro. Sopra.tutto un inganno, un·auucinazione, un miraggio R hot0ca G no B1dnco del sentimento, preparato, mantenuto metà con porgua,. siono, metà. con astuzia; e l'ora delrelezione non è che una. estensione, un rispecchiamento di ciò che la pre– cede e la segue, l'orgia aristocratica, tranquilla, lunga, a porto chiuse degli eletti. ùli stessi elementi e gli stessi risultati in entrambi i casi, nel grando e nel piccolo, noi momentaneo e nel dul'aturo: tulto ciò che è lavoro del pensiero libero e sereno resta oppresso, travolto, soffocato sotto l"irrom– pere irruente del sentimento irragionevole e clamoroso e dell'interesso astuto cd accanito. Peggio: sentimento ed interesse si abbarbicano insieme in un amplesso immondo, si mischiano in una composizione infame dove il sentimento diventa interessato e l'interesse sen– timentale; fanno un orribile mostro a duo teste, deforme delle bassezze umano pil) abiette, della falsifa interes– sata affettante la sincerità commossa.,della commozione prostituentesi all'intrigo avido; mostro orribile che urla continuo, assordante, ributtante. E so ciò rosso normale, rosse un portato necessario della costituzione umana. nonci sarebbe da lamentarsene, da maledire; ma ò una malattia. Normalmente questo grandi operazioni colloltive,questi sentimenti psicologici sociali sono purificati, sollevati alla regione 1>iùpura delle manireslazioni ideali dal fatto stesso che sono sociali; la sorveglianza reciproca che risulta da questo ratto, la pressione della tradizione e dell'opinione, l'im– possibilità dell'osteniaziono dei sentimenti egoistici ne sfl'Ondano più o meno gli istinti malni.gi degli individui. Essi restano premuti, nascosti al fondo; ma <1uandoun rilassa.monto morale, o una opportunità apre loro I\ strada, salgono rapidi ad inl'adero tutto l'organismo, corno ogni malattia. Ma.non sono una funzione norma.le, continua. deu·organismo. Se no sarebbe una disperazione. Sono una malattia dell'organo del potere <1uandoesso, invecchiato in mezzo ai bisogni nuo\'i, non ha più in faccia al popolo o nella sua coscienza la.fiducia se1·ena di rappresentare l'interesse intero della nazione; e che scoppia a quei bM innumere,·oli nella nostra forma di società, dove !"interesso di una classe dominante, unico sino allora, s'incontra col ris,•cgliarsi della coscienza di un"altra classe. Essa rappresenta. !"anarchia ideale in <1uelrurto fra la forza. ordinata. e legale dei primi, o l'in"adcre tumultuoso e disordinato dei secondi. E un malo generalo ora; ma che in Italia è arri,•ato allo stato acuto. In Inghilterra llno che dureranno le condizioni presenti d'interessi, fino che tutta. la politica si ridurrà o.d unit immensa amministrazione di ric– chezze, quell'allevamento di affaristi politici potrà tirare avanti. In Francia. la fncilità. di commozione, quella vi– brazione ampia di certi sentimenti che leva a certi momenti tutto il popolo alle aliozze del pensiero; so– J)ratutto la vita intensa di quel mostruoso cervello che ò Parigi, tagliano di un colpo di tratto in tratto ai precipizi dei pericoli il tronco dei vecchi imbrogli, che ripullula però meravigliosamente presto. Ma da noi la inerzia., lo scetticismo guadagnato da tanti anni d'ozio sono stati un terreno fecondo a. questa pianta. maligna: vedete con che rapidità. di rigoglio essa ,·i ha.attecchito. Nella sapienza del raggiro, nella unh-ersalifa dell'in– trigo noi ci siamo levati di un colpo, con lo slancio di una. vegetazione che trova proprio il suo terreno, al livello dello piante recchie. E ,·oITete diro che il gO\'erno nato per tal modo rappresenta. gli interessi, la ,,oJontà. del popolo1 Si, la volontà.; ma. la volontà. cieca del bruto ubbriacato ed aizzato, scoppio disordinato e rovinoso degli istinti

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