Critica Sociale - Anno II - n. 12 - 16 giugno 1892

CRITICA SOCIALE 185 bcsliali. Non la volontà del pensiero mcditnto, del ratto osservato, del sistema discusso; la votonfl\ che si rorma nel silenzio sereno del pensiero, che si te,·a da una lmmensitU. di pensieri ralTronlaii e su tutli gli strati degli Istinti, delle passioni, degli Interessi indi,•iduali, suprema rorma. ideale. Per arrivare a c1ueslo ci vorrà un sistema ampio di comunicazioni che rannodi al centro dello quistioni supreme gli interessi di tutta la nazione. Bisognerà che le quistlonl nuo,•e che sono re– state allo stadio della incoscienta.dolorosa siano tratte ruorl o sollevato alla piena luce del J>enslero,a tra,·erso lutto le stazioni del pensiero, dal t"Omltl alle uni\"er– ~tà, alla Camera. &I Gorento: che Il Oo,·erno non in– tralci questo grande ta,·oro di propaganda che non fa e.hospanare la strada alla sua adone, elle non ,,uole cho adattare il popolo a quest(I. ,•ita più nl!a. Nè c1uestocontraddico alla notata Impossibilità per la gran parto dogli individui di seguire gli av\•olgimenti dedalei. le anrraUuosit/\ innumerovoll, lo serie lonta– nissime dei grandi affari della nazione, fusione dì mi– lioni d"affari lndh·iduuli. La vecchia sociologia ne,·a studiati gli Interessi di qualche eluso, perchè solo qualche classe part.ecipan cosciente al Go,·erno. La. sociologia nuo,·a studia gli interMSI di tutte le classi; ogni gruppo d'interessi ,,1 si rifletto In un gruppo di Idee; tutto prendono Il loro posto naturale e il sistema si rorma por sè stesso, rispecchiando nella breve ma– tema ica rormula del pensiero l"immonso e lua.rrerrabile movimento dei ratti o delle cose. Queste formule estratte dal raUi, che non sono che la ,·oco doi ratti intcnsir.– zala ed idealizzata, bisogna ripercuoterle nel popolo: e qunndo ogni classe anÌl cosi la coscienza di sè stessa, possederà la sua idea, potl':1 gottarht sulla bilancia del oo,·erno e il risultato del \"Otodi tutti sarà. l'equazione degli interessi di tutti. Solo per questa ,·la la parteci– pazione di tutti al Go,·erno è possibilo: solo quando tutti sentiranno che cosa ,·alga, non si lasceranno rro– dare o CArpiro il ,oto con incuranu, comecosa di che non sanno che farsi. 1-;non ò nemmeno difficile. Xiente di più (acile anzi che suggestionare ad un grando gruppo uni,. idea sem– plice o che ris,·ogli una oscura folla di mozzi pensieri, di sentimenti incerti suggeriti dal r11.tt1, dai bisogni, dagli Interessi o restati a metà s,·lluppo nella semico– scienza. t'Idea elaborata in coscienze pili lucide diventa per essi un raggio di sole che li trac fuori in una ,·e– getazione larga, lndistrutlibile, perchè attaccata al sen– timento. Non \"Odiamocon che raplditiì le idee della classe borghese vi a.lllgnarono dopo la Rh·oluzione, tanto che ora resistono tenacemente a noi che \'Orremmo sradicarleT (') Paro che questa analisi sia tropl)Odissolvlirice e porli lo speranze troppo lontanoT Ma appunto noi pensiamo che per rifare bisogna distruggere dal fondo. E contro i ri\'oluzionarl pD.SSatiabbiamo imparata I&pazienza. 0. M,'1.A0ODI. ( 1 ) R appunto l'Idea eempllce e 11 tempo 1!euo elaborata e compttnaln che ormai rulda Il pro\etarllto alle urne 6 quella della lom, dl t:1a,1e. DI anno In anno eua 11 andrl chlattndo nelle meo11,acqultterl di rona e di 1p\endoN1• al 11uadrobuio, per quan1O,ero, dlphllo quaull dal no.ero coUaboratore - e che ri1()«cbla Il • rloco • delle eta ioni botibHI ,.,rri t0lllluendo un qnadro bea dl,el"IO • lnminoeo: quello. dM, deli'eleilooe Teramele popolare. ricondotta alla normalltA della rundone. trumento non plll d"lapnnl e di r111Jrl. ma di orlentuioae del partiti e di emanelpazione della araode mu,a <:Olcleote. (Nota ddla CalTICA8oc1,1.u:). LESCROCCBERIE D LLA FINAXZA B'RGBESE Pro,o,ta di ... IUOYa l■poslzlo11 sulla relldlta p1bbllca ( 1 ) EORltOIOTURATI, Si 1mò parlare nella Crlltca s.octale anche del Oilancio italiano? So Elln me no dà il permesso ed il momento le p.'\reoppo1·tuno io ne profi tterò per discorrere di un'idea che nello strettor.zo nostro odierno ha fatto, come si dice, mollo camm ino nello coscienle. ben- f:,~ud!Ì~ ::mirl~-e,i,~ !,!i:f!~~ pe~di;r:J!in! h~ gr:wità. . L"idea? Eccola qui in P,OCho parole. E necessario ~i~. 8 ~.u~~e 3 X1foe~~. 1 !r~: fr~~:,=,ita pul). Ilo dotto è nocessario od è giusto, o mi srorzorò di provnro l'una CO!l-n o l'tlltr·a. Prometto alcuni dati di ratto. Il bilancio atti,•o del nosh'OStato segna 1500 mi– lioni, poco più J>OCO meno non monta. La metà di ?i!1t:~~g~i.~~~om~~~;rd~ o~fu't1f:i:',\\: !'et: J!'~ 1 ~ 0 ~!~ 0 ~tt fcbl:~~1;'8e ~=~Ji:;ta~;ibÌÌÌ questi milioni, o han tro\'ato un r:to per lor'O (I. :~!!~1 1 ~1~ 1~ 1 ia l~~~~l,~a 1 ~,'.~~ 0 ~ot 1~ITT'~~~ 1 i 8 :Sisi di\ c1·cdito alla logismog,•afla, molto di piU se si 1n~ta n.';COIIO ai contribuenti o si ticn conto tielle speso per rucili, cannoni, ro1·1illc:uioni o \'in dicendo, sposo codesto cho si dicono stì•am'dlnarte, ma ha.rrno puro il camtlero slrao,·dtnario di venir Cuori tutti gli anni, neppur uno escluso. Ciò che ,·~la, o fra poco si do"e :iggiungo1'0 se "i l'CSla, do,·e bastar-o a tutti gli altri sor,•iz.i pubblici, che 11011 son pochi o non \'811110 bene. Ciò che scri\"O risulta da quei libri cosi sinceri o pc1~1>icuiche si chiamano i bilanci, e la gonto pra– tica del m~ticro giungo perfino a dotonnin.'\1'0 i centesimi delrentrata o dell'uscita. ~(a alll\ res.'\ dei conti i ratti smentiscono le p1'0rezie,giacché lo ::;ipeso 1'ftramente, per 0011dir mai, si mantengono nei limiti delle pro,·isioni, e le rendite 1>01· dispetto ~•~h~ 0 si 11 dfc~'0~~.~~8;,~;0°!~!tff~~ 08 t'l b~~~~~t~i: cronica dolh\ flhan1.. a italiana. Ed è malo che da prima 8i cerca di celare, poi si comincia a coures– saro timidamente, flnchò un brutto giorno In ror1.a (') QIINIOarticolo - lntu-euante preludio di altri <:bi Nful– ranno a bre•I lnte"alll - cl Tiene da penona di belle rama• di grande competeou 1elentlll<:a• cbe foci• 11Oa poal1lone COfp.lcaa nel mondo della capitale. La elaborar.Ione lenta e ,Incera del penllero negli ltudf e lo 1pet1acelo. sopratuno, del ,.errorna.ì N'troM'ena della commedia parlamentare e polltl<:ache ha IGUO rii occhi, lo hanno ormai dff!nlUun,ente a"quleho a 1111 ordine di Idee eterodouo molto affine al no&lroe nel quale Il Indubbio che Il tuo ln1t1no ltampert T11teorme. Chi eJII 111,quale l)(N!!lr.lone1II occupi, lnrereuerebbe cerio a moltlulml di upere; ma 6 vn acceeaorlo, Noi 1teul 111&1 lo <:On• 1!1llamn1Oad u1umer1 per- or11 uno IIM!Udoolmo, percM1 la m~ rul1lla melen11e I commenti al cuo ed alla penona non pren– dano Il di topra 1ul commenti e 1ull'eume delle Idee: e queete tono l'euen.tlale, Alla domanda ch·egll ,-, se 11 poua nella Crffito parl1N1 del bll1nclo 1111/ano,rl1pondl1mo abba&t an&a chlaramenle, pubbli– cando l'artlcolo. 8ofglunrlamo che 1n.ti a temi ed a quullonl co•CNle d1que&togenere li nottro lntendlmento di •olrere Nmp.-. 11hl l'attendon• noe,tn. • del lellorl, Il periodo lnlllall • (t,nerl<:o del 1odall1mo t omal aupento aocll• In Italia: la HOTa l'IIMID ul MIO en1n. Mgna al partilo ed a noi nuore tra«ie e nao•I do,erl. B. polcbà <:I crncono ogni «torno a:11 alotl ed tonenro11O le 1lmp1tle pld laatteee e phl al1ntncanll, procure.-.mo di com– pierli,

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