Critica Sociale - Anno II - n. 12 - 16 giugno 1892

CRITICA SOCIA LE 183 di rtt..eote nelle TergnanON prolblsioni accadute a Llnz; - am1lgam11rt otl eomun• pentlero della rinndica&lnn,i prolelaria J difrorml e'emenU nalk>oa.11 della monarchia au ..tnru.nprica, a dauoo • ecorno d'oaol aol!alleata forma di d•n1t1b~ bor– gbeie, • " praluUo per meltere •rvine al patrioUJamo maoipo– laio nella ftu1tic• u•cdl•rl• di S. PN!troburgo. Non toeta 'fl!rt.meote • me di dare a •ol del co111lgll,sebbene m'io'filiate a p:art.eclpare, o di per,ona, o con la ,emplice pa– rola Krill.a, al 1' 0.ll' o Cona:rtNO di quHtl giorni. Voi uele• fra I Toatri, uomini di largo Ttdere, di m1.ruialioea opero&iti, • di gn nde N pe.la;e rra qu•tl Il btuemeri10 A ller, cui mando ucon que.UI 'fOlla Il mio atretluoeo e fraterno ululo. Enlva \'[,t1,,,..,1o,.t1l1 ,,, L·u,o,oto,'1- ora pia. TiTa che mal. Quella, che fu lauto r,cca d'iolzu1ti,-e, di 11pinte, d1 111.gge– rlm.:nl,, di dehbenrlonl e di coneigll, la ncehla, 111.1lori~, la cla•.ca 1,11,,...,d.,.,~, finita poi pe.rlmperiote naioni al C,n· greuo rlell'Aj1,non e'è ora plO. ,~ modo 11è blqno di tarla ri.o'"'t!rt, la ctÒ cnn,enao nell'oplnlooe di tantincntrl eompagnl, e In l1pecleIn quelladi F. Rnael1,ellee il mae1trodi noitulli, e del mioenro Lat1u-gue. Ma qul'tla no.tra bler,i,:fottol, 1u1oc., lo. quale al regge 1ul 111turale • 1ponlaneoeonfl,8n\lmento dei aoclall1tl mllitanll e dei proletari di tutto Il mondo, ha pureau blqno d'iote,e, di aeoordle d.l1ple4adonl fn I uri uo.trl localie nutc>nali ; - e di elò, 1pero, Torri occuparal Il proulmo Cooareuo di Zurigo,a 1ta1110 di futuri equlTocl,a cnmbalttrt le mi1tit1ea- 1io11!, e pereb6 non 1la leeUoa ehi 11•ia dJ profanareIl 11aer,> nomedi ,od•llu,o uundone adaUriloteoll,chenon1lanquellJ della etncù,iù riPOl,uio,u ,,..,tloric. Cari, comp,ant, u.hue e fnttllanu di pieoi•lmo euonl Al"TO!fJOL.ua1ou .• Al Congresso furono rappresentate 00 localita per inezzo di 113dologatl. La polizia non intervenne affatto, limitandosi a. ,·eriftcare che ,·! accedessero soltanto gli invitati. Lo spazio ci manca per riferire le singole delibera– zioni. Basti accennare che ru confermala in massima la linea d'azione tracciata dal programma di llainfeld - molto 1imlle al programma germanico - aggiungendosi un paragrafo per la equiparazione sociale della donna 11.ll' uomo,e ru costituita phì saldamente l'organizza– z ione interna del partito, anche questa ana.logamente alla. tedesca. L'opposizione semi-anarchica., antipolitica. ed antlelettorale, dei cosl detti e indipendenti> (dal senso comune, chiose il dot.t. Adler) ora. assai debol– monte rnpprosontatu. - sol frtl lutti - o punto com– patta: duo dogli opponontl , 1 ennero esclusi dal par– tito, e l'accordo sull'organixza.zione e Julla tattica, al pari di quello sui principi, ai può dire pienamente raggiunto. Pu ancho ,·otato un ordino del gìorno che rigetta sullo Stato capitalista la rosponsabilità. della catastrofe di Przibram, (Veqga,i il no,tro p1·imo articolo). LA CRITICA S0clALE. LE SPERANZEDELLE ELEZIOi\'I Pende sul capo al go,·erno una nuov3, sentenza. del paese. Ecco Il tema che rlrl un po· di lena alle riffes– sioni stracche del nostri giornali. È ingenuità imperd~ nabile a gente che ha die<:Io •enti anni di gioroali!!mo. Se non r0110 il ratto che le Idee nella testa dei più non sono che formulo, cho tutto questo palpilare di idee della nostra civiltà che paro cosa ,·iva non è che un arido ammucchiamento di forme stereotipate, im– presse belle o ratte nel cervelli; che insomma sono poche le testo che compongono le ideo per W stesse, l'eri terreni dalle cui profondità fecondatrici lo piante sorgono per la 1pinta delle rone Interne, non si cre– derebbe possibile, dopo tanta esperienia, tanta illusione· È una di quelle illusioni fragili che durano perchè la– sciate stare, ma che si spezzano a toccarle col dito. Ma è possibile che Il popolo In queste condizioni di società, traverso a questo moeeanlsmo amminislrath•o poua rar P:ISl&NI la sua voce? t un'illusione que!!la di crooere che releiione esprima un voto di popolo, è una allucinazione di gente che non vede niento delruscllo presento, che si ferma ai fantasmi della mente senta spingere lo sguardo sino al reale delle cose. Voipotete avere, nella toflla, chiusa. e murata l'Idea che Il go,·erno è 1'88prossione del popolo, la visione beata dell'archi– tettura della nazione saliente per una gradazione me– ravigliosamente armonica dalle bui ai pinnacoli su– premi. Ma.,por chi guarda con gli occhi, l'aspetto muta in un disordino lmmonso, Ol'O n-n. le pianure e lo cime vanno abissi di s1>azio;insupornblli. Del resto questo fiacco go,·orno borghese senza. Idee e senza. aiioni che cosa. rappresenterebbe del popolo? Gli Interessi, Pare che no; perchè, la.sciando stare che la borghesia stessa., da cui escey da un pezzo brontola e dà.strappato alle redini; ma tutto Il proletariato, novo decimi della nazione, &1·rebbogettato ben altro quistioni fhl la discussione politica sentimentale e gli scarta– facci della amminl.strazione. Il 10Ciallsmo sarebbe già fondato. Perchè voi potete dire che il popolo è indHre– rento. trascurato, seni.a sentimenti e sonia vita ed avrete ragione; ma 11iete ben ridicoli, ingenui, falsi + quando salite alla menzogna splendida che il popolo vuole lo stato prusonte, cbo il popolo è ragiono,•ole e comprende la necessità di queste disuguaglianze per Il bene di tutti, che Il popolo ammira la catapecchia dello Stato borghese. li popolo non ammira, non ragiona, non odia nemmeno o tutt'al phì odia Inconsciamente: il popolo dormo; ma se por un miracolo questo ,·ecchio gigante assopito do. secoli si risvogllasso ad un tratto e guardasse, la Sul\ prima opera sarebbe di fa.rie ca– dere sopra un colpo formidabile della sua mazza da titano: la stritolerebbe. E non rappresentato nemmeno le ideo, che :,otreb• bero esserci anche contro gli lntorossi uni"ersali: lo Idee di quella modio.classe borgho11t,,che ò lo. coorte avvilita, abbassata, 11tancache seguo o circonda labor• ghosia gaudente; pallide torme che ranno ressa in ischlere immense od Inquiete a torno ai banchetti splen– didi a raccogliere le briciole della fortuna del giorno; tigli diseredati della borghesia, vittime del fallimento di un sistema e di una classe che non seppe nè pure assicurare la fortuna a tutti Isuol membri; come ueva saputo l'aristocrulL È la borgbe1la In crisi, la bor– ghesia a stracci rattoppati, a fortuna mediocre, a vita meschina, poco superiore al prolet.&riato; immensa moltitudine brulicante attorno alle feliciti. splendide, che lo segue per abitudine, per piccoli interessi, perchè legata.dalle fila sottili ma inestricablll dolio con"enienzc, dei pregiudizi, ecc.; sl\'-uuat.a essa. pure come U prole– tariato, ma sl\'-uuata non come questo per le necessità eteme della vita, ma per un hnoro Inutile e maligno, per l'amministrazione del sistema, per far da nlleuo compiacente agli ozi del domioaiorl; sn-uuata col doppio 1u•vllimento dello sotrorenze o della servitù a chi f& soffrire. f; in easa. - Il popolo è ancora per lo pili. troppo abbassato alla vita animale dove non è pouibile nessun lampo di ldee - che re.rmentano lo idee uuove, distrulti,·e; è da quell'immenso strato putrido di ci,·iltù,

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