Critica Sociale - Anno II - n. 2 - 16 gennaio 1892

CRITICA SOCIALE 31 Il Lolo , padre• non poteue eondl-.idertl dalla bof"Kbeaia, cui paren che tali, met&end01Ial 1tnld dtgll ■fruitati da lei, u ... rlnneaato le trsdilionl della au.a -.lta di patriota. Si «no, la boraheAla ba ragione di o-JiArequesta memoria clie rimnt • rimarrà Yin e parlante amucbentrice del suo JKllriottiamo di 1peculadone. ( 1 ) PIIANO•■oo a100AIIDI. F.d am:he sulla &ombadi qDHto forte e geoULe,-ogli2.mogel• tare Il Gore de(l:llalTelllKIIIrkion:11. Noa fu - o per Mie.re p~ e,.aui, ••• tr• •11eor• - II OC:ia • liata. aperto e dkhlar1110. Ma blqna con1iderare ,ooe tgli e.ra e ,,.,,,, Teo Iva. Veniva dall'e..ercllo regolare, ove fa capitano, e Ti era entrato con ardore dl rode. Ma, !addentro. ceuate le guerr11 d'indlpendenu, 11era accorto n mano a mano, perehè aven aplrlto aperto e c11ort Tlrlle, In qu:ile ambiente di in– coniteinwrrua!one vlvea11o1 i e volle fllrnedl,•ors.k>. Lucio l'e1Cr• cito e dh·cnne tanto 1elantee convinto IIJ>Oilolodellapace quanto era 1lato zelante e v11loroeo mlllte doll'OpJ)Oiltabflndiéra. Teneva al 1uo titolo di c11pllllno, ror.e 1,crcbè parev11gli eho In 1un pro11ng1nd11, nolln (fUnlo era lnfnticnblle, dcrh·nasc mng– glor 1ire.tlglo ed (!OJeaelndal 1npenl ch'egli era etalo uomo d'nrml e AVeH competon:r.a eneho locnlea. Mo,dopo il 1uo leale e TibraLo 11Uei9:lomontodevii ultimi Lompl, era 1tato invitato a rinunciare al titolo e al ;ndo. E lnTero egli non lhnitov1UI a eolf~gl generici, ma s'era 1el~rn10 nell'ettrema 1lnl1lra del tuoi e Ti ueva HOStenuto nk.ltoPmente - aebbene con poca t,.>rtunA - quella tesi che è anche la notln. che ek>e la boN della p3ee lotern.uionale è la p,.ee iote.rna; che è Tano vo'8r abolire la auern fra nazioui lioebè durino la guerra rn eblal e Il d~potlffllO borghese e che la mlgllor propapoda per la paee i. l'aiuto ditlateressalo alla redenzk>ne proletaria. Segretario dtll' U1do1HL••N"41, eonrerenziere caldo, ab– bondante. ellleadaai1no, I nmlri lettori lo ricordano IOlerte e IJtOiale collabontore anche di qu•ta Rldsta, per la quale una le almpetle piè c:ordllll. Pochi giorni b, nooto a Ti.li– t.arei, cl promelteTa perqua.l'anoocollaboruiooe piè rrequeote e più. vin. Indi da Porto l.laurlzio, oy era.si ttc:ato in &e.no alla famiglia, ci lnvk\ lell.era di un no.tro • 1110 amieo caris– simo, prrgandoel di aerba,aHela pel ritorno, che, sebbene colto da ,.,.,,,,., 11renunelava lmmi~nte. l)uo gtOrnl appreMO era ,pento. L:l letlem dell'amico co– mune rlnu,N Il noi, t rl110o ettro rlcorJo, come un legato del dettino, Mori - quealo 11h\ cl 11rrovol111 - (lunndo em presso a ri– (lOIIOro, dal dubbi tormentosi o 1lneerl, nella convinrlono di un ISf!ronoldonlo; 11uand'tr11.ormai dol noatrl o non gli mnncll\'I ph\ elio nn 1>111110 1 . tocellr queela molll, Poreh'o.ili era lifJtro -ptNloto~, noi gmnde tcnlO della parol11, non so!o di rrontc alla l\aba nillglOl.'l, ma In J>8nl ordino di pensieri e di studi. L'amore della verità lo tn11elnon a cercarla ov,unque la n– deuc brilhlre, e tro,atala, 11 proelam•rla nllomento. Al pari di quella del e.,pltaoo Sillpr,rndl, quale Mempio &arebbe anche queata •Ila• tanti ufflelall, mumn1lflcati nello tpirito di ca.erma, ICI eaal Uplll4ll'O Intenderla I I parenti, proftttando dtll'eutr lui morto, gli maoduono 1ppreaeo I preti e '° IUl'lulrono con m•ae di ret•U-•. •■ IL.IO D• L.AV •L•Y·• E lnllne, 0011amanti delle quallllcbe troppo brghe e delle eompiaeeall confutàonl, anche N poetume, non diremo ebe re... - ('iole. aeul baie. a quulO 11ropoal\O,li 1""alorot0 Eeo del popo,o di Cremona In un nl<'rologlo che ha noi• di battaglia e di propquda: • V.fil {Il Slllprandl) non Tolle eaerenonrato fn I 90ddltf'atll, non '"olle preaentare conii di patrioul,mo e al con– trario pruent6 Il conto del prolelarialoalla borghe1la. Nè quHta gli perdonò pii)..• A noi qu•lla Tener&blle ngura di Tegllardo sembro la vera e parlante h nagln<1 di C'l6che potrebhe e don~bb'llffre ogni antico pa1rlota o demoen.tl <'o che non •~1Ua, nel tempi nuoTI, ,ml!ntlNl e rlnne~ar e tè 1teuo . Ma c.>m• pochi gli t01nlgllano! come egli, 11lut10t\OC'he della llffta ,ichlera, )>art1,·a vl,ente ram110gna a quel che furono IJl(t1uol commllllonl e compagni l (,V. tf, D.) tocialùta Emilio De Lavel111. Questo lo1l1ne eoonomla13 belga, amico dell'JUlla, nou eolo non accettava lnllera la dottrina di Man:, ma looltre, nella Intuizione della torma IOCialeaneuire, paren. dominato piuttosto dal ricordo e dall'amore 11t.rle an– tiche forme tloricbe della J>fOP"leti comune, cbe non da un conc.elto nramen&e • adenlitlc,,menll modtroo. Pure gli dat100 un p(IMO ooornole, accanto a queali altri morii n.mmeata1I ph\ aopn, l'avere lottalO per la 1huUJla eo• dale con gnode lntelltllo e dl!Unlereua d'amore. l'oebi Inte– sero quanto lui • quanto lui altamente proclamarono cou1e l'al– tuale diapollamo borghtlii41 li a,,u a certo, Ticino ed isno1nintOIII) rammento; e 11el 8«t.l11ae CIAle•,ord• • nella Pr,7rli,é d .,. f<Jr•u 7riailiot1 (op,re che aono I suol e.apolnori e che la elampa 1JorKbMO, fa«1ndovll li 1iecrolO(lio, dimenticò sem– plicemente di aece1111ar") Ja f«IUl1ltorla eonlro Il monopolio proprieUrio, la dhnoatrn1lo11e della neceatltà pe.r la democ.razia di realiuaro I procelll: • C/UCM#O ltcO"db 1, '"' oper,: cU 110" l«oora #011 #Ullf!JI, auumono 1l11gol.are nllldeua e terri– bilità dulia ,ie.aa mlteull crl•llnna o dnl r~n·oro umani1arlo dell,. scrltloro. Jn quollo oporo1110111 di llol glovnnl bovvoro I 11rlml &Otii d: quel gonol'OIO llquoro dolio nuovo lde:1Utt\ aoeloll, eho cl splnae a un posto ava111a.todi balt1gll11 o cl rete non luulilo fatica il pen1iero, non indegno d'etMr vl'!IUl.'l la vlln. A lui dunque, eho eeuò di lollarc, vadn Il tributo d'afTelto o di rico0011Ce11z.a dei nuoTI eombllttenll della buona eauu. :so1. OPL"SCOl,IDI l'ROPAGANDA I: ~~;'ff:~~r:;~1~ 1 ~0~~~• della retlat .. za j (agli operai 2: Filippo Turo,;.- le otto ore di lavore; conrcrenza (2-i pag.); ~ edizione; oont. 10. 3." Prof. A. GhUkr,' «lallri: Il orao di padre Atntlto da Moateftltroj pole.mithe o resoconti; L I. 4.• Pietro Kro1>0Utine: Al 9lov&1lj cent. 10. s.• A. M. M.: Alle fucfllloj oont. IO. G." Paolo Lafargue: Il diritto all'olio; cenl. 15. i." Lo 1tÙMJ: La teoria 0arwh1la11a; cent. l(i. s: Lo llCIM}: La rellglOHdel capitale;- Il Catechla•o del lavoratore; ceni. IO {por 4 o J>iùcopio eent. 5 ciue.) 9: ~:cft~ ~e1 3 C:~~~~,ffl~•~~.!t11 1 ~~o tenutosi in Mi• 10." Giovam1i norn'o: La 0ulatlone toclale im1a11.:i alla ,cicn.:a ca alla 11olitica (81 \'O!ldo n bonoftclo dei so• cialisll cnrcoratl); ccnt. 26. 11.• G. Gat·it>oUì: La colonlnazlonedell'Agro Romanoe le Cooperative agrlcole; coni,. 50. 12.• Ah.anacco del lavoratori per l'nnno 1892; ceni.. IO. 13.• Avv. \'it101•io /Allil,i: 011anarchici,ono ■alfattorl? (discorso nel 1iroeosso di noma); oont. 15. Già appanl nella , CRITICA SOCIALE,, anno I. 14: Ar:o. F. Turati e ,n-o{. S. Vtnlu1·i: Le qaote ■1•1• della dell1q1e1za; ceot. IO. 15." Gat,r,'ele Rola: Ca~talt e laverei con poslill& di F. Tu– rali; ceni. IO. 16." Proeraa■a eoclall1ta della Uf}a -,c,'aJuta tnilan.ue; cent. IO (per qualtro o più copie cent. 5 ciuco.o& ). 11: Federico Engd1: Fra capltallata • laveratort; I& ra– giono lnUmo. del loro conRltlo secondo Marx; con proemio dj p;,;ppo Turati; cent. IO. 1s.• Prof. 11JJberw Ardigò: Seuo Co•111ee S111eat1111e, con introduzione di 1-·nippo Turati sopra Le Fraal e I Pretludbll corrntl i cent. 15. NBCi~t1:c;~:1~~~f:~~•ue~:r.u~1 P:~ ~IT! !s! i a. 5 e IO ceni., chi no voglia un solo esemplare, basterà lo richlod& Inviando ctu1olina doppi&. L'alil11.mamc11tocumulativo a/l'ltalla del Popolo cd alla Critica Socialeno11 coda -clic L, 17 f>C'' u,i am,o.

RkJQdWJsaXNoZXIy