Critica Sociale - Anno I - n. 14 - 30 settembre 1891

CRITICA SO C!ALE 221 Sfortunatamento la nostra. leggo sul gratuito patro– cinio assai di rado raggiunge lo scopo cui ò indirizzata. o invoce si riduco in sostanza. ad un nuovo mezzo di oppressione in ma.no di chi può spendere od intrigare. Infatti per avanzare istanza di gratuito patrocinio bisogna: l' far la. domanda in carta da bollo; 2· presentare i cortiftcati d'impossidonza; 3' esibire gli atti o i documenti - in forma legalo - in sostegno della lito che dovo iniziarsi. Por faro tutto ciò occorro del danaro, o non poco, bisogna adibire una persona legale por ammannire i documenti; bisogna, come sposso av,•iono, far registrare una serìe di atti o J>agaroonerosissimo multo. Questo multo son quasi sempre a danno del povero, pcrchò il ricco, il vigilante non ci casca, o ha mozzi por evitarle, fornendosi cli altri documenti equipollenti. Quando tutto ciò ò sta.lo fa.Ho,si stabilisco il giorno in cui la causa sarà. delibata innanzi alla Commissione del gratuito J)a.!rocinio. Lì comincia la battaglia.. li gra– tuito J>a.trocinio si accorda. alrimpossidcn1e quando prova. che ha. molla probabilità. di vittori:l. Ma l'impos– sidcnza. può essere relativa, o con fante sposo cho oc– corrono, bisogna. diro cho ò ben raro quell'individuo che 1rnò sostenerle tutte. Quanto alla. probabilità. della vittoria, chi verrà. a farne la dimostrazione nell'inlc- 1-ossodel povcrol La legge gli accorda il 1>crmcssodi difendersi da sò o di fornirsi a. proprie speso di un difensore! Ma.si chiama questa protezione del povero? Chi non vedo cho in questa. lotta im1>ari,mosso di f'ronlo un povCro contadino con un rnlonlo anocato, il primo, iu1choso ha ragiono da vendol'o, resterà. inloramento sopraffatto o schiacciato! ~la supJ>~niamoancora che per una fortunata circo– stanza si accordi il gratuito 11atrocinio, non già a chi ha. saputo intrigare per ottenerlo a danno ciel 1>overo, ma a quosi:ullimo. Ha egli un mezzo efficace per far valcl'c ulteriormente lo proprio ragioni 1 La leggo gli accorda un difensore d'ufficio. Ma costui non ò retri– buito dallo Stato, nè ha alcun conto da rendere del suo operato: ò scelto por turno tra. i procuratori esercenti. Ma.che garanzia. ,··ha che adempia scrupolosamente all'incarico ricovulol Chi voglia perchò giustizia sia resa al ·povero, cli fronte agrintrighi, ai sotterfugi, ai cavilli degli avversari 1 E naturale,quindi,che i difensori d'ufficio siano troppo spesso giovani inesperti, che fanno le pl'ime p1•ovo in anima vili, o J>rocuratori inetti o senza. clienti, i quali hanno il1loresse a portare Io coso allo lunghe per mun• gore di tanto in tanto qualche misera risorsa dallo gfo smunte tasche del povero cliente; se Jrnr non avviene - come speriamo non avvenga. mai - che colludano colla. parlo avversa. ~lot1ofi-giurl11t1, a qualunque 11cuolaappartengano, vi dicono che no, poiche 1·ammlnl11tra1.lone della gluetlzla è funzione Inscindibile dal carattere organico dello Stato. Perchè dunque, dlce\·o lo In quell'articolo, • for pagare 1ireventh·ame11teepeee ingenti per carta d:i.bollo, diritti uticierlll, diritti di cancelleria, diritti d'ln!er:r.ionl, t:'tue di rC'gititro ,ta.ue giudizlnrie, ecc. r • Chi rlce\·e giulJtida, relntegrando11I In lui li diritto olfeso, non ha nulla dn.pngare: ma chi è condannato e naturale che paghi anche all'erario. Una riforma organica della procedura c!Ylle, rendendo I glu– dltf en1inentemente tibrigaU,·l ed alieni dalle forma.lltd, toglie tuUl I trabocchetti che fonno buon giuoco a chi puOt1pe11dere. CIO che mentre evilcrà In buona parte 1'1mmora.litàdelle liti pro,o-, cale da puntigli e condotte con tutte le nrtl della ,trategla, ri– durrà d'altra parte eeneibilmenle le t1ptt1edl gintitlzla. SIaggiunga che una maggiore indipendenza. del m;igltitrato, a cui \·a accom– pagnata una maggiore r~11ion1abllilàYersoIcill:idlnl, è gar:inzla di rettitudioe nel giudicati. B1b1otec C no 81a e Il legislatore suppone l'uomo mollo migliore di quello che è realmente: suppone che ogni procuratore non si preoccupi se in una lito ò retribuito o pur no, pur di adempiere degnamente al suo ufllcio, nell'interesse del suo cliente: che egli adoperi la.stessa vigilanza. ed efll– cacia in lutto le cause senza. badare all'onorario: cho egli abbia. un santo entusiasmo da rendersi, per voca.– ziono propria., paladino di tutti gli oppressi... Sgraziata.mente non ,,a. così la. bisogna.. Il povero, oppresso, bistrattato, non curato da. chi dovrebbe di– fenderlo, ratto segno a. tutti i soprusi, resta, corno si suol dire, col malo, il malanno o l'uscio addosso; cd amaramente ripete ancora una. volt.a.: e È pur troppo vero: la. giusliiia. non è ratta. por mo! Essa. è troppo alta. per inchinarsi tanto. > - Sposso, volendo farsi giustizia sbrigativa. da sè, va. ad ingrossare la falange dei delinquenti o finisco nell'ergastolo! :E poi ci dicono cho il povero ò sufficientemente pro– tolto colla. legge sul gratuito patrocinio! Bisognerà. dunque ritornare al difensore dei poveri retribuito dallo Sta.lo, circondandone l'ufficio di parH– colari guarentigie, pcrchè risponda degnamente alla sua. missione, o almeno esigere l'intervento all'udienza del Pubblico :Ministero; in guisa che ogni impossidcnle possa. trovare seria difesa cd ottenere quella. giustizia, per 1,~ qua.lo lutti obbediamo alle leggi, cd alla qua.le luUi eg'!a.lmento a.bbiamo diritto. Palermo, !6 •cttembre 1801. G. O'AGUANN(). SOGNI DI NOTTE ESTIVA Dario Papa, giorni ra, pubblicando ne\l' /t,ilia dt/ Popolo un articolo di Drrmo, accennante alla lue dei fraterni odi che di• vidono i popoli, lo postillava con uno di quei suoi Notabene tanto caratteristici - scaUi nervosi e rapidi di una penna tutta ~,!ore e since1ilà, ehe fa di lui, senza contrasto, il più ge– niale giornalista che oggi scriva in !l..'llia. Egli osservava, a un dipresso, questo: che se 1i imb:u~s– sero su alcune g1·andi navi tutti quanti i re e gli Imperatori e i diplomatici e i ministri e i giornalitii cui i Mmisteri degli in– terni ungono le carrucole dell'ideale patrioltico, e i prnfessio• nisti che ,·ivono dietro od all'ombra di tutta qucsl..'lgente, e si spedisaero le navi in alto mare e chi le ha viste le ha viste - si tro,·ercbbe, nlla fin fine, che la famosa lue degli odi rrnterni fra i popoli si riduce a ben poca. cosa; nnzi si riduce a una melMora senza equivalente reale. E un'idea. che, in altra forma, tempo fa abbiam formulata anche noi. Se a due eserciti belligeranti - scrive\·amo - si togliessero gli ufliciall, c'è tutto da scommettere cho l soldnti nemici, ,cambio di continmirc le fucilale, rarebbero - i felloni I - il fascio dell'armi e bh·ncchcrebbero ili compagnia. Si trnt– terebbero da. uomini e, da galantuomini, si voriebbero bene. L'idea delle , grandi na,·i in allo mare• ha rerito la fantasia, sempre cstuante,dell'amico nostro caris.'iimo,nell'arte enella vi La, :FerdinandoFcmtana.11 quale,dalle dolcisoliludini di S. Giovanni sopra Leeco, imaginò la scena e la serisso e la mandò a noi perché la dessimo a Dario Papn, non figurandosi, il poeta, che passando in nostre mani anebbc pagato pedaggio. E che pe• daggio ! S'è a dil"iltura. sequestrata. la merce e • convertitala in profitto di sò • per usare la elegante dizione dell'art. 617 Co-, dice penale. La Critica Sociale, affannata e stanca dal • San Michele• della Direzione, aveva bisogno di un po' di S\'ago letterario e di un po' di.... originale. E il regio cd imperiale bozzello del Fontana ci parve, corno oggetto di \'ariel:\, originafe in tutti i sensi e in tutti i ~nsi prezioso. È una, n nostro a.v,•iso, delle suo ph) delizioso fJamfJann, una caricatura alla Fliegendt Bliitter, il cui sapore, non tanto politico, quanto letterario o fllosoftco· morale, non sfuggirà ai lettori che educarooo il palato alle

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