Critica Sociale - Anno I - n. 14 - 30 settembre 1891

CRITICA SOCIALE e,..,._...._..._...._...._ . ,e CUORE E CRITICA q DIREZIONE ► Rè..c.<!>..~-~...<!b--i:O:L...8..SB ~ AMMINISTRAZIONE ~ ~ Pon1,1 c,11.,1,, " ► RIVISTA DI STUDI SOCIALI, POLITICI E LETTERARI ~ MILANO ► ~ Oa.ll. ViU. E., 92 ~ ~ MIL"O ► as-w- _..._-~-(,?'"~ l8 ESCE OGNI VENTI GIORNI. as"'<>"-~"li)>"'"<llJ"~,;:)7"l8 Nel Beino: Anno L. 8 - Semestre L. ,a - All'E•~ero: Anno L. '18 - Semestre L. &,50 (lntifare tlaqlta e cartoltne-1:agUa all'Ammtt11.rtraZlone). AnnoI (VdiCuoree Critica). N. l•l. f Laa1,1,11 m simdea 1umert senraU. Milano, 30 settembre 1891. SOMMARIO Attualità: I deliberati dd Conqreuo <U Brua:eile.r (LA CRITICA Socuu). «Noi• (FILIPPO TURATI), IA bilancia (IL 811.A:-.:CIBR't). Per I ma,·ttrt dell'lcka, Studi e questioni soclolo(iche: La Cltllld e f ora11dt /fumi ttortct. 11, Seguito e nne (01oao10 Pu:– CIIANOPP, traduzione di P. MARTI0:"18TTI). 1,a rlfornui della 1n-oudura ctr:lle. t, Il gratuito patrocinio (Pro– fel!SOrO. D'Aou.unm). Parte letterarla e varietà.: sooni di notte uura:Su una di quelle immense n:1.,•I(F1mntNAS1JO f-'01',TA!"IA). La • cara • patrla (Noi). - JJoUetUno t,fbltogra/foo. O,,u1cou dt v,·opaqanda. - I prem[ della Critica Soelale. ,, I DELIBERATI DEL CONGRESSO DIBRUXELLES Sc1·ivcmmo gi.\ in un articolo procedente che il valo1·0 caratteristico del Congresso di llruxelles, come d'ogn.i altro analogo Congresso internazionale, non vuol tanto esse1·e cercato nella lettera delle singolo delibc1·azioni, quanto nello spirito generale ch'esso manifesta. l~ lo spirito, l'essenza del Con– gresso fu l'entusiasmo dell'unione, dell'accordo, del proposito cli un'azione comune fra i l'appresentanti nume1·osi della classe lavo1>alrico di tante e cosi diverso o politicamente diviso nazionalifa dei due mondi. Onde rimase in tutti i presenti, netta e si• cura, l'impressione che l'aziono cielsocialismo st..wa per entrare in una fase nuo,·a; che <1uclla Jnlc1·– na.:ionale dei lavo1·ato1'i, che, nel suo pcl'iodo iniziale, o meglio p1·e1Joste1·0, non ebbe altro valore che di affermazione dottrinale e cli sintomo pr-ecm... soro, ma non potò vesti,· ca.rni e muscoli clipersona dvcnte, fuorché nelle retoriche e tendenziose pro• so1>0peodei pubblici ministeri ar1·inganli indotte giurie - quella Intentazionate dei lavorato1·i, cho fn detta 111.ortae sepolta (e non certo dagli scon– giuri e dallo persecuzioni ufficiali) - era oggi ri– nata, o piuttosto nata remmcnte e pe1· la p1·ima volta nella sto1·ia; nata, non da insegnamenti o suggestioni aprioristiche, da imperio cli profeti o da artificio di sobillato1·i ingegnosi; ma nata dal co1'Soste...~o e dallo sviluppo spontaneo delle cose, nata dal lento, assiduo cd in gran parte inconscio lavorio che ferve nelle masse, sollecitale dalle nuove eggi d'attrazione e d'affinità che il moderno sistema cli produzione e di scambi mano mano matura. Il capitalismo ha partorito esso stesso il suo prop,·io seppellitore, che i fisiologi dell'organismo sociale gli arenrno gh\ da tanti anni sentito palpitar nelle viscere. Ond'ò che dice bene il Liebknechi in un suo ro– cenic schizzo sul Cong,·csso: ivi fu dimostrato cho rosserrazione fatta dal Disracli, a proposito della Inghilterra, che cioé <1uelpopolo consta cli duo na• zioni, i pos.sidonti e il proletariato, non solo è vera cziandio per ogni altro popolo singolarmente, ma può venire generalizzata nel senso, che da tutti i popoli presi assieme nasco una sola e vasta nazione o sta cli fronte ad un'altra. Non è più da parlare di francesi, di tedeschi, di spagnuoli, di belgi, cli italiani, di americani, ma del proletariato di tutti quei popoli in contrasto coll'assieme delle classi possidenti rispettive. Fra i va1·'ì 1·,nni o frammenti geografici cli <1ueste due grandi o sole nazioni, non sussiste ormai altro contrasto o di,·isione che quella della li.ngua; la pii', debole e dncibile, questa, dello divisioni, in un'epoca cosi positi\'a o cosi portata agli scamb'ì come la nostra, anche senz·uopo crat– tenclcro l'adozione d"u11idioma universale; tanto che niuno ha mai dubitato, pe1· es., che il popolo s,·izzero possa vanl..1re, bonchè frilinguc, una salda affinil.\ e una coscienza nazionale 1·clativamcnte energica, r,•utto anche della dignitosa libcl'là e del relativo bcnesse1·e, che lo fi.111110 goloS" della pro– p1·ia coesione politica. assai più che 1.on faccia la comunione del linguaggio ai popoli d'alt,·i lati. Ed irn-cro, come noi gii1 ossc1·vammo e come il Liebknecht conferma, anche cotesta divisione g-lot• tologica parve attenuarsi o sparire nei pochi giorni che il Congresso sedette in armonia di Javu1·0, grazie all'nrrlcio degli inte1·p1·eUe al naturale pro– gresso cd esercizio delle facolt~\ di intelligenza re-– ciproca fra i conYenuti. Le piccole questioni ir1·itanti, delle quali si nu– trirono per tanto tempo o in g1·an parte amano pascc1·si ancora le bo1·ghesio dei n1r'ì St... 1.ti, hanno perduto, pc,· le classi laY01";).frici, ogni lorn valore - esse non le sentono più. A g1·ando scorno di quanti lusini;r,wansi che almeno l'Alsazia-Lorena a,·rebbo portato a quel banchetto internazionale, sul piatto della questione del militarismo, il pomo della discordia fra i cong1•essisti delle due rivo del Reno - l'Alsazia•Lorena non fu neppure rammen· lata, perché a nessuno vassd vm· la 1nente che et

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