Critica Sociale - Anno I - n. 11 - 31 luglio 1891

1i4 CRITICA SOCIALE o nel fatto, nello spaiio o nel tempo. La ri,·oluzione ò f'rnnccse, inglese, gennanlca, ma umana.. ma unh·ersalo non fu mal , non è conceplbilc, pcrchè tutto ciò cho è unl\' ersn.lo ed essenzialmente uni,.no supera i mezzi, i flni, I contr asti di eroismi e di misorio cho ranno an– gusto lo rh·oluzlonl. Oso affermare elio ciò cho è esscn• 1lnlmento unh·crsalo à naturalmente 0\'Olutivo ...• - E U lkn 1 lo adduco a 11ro,·a Il crl!l1iancshno,accenna alla. ~~~~lodcJoift~gn~f:,~t~•1 ~~i =:~m\ 1 :i S:~1Wicf°c~! e non si risoh'ono con racectta •· Già nella sua s11lendidaconrerenza di Troni il Bovio, agli operai, a,o,·a dello: « •~udo la 9ucs1ione sociale essenzialmente o,·olu– tiva, è Inutile macerbirlt1. «111 mei7.I ag~ivi, acri, r:1~~!~~1 è :!: d !!~~~~ c~t~a~::! 1 1!d c!~n~~~~~~e~:~ proprlll lnlzlatln,, non rosta. lo Stato, resta l'emigraziono o il suicidio. Chopuà raro lo Statol Sogute, sogniamo tutti; lo roglio autunnnll non sono pili r0111dellll sta– giono o YIUIIIO tlOY0 la stagiono porla..• Aggiungo, t1.<'holo !oggi miglior\ !lonoquello che non si r1mnoe lasclnno ))Ostonllo buono consuetudini. C'iòche uno Stato onesto, intolllgonto potrebbe claro fln d'ora, sarcbbo la ,·ora, la. schloHa. llbortl\. Ma uno Stato onesto, col capitalismo al tlmono, è a1iunto un ~;:t~lS:Pu~1~~~orif::oposlto lo stesso vio, nel « E un raro cotesto, rispetto ali& 9uC8liono sociale, corno i go,·enli assoluti veno la qmstiono n:u.ionalo. Quando gli uomini di una ri,·oluzlono 1&.lgono. ani,·ano rosl ira gourr o stracchi, cbo non possono intendere lo nccessi1i, di un ordinamento nM,·o. .A ogni menoma cotu:tuio11e libn-alc mandano dio1ro sospettosi regola– menti polizle..~hl - o li t'hlanumo corrtltioi! • Dall'op110Stolato il Bonghl, a.J>ro1>0Slto di poli1iea eslcnL - o l'estero o l'interno non sono, politicamente, che duo ra.cclo di un renomcno solo - cosi giudica nella sua settimanale Cullm·a, di roconto trasrerita da Milano a Roma: • Per dire il ,·ero, quando lo ,·odo i governi d'Europa mettere I loro Stati in un cosl dannoso o pericoloso ~r:t~:~ ~ 0 :~ ~•iisf:~e1f.:1::1ea~~~o si~ 0 !bi~~ ,·~e::: ~~r~~i~:-.o~:~r:cti[!i? :C:C~~:rs:tde~r~~ 1 r~ Cullu,-a dà qualche 1'CSON>nto più In là, vi ha tra molto Illusioni cd errori, qualcosa di pilt sincero, di più sano, dirò persino di più santo, che non sia nella politica del governi. E non ml mortLvlgllopunto, che al popolo s,·!zzero debba esser J>arso un 1n-og1:"Csso Il porre nelle suo mani l'inlzilllÌ\'IL ol reggimento dello Stato; poichè lo clnssl che si chin.mnno ilirlgontl J>aiono diventato ,·occhio o biu•bogioo scalpltnno o turbano o muovono o rlmufitno o ILITllStcllano senza, 1>osa., è naturale che il po1>olosperi di trovare In sè Il mezzo di dar un rcrmo allo coso. eccottochò quando J>ala.nocossario di muo– ,·erlo per aprir la ,•ia a. qualche rirorma, di cui si senta vernco o generale il bisogno a.,·,·onire.• A noi parrebbe J>iuttostouno « scandolo • questo cose il non dirle. QUA E LÀ P.Elt LA CI.ENZA la Crimi111lità della Folla - LI Fatica. Uno del migliori Irwori usciti In questi ultimi tempi dl\lllLscuola positiva, cosi oppugn11ta,specie da chi non l'ha studiata. o capita. mi paro, senza dubbio, cho sia quello di Scw10S10111~u:, cho lo oggi riassumo, sulla Polla ddi11qi,e,ite. ( 1 ) L";mtoroplilia lo mossodal principio posto da Spence.r nello primo pagine della sua l11troclu.,:w11e allo 1tudio tl,-Ua,ociOlogia, ocioè che: IcAratteri dell'aggregato sono determinati da quelli dello unltl che lo compongono: e dopo a, er riconosciulo come realmente. in tesi generale, ;:::,~~ra~tc,~~:~ ;~~i~:3~~1:!l~1:u: 0 ~ 1 1':l~l~ 1 : =~:z~~~~i I ,•ot\ dei giurllli, dei 1>:trlamonti,dello commissioni artistiche, dello n.ccadoruio,o di altro riunioni speciali, I') 8Cll'IO SIOHKl,I: La follti lkllH1uet1U!. l',111 80«:ll edll.,,s,1. G1 B in cui, per esempio, ottimi ~endo gli elementi singoli, pessimo sono per contro lo deliberazioni a t"ul tUriva.no ~ 11~~ 0 ::~1:r1~~:f,~1~~af~ jl~ 1: ~~ °f'1~~:p~1! spiegare gli alti dogli indh'idul o-a di loro aggregati, sia lndlspcnsabllo o..ssorgoro ad una psicologia collettiva con leggi proprio o particolari. Ed fndagnndo lo ragioni ruò ~~O~I r:1a:;, i~ 1 ~1~~l s1U~Ju:~lgm~~:~r;,~~~~~ ~ 0 ~u~i::~ ~'fno~n~fe~ppamentl dello riunioni de~:;:"ro1ll~~loÈ ~nn~~~~ltJ)i :!_ro~g~,e! ~~c}~~rrz:i~ qualsiYogli• altro gru11pominoro, sarà t'aedo lo studiare la psit'ologla colloUiY&. E qui comincia. la. parto sostan• ,:ialodel hworo del Sighelo,Intesa a.rendersi conto della e nntura o del pericolo sociale del delitti cho la rolla commetto•· m~~:n~l~d~~:o~fge~~iu:~~::a: 1~ 1 1 1: ~fnc~rpfsc°! 1 f~~~: slamc nto como assurdamente si nssOl\'a. PCI' la scuola cla.ss\ ca,preoccupata JHtnrn1ontodel reato o noncurante del ro o, non hnJ)ortnvn.))Untoche quello rosso piuttosto po11>otrnto dtl una moltitudine che da un Individuo, ma ben dlversnmento sta h~ cosa. di f'ronto alla scuola. po– sith•&.Quest'ultima_ por risalire allll diagnosi dell'entità. ~~i: 1 :i=~~r!~Jrr:ig~J!, ~l àd:::~~o;:1~acf:~rltf~ urgenza l'Indagare il sorgere, Il crescere, Il comportarsi dei S('ntimcnli onde la folla si spinge al delitto. L'imitazione, Il contagio, la suggestiono sono in prima linoa. I motil'I che ))OSSOUO render conto degli scatti ìm• pronisi dello masse. Il Sighele dimostra.quanto sia l'im– pero dcll"imllulono negli atti umani. o colla storia. dà ~;::;\~r:!., e::~P~1:!n~~~tr°fa'~~~t~~o 0~!~~~0~~1 mlla7.lono è lnsuntcionto per unt1.sp1ogailono completa. del renomeno anallz:mto, od Il Slgholo ricorro alla sng• :,~ st ~~n~~~l{~~,.ir~ 1~) 1 :~~~ :~~ :~in~:t demlche. 1-:, palesat a ~do lo o lrt rorma.di codesta s ug– gcsllone, a pari.iro da.li& vita normalo, fttlologica. ìn cui essa ttndo conto del proselitismo di ce.rti •J,>Ostoli. di gool, di capl di sotto, ecc.., per veniro ali& vita patolo– gica nella qm,.le un pano esercita un rascino domina.– toreo tra.sclna dello turbo dioiro di s~, egli prosieguc: e Orbene, non è o,·ldento cho questa suggestione che noi abbiamo voluto, rorso troJ)po ,. lungo, doscrivere per mostrarne l'unh·crsalità, do,·o essere anche la causa dello manlrosta.zioni della rolla. 1 Non è egli evidente cho anche In mozzo nd unlLmoltitudine, il grido d'un solo, In pal'oln. tl'un orato,-o, l'alto di qualche u.u– daco, poStiono suggoslionnro tutti coloro cho sentono quo! grido o quellt1.lltU'Oln,o vedono quell'atto, o con• durli - come groggo incosciente - anche ad azioni inah·agio? E non ò anzi ovldonto che sullo. rolla la sug– gestiono a,•rà.Il mo.ssimodo"suol effetti o a.rrlvorà.istan• fanoamento daUa forma a dtte aua (orma epidemica, perchà li. - como dicemmo - l'unità di tempo o di luogo e nmmodiateua. dol coniaUo l't'a. gli Individui portano all"ullimo limite del possibile la. velocità. del contagio dello emoiionil • Ammesso tutto ciò, non ò tutt&,·la men vero, che Wto ancora. paro non basti a renderci rag iono di c erto CM:an• descenzo feroci, allo 9uali tah·olta la rolla.si abbandona. Visono a.ltrcc&use.Pnneipalissima, I&prevatenza.scmp~. in una grande accolla di persone, doi aentlmonti piut– tosto cattivi cho buoni, la paura. da cui sono lnnsi gli spiriti più miti, od i nfine lo duo seg uenti: 1· I&corri– spondenza dolio stato psi cologicoa.ll'aultudino csterloro, per cui, una rolla gittata. in proda a.Ila collera. o tratta. ad assumome nello mombra o nel vollo lo apparenze, si ~al~il~1:~~n:St~e~e':~1;!~:: ~e1e~;~~~Pf.=~~~~ mento por cui l'emoziono dei singoli si moltiplica straor– dinariamente al contatto dell'emoziono di molli &Itri, e raggiungo non di rado un·esa.1tuiooo che non permette più discernimento di sorta. A 1>roJ>08ilo anzi di cotesta influenza del numero, è 1l'uopo notare cho Il medesimo ha una straordinaria or– flcac11lnoi dotorminaro os1ilosionitumultuoso od a.oche ingiusto, in quanto dà. Il tutti i membri di una rolla.la. coscionzll del loro potere, o quindi la spinto. ad abu– Sllrno.

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