Critica Sociale - Anno I - n. 9 - 20 giugno 1891

CRITICA SOCIALE 137 il contatto con tanta gonto cattiwL, gloriosa. della propria malvagità, no rarcbbo dcstaro dello nuovo anche ad un onesto, o ciò nell'età. in cui sorgono di più questo ideo 1 Si ha un bel suggerire nei mrormatori dello sudtli• visioni nuove: ma è gfa mollo so si attuano quello per età. o per la causa del rico,·01-0.Chi ò che si sogna cli dividere dagli altri i masturbatori1 i J>cdcrasti t i bor– sajuoli1 i tormentatori d'animali1 E a.nello volendolo, e mo lo potrebbero, so quasi tutti, anzi tutti, qualche pra,·a speciale tendenza l"hanno, senza di che non sa– rebbero stati ricoverati1 Eppure qui sta uno dei punti più salienti del problema. Un naturalista collocò in un acquario, divisi f'ra loro da un vetro, dei carpi o dei piccoli pesci che ossi erano soliti mangiare; sullo primo si gettavano sul votro poi• abboccarli, ma dopo, visti inutili i tentativi, cessarono. E dopo,ancho 1olto il vetro, con\'issero senza attaccarli pìt1. t l'abituclino cho li fece clh·oniro innooui so non innocenti. Così il cane coll'abitudine o coll'educazione finisco a non rubare. Jt con questo metodo elio si dovono curaro i crimi• nali-nali, o non. coi bagni o la ginnastica, cho nulla possono sull'abitudine morale. CBURP: l,OMIJROSO. GLIANACRONISMI DlìLDIRITTO CIVILE Un nostro distinto collega ci scrh·o da Parma la se– guente: F,grcgio sig. Direttore clclla CRITICA SOCTAT.E. In uno dei primi numeri della Orilica Sociale voi aveto aperto una rubrica collo corbellerie del Codice penalo; non Yi paro che sarebbe opporiuno inaugurarne un'altra con lo incongruenze e lo ingiustizie, che è anche peggio, del Codico ch·ilo1 L'osamo dello vigenti legislazioni penali è già. stato ratto a fondodallo scuoio antropologiche e socialistiche; e la critica è cosi arguta o profonda che oramai si fa. strada nella mente dei più. la persuasione che lo vecchio dottrine metafisiche sono frntto di un nominalismo vacuo o specioso che acchiappa nuvole, credendo strin• gcrsi alla. nuda o sod.i. natur.i.. Non a.ltroltanto può dirsi del Codico ci\'ilc; esso è minato allo fondamenta. - lo si comprendo - dallo teorie sociali nuo\'e, ma. se io non erro, la critica non s'è esercitata che assai scarsamente contro la sac1·a compagine di esso. Fin da' suoi tempi P. Rossi ri\o,·a,·a cho e il corpo sociale e la legge ci\'il0 non pare\'ano più fatti esatta• mente l'uno per l'altra»; o si capisco facilmente il porchè. La nostra legislazione civile ò ricalcata sulla falsariga del diritto romano. Dal legislatore non si è posto mente alla radicalo trasformazione che s'era. com• piuta in tutti i rappor1 i della vita socialo cd economica e non si ò pensato che il vero modo di imitare i Romani sta, non già, nel ricopiare fcdclmonto lo loro regolo di diriUo per applicarle a una società rinnovala dalle basi, ma nel tro\'arno delle altre allo nuo\'o condizioni sociali altrettanto appropriate. E una. grande e perniciosa illusione il credere che una regola di diritto debba avere nel mondo un im))ero senza fino; i nosiri romanisti, i quali ci insegnano che il cliriUo nasce dal fallo, do\'rebbcro pensare che, ces– sato il- f1\lto, il di1•illo relativo non h3. più ragion d'es– sere o divent11. nel grande organismo della legislazione G o Bdn un mombro atrofico. Illusione sorta o manlcnuta da un metodo di insegnamento che scompagna lo studio del diritto eiaquello dello condizioni sociali in cui il diritto stesso, \'h'cntc organismo, si agita cd impera o che ri– cerca lo ragioni della leggo nello dotte chiacchiero dei legisti più che nello fecondo realfa della \'ila. L'idea di questa nuova rubrica per la Critica mi è suggerita dal bel la.\'oro (che ò anche un'opera. buona) del prof. Sa.lvioli,di cui a\'ote promesso un:\ recensione. S'intende bene che la rubrica dol'l'ebbo mantenersi nel– l'ambito che le ò segnato dall'indolo e dall'inùirizzo del periodico. So l'i torna, io do con\'cgno sullo colonne della Critica a. tutti i Yolontorosì. Vi saluto e sono Parma, 8 gluu110 J89J. 0. ALIN"O\'T. Accogliamo di gran cuore o speriamo che i nostri amici • lo:risti » accoglieranno con noi l'invito che ci ò faHo dall'egregio avv. Alinovi. li ùiritto ci,•ilo è, della. ICtfislazione,quella parto che avrebbe don1to sentirsi piu profondamente minata - o in realtà, lo fu mono - clall'insorgcro dolio teoriche positi\'0 della scienza. mo• dcl'lla. Esso ò la. cittadella in cui lo spirito borghese e ~1~.fs\'i~t~;;~~b~iie~f~a~~~tct! 1 ii1:l~i~'a~~~~l~nl>?lt 1 ~~~isi~~: o che ferisco meno gli sguardi. Il nostro Codice civile non è altro che• la leggodei signori », ogni suo ,u-ticolo fra rigo e rigo sembra mormorare sommesso: « guai al povero! guai al JH'Oietario!» Ma lo spirito nuo\'o soffia a 1>ocoa poco anche negli and1'0ni di cotesta antica. fortezza. No sono sogno ma– nifesto lo numeroso pubblicazioni che vi porta.no la. c1·itica demolitrice o un germe di riforme scmpro pili t.lctcrminate o che si palesano urgenti. Non ultima. fra ~h,~~~ S~1bt~!~~~i~!\. ic:,. ~'g,;,\ ~~:;~~~ff g~r ait~:l~ dato l'annuncio o dei quali ci riserbiamo roconsiono più. Ulll))Ìa. os;;~:~~~~ta c:;:ll~A:!~~t';~ p~r:.~~~c.aio~~o f~~;~"~I~~ Luigi ~h\jno ci promise di innugurarla. con un a11.icolo suo, che il Commento al Codi'.ccpenale, opera geniale o coscienziosa. che procedo alacremente, la cattcch-a o lo molte curo professionali o pubbliche, gli tolsc1'0 fin qui di stendere. Non dubitiamo che a lui o ad a.Itri amici nostri l'in\'ito do! collega Alino,•isara. nuo,•o od emcace eccitamento. LA CIUTJC.-\ SOCIAI.E. COSE DELL'ISTRUZIONE la pedagogianella soclologta. Il c0mpito cducalil'o ò edonistico, cioè può sopprimere ~~~~g~l ~j;~~n~~~~~~~e: !èi~•~>~~ 11 1~mb 1 :!:11:i~f~ut~~ manifestano e soddisfanno, alla felicità genera.lo o ro– la.tiva dcll'indi\'iduo mora.lo e sociale; od è etologico, poichè con opportuna o particolare seleziono di mezzi :~~i~~~i,' ,;~~~;f;ì 1 't~r1fif.\j~~~~~~~~~~~: j !~dfo~~~~i i~uj~ ~~iTI~it~ ,h.ci 1 ~~~i:r:i~~f;~ ~j~~ 11 ~u ~~~d~~,i~~ p~fj~~ logico o "ico, 1 ors:i. Epperò se si allargasse questo prin• CiJ>iO generalo e se no ricercassero lo applic:u:ioni, si l)l'O\'erebbo come la. questiono sociale non è punto estranea alle normo cardinali nel nosll'O principio rac– chiuso - e che l'educazione, per conseguenza, ha una influenza. grandissima sulla condizione sociologica. A questo ben rillelfo,·a l'egregio ))l'Of.Paolo Samarani ~~!a~~3a~g~;~~ c~,:~~ci!I j~"~it1~ 0 Wp:;~i 1 ~gl~~:~1a~l ~~a:lilN~~as 1 ~s~1e;j:'o ~g°' iJt1'0tos:~~n:~~n';~s~~~ 1 ~i: d~ maggioro il benessere dof povero. E non già porchò il Kordau a"esse in fondo tutlo il 10110,ma perchò il Samarani oppone aù una causa J>Otcniedi miseria, qual è la. soddisl'aziono di bisogni fittizi, superllui, la educazione del bisogno medesimo. L'insegnamento, egli dico, d'un po· di economia. popola.re nello scuole ele-

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