Critica Sociale - Anno I - n. 1 - 15 gennaio 1891

CRITICA SOCIALE Ai collaboratori segnatamente agli ai:ve11ti::i, dei qualipure .tpei·iamo tu;e1·cgra,i 1wmcro, 1·a1m1i.c11tiamo che qucst<i Rivista 1101,comla clw di ~edici pa9i1te, e vuol e,,erc, 11elsuo f!C11erc, completa. J>rocur1110 lii clii-e, o meglio aCl"C1mar tulio ùt pooo; a pcmm-ci su ci si ,·ic4Cee !Ji è - a,1:i– l1tllf! -: .viù. faci!n!cnte stamJ)(lfi, JX)i piti letti, viù cffi· caci, pm Stf{f(JCSIWI. G{i articoli cMlometrici, che s1:olgo110 tm concetto eta ogm foto, che fH.'nsano - diremo cosi- anche per conto ~le/l'acuto lclloi·e, ha,1110 anch'essi, 110n si fa per dil·c, 1 IOn>u1·amli p1 ·cgf:i.lla (l~)Jnmto JXWciù li 1/W/ldù,o, ,li p1-cferc11;a, alle vm amvw nostre comwrellc. Eun co11- siglio che 1,011 ha ombm di malizia. !)a 11oi l'area, Jlm· troppo. è pi·e:iosa, e la legge cli Maltlw.J e Da1·1ci11, la 41 l~f~~l~~ !; ~~~e~i~Ì>~·11~1;~ {:~it~,! i .4i·1icoli. Ricordi e notedell'Isola d'Elba Sullo scorcio del carnen\lO del 1885 mi tro,'a.Yoa Ca– stiglioncollo, su quel di Pisa, nella amena ,,metta di Diego Martelli, lettorato cli gusto fino o solitario }lcnsatoro, o colà, nella com•c1'S.'Lzionc intorossanlissima di lui e nella cordiale compagnia della sua signora, donna di cuore gentilissimo, godevo di una ospitalità. affettuosa o larbra, e riposaYodallo lunghe escursioni ratto nella ,·asta pro– ''incia di Pisa sotto un dilu\'iO in pormancnza. In questo 1i,1uidecondizioni a,·ovo ,•isitata buona parto della To~ scana por conto delrlnchiesta sullo stato dei lal'Oratori della terra. In quei giorni di paco o di quieto andaxo raccogliendo le mio noto o coordinando i miei criteri in vista dello scopo dcll'lnchiosta, che era l.:,L compilazione <leiCodice pc1· la pubblica igiene, oggi in ,•igo1·e,ul quale il mi– nistro dell'interno, Agostiuo Dcprctis, vole\'a dare, al pili. ))l'Cstol)OSSibilo, la baso dei filtti. Quieta mal'ina cli Castiglioncollo, altnro l'idcnti spcc– d1inn1isi in ma1·0,ondine furbette, rinco1•rcntisi verso l;l J'i,·a r~ha.ciarla quasi furlirn o poi ruggenti lo uno snllo nitre, arrufTtltcllc, con mm•muro sommesso, come di bimbo colte in nagl'anto, bella spianata dominante il ,·crde iap1lcto llcclinanto alla. m,u'ina, quanto eravate ùcllo! Coli\,seduti hl sera in faccia.al ciclo infuocato di mille splcndo1·i,respirando deliziosa.monto gli nc1·ipro. rumi della montagna e i molli cfthtvì del mare, con,·or– ~ando, si butta,·tl SOSSOJ)rl\ il mondo, COl'ClllldO la solu– ziono di cento 1woblomi,mettendo a contributo l'a11e,la sto1·ia, l'agronomia, In leltcratura, la filosoft:i,la J>Oliticn, la sociologia, chiamando n rassegna JH'incipi o popoli, i:.acerdoHe guerricl'i, artisti o filosofi, leggendo o com– mentando Stecchetti o napisal'lli, Ca1•duccio Prati, o lo novello e i sonetti di Neri Tanfucio, e poesie ,•crnacolo pisano che ci ftlcc,•anopiangere a forza dì ridere. Cal'i giorni di giocondo riposo e libel't.\ pcrrctta, soleg– cfati da una nobile amicizia, non vi scorderò mai! Erano scorsi otto giorni o il dottor Agostino Dertani orri\'arn, 1wc ..wvisando, a Hosigliano M:lrittima, do,·e Diego ~lartclli, che lo ama.va assai, andò sollecito ad incontral'lo, rimorchinui.l.olocon gr:m resta a. Casti– glioncello. Il dottor Bcrtani ,·olc\'a ispezionare in mia com))agnia. l'isola. d'E\b:l, dovo non ora stato mai, o 11011 avrebbe \'O. lutoandar solo 11orchòllfllitto da fl·cquonti o g1•a,•issimi incomodi ))Crla.informiiìl nervosa che Io11rocipita"aduo :\!liii dopo 1101 SOJ)OICl'O, Oche già. gli ronde,·I\ di81cilis- 8ÌlllfL l'OCCuJ>azionc mentale. Dul' giorni 1loposi J>:u1irn dunque lla Casliglionccllo B bhotE-< G ro Aiarco poi' alla \'Olta di Piombino, tlondo ci imbarca.l'amo alla domano per l'isola d'Elba. col battello a vapore della. Società J,'lorio-nubattino che ra. il servizio quotidiano tli fr1LSJ>0rto d" Piombino a Porto-Ferraio, ca1>0luogo dell'isola. Elba, la. greca Ethalia o la.latina Ilva, la regina <lei• l"Arci))clago toscano, troneggiando dai suoi monti sullo isole minol'i,si stendo in maro <1uasiun lungo od enorme cetaceo, che giacendo tla. est a. o,,cst, aJH'Overso occi– dente duo braccia, una 11ill. allungata delraltra, tenen– dosi fl"a lo branche Portolongonc, sotto l'ascella a nord Portorcrraio o sotto l'ascella a sud il Golfodella Stella. Nella. mia fantasia l'isola d'Elba ora tuttora popolata dallo giocondo visioni mitico - leggendario attinto ai tempi preistorici sui banchi della scuola., il periodo, o stadio fetale dcJl·intclligonza, dovo per soprammercato ci si impinza a tutto potere di cose non vere, 1icr poi darci da faro pili. tardi, con gran fatica e dolore, il la– voro di riduzione dalla mitologia alla stol'ia o dalla poesia alla realtà. lo vodc\'o ancol'a il foclif'l-agoGiasone approdare a quelle spiaggio coi suoi. argommti, tutto contento di ;:werla scappolata alla bolla, ma troppò tragica figlia del ro di Colco, o riparare in quei seni il suo sdruscilo nnvi– glio, Yolgcnclonella mento i moti della miracolosa im• presa. Vede,,o ancora agitarsi sullo poetiche rivo con im– menso sbarbaglio d'olmi o di spade, di scudi e cli co– razzo, o grida d'entusitlSmo, e proJ)osiHdi rapina o seto di gloria, gli Elbani mo,'cnti in soccorso do! ,•occhio Priamo, impegolato per <1uclloscapestrataccio di Po.rido nella brutta faccenda della guol'ra di Troia.,1iigliandosi gli Elbani a volta loro quel po· cli gatta da pela.re , cho fu la interminabile e cruenta lotta col fiero Messcnzio. E da quclrcpoca anftbia, ft"a la stol'ia o la leggenda, risalivo all'olà della })ietra che vide i primi abitatori dell'Elba e li flgm·a,•oaggirarsi sui monti brulli, ai1•uf– fali nei rozzi peli, o muniti d'artigli, contendere la tana allo belve o muo"ore alla pesca sopra zattere informi; e da quella et:\ ruclimcnfalo sccndc\'o giù giù col pen– siero alla età del b1'0nzo,del fcr1'0 o del ramo, o alla etrusca o 1-omanach·iHà.,con la scorta di Aristotilo, di Stra.bono, di Virgilio, cli Plinio, di Diodo1-oSiculo, del Vogt o tlcl Foresi e, dopo questo ormai dotte età, l'isola brillava un momento d'inconsueto splendore al passaggio della mctoo!'a.Kapolconica, por poi precipitare prosai– camente nella contemporanea. o pitocca otà. della caifa. E con questa lo mio ranta.siose ne volavano ,•ia come uno stormo cli passero cinguettanti al compal'il'O del– raustc1-o agricoltore; o ormai gi;\ in vista di PorlofeL'– raio mi raccoglievo, quasi a malincuol'o, nel gravo og• gotto del mio viaggio, o dis1>oncvonella mia mento i temi ai quali il mio SJliritodovea.ri\'Olgorsi più intensamente. L'agricoltura., lo miniere, i penitenziari, mi parevano, a. lumo di naso, dover cssoro i capisaldi dell'inchiesta. nclrisola d'Elba. Ma intorno a questi capisaldi, che sem– brano problemi semplici o insubordinati fra. loro, quanto complicazioni, quanto lince trasversali che li allacciano in tutti i sensi, quanti ingranaggi che li ranno compono– traro gli uni negli al!ri, o quanti problemi maggiori o minori no escono, t.landosi l'un l'altro la mano in una scrio interminabile, quasi irridendo bolfardarnonto alla vostra buona volontà o in aria di dirvi: « o lasciateci do11.nirtutti in paco o cavatoci tutti dal limbo - noi non possiamo tlil'idorci ! >

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