Critica Sociale - Anno I - n. 1 - 15 gennaio 1891

CRITICA SOCIALE amici del ,ero, cho spoglia li \'oethlo Adamo dei pre– giudizi di c&Sta e di tradizione, che lnftltra la passione o la rcbbro dell'indagine ardltn., o che ania, senza ste– rilo rlm1ihu1todi perduti elisi, noi sentieri cito la folla J>oltron:,sfuggo o disamn., porchò li annuncia 111 scritto. lici poeta: Ogni Tilti conTlen che qui ila morta, Questo patenti a noi basfano J)Ct tro,,arci a 6dato con– vegno. Del quale tanto più spiccherà cuattcristica la 11.sionomia collcttin., quanto J>h'I clASCuno ,·i recherà. il ,·olto che natura. gli diede, collo Impronte di cui lo ta– tuarooo la meditazione o gli studi, senza temere rarti– ftcloso armoninamento di una qualsiasi oonsura.. Cosi nel111questiono che oggi li 13o,·10 h& proposta, e che anello Dario Papa tocca dal suo punto di ,•i.sta, lrarremo 11 concerto di un'idea dallo squlllo di diverso campano. O perchò non si arrrcttcrobbo a. po11a.rcl In sun nota il 110811'0 l..abriol:\ che, sullo atllncnr.o dol mo,•\mcnlo pro– letario colla politica radicalo, /olcrli-~o gliL cosi notevoli 1>ai(lno, La Direiont. I 11artltl politici e Il soclullsmo Null" ò per noi più curi(lf;(), 11lùe iwgno dei tempi», ph\ 1.1uirgestirndi ossern,1.ioni ROl'Jlrendenti o gustose, del co111cgno dei vari partili politici 111llianidì rronto llll'nlbcggiaro O-a noi del SO<'lnllsmomoderno; di questo cho per lo nostro masso (com1ireMoviil volgo dorato) ò tuUorl\ essenzialmente unn perfoltl\. i11cog11ita, e nel qunlo ciascuno colloca, 11on1.1L nvv0tlorsenc, o quindi ftni\Co per ritn)\·ar,·i, per il gioco di unn. autoproieziono singolarissimn.,o lo proprio J>auroo lo 11roprio speranze. In ogui caso lo proprie ignoranze, ldoo torte, pregiudizi, e nessuno quasi si d3 pcm, di ,·OOcr,I quello che esso è: dOO un punto di l'edut11.storico e tclenliftoo, una. dot– trina J)O@.ili\·a, suggerita dalla o,·oluiione incessante o fatale dei grandi fatti economici o morali che solcano la storia. In Ispecie i partiti politici, I quali, J>er loro natura, sono dlspcns:lti dallo studio obbloltl,·o dello cose come quolll che hanno per istituto di soguiro prog,~"mmi pensati o frncciali ap1·io1·i, anortono un1,itutto in questo diln.guro di socialismo ciò che essi, nolln loro qualità, ponno sentir,•i: ,ma for;a c.J1e arri!XI, non già, o assai meno, una tooria. da oonfuta.ro o da ROStcnero {questo, 1,emal, è lasciato ai libri o alle Hh'isto gra,•i che non leggo nessuno), o neppure il rlnesso Intellettuale di una. Ol'Olu.zlonoumana. Semplicemente uHa {or;a CM arrir,a; e 1lccomo con questa rona ò ornai da contare, ,•isto cho minM'Cia interessi costituiti, eatcgorio prestabilito 111 Ideoo di persone, è insommo. un elemento pertur– ba.toro, pieno di petulanza o di vlln, che nasco e J>ro– liftca noi \'CC.Chiomondo o lo Inquieto. o gli molto la febbre, come r inicziono di Koch ft1. nl tubercoloso; cosi non possono n. meno di accostarlo, di guo.rdnrlo un po', & tra.verso naturalmente lo lenti onde ogni partito po– litico, scmpro por la sua indolo steuia, n. pronisto in rosi larga misura; o accostandolo, o girandogli attorno, rlA.SCund'essi assume un suo atteggiamento particolare, talora ditin,·otto, talora gorro e acltuuannato, ma scmpro un atteggiamonto $MO, che non è quello degli altri par– titi. Vedi qua il sorriso am:uo, coll l'elogio a denti 1trott1, altrove l'ostentazione altezzosa dello scetticismo, plò In là il furore cioco, la denuncia formale, rappello al procuratore del ro o al carl\blnlcrl. E a Ingarbugliare un po' la prospetth·a, a mettere nei quadro Infinito sfumature di opàlo, Cil'CO lo marchiette equivoche - numerose cosi da raro un parHto nei par– tili - le macchiette gghombo o prololrormi rho s·a– vanzimo slrlsciantlo, inchinando, sogghignando o facendo lo gno1·rl: ecco i pseudosocialisti, I socl1llls1i c/11•i11o{le, I soclnll111i n. lunga scadenza, cho ,,1 dicono: « Idoo stu. pcndlssimo, ma.... fra dieci secoli •; I socialis11 seuti– mcntall, cho Inneggiano al socialismo per l'amore o per la J>aco unh·ersale, o per la flhrntropia, o per quella. qualunque aJtra cosa che non ò Il 10C:lali~mo, ciao non ha nomo o che hanno nel cuore, o magari, In nomo del socialismo, organizuno un3. flora. E i sociAlistl e pro– fondi o rl~r,•atl », che meditano la questiono soc:lalc per tutta la ,·ila. gonza mai pronunciarsi; e I socialisti al logrl, quelli che dopo una cena succulenta , I battono sull'òmero, vi stringono la mano lnglcsomcnte, cho ))aro ,·o In schiantino, o vi susurmno nll'orocchlo: « eh! sono Kocinllsta. n11ch'io! » (e sochdistn ph) di voi •, 80ggiuu– gono tnh•olta I pì\l codini); o \'i ammiccano cogli occhi J>arlando, I del «nostri», dei « com1>11gnl »,dello« nostro ideo• (brino poi chi le indovina!); ma guai so Il tiralo al concreto, so gli stuuicate sopra un tema speciale - , i sgui5eiano di mano - e dopo uer del1o francamente la loro In difesa del libero amoro e dell'uguaglianza unh·ersalc, co1-rono dal sindaco, e magari dal prel(', quando hanno da e nccasarsi », tengono sn.lda nella ca.c::a. In maH111 mnritnlo dell'antico diritto c1ulritnrio, e nel- 1'01,iflcio- se lo hanno - porcocro111.n al e prh1ci11i•· non nnuneltono I c loro• operai alln partecipar.Ione nf'i,rli ulill - 11110s!tL illwdoncclla borgheso! E do,·o In.scio I socialisti ammn1.1.nseHo o rh•oluzlonari (quMI som1>ro, a. loro dispetto, ottimi figliuoli), I 10t'ia– lisll dello ba1Ticalo o dcli' insurTC1.iono,amici 11011 di rado dell'att.ldia e dello grandi parole, che lii <.'OmJ1iac– ciono dolio Iniziali cabalisticho che Il beo lll&eia cor– rere, vi propongono scttnamcnto di e fare» la rh olu– zlone fra. I contadini, e assumono volontlerl lo arie mi– sterioso del CO!-piratoriscrh·endovi in cifre JK'.rinvitar, i a tenero una confettnza; o i socialisti baltll o rumorosi, cho rimprovernno ai compagni l'insanabile luert:i:, o rn1>nti1,,uon oonslnndo che loro, dal voclaro in fuori, nbblnno mal ratto qualcosa pili dogi\ nlfri; o luflno i soclnllsil timidi, i socialisti e ;,, ,li dent,-o •, cho ,·i ))Or• tnno puntuali il loro obolo quando c'ò da raro un um– nirosto o si raccomandano « che non Il nominiate .... no lntendele li pcrchò! • Costoro sono, dello ,·11.rlo Sl)ccie, la specie J)lù sincera., ma tutli hanno J>OCO da dh hlcre col i,ero l!OCiali~mo,cbo o tratta.no come un 1rastullo e una nsto di parata, o como u na « malaU ia M!grota• e in monto non sanno cosa sia.; mozzi SCIC.'lallstl (JK'rchè mezzi uomiul, di quelli elio abbracciano pl{t rose o nes– sun!\ no ft.-condano,o pci quali Il f'oscolo ha scritto: • con !Ante metà, nulla• d'Intero. Piit fidi, l'ra. tutti, sono i socialisti inconsci, I nuclei gib.. dostntl nl so11Umonto d'cmancipa1.lo110, fr1~I 11uaU si roclu1nno lo schiero dei e J>arlill opornl •• t~ cui non manco. cho un po· pllt di s,·i!upJ>O dcll'intlustria l)R.OSana. o la coscicnia un tantino pi\l chiara. dello loro forzo e dei loro des11nl, per entrar a. b:rndiera. !))icga.1& nel• l'armata soch,liS1L Questi, meglio cbo estranei o colla• tcrall, sono la materia stessa, per quanto a.ncor greua, del sociali mo in ai.ione; sono la rivoluxlone che si fa, il IOCialismo che dittuta; e contro il quale, EOnon sa– pranno secondario, andranno a spcz:i:aM!I, con cozzo f.Jr– mldabllo, come contro l'opera del rato, tutti I socialismi spuri, I soclo.lisml Imperiali, dello Stnto, dclln cattedra.

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