8 LA CRITICA POLITICA i pratici della vita di ogni giorno, i modesti industriali e agricoltori che abbiano quotidiano contatto con la realtà economica ; stanno troppo a Roma anche quando piove, e ignorano la sana, la concreta provincia, di cui ricordano le chiacchiere di farmaci a e le piccole beghe amministrative dei disoccupati, non il faticoso lavoro. Conducono così una lotta bril-. Iante e serrata contro gli epif eno1neni del fascismo e contro la mutevole tattica del Capo del Governo, ma non elaborano le direttive di un'azione di governo, che possa trovare in forze cospicue del paese l'appoggio sicuro, rispondendo ai loro bisogni interiori. Elaborare queste direttive è invece una necessità fondamentale, e il vagheggiato partito del lavoro potrebbe essere uno dei centri di coordinamento delle genuine e schiette forze di provincia, che vogliono sopratutto lavorare in. vera pace senza essere ·troppo frastornate da aspre lotte politiche e che allo Stato chiedono un alleviamento reale dell'eccessiva pressione fiscale e una politica doganale, . che non ostacoli le esportazioni col pretesto di impedire le importazioni. , I problemi politici che l'Aventino pone interessano senza dubbio i politici e appassionano i lettori di giornali, sp~cialmente · nel momento in cui leggono; negarne la essenziale importanza sarebbe stolto, in quanto nessuno può negare che una politica di compressione minaccia di riuscire letale al paese per i rancori che dissemina, e che gli illegalismi di ogni genere turbano profondamente la ~ivile convivenza. Ma al di là di essi esistono anche i concreti problemi economici, e. cioè la sicurezza per la produzione, l'ordinamento fiscale, i rapporti internazionali degli scambii; e questi problemi fonda1nentali se non rendono appassionate le discussioni giornaliere sono quelli che influ_iscono sui movimenti profondi della vita nazionale. La costituzione di un partito del lavoro, che, lasciando da parte le pregiudiziali politiche e scolastiche, affrontasse i problemi concreti su accennati o ne' ponesse altri egualmente concreti e attinenti alla vita reale, da un punto di vista generale contribuirebbe efficacemente a quella educazione politica degli italiani· che da Massimo D'Azeglio in poi è stata sempre invocata, e gioverebbe sopratutto all'educazione politica degli operai e dei contadini, sottraendoli al circolo chiuso delle formule dottrinarie in cui la loro azione è stata sin qui irretita, per la maggior fortuna di una politica di ceti che determinava il danno collettivo. I responsabili dell' indirizzo impresso sino al 1921 alla Confederazione del Lavoro non sembrano certo i più indicati per avviare questa nuova politica veramente liberale del movimento operaio ; ma se uri sano istinto e la dura lezione dell'esperienza li avesse persuasi degli errori commessi e della necessità di aprire· le porte a tutti coloro che sinceramente hanno fedé nell'avvenire della classe operaia per faticosa con- . quista propria, per diuturno sforzo inteso al proprio miglioramento morale, la fortuna che indubbiamente merita arriderà al tentativo. GIULIO PIERANGELI Biblioteca Gino Bianco
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