IL PARTITO DEL LAVORO 7 pione del partito socialista unitario o non mirano a essere il ponte di collegamento fra massimalisti e unitarii, tendendo invece schiettamente a costituire una rappresentanza politica degli operai e contadini italiani, il loro tentativo dovrebbe concretarsi in una federazione di organizzazioni economiche della classe operaia con l'adesione di quei gruppi politici, che pur partendo da diverse premesse ideali consentano nella finalità dell'emancipazione operaia e in alcuni definiti punti program1natici di attualità più o meno immediata, consentendo loro un'ampia libertà di pensiero, di discussjone e di critica. I partiti politici dell'Aventino oggi sono totalmente assorbiti dalla pregiudiziale antifascista, e pongono tutta la propria attività nella formula negativa della secessione, senza rendersi conto che questa loro tattica li incapsula ogni giorno più e li estrania dall'anima del paese, che vuol sapere chi succederà al fascismo e con quali direttive. L'Aventino, almeno per i non iniziati., appare un blocco formidabile di opposizione, non un complesso organico, capace di prendere la direzione della cosa pubblica con idee chiare, con propositi definiti : può dare un ottimo Pubblico Ministero per il processo al regime, ma non appare capace di dare ali' Italia un governo, che abbia carattere di stabilità e sappia mantenere l'ordine indispensabile per lo svolgimento dell'attività economica, senza paurosi arresti e senza i temuti salti nel buio. Nè il Comitato delle opposizioni nè la stampa di opposizione sembra si sieno posti il problema del domani, troppo presi dalla lotta odierna condotta sul terreno delle schermaglie parlan1entari, malgrado la diserzione dell'aula < sorda e grigia>. Rifuggendo dall'idea di un blocco vero e proprio, per il triste ricordo di quell'alleanza dei partiti popolari che seguì all'ostruzionismo contro Pelloux, e preoccupandosi nel contempo di evitare ogni scissione e ogni distacco, gli aventinisti non scendono all'esame dei problemi concreti, fra cui primeggiano il regime fiscale e i trattati doganali, limitandosi alla questione morale e alla riaffermazione teorica dei diritti alla libertà di stampa, di associazione e di riunione, col rischio di isolarsi dalle profonde correnti di vita che si agitano nel paese, e di giungere alla vittoria senza essere preparati ad affrontare le gravissime responsabilità di quell'ora, al pari di un Kerensky qualunque. Questa in- . capacità, che dura da un biennio e che si è mostrata in tutta la sua im~ pressionante gravità dalla secessione in poi, si presenta talmente connaturata con le tendenze e la 1nentalità dei capi dell'opposizione da far apparire impossibile che gli uomini dell'Aventino romano riescano a superare la fase della negazione per passare a quella delle affermazioni concrete. Il compito del partito del lavoro potrebbe e dovrebbe es·sere quello di formulare. nettamente le direttive del governo di un domani più o meno prossimo. Gli aventinisti contano fra loro oratori e scrittori di cartello ; non mancano fra loro polemisti vivaci, teorici di valore e...• uomini scaltriti negli affari; difettano invece gli uo1nini di buon senso, ·Biblioteca Gino Bianco ,
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