La Critica politica - anno V - n. 1 - gennaio 1925

38 LA CRITICA POLITICA Questo scambio di telegrammi era assai commentato, per quanto variamente. Le misure contro la Stampa. La Tribuna, che ha sempre tenuto ad affermare la propria fede ministeriale, riferendosi all' inasprimento delle misure contro la stampa, esprimeva cos}, nel suo numero di fine d'anno, il proprio pensiero: " Vediamo stamane un improvviso rigore di sequestri, mentre la stampa . è , stata libera finora di pubblicare quello che ha voluto, nella forma che ha voluto, pure essendo in vigore un regime di stampa eccezionale. Esacerbare bruscamente potrebbe contribuire alle manovre di diffamazione dell'Italia, che sono già in isviluppo allJestero: il mondo, pieno di invidia eh~ ci attornia, sarebbe in un certo senso autorizzato a dichiarare che la situazione in Italia sembra normale soltanto perchè si impedisce ai giornali di esprimere il proprio pensiero e pubblicare tutti i fatti e documenti che potrebbero illuminare diversamente la pubblica opinione. II regime di compressione della stampa, che può certo essere giustificato in eccezionalissimi periodi per gli interessi minacciati della nazione, porta sempre con sè così straordinari pericoli _che non sapremo mai consigliarlo, nè ,credere che al punto in cui siamo esso possa giovare. L'opposizione è ormai cos} vistosa che limitarne la voce non può che dissimulare il fastidio della sua presenza, senza riuscire a rimuoverne o attenuarne il furore. Dei sequestri le opposizioni si avvarranno certamente anche ali' interno per dire che hanno le mani legate, per moltiplicare quella forma di diffamazione sotterranea che il Governo non può preferire alle aperte accuse n· Biblioteca Gjno Bianco Una protesta ai Deputati e Senatori. Il Comitato Direttivo della Federazione Nazionale della Stampa, deIiberav a dal suo canto l'invio ai deputati e senatori, indistintamente, di un appello che venne recapitato il 3 gennaio e riprodotto da vart giornali. Eccolo nel suo testo : " Signori Senatori, Signori Deputati l A pochi giorni di distanza çlalIa presentazione per iniziativa ministeriale, di un disegno di legge sulla stampa - ciò che per lo meno autorizzava a ritenere che la già intollerabile situazione creata ai: giornali col decreto ristrettivo del luglio 1924 non avrebbe subito ulteriori inasprimenti' - il Governo ha improvvisamente adottato misure di una gravità estrema, che di fatto sopprimono ogni possibilità di critica e di controllo sull'azione ministeriale e sulla responsabilità dei suoi singoli componenti. " Unica interprete della quasi totalità dei giornalisti italiani, - i quali, al disopra di ogni differenziazione di scuola politica, ritennero sempre, come anche oggi ritengono, condizione indispensabile all'esercizio della loro missione il pieno possesso della libertà, limitata soltanto dalle leggi dello Stato, applicate con rigida imparzialità ad ognuno dei suoi cittadini - la Federazione nazionale della Stampa italiana si accingeva a confutare i criteri inspiratori della riiorma ministeriale con ragioni per essa inoppugnabili, desunte dallo spirito della nostra tradizione giuridica e dalla esperienza non ingloriosamente compiuta durante le ore più ardue del nostro travaglio nazionale, ragioni che si riassumono nel binomio : libertà e responsabilità. " Ma gli episodi di ques_ti ultimi giorni non sembrano più consentire la pacata attesa di meditati dibattiti, perchè ci troviamo di fronte ad una

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