La Critica politica - anno V - n. 1 - gennaio 1925

. NOTE E. DOCUMENTI Il memoriale Rossi. . È stato il documento che ha fatto precipitare la situazione. Se ne attendeva un effetto. Se ne è avuto un altro : opposto. Che il documento sia autentico, che si tratti proprio del memoriale che Cesare Rossi aveva incominciato a scrivere prima di essere arrestato per il delitto Matteotti, nessuno ha pensato di contestare per quanto l'autore non lo avesse sottoscritto. Si tratta di pagine frammentarie, di appunti scritti sotto I' impulso della necessità di salvarsi e rimasti incompiuti. Ciò che di essi impressiona è il tono veritiero dell'espressione, la ricchezza e la diligenza dei particolari. Si vede che il Rossi, scrivendoli, si proponeva sopratutto di inquadrare la propria azione e la propria responsabilità nel regime a servizio del quale occupava una delle più alte gerarchie. In quel momento di grave preoccupazione per lui non è al magistrato che il Rossi si dirigeva. Donde il valore del suo scritto, e il calcolo che le opposizioni avevano fatto sui suoi risultati pubblicandolo. La campagna morale delle opposizioni doveva culminare e concludersi colla pubblicazione del memoriale Rossi. Il colpo doveva riuscire mortale per il Governo di Mussolini. Se- ~onchè le opposizioni avevano dimenticato di assicurarsi se le ripercussioni della loro campagna fossero, là dove esse volgevano gli occhi e le speranze, cos} profonde come immaginavano. Non potevano, ad ogni modo, pensare che il Governo, perfettamente informato della loro azione Biblioteca Gino Bianco e degli elementi in loro possesso, non si fosse anche preparato alle necessarie difese. L'errore di valutazione politica è stato madornale. Una edizione del Giornale d'Italia dava, il 30 dicembre, addirittura finito il Ministero e diceva "l'integrità del gabinetto corre gravi pericoli; è insomma tutta la compagine politica che scricchiola .maledettamente per una serie di errori cui la pubblicazione del memoriale Rossi conf ed ali' ultimo momento la definitiva tinta bigio-scura »· Si davano, infatti, per certe - in seguito alla pubblicazione del memoriale - le dimissioni di diversi ministri compresi, oltre i liberali Sarocchi e Casati, i fascisti o f ascistizzati De Stef ani, Oviglio e Scalea, i militari Di Giorgio e Thaon De Revel, il cattolico Nava. Una impor-. tanza decisiva era data alle annunciate dimissioni dell'on. Salandra da presidente della Giunta -del Bilancio e da rappresentante del Governo italiano presso la Società delle Nazioni. Quando si seppe che Mussolini aveva assicurato ad alcuni deputati fascisti di sapere già quello che avrebbe fatto al Governo durante tutto il 1925, si disse che probabilmente il presidente aveva sbagliato di data e aveva voluto dire 1924. E si attese l'adunanza del Consigl_io dei Ministri, convocato straordinariamente per il pomeriggio del 30, come l'ultima del Governo. Mutamento di situazione. La sera i giornalisti che attendevano la notizia della crisi, ebbero la

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