La Critica politica - anno V - n. 1 - gennaio 1925

POLITICA COMMERCIALEE INCREMENTOINDUSTRIALE 33 che egli rappresenta < è usa a non immischiarsi degli affari altrui, perchè non ama che altri si immischi negli affari suoi>. La sua massima è: < Ciascuno per sè, e Dio, cioè il Governo per tutti >. Ed aggiunge : < È stretto dovere di tutte le categorie di produttori di significare lealmente al Governo i bisogni ed i desiderati della classe, ed è compito del Governo il coordinare gli interessi di tutti i produttori, e, inquadrandoli nei supremi interessi del Paese, tenerne il debito calcolo -e valorizzarli come si conviene >. Ebbene, è proprio qui, egregio Presidente, e cari signori Soci· della I A. P. I. M. A., che noi non ci intendiamo. E, poichè il mio contraddit- .tore mi lascia - bontà sua - libero di fare gli apprezzamenti che credo sulla situazione vera che risulta ben chiara dalla nostra polemica, io gli ripeterò con tutta franchezza che, sino a quando la grande maggioranza . degli industriali italiani si illuderann_o di difendere efficacemente i loro interessi di categorie con ordini del giorno contraddittori ed incoerenti, come quello votato dai Soci della A. P. I. M. A., senza a:vere il coraggio di affrontare e risolvere il più vasto e doveroso problema dei < diritti di tutti > e dei < privilegi dei pochi ~, essi continueranno a pestare inutilmente l'acqua nel mortaio della protezione doganale, la loro < fiera indipendenza >, tanto vantata a parole, riducendosi in pratica alla cohdizione da cui essi non sanno uscire - prova il < Congresso della pie- .cola e media industria > da me ricordato - di < uomini ligi > e di elettori dei rappresentanti politici della < Confederazione Generale della Industria Italiana>, dominata e controllata dall'esiguo, ma potentissimo .e privilegiatissimo gruppo degli a~ti forni e delle grandi acciaierie. In questa condizione di cose, domandare, come domandano i dirigenti della A. P. I. M. A., che il Go\terno intervenga a < coordinare > i loro interessi di categoria con quelli dei fabbricanti-monopolisti delle materie prime che essi adoperanq, è semplicemente un < fare delle belle parole . .sonanti, che non hanno alcun riflesso nella realtà >. La realtà amara e severa è che non basta essere in molti e.... votare ,compatti per I'on. Segretario generale della < Confederazione Generale dell' Industria Italiana >, per essere ascoltati dal 0overno, quando si domandano in modo incoerente e disorganizzato delle cose in contraddizione .le une colle altre, e più ancora in contraddizione col senso comune, e talvolta coll' interesse dei pochi bene organizzati, disposti a fornire ,generosamente, sul reddito dei loro privilegi politici, i fondi elettorali e -di stampa per il partito, qualunque esso sia, che è al Governo. Anche le pecore hanno sempre costituito una enorme maggioranza in confronto al piccolo numero dei lupi che minacciano l'ovile, e qualche volta vi si introducono camuffati e accolti da buoni cani di guardia. Ma questo fatto indubbio ed inoppugnabile non ha impedito che la ·sapienza popolare, mettendo a profitto il risultato di una secolare non mai smentita esperienza, arrivasse alla conclusione del proverbio che , <lice : < chi pecora si /a, il lupo la mangia >. EDOARDOGIRETTI Bibliote·ca Gino Bianco

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