Compagni! - anno I - n. 4 - 1 marzo 1919

COMPAGNI! • I . - pata, come la questione fondamentale. del mo,yi– rnento. I Comunisti finalmente lavorano· all'unione <1 aH'intesa de.i par,titi de.J,llocratici d:' ogni p.a,e,se. I Comunisti sdegnano di nascondei·~ i loll'o principi e i loro -soopi. Dichiarano apertamente. ·che i,J loro scopo non potrà essere raggi-unto che èon la caduta violenta di tut.ti gli òrdinameinti. sociali finora esi– stiti. Le cl assi dominanti p,ossano tTen1.are,davanti 2,d ima rivo,luzione <'Omunista. I proletari non hanno ,nulla da, peTde>re in essa fuoTchè le loro ca.tene. Hanno un mondo da guadagnare "· E chiude, in ultimo con hi • rekhre frase che è divenuta il motto_ d'ordine) del Pr,old-a,riato: PROLb'TARl· DI 1'UT'l.'l I PAESI, UXITEVI! *** I Questo, a gra,ndi linee," il sunto del contenuto del Manifesto ·d<e,iGomunisti, fatto nelfa più gran part.e con le parole stesse ddlo storico 'documento che, a tanti a,nni di distanza, tranne a,lcune, parfi 01'mai, riman~. vero, nei suoi principi fondamentali, 1 così come quando fu scritto. Potreibbero t>.sscre so– lamerut,e ritoccate le misure prÒposte per trasfor– mare il sistema di produzione, dovrebbe essere ·com– pletata, e messa al corrente dei tempi attuah la :µarte riguardante la lctte.nitura c-omunista., ma per tutto il resto, il Manifes1t.o, spec,ialmeillte messo alla -prova. della. guerTa e -ddle sue cauS€, si afferma più che mai come le sacre tavole fondamentali del Par- tito Socialista. ' • E perchè clu,nq,ue non ·fu èhiamafo i-1 ilfcvnifesl(J del Partito Socialistci? Lo di~ lo stesso Engels in una delle prefazi,oni ,a-1 Ma.nifesto in data da Londr~, 1. 0 Mag,gio 1890, ,;on queste< pa.r9le: · . · • « .... Q1,'l.11docompa,rve, n~n .lo potemmo intito– lare Manifesto Sociahsba. C:o,n questo aggettivo rrel 1847 -si qua-lificavano due specie di indi vidui. Da un Jato i· seguaci dei va.ri sistemi u.t:o, pisti.ci, spe– c·i:almente in Inghilterra gl i owenisti e in F rancia • i fou!l'Ìe.risti, gli uni e gli a.Itri già ridortti a, sem– _p lici sètte, agonizzanti a p·oco ,a poco. D'altro canto i 1nolteplici dulcama ra so ciali che- oon ile loro vaTie p::urncee e con -ogni sor.ta di ,rattoppi volevano gua– rire le miserie soci.ali, senza fare akmn male al ca– nitale e al profitto. In ambo i casi g,ente che sita.va Ùì cli fuo1·i del movimento operaio e che cercava sostegno fra le classi « coHe ,,. 'ì « Al contrario, qu.iJla, parte •di lav01ra.bori ohe, esperta deLla insufl;icie.nza di sempJici riv-oluzioni po-lì ti che, chiedeva una -trasformazione. radicale della società, quella si, chiamava .adlòra \.~onwnista. « Nel 1847 socialismo significava un movimento , borghese, conwnùmo un movimento operaio. Il so~ ~' cialismo, almeno sul continente, era una dottrina cla salotti, il comunismo era giusto il contra1;io. E •poichè noi. fin d'allora. eravaP'J.O ben decisi neH'idea • che I'ema11)~Ìpaz'ìone dei lavoratori deve essere l'opera tiella elasse lav01·atrìce, è chi.a.:mche non potevamo. rima.nere in ·duhbio un istante sulla scelta, fra i due nomi. Nè mai di poi ci passò µer il <:a,po di mu- t.nda. H. • . In ,ogni modo-, ogni ProJetario, • non sofo do– v,·cbhe aver lf'.tt.o• il MM1ifeste1 dei Co;muni.sti, ma dovrehbe rileggedo ~rempre. d ovrebb e• studiarlo, do– ,-rebhe. notarne, 1-a .. connessione e.on gli avTcnimenfi attu:i.li. trarr,, dai pril1cipì in e ,s.;o contrnuti la oo– sc;en za incrollabile della. funzione sociale del ·Pro• Jeta-ri.ato. la fede sicura 11c.Jl'avvenire de.i principì cui esso tende. II proi;agandistà. • Otto ore· di lavol'o! Questa co:nquistà che stanno. reaJizzando le rnassc operaie tli tutto il mondo, in un impelo di risveglio e cli riscossa chf' autorizza a nutrire tutte le sr:ìernnze, anche le piL1_rosee e ,le piti altel bibliotecaginobianco Gliargomenti degli -avversa ·1 ·oi sostenete l'assoluta 11g11agticrn;::a<lellc classi, dice i1i me:::zo agri, opemi l'·uo11~-o cU fiq·ucia _ del_ J)(tdr?n?; ;·o~ sostenete l'as1,ol11ta. 11y11aglian:a dt. tutlt uh uomim nel1a società, 01·d1nata in. -regime socialista u 11011capite 1.:01,1e ciù sin assoluta-nwntc 1m assurdo. . . .J111mcttiamo vnre che 1:ui posshtte gi111~vcre a(la col– lèttii:1.<·.rn.:ionc dei me.:•.::i cli 111·0<11cione P à·1sca-mbw, am- 111ctt-iamo pure che 1J01>:1a110 essere ·risolte sec?1ulo il 1:0- :sfro mu1to cli 1:eliern /.ntte le q11c8li011i olle s, nconne/ /ono ed wia, trasfo·r-ma.zione co;sì imu,ensa, cosf radica.le, co_&ì vrofomla co11w que/.la c//e 1:oi sognate, come qael_la che vui - 1;uglio crede1·lo - siete sicuri <H potere reali,:·::;a,re_: 1:oi ,i;i 11rte1·ete contro tal i clifficoltà, e11onni, vcr cui, mal– grado la r1ran(le trasformazioni, e, 11-icia111olo. p_ure, mal- 111·a1/o la grande rit:oluzioire che ni:re'te compiuta, no11 ;.af!yi 1mycretc 111n-i i• as-<oluta •11yua.glian::-a-del/e da .. ~si, l'assoluta 1ry1wgUan:::ci di t11tti gli tiomini. 1·oi .non voteie fare ci meno di riconoscere, special– mente oggi; ·in segwito cii nnotYi bisogni detenni-nat-i. <,la i vrogressi compiuti dalla•Scienza, e <laUe avpl'icadoni elle 1w sono deri1;ate, voi non volete fare a meno di rico1,~– scc,·e c-lte, çomm1q11e, .nessun 110nw ,wnì maI iii conc/!.– ::-iò1ie di compiere dei s& tutto ciò c71c i; necessario allo si;olgi111e11todella a-tlicità, della sua esistenza incli1:id·uale. tutto ciò che ·i; necessario cillo svolgimento della- sua a.t• tivitcì ver qucmto riguanla il cont1•ib11,lo c71e esso clf"re aJJporta.re alla vita collettini. Sa1:<ì seniprc e forse più clte mu-i neocssai·io clic il maestro trovi pulita la scuola uuve <lei;e insegnare ci legge1·e e a scrkcrn ai bamlrini e q11i11<l'ioccorrerà, 1tn bidello che compia quc.sto 11m·ile /iCl'Vizio; sani, forse• viìt. che oggi. ncccssa.rio clte ·ii me– dicei si serva ·della ca1To.:z:::a ò dell'nutomobile per porf.a,·e la. sua assistenza al- vitì g1·an numero vossibile di mala.ti in wia _(Jio1·natci; sani forse vii1, che rnai. nece.ssario che 11ella officina, !lata l(1, ri_<luz-ione del 'numci·o delle orje <l-i lavoro e conse_(Jziente1nente a.l nu01;0 ordjnarnento che voi 'in esse ,i;olete 'introd-wrrn, vi sia 111uimente diretUni dallc1, quale ema,nìno degli onUni, ·i quaH per essere ese– guUi. debbono essere cUramati in sottordine e debba. ·es– serne son;egliata e controllata l'esecuz·io-nc, non· ,(1.ico - voul-io anche ammetterlo - ver stimolare l'attività, c/.el- .1~011eraio - ma per il buon à11dç1111ento e lei perfetta 1·i-_u– scita del lavoro. E malgrado tutti i mutamenti ra-tlical~, ,rofoudi. rivoluiionari che voi crn_<lete cli pote-i- appor. tare nell'ordinamento sociale., non, potrete àisf1'uggere ·7a. necessit,:1, del sarto che ,tacc-ia i vesl'iti, <lel calzala-io che faccia. ze· S(XW1Je,del ·becclli-no e/te seppellisca i ca,daveri. J;J 1:cro, -multe cose cl1e oggi. l'uonio che <li.spone del da– nnro, pttù ,far e-~eg1tire a<l altri,. pcigandolo. e - 1: ogl.fo 111ettenni dal vostro JJmit.o <li. t'ista, - mnilianàolo a11cl1e con quel pa.gamento -- ;1otnì flSe.(Juirle <la sè; molte forme d-i 1tmiliazio11), cli assoggfltlflmcnto, rii <1.ssen:imento di 1101110 ad 1101110 votrannc essere cosi cl-istruttc; ma non po. tre/e m alcun modo e·uitare che a.lc1111c detennt11a/e ove nt:i•mi, per qitanto 1im:lli esse possano esscrP., per qnanto srn;Ui vossiate ,i;oi O[JfJi 0011.~iclerarle, 1•imrmgano più, (17,e mni neces-sarie, restino, mcilgrndo tutti i vossi.biU cmm– biam.enti, tanto vrofonàctJmen,te connesse a.Ua.1:i./.a soc'iaf,e, che ln loro mane{rn~·a finirebbe con l'arrestarne irrim.e- • ;,, !>i/mente lo svol[limento. Come potrete in questr con– di:::ì.oni att·ztcire la co-mvleta, ct,Ssol1tta 11g11nglianza.?Voglio anche cir11,mettere che arri1;erete, nll' 11g11A.1gl,ian:::a (lelle classi, ma in q·ucste conàizi.oni q1tellc1,di tu.fii gli uomin-i, riconoscetelo pure. i! nssol1ttarnente im11ossibilc. 011e.~to argomento è continuwm,ente diRcnsso, e viene anche esteso erl allargato in vall".Zmodi e dalle fini.doni soci,(Tli pih mnili, nena discussione, si sale a que lle piil ele1:Me, e da quelle ptWW11iente ma.t-erfali si ,i;a a quel.le puramente -itztellettw,li, v~r dfrnostrare che non è asso– l1rtamente possibile T,'11gnaglian.m e clic 1-aclisuguagl·ian.:a ridir' cl-assi abolita pe1· 11,ncerto vunto <li vista, permane piìi e/te mai strtclente <la 1m altro .. :lfo l'operaio che sn, l'Operciio che si istruisce, chf /e[Jf/C!,che <liscute, cl1e tonna lo- sna roscienzn e c//r, pe1·ml., si. trurn in concli.~·ione non solo 1/ii.1•afforzare 7n fede nel ,uw i(/1•a/e. 1110 anche di ri/)(ltfere gli argomenti degli arrcrsa1·i, dsponcle.: _ Soi non s11pponia.mo, non frnrna.giniamo in a-ku·n modo cl1e si 'J)ossano clistniggere le dffferen:e che P.!l)stono, ;

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