Compagni! - anno I - n. 4 - 1 marzo 1919

COMPAGNI! 3 in mano ai privati,. la_ forma.i.ione ~ l'accre~cimento del .Capitale; e oond1.z1one del_ Cap1tale è 11lavoro salarialo che importa. come ultimo effe11to la c<;?cor– nenza degli operai fra lor?, ~1 pr_ogresso de_llmdu– stria del quale la Botghesia e la rnvolonta,na. e· fa_ tale ~pporta.trice, invece di isol~re i l~-vorat:ori e.on la concorrenza dà loro una coesione nvoluz1-0narw mediante l'ass~ciazione. Cori lo svilu,ppo deùla grande industria sfugge così sotto i piedi ~t~ssi della Bo_r• ghesia il ter,reno sul quale essa proct'uce e del quale si appropria. i prodotti. _ . . La Borghesia produce sopratutto 11 preipno bec– chino. Il suo, tramonto e il tr,ionf.o del Pr-oletariato sono ugualmente inevitabili. • Proletari 'e eo·munisti I Comunisti, rispetto agli altri partiti operai non sono un ,partito- sp-e.ciale, non hanno interessi s.ep.a- 1·ati da quelli di tutto' il Proletaria.te, non erigono alcun principio ,s:peciale a cui vo~liano -informare il moto pr,oletario. . I Comunisti non si distingu,ono dagli altri par titi proletal'i che su due punti: da un lato, m.!Je v,a;rie lotte nazionali del ·proletariato pongono in· ri. lieve gli int-eressi che so-no comuni ai proletari iridi– pe-.nd'entemente daJ.la nazionalità; d'altro canto, nei vari stadi a_lir.aversati dalia lotta frn -pro]J,tariato _e borghesia, difendono sempre ll 1 intereisse del mov1- me,n-to generale. Così, praticamente, i Comunist-i sono la schiera più risoluta e prog1·essiva dei pa-rtiti op2.rai d'ogni paese; teoricam-e.nte oonoscono, meglio della restante massa del proletariato, le cond_izioni, l'andamento e i risultati generali ,&;l moto proletario. _ Lo. scopo immediato dei Oomui::ìisti è quello stesso deg<li altri par,titi proletari: l'organizzazione deì proletariato in partito di classe, dist'!:u:cione del do minio borghèse. conquista della, forz::i, politica per p-arf'- " dd prol etariato. I postula.ti teorici dei Comunis ti non rip osa-no, nie.nte -~ffa.t.tosopra id_ee,-o princi.pì, inven.t, a.ti o sco _ perti da gualche riformatore dèlla soci 3tà. Essi non son-o che le espr essioni gencntli d,,i ra,pporti effettivi di una lotta di cbs.se già. esist,enfo, di un mot.o sto– rico spontaneo-che si s voilge sotto i nostri occhi. - Oiò che distingue il C-omunismo non è l'abolizio·ne della proprietà in geil/e.rale. bensì l'abolizione della società borghese. Ma la mode•rna proprietà borghes-') privata ~ -l'ultima e più completa espressio,ne di quel– l'a.ppropriaz.ione ,d:e.iprodotti, che han p1,,r base J'an– tagoni.smo delb classi e' lo sfruttamento dell'uomo. In questo senso i Comunisti po'.èSOnoriassumere la loro teoria in Ulla frast-: abolizione della proprietà privata. , .. Le obbiezioni Il Manifesto· passa quindi a risp-o.ude.re alle varie obbiezioni elevate a.Ila teoria com unista. Si è -rimprover·ato di v-oler abolire la proprietà personalmente ac.q.uistat,a col ;lavoro, quella pro– p-rietà che è fondamento di. ogni hbertà perscma-1~., di ogni attività e di ogni indipendenza; di voler • abolire la famiglia; di voler distruggere la. patria. e la !Ilaziona-li-tà e per sostenere tali acc us-e. si s-ono a.n;che specificate varie•. altre obbiezio.ni, le quali, ncJla. mente di. coloro che le hanno mosse; dov;r·e.b– -bero anche dimostrare l;:i, impossibilità dell'attua- • .zione pratica della. teoria comunista-; ma il Mani– festo discute minutamente tali accuse e tali ohbie.– zfoni, per giungere alla conclusione che l'abolizione d,t-.lla propriefà priva,ta, mentre d'istruggerà defini– tivamente qua,lsiasi fol'ma di sfrutt.ame.nto, lungi •òa,ll'i,mpe.dire o limi.fare ,la Ìibertà ,personale e l'in– dipendenza l'affermerà. e la estenderà. e eh.e. per quanto riguarda la patTia, la nazi0;ne e la famiglia ~id altre istituzioni minori, esse sono frutto essen– zialmente del regime borghese, esse sono istituzioni tle,rivanti es0h1sivamente dall'esistenza del Capita.le e quindi assolutamente destinate a trasf~-marsi ed a mudificarsi appena il Capitale,· quel Capitale, "he biblioteca inobianco è l'essenza stessa della pròpriefo. pri,rnta, ~vrà. _c.:s– sato di- esistere. :Ma di ciò ci Occuperem~ p1i1 ~mu– tamente, nella rubrica: « Gli ,argoment-1 degli a.v– v,ersarì 1>. Il regime comunista Il primo passo de11~ riv?lu_zione opern:ia è_ il costituirsi del Pr oleta-nato i, n classe don:_unatrJce, è i•l trionfo della dem-ocraa.ia, . Il Proletn,nato, pro– fitterà del suo dominio politièo per .togliere a ma.no a mano alJla Borghesia ogni ca.pitale; rpc.1ra ccen– trare. tutti gli strumenti di produzione in ? la.no allo Stato, os.~ia al ProJetariato stesso org~m,zzat_o come classe dominante. e per ac0resce,re il più ri:,p1· damentle possihile la massa. delle f.orze produttive. N atur.a.lmente ciò ;non può accad'ere che me– diante un dispotico intervento nel diritto dj p!'O– prie.tà e nei rapporti della produziop.e borghese, vale a dire con misure che economicamente ap– paiono insufficienti e, insostenibiii, m~ eh~ ne~ _corso del movimento si presentano come 1ney1t.ab1-h per trasformai•,e. l'im.t,ero sistem::,, di produuone. Necee– sariamente- codeste misure saranno divetse &JCO[ldo i paesi. Per i più progrediti potra!Illno, in generale, applicarsi le seguenti: • 1. Esp,ropriazione -d.el1a. p,ropri, e.tà fondiaria e impitego della rendita per le spese dello Stato. • 2. Forte imposta progressiva. . ' -3. Abolizione d~ ;l diritto di successione. 4. Confisca della propr-ie .fà d,egli emigfai!lti e dei ribelli. • • • 5. Ac.ce.ntrament.o del credito nelle ma.ni dello Stato, per mezzo di una banca na..zi.cmale con capi- tale d-ello Stato e monopolio es0lusivo,. . 6. Acc 0 nt r.a.m -ent.o dei mezzi- di tra:sporto nelle mani dello St: i.to. • . 7. Aume.nto delle fabbriche nazionali. diegli strumenti di pr.oduzione. dissodame,nto e migliora– mento dei .t2rreni secondo •un piano comune. 8. Lavoro obhfigatori.o. uguale per tutti, fon– dazione d'eserciti industriali, specia,lmente • per Ja agricoltura.. 9. Combinaz.ion e del lavoro agricolo e indu– stl'i.ale: misure per toglie.re gradatam~nte Le diffè– r-en.ze fra città. e c.a m pn,rsna. 1 0. Educazione pubblica e gra.tuita di tutti i fanciulli. Abolizione de-ll'aUuale lavoro· dei fan– ciualil nelle fabbriclrn. Copibinazione dell'educazione con la.· produzione materiale, ecc. Q-uanlto. nel corso.- dell'e-voluzione, sa,rM1no spa– rite le differ,enze di classe e ogni produzion e sarà accentrata. in mano degli indivitluì associa.ti, il po– tere pubblico perderà il carattere- poli t, i.co. Il po– tere politico nel suo vero senso è ùa for z a organiz. zata di una .classe '}Jer l'oppressi,on~ di u.n'ailtra-. Quando il prole.truri-at.o, organizzato necess.axiam®t~ in classe nella sua lotta c,ontro la- borghesia, cli\'en· terà con una rivoluzione la classr• dominante. e come tale aboJfrà viole.utement-e i vcc.chi rapporti di pro– duzione borghese. toglierà a,ltresì di mezzo insi.em e a questi le condizioni degli antagonismi di èla.ss- e, toglierà -anzi di mezzo -lo classi, e quindi a nc he il proprio domini0c. <li. classe. Al posto cl.o.Ila vecchia. soci,età borghese diviso. in classi cozzanti fra loro, subent,ra un'associazione. n<>:lla· qua-le il liber-o svi~ h,ppo di ciascuno è la condizi-one per il libero svi• lu,può di tutti. _ - , . Il Manifesto viene quindi ad una esposizione _di quella che ('.ra la: letteratura sociali.sta e com unista. cl-el tempo: ma .questa ha piì, Yalo.re st.ol' ico che altro, poichè oramai ~ comp'letamcntc supe -rait,a. E così pure la parte ri,guarclante l'attc gg-iam{mto <lei Comunisti di fronte ai vad parti.ti d'opposizione, la quale, pe1·albro conclude c on q u('ste •nnrole che riassumono l'opera e le finali là do1 Pn..rti,t .o: "n una parola. i Comunisti a.ppoggia.no in gene• rale -ogni moto rivoluziOu'ìario c,ontro le c ondizioni sociali e politi.che esiste.nti. In tutti questi moti essi mettono avanti sempre la cn1estione clr l\n. pro prietà, abbia e.ssa raggiunt.o una form. ~iù o me.no svi.lup-

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