Compagni! - anno I - n. 4 - 1 marzo 1919

uùMPAGlvl! o i chr. soilo anzi necc.,8a.1•icano s•i;olgimf'llto della ,i;i/a èolirt– tiva nelle ·1:arie fun:iot~i. sooi•ali, nel disimpegno delle ·1:a.i'ie mansioni che contribuiscono al bçnesserc di. tutti nl al buon andamento della ·vita morale e mntei·iale cli /11/ti,; noi, non pensfrww ne1ll1ncnv che sia possibile met– tere· allo stesso li rei/o, tanlo per varlare in manicrcl con– r1·.-;ta. Dante .:Uir1flicri e il bidelf.o che de·uc tenei· pulita la, scuoi-a; l'ingegnere che concepisce l'audace progetto di un po11te che -per111e//e cli passnre soprn il vrnoiJJizio e /-'opera-io ohe dcue cost.rwirlo; ff, comandante. rieUn nn•,;e che l!a la rcspunsnbilili1, della ·dta cli wtti coloro che ~0110 ci bordo, rd 'i/. fuochista ohe cleve soltanto ocouwirs-i rlì mantenere tn prc.~siune ncceS8lt-ri(L (il vapore, percliè la macehiMl faccia solcani sollccita1nente le onde a-l ùa.sti– mcnto e lo inetta in condi.~ionc d-i lottare vantag[Jiosa– mentc c01b /,a tempesta. Xoi non concepiamo nemme1!"0 che possm1u essere.. li i:cl/a./ i i ùiso!}ni degli •uni a quelli dr!Jli altri, spccial1ncnte in 1·apporto a, viò c1rn sono i bisogni dello li])irilo, pere/tè 0111w11-0 vcclc, scn::a biso!}no di l 1 myhr s11itga.:ioni, che cs8i ll<'bùono essere. assolula- 111cntq diff{'rPnfi. alt"l'imcnli non ~i aurc/Jùe In (li,Jferp/l~·a della,· funzione socicile clw <'Ssi compiono, su.Ila quale (li,f– fern-za si ln ..sa appunto l'anuonia. collctfi.~a. Noi •i-ogliamo -~oua.nto ohe sici• climinnto qua/,sfosi formn di sfrutta– mchtu, noi vogliamo clw sin rispGt,tato e soàclisfatto il cli1-itlo allri 1,ttn di tulli. ·i11lcsa ,J(i cosa nel .sign-ijieato f1iù. f.an, 0,-11,,.,,tc r-stcso clic le si possa, attribuire, sì di, Drw.fn .1/ighiPri -eh-e d<'l- bidello clw elevo tener pulitn lf'l so11-ola,: no;, ·1·-or;li-a,mociie n1J.,s1m uomo sia consiclerato i/,'.•1J-n:o di •1111, altro: 111a, che tutti 1ig11alrnento siano con– sidrnrti niò c/1r cJJ<:tfi,1;0111e11tc sono, cioè i fatto1-i ncccs– . sari del òP/lC8Serc co1111rnc r, che perciò qucgf o benessere eo7(cfliro t<i traduc-a nel pili, completo benessere dei sin– r;oU; 11oi, -roglia'lno clw ])f'r quanto rig11arcla qucs'to diritto ''"'·'·"'n 11,rm,odrhbf'l considonu·si t<uperiorc ad mi altro. Tri, ciò c1msi8/e i·a.,-so/11tci ur1uar1/ia11:·a.delle cla-~si, 7'asso– l11Ul 'Uf//Wfllia'n,,a cli tut/i, gli 110111iniche noi 1iropur,niam10 r che noi attueremo, a11;:;•i c-lio deriverà nuto1naticxu11ente, lor,icamente do,Ua. colle/ tk-i;•.::ctzione dei me'.;;:;·idi prndu- ""'l,,L :ionn e ili soa-mbio, r1iace-llè tutte lo clis1ir1unr ,lia11.ze , i pril"i,/cgi. le ·iugi11stidc, r;li -<fruttamenti dell'alt1uile re– r;imc sono avvunto fondati su/l'esistenza del cap-i-tare 'e 8porimnno il gion10 in ani il ocipitale borghese avrà. crsso,fo d·i cs;seré. r, pi. _?" I socialisti serbi elaguerra Unanimità Il Partito socialista; serbo è stato unanime,- in modo assoiuto, nel suo atteggiamento contro la guer- 1 a: nessuna divisione .esi•ste GU questo punto. La Direz&OtHJcl0f 'Partito, i deputati, la redazione del c 1 notidiano, i consigljeri comunali, la Commissione :::ìindacalc (equiva;Jente a,Jfa. Confederazio11e Generale del La-voro), la Càa~era dd La;voro, i militant,i Ol)Je– ra,i più attivi, tutti. _às,solutamente tutt.i, hanno se– guito wna ugua-le tat-t1oa, e fi~o all!l- catastrofe 1della tine :del l 915, fino all<1,, tota-lo 111vas10netdiellla Seirbia, nessuno ha co111battuto questa t~ttic'.1-: ne è una ptrOIVa il fatto che. l'organo ,del Pa-rhto rn un anno quasi radclop-piò ,il mun,e~-o idJei lottori. . Per essere esatti, vi sono S1ta,ti dei amziona,l.isti nelle nostre file; ma non piit di una dozzina-. Erano d'altrondc.intel-lettuali cb:l non davano al movimento una grande attività, e che non kntà,1·ono Ja minima oppo,. izione_ sapendo cJ:le css~ era giiL cdestinafa al· l'insuccesso._ _Sono es.si prec1sam~nte che, abitando oggi a Pang1, seguono le orme. ,d1 Albert Thornas, e é:,crcano ds,re ~lel nostr? mov1m-e~1to una imagi.ne fa..lsa c quan diffama tona: ne sara loro domandato conto al rimpatrio. 1l ustria e Serbia L_a 1:rostra P<?Si,1iion_e e .ra estremamc~1t-e_difficile per le circostanze 111 cm fu fatta la d1cl11arazionc di– guena. Il nostro P1!-rtito è statC?, ncll'~nkrnazionalc, il p,rimo al qua,lc s1 sia posto 11 tragico ca,so di co– ·scicnza. :N' cssun precedente pe-r guidarci. Dovevamo dcciderci >pontaàeamcnte. • ' biblioteca ir:1obianco La difficolta era ancara accresciuta dal fatto che tra Austria e Serbia i rapporti non erano semplici~ 1.1 conflitto non er.a tra le borghesi-è idi due gra.n:d.i, Stati capit,ailistici di~uta,ntisi i mercati del mon:d'o, - ccinflitto ben rilevato, anche se na,scooto nelle neb- hie delle ideologie fallaci. · Il conflitto austro.-serbo e;ra affatto diverso. 'l'-ra, i dne Sta,ti vi erano diffe.renze reali di ,pooiz.ione e di responsabilità. L'Austria credeva legittimare il suo i1lti·1nati1m con l'attentato cli Serajcvo; p,reten– deva di aver difosò la sua <>sistenza mess,a in p,eiricolo - come se a ciò fosse indispensabile l'annie.ntament0 della Serbia! E, d'alt ronde, difendeva l'Austria la. sua esistenza, quando occupò, per qTuindi annetter.e sela senza diritto, la Bosnia-Er~egovina, centro et,. nico della .naruonai.ità sei-ba'1 Difendeva la sua esi• stenza quando 1 ncl 1905 ci ,diichia,rò una, guer,ra d.o– ga11alc .porchè non avovamo consentito a ,1d 'iveuta.re oolonia austriaca? Quando, .durante la guerra bàl• canica, ci 'in via va due itltimati ,1 proposiito dell' Al– LéLnia, provinoia cun la quale essa non aveva nulla cho vedere'/ - S-e.111/J)rc la Sr.rbia si è trovata nei confronti clcll'Aù tria in istato di .legittima di,fesa. E tuttavia, dal primo giorno, noi ci siamo levati contro la gue,n-a quantunque iwe-S'>imo.più che ogni altrò Pad.iio dcll'IntNnazionale, ragioni per as~;u– mere -l'atteggiamento contrario. Le nostre ragioni Porchè abbiamo votato contro i crediti .di guerra 1 _ Porchè i[ problema non è .stato }Josto, da n,oi dal punto di Yista ;del particolarismo serbo. Per noi la ,guema austro,scrba 1~on era che il prelu,di_oc.d'una. guctTa europea -0 universale. Gu€1Ta csscnz1alment:e capitalista: il capit.al ~s1110, giunto all'a:pogeo della, -ua espansione 111011diale,cerc1i ri&olYerc, nel suo bar– baro modo, il caos çhe c.sso stesso, i.nccssanteimente ge– nera. Guerra che .av,rcbbe messo in pcripofo l'In,ter· 11azio11a,leopcra,ia,, la democrazia, l'umanità, la ci– viltà- secolar,e. Per noi - sezione serba icl'elVInterna– zionrule operaia attuale, dell'I11tcr:naziona,le umana, cli domani - il do,vere era chiaro·, e la nostra riso-' lu,zione fu chiara: -difendere l'Internazionale <e l'U– manità combattendo la gner,ra _ AblJitimo posto e ri<solto il problema non ,<l 'alpun.to di vista serbo, ma, dal punto di vista internaziona'.-le e proletario. Un pa,r_tito è socialista nella misura i,n cui ncìl'ora· ,dei grandi, e d'altronde rari, 1d,ilemmi tragici, è clìspo&to - non a sacrificare - ma,a subor– clinare l'interesse nazio~rn,lc agli interessi superiol'i in'te1rnazi.onali e umani. Se così non o,pera, è nazio– nalista, e non .;ocialista. La· difesa deUa patria E la p•atr,ia aggredita? Ebbene, non ce ne s,iamo dimenticati. Ma es.istO!IlOd 1 ue modi di ,clifend'ere la patri.a. U110 è quèllo di votare i crccl_iti di guerra, di sovvenzioniare la guerra_, a-lle~ndos1 co11seguente• mente alla propria borghesia e distruggendo l'Inter· na ,ziona.le , la qùale, non può v_ivere senza che tutti i pa,rtiti affiliati svolga-no un'a.w::me comune, identica. e simultanea. L'altro modo è piit socia.lista e pii.1 efficace: ù, tutti i pue,1; vota,re contro i crediti e combattere la; o·uena. E'· que5to il mete.do da noi adottato pensando di difende.re così piìt utilmente non soJo la patri11; e la nostnL libel'tà, ma anche tutt.c le. patrie e tutte ],e libertà. . -- ·~ Lo abbiamo adottato sr11z.aesifazioni. I no-stri de– irntati ai!a Sk~I-J?Ci~~t hanno "'.O!a-loc~nt1:o 1~ guerra e contro 1 crediti: 111 p1ena,.cns1 patnott1ca il nostro quotidiano_, il Harln/r·'l.·r ~Vo~ine•e. dopo la sua s,~p: p!'cssionr, 11_ !iuli 11 c ?_W8le, aJ~crrnarono la, fra!ern1ta' dei 'popolt, 010 che c1 Ya-lsc d1 ,r"sere presentatJ ,dalla nostra borg11esia cune agenti au~triaci e traditori. :N' on imporb ! Abbiamo ftttto i 1 nostrn dovere ,di so– cialisti intcrrnizi.onaili.sti. • La seconda Internazionale Disgrazi,atamcr~te i ~11aggioritari ,dei gran~i par– titi non banno fati-o d ]oro dove,ro e contmuano, dopo qnaHro ,anni, a non fa·rlo. Essi so·stengono .po-

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