to profondo tra governanti e governati, tra 'razza padrona' e contribuenti, tra progressisti e conservatori. Tutte le notizie degne di apparire in copertina (dalle voci di golpe agli atti censori, dalle polemiche sugli anticoncezionali alla crisi economica) sono riportate a questo confronto, questa lotta alla Tavola 1 tutta l'estate (sono in totale 35). E l'estate è considerata il momento erotico-ludico per eccellenza, dalle 12 copertine sul nudismo alle 15 dedicate ai giochi. Le situazioni reali sono sdrammatizzate a favore di quelle particolari (solo in due copertine è citato il problema della casa, in 10si parla di transessuali). delle poste (nel bel mezzo del caso Moro) o sull'adulterio (in totale 44 copertine) all'indomani della formazione del primo governo laico. Sull'imprevedibilità, sui temi di costume il settimanale ricostituisce un rapporto con i lettori. Il termine 'italiano' paradossalmente non è esteso a loro. «Cosa vogliono Argomenti delle cÒpertinedi Panorama, L'Espresso, Europeo dal marzo '74 all'ottobre '76 (a), dall'ottobre '76 al lul!lio '79 (b), dal lul!lio '79 al marzo '82 (c). Dati in percentuale Governo-interni Scandali-e.oloe Terrorismo Problemi sociali Economia Esteri Sesso-seduzione Soettacolo Costume Salute vacanze. e.iochi e altri Totale quale il lettore è chiamato a partecipare. Il ruolo che in questo scontro il settimanale si assume è in primo luogo informativo. L'Espresso, Panorama e in misura minore l'Europeo riferiscono i retroscena, gli scandali, i segreti dei potenti. In copertina appaiono soprattutto foto di uomini politici democristiani ripresi in primissimo piano, quasi a suggerire al tempo stesso la frontalità dello scontro e la 'vicinanza' del settimanale, la sua presa diretta sugli avvenimenti politici romani. I titoli sono caratterizzati da una netta prevalenza dei toni polemici e accusatori nei confronti dell'operato del governo e dei suoi rappresentanti. La Tavola 2, però, fa notare come questi toni subiscano a partire dal 1977una netta caduta; 110delle 162 copertine 'di opposizione' sono uscite prima del 1977, e uno spoglio più accurato permette di notare come molte delle 32 copertine con questo elemento uscite nel 1976 siano anteriori al 20 giugno. Non che i toni polemici vengano successivamente a mancare, tutt'altro, ma l'obiettivo della critica si fa più ampio, più sfumato; a essere messa sotto accusa è l'intera classe politica, la partitocrazia, senza nessuna distinzione tra maggioranza e minoranza, tra governo e opposizione. Dal giugno '76 in poi l'immagine del Paese riflessa dalle copertine appare più omogenea. Il profilarsi e, in una certa misura, il realizzarsi di ampie intese politiche, la tattica distensiva del Partito comunista nei confronti della Democrazia cristiana, la mancanza di segnali concreti e tangibili di cambiamento all'indomani delle svolte elettorali del '75 e del '76 banno probabilmente messo in crisi l'identità radicale, gauchiste, che in altre fasi e con altre geografie politiche le tre riviste si erano create. A questa crisi di identità il settimanale risponde con una serie di strategie completamente nuove che ne rivoluzionano la natura, il ruolo e l'immagine. Diminuisce la lunghezza media della cover story, fino a diventare, come è attualmente, un articolo come gli altri, privo di ogni predominanza a livello di contenuti informativi, posizione, ampiezza; un esempio può essere un articolo di Giovanni Maria Pace sul seno, lanciato in copertina da L'Espresso, nonostante fosse lungo poco più di tre pagine, posizionato alla fine della rivista e con informazioni non certo recenti. Svincolati dalla necessità di sostenere la copertina con dei contenuti, i settimanali ampliano il ventaglio dei temi degni di apparire in copertina. Per prima cosa vengono ampliate le cover story relative alle vacanze e ai viaggi, che oggi escono a Natale, Pasqua e durante Panorama L'Espresso Europeo a% b% c% a% b% 33 19 9 29 23 21 9 11 17 8 9 21 12 7 19 5 12 7 13 4 9 2 7 13 2 6 3 10 7 3 1 7 10 l 7 l 3 7 1 2 3 10 11 3 12 12 14 16 9 20 100 100 100 100 100 L'elenco potrebbe continuare (con risultati illuminanti: ci sono più foto di cortei operai polacchi che di operai italiani). Al di là della varietà dei temi si riscontra però una costante. A essere oggetto di analisi non è più la classe dirigente del Paese, ma l'intera società: l'Italia, 'il Paese' visti come un tutto omogeneo. All'inchiesta, alla rivelazione dei retroscena si sostituisce il sondaggio (solo 2 nel 1974 e 6 nel 1978). Dai pochi di argomento politico emerge una Italia unanime nel rifiuto della politica. Quirinale retroscena/Come si fa un presidente titola l'Europeo che aggiunge sotto: Sondaggio/Come Tavola 2 c% a% b% c% 12 12 8 8 12 19 4 8 10 9 14 4 10 5 6 6 3 14 3 7 11 13 2 6 14 l 9 12 6 3 4 10 9 6 15 24 13 18 35 15 100 100 100 100 questi giovani• si chiede almeno una volta l'anno la rivista che magari ba un target medio di 30 anni. L'Italia si spoglia, si diverte, si maschera. Pare quasi che i settimanali d'opinione analizzati si rivolgano a studiosi di italianistica residenti all'estero, o a monaci benedettini lontani dal saeculum. Solo in questa ottica sono comprensibili le copertine che tendono a presentare una parte della società italiana come uno spettacolo (i punk, i giovani, gli omosessuali), al· quale i lettori sono invitati ad assistere. Col suo pubblico il settimanale intrattiene un nuovo tipo di dialogo, prerazionale, prepolitiTitoli di onnosiziooe all'operato del 2overno o dei suoi raooresentanti Panorama L'Espresso Eurooeo Totale 1974* 12 20 13 45 1975 15 11 7 33 1976 15 10 7 32 Totale '74-76 42 41 27 110 1977 5 3 2 10 1978 2 4 3 9 1979 8 1 1 10 1980 7 5 6 18 1981-82* 3 1 1 5 Totale '77-82 25 14 13 52 Totale '74-82 67 55 40 162 • I datirelativial 1974e al 1981-82sono statiresiomogenei a quellirelativiagli altrianni. Esigenze tecnichehanno infattiresonecessariofar durarela ricerca dal marzo 1974al marzo 1982. lo vuole il Paese, suggerendo l'idea di una frattura insanabile tra le decisioni dei politici e quelle del Paese. Lo stesso mito di Pertini, insieme a Craxi l'unico uomo politico che ba registrato un costante aumento delle presenze in copertina, è significativo. Presentato come 'il presidente degli italiani', Pertini permette ancora una volta di evitare una scelta di campo. A livello di titoli, è proprio l'uso del termine 'italiano' e dei suoi equivalenti, l'Italia, il Paese, l'elemento caratterizzante della seconda fase: appare infatti 41 volte dal '77 fo poi, con una media due volte più alta che nel periodo precedente. Sull'italiano i settimanali eseguono analisi sociologiche di ogni tipo; l'unica divisione ammessa è quella sessuale. Un uomo-tante donne: è vero che Lui è poligamo? titola L'Espresso. La mancanza di riferimenti alla realtà è mascherata da veri e propri falsi. L'inchiesta sulla poligamia è presentata come Una polemica che divide i sessuologi. Cosi È nata una nuova scienza: l'odorologia/Amore mio fiutami fa eco l'Europeo. A volte sono imitati gli stilemi del primo periodo: Esclusivo/Iochiesta: L'adulterio in cifre de L'Espresso, o il circostanziato Incesto a Roma dell'Europeo. Per ricostruire il suo appeal il settimanale punta sulla imprevedibilità, diminuisce la portanza media degli avvenimenti (con la sola eccezione del caso P2-Calvi-Rizzoli) e diventa normale titolare sullo scandalo co. La complicità tra redazione e lettore che aveva fatto la fortuna dei settimanali nel periodo '74-76 è ricreata nell'idea di una comune sottomissione a un potere astorico (Il burocrate: come ci dissangua titola l'Europeo; questo pronome rivelatore, ci, è presente 30 volte) o nella comune ansia. Paura. Perché, di che cosa? titola l'Europeo sullo sfondo di un'immagine volutamente indefinita ma angosciosa; I carabinieri inquieti/Inchiesta/ Perché/Che cosa può succedere (Panorama): sono messaggi che Tavola 3 Le immagini più frequenti sulle copertine di Panorama, L'Espresso ed Europeo nel periodo marzo 1974-marzo 1982 Nudo femminile Enrico Berlinguer Aldo Moro Giovanni Agnelli Giulio Andreotti Foto di cadaveri Banconote Bettino Craxi Amintore Fanfani Giovanni Leone Nudo maschile Stella Br Giovanni Paolo II Giovani in corteo Sandro Pertini 160 60 38 38 33 31 31 26. 25 22 20 19 17 17 15 tendono non a informare i lettori, quanto a mimarne le pulsioni inconsce, senza alcuna pretesa di spiegarle. Prerazionale è stato anche, più volte, l'approccio al terrorismo. Pistole puntate contro il lettore, B1bliotecag1obianco cadaveri in primo piano, punti interrogativi (ce ne sono in totale 203, uno ogni 6 copertine), titoli come Chi entrerà nel mirino delle Br? o Chi sarà il prossimo? È la stessa angoscia creata da queste copertine a suggerire sempre più spesso ai responsabili delle scelte editoriali un 'alleggerimento' della presentazione del settimanale. Questo alleggerimento coincide quasi interamente con l'uso dell'elemento iconografico preponderante sulle copertine analizzate: il nudo. Sulla liceità del nudo in copertina vi sono state numerose polemiche, occupazioni simboliche, dichiarazioni di principio. Per critici e difensori, però, il nudo è stato ed è solo un espediente per aumentare le tirature, per sdrammatizzare i contenuti del giornale. Tuttavia, questa ipotesi non convince. In realtà, il nudo ba fatto parte di una strategia dapprima imprecisa, poi sempre più chiara, di ricostruire su nuove basi l'immagine della rivista, per sfuggire alla crisi che aveva colpito il precedente modello di rapporti con il lettore all'indomani del 1976. All'immagine del personaggio politico non si sostituisce tanto l'immagine di altri personaggi in carne e ossa, secondo la lezione di Time, ma un prototipo, un rappresentante immaginario di un «genere» o di un fenomeno. Se nel 1975, su un totale di 104 immagini, 77 si riferivano a persone reali e il 72 per cento di questi erano uomini politici, nel 1981-82solo 57 su 113 immagini banno un referente personale preciso. Le altre sono foto di modelli o modelle: giovani (naturalmente non più in corteo, ma isolati), quarantenni, donne sofisticate e non. Ognuna di esse rappresenta il correlato iconico del termine 'gli italiani', rappresenta il 'genere'. Il settimanale, insomma, non si concentra più sulla responsabilità personale o collettiva dei singoli (governanti sulla copertina versus redazione e lettori), nega quasi crocianamente l'esistenza dell'individuo, che scompare dietro il genere: il politico, il burocrate, l'italiano, la coppia. Questa deresponsabilizzazione dell'individuo sembra mimare un senso di frustrazio- '_netlei singoli giornalisti e delle redazioni, giustificando il loro disimpegno. Che non si tratti di una scelta giornalisticamente obbligata lo dimostra il successo, ad esempio, di Capitai che riprende il modulo della foto in primissimo piano, coniugandola poi col genere (il manager sportivo, l'avvocato famoso, ecc.). L'analisi relativa al periodo marzo '74-marzo '82 pare confermata da rilevazioni più recenti. Sempre meno spesso un leader politico arriva in copertina. Negli ultimi quindici mesi l'economia o, meglio, gli scandali economici, banno ottenuto uno spazio nettamente superiore al solito; un certo incremento lo hanno avuto anche i temi di politica estera (confronto Usa-Urss, Falkland, ruolo dei servizi segreti bulgari e sovietici). Questi sono quasi sempre però riferiti alla realtà italiana. Ciò spiega, ad esempio, come Juan Carlos di Spagna figuri tra i capi di Stato stranieri più raffigurati o come mai solo una copertina su 1.250 sia dedicata alla situazione tedesca. Predominanti (60-70 per cento) rimangono i temi di costume. Le varianti '82-83 sembrano essere due: la cura del corpo (che coniuga sessualità-sex appeal e salute, alimentazione e ginnastica) e il carnevale. All'inizio di questo articolo era indicata la copertina del primo tra i 1.650 numeri analizzati; può essere significativa anche l'ultima: Carnevale '82: È tutto uno scbeno. Rassegna di poesia Di.versi . mverst 14 giugno ore 21,00 Arrigo Lora-Totino Valeria Magli ore 22,00 Giulia Nicolai Giorgio Celli ore 23,()() Giuliano Zosi 15 giugno ore 21,00 Patrizia Vicinelli • Vito Riviello Antonio Porta ore 22,()() Alvin Curran ore 23,()() Adriano Spatola Luigi Pasotelli 16 giugno ore 21,00 Didi Bozzini ore 22,()() Steve Lacy ore 23,00 Corrado Costa Franco Beltrametti Colorno PalazzoDucale BACON A BRERA equarandtaisegndi GROSinZsostaMilano Prefaziondei CarloBertelli Testidi Mario De Micheli eGiovannTei stori Calalogaocuradi ValentinMaadema multhipla edizioni
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==