Alfabeta - anno V - n. 49 - giugno 1983

David L Miller J ames Hillman Il nuovo politeismo La rinascita degli Dee e delle Dee con una prefazione di Henry Corbin 160 pagine 16.000 lire Michael Brawne Spazi interni del museo Allestimento e tecniche espositive 330 illustrazioni 160 pagine 48.000 lire a cura di Uberto Scarpelli La teoria generale del diritto Problemi e tendenze attuali Studi dedicati a Norberto Bobbio 448 pagine 30.000 lire Gandhi Antiche come le montagne In un'antologia degli scritti, la vita . e i pensieri del profeta della non violenza undicesima edizione 264 pagine 10.000 lire EDIZIONI DI COMUNITjl Dizionario MARX ENGELS a curadi Fulvio Papi 432 pagine,60 000 lire Co/laboratori O S. Borutti □ C. Bonvecchio □ G. M. Chiodi □ G. P. Ioriatti O S. Airoldi □ E. Balibar □ L. Behar □ L. Bonesio □ C. Casagrande □ U. Fabietti □ C. Luporini □ P. Macherey □ M. C. Maggi □ L. Magnani □ C. Meillassoux □ A. Morosetti □ F. Pogliani O P. Ramai □ P. Schiittler □ M. Vegetti □ G. Voglino Zanichelli Cfr. Cooperativa La Baracca Pesca e Ribes Rassegna «Un posto per i ragazzi» Bologna 1983 Smessi gli scherzi in do per avvolgere cannelloni, Rossini conduce non solo idealmente la danza dello spettacolo che la cooperativa bolognese, ispirata da un'atavica tradizione culinaria, propone nei teatri italiani ai bambini delle scuole dell'infanzia. Note di buonumore in una gigantesca cucina, più per orchi che per umani, assurta a protagonista dell'elaborazione fantastica - un po' improbabile, sotto il profilo della filologia culinaria, - di una gigantesca torta, che le due protagoniste Paola Fiore Donati e Valeria Frabetti cercano di ultimare, cimentandosi nel ruolo di cuoche pasticcione, mentre i tegami si animano e dal forno spuntano bruchi sempre più lievitati dalla complicità di Cristina &_,_ 0 Prendendo per la gola i piccoli spettatori, Pesca e Ribes li conduce a deglutire sciorinando un lessico di ghiottonerie da aggiungersi alla torta che non si farà. li «gioco degli alimenti» da pretesto diviene vero e proprio leit-motiv delle improvvisazioni che le attrici fanno scattare adeguandosi al coinvolgimento sempre più attento dei piccoli. Riflessioni teatrali a parte, che ci inducono per altro a segnalare lo spettacolo come prova assai positiva nel panorama del teatro-ragazzi cui la grande critica non giunge forse per carepze sul genere, interessa qui segnalare una metodologia culinaria che assurge a canovaccio per indurre a un gioco riflessivo i bambini. Che tra pentole e coperchi mostrano di saper intervenire a proposito, «oliando,. di battute l'ingranaggio cui danno il la le attrici. Piccoli cuochi in erba che ne sanno di lievito e cotture, e che appuntano di osservazioni chiassose le clamorose papere delle attrici: segno che la loro attenzione alla madre faccendiera, nella stagione del ritorno al fornello, è quanto-mai viva. E nel dopo spettacolo, i piccoli Bocusse sentenziano con competenza, mentce le insegnanti alla bistecca e uovo fritto, rimettendoli in fila, parano come possono i loro spunti fantasiosi. Da Bologna la crociata contro sofficini e bastoncini parte con le lanciatissime nuove generazioni. Gabriele Cremonini Luigi Russo La nascita dell'estetica di Freud Bologna, il Mulino, 1983 pp. 275, lire 15.000 Tra l'aprile 1906 e il dicembre 1907, matura un evento destinato ad avere conseguenze decisive per il seguito della storia della psicanalisi: quelle due date separano, infatti, il progetto di Delirio e sogni nella «Gradiva» di Wilhe/m Jensen (uno studio fortunatissimo, che Freud stese materialmente, di getto, nell'estate 1906 e che sarà pubblicato a Vienna nel maggio 1907) e la celebre conferenza Il poeta e la fantasia. Meno di due anni, che fungono da cornice cronologica e tematica per una indagine, quella di Russo, che investe però almeno tre nodi problematici molto più ampi: le circostanze empiriche e le opportunità 'strategiche' che sollecitarono l'interesse di Freud nel confronti dei fenomeni artistici; la 'funzione e campo' della estetica nella psicanalisi; il retroterra storico e teorico che prepara, favorisce e decreta la fortuna di questa intersezione. Quanto alle circostanze 'strategiche'. All'inizio del secolo, Freud e la sua nuova scienza si trovano in uno stato d'assedio, dovuto al disinteresse o al discredito che la medicina ufficiale riserva alla psicanalisi; favorire un ampliamento degli interessi disciplinari delle ricerche psicanalitiche - con aperture nei confronti dell'arte e della cultura in genere - diviene una delle vie attraverso cui Freud e il 'gruppo del mercoledì' costituitosi attorno a lui tentano di allargare il consenso intorno alla psicanalisi, aggirando le chiusure accademiche. E, di fatto, l'apertura della psicanalisi nei confronti dei fenomeni artistici diverrà il più potente medium di diffusione della nuova scienza. li seguito delle vicende della scuola di Freud, infatti, è caratterizzato sia da un rapido interessamento degli artisti verso la psicanalisi (basti l'esempio del surrealismo) sia dal susseguirsi di saggi psicanalitici nei quali il riferimento a un'opera, pittorica, letteraria, ecc., diviene l'occasione di precisazioni decisive sullo spirito e la lettera della psicanalisi (e valga qui, come esempio tra i molti possibili, il caso delle opere di Poe, che vantano in area psicanalitica una orrnai lunga tradizione esegetica, dagli studi di Marie Bonaparte al celebre seminario su La lettera rubata che apre gli Ecrits di Jacques Lacan). Ma a cosa si deve il carattere tanto spontaneo dell'incontro tra arte e psicanalisi? Una risposta ormai classica è quella secondo cui il predominio di modelli letterari nella interpretazione analitica (Edipo, Laio, Amleto ... ) finisce per surdeterminare la pratica analitica, predeterminando l'incontro tra psicanalisi e a.rte. Ma Russo aggiunge - con ogni opportuna cautela - una nuova ragione. Per quanto Freud fosse orgoglioso della propria forrnazione scientifica, maturata nel clima positivistico della seconda metà del secolo, tuttavia nella sua ricerca riemergono suggestioni importanti di quella filosofia romantica della natura che aveva dominato la Gerrnania scientifica nei primi decenni dell'Ottocento, per venire cancellata dal trionfo del positivismo. Così la psicanalisi potrebbe venire anche intesa - estremizzando le ipotesi di Russo - come il ritorno, entro la cultura positivistica, di una episteme rimossa: quella Naturphilosophie che, preparata dagli studi sul mesmerismo e sul ·magnetismo animale, troverà il suo massimo interprete in Schelling e nella sua grandiosa congiunzione tra filosofia della natura e filosofia dello spirito - tra arte, scienza e filosofia. Maurizio Fellaris Ceccardo Roccatagliata Ceccardi Tutte le poesie a c. di Bruno Cicchetti ed Eligio Imarisio Genova, Sagep, 1982 pp. 597, s.i.p. Non esiste certo in Italia un poeta più adatto a rappresentare lo sbandamento stilistico e metrico di una fin de siècle come il genovese Ceccardo Roccatagliata Ceccardi. Non è un caso dunque che anche in questa nostra fine di secolo eclettica e pluralistica la sua voce poetica, mai del resto ignorata e sottovalutata (pensiamo solo all'importanza che essa ebbe per poeti come Montale o Caproni), torni a proporsi nel vario concerto. E torna per merito di una piccola casa editrice genovese, la Sagep, che ristampa a cura di Bruno Cicchetti ed Eligio lmarisio Tune le poesie di Ceccardo, compreso il testo del Don Chisciotte, il libretto d'opera che, con la musica di Guido Dell'Orso, andò in scena al Carlo Felice di Genova nel 1916, registrando un clamoroso insuccesso, uno dei tanti nella vita dello sfortunato poeta. Nonostante che alcuni temi ricorrenti, come quello del Viandante, del Sognatore, del Don Chisciotte appunto, alludano alla sua vita errabonda di provinciale maledetto, la poesia di Ceccardo è evidentemente la prova di una dolorosa, irrisolta schizofrenia fra vita e poesia e quindi di estrema «ottocentesca» resistenza alla lezione di maestri d'oltralpe come Rimbaud e Verlaine di cui pure Ceccardo fu corretto traduttore. È pur vero che, senza Ceccardo, non si può fare una credibile storia del simbolismo italiano, ma proprio nel senso di comprenderne le intrinseche incertezze, l'eclettismo di fondo. Ciò che resta della sua vena poetica generosa, abbondan- ~ -- te, onnicomprensiva e pure pro- ;::_ fondamente dispersiva, è proprio ~ la sua capacità di aderire all'origi- L /'!- nalità altrui, sia essa quella di Leo- ----....._·, \ pardi, di Carducci, dei Parnassiani, di Pascoli, di D'Annunzio, di Verlaine o di Rimbaud, mescolando tutto in una diabolica e fascinosa miscela che alla fine ha l'innegabile «sapore,. di Ceccardo. Non è un merito da poco e soprattutto spiega l'influenza di Ceccardo su un secolo poetico a lui completamente estraneo come il Novecento, influenza meno decisiva ma più «profonda» di quella esercitata dal precursore Lucini. Biancamaria Frabona EINAUDI STEVENSON Lo strano casodel Dr. Jekyll e del Sig. Hyde nella traduzione di Carlo Fruttero e Franco Lucentini. I due scrittori restituiscono il capolavoro di Steveruon in tutta la sua suspence attraverso un'avvincente chiave di lettura («Scrittori tradotti da scrittori•, pp. 129, L. 6500). NARRATIVA ITALIANA Ottiero Ottieri, I due amori. Nel suo nuovo romanzo Ottieri narra con tono distaccato e pungente una storia emblematica di questi anni: il desiderio di aip.are di fronte all'incapacità di scegliere («Supercoralli•, L. 15 000). Daniele Del Giudice, Lo stadio di Wimbledon. La prima opera narrativa di un giovane autore che si interroga sul rapporto fra vita e creazione letteraria ripercorrendo le tracce di un protagonista della cultura italiana del dopoguerra («Nuovi Coralli•, L. 8500). ANNA FRANK Racconti dell'alloggio segreto. La prosecuzione ideale e un'importante integrazione del celebre Diario. Fra l'autobiografico e il fantastico Anna Frank evoca, nell'angustia del rifugio, un'armonica natura, ritrae il quotidiano con poesia e divertito humour («Struzzi,., pp. X-160, L. IO 000). FANTASCIENZA Il giardino del tempo a cura di Sergio Solrni: tredici racconti destinati a suscitare meraviglie e stupore nei lettori ( e Supercoralli ,., L. 24 000). POLIZIANO Poliziano e l'umanesimo della parola, di Vittore Branca. Lirica, filologia, filosofia, scienza nell'esperienza di una delle piu complesse personalità del Rinascimento fiorentino («Saggi•). SCIENZA Gerald Holton, L'immaginavone scientifica. Questo studio ci introduce nel «laboratorio,. di alcuni fra i maggiori scienziati del Novecento, quali Einstein, Mach, Planck, Fermi, mettendo a fuoco il nesso fra immaginazione e creazione («Nuova Biblioteca Scientifica Einaudi•). e:, ,.., "' -~ Q. ~ 01 ..., o .~ C() ~ ,: ~ .., .Q $ ....... -------------~--------------~--------------~-------------~--------------~"'

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