Alfabeta - anno V - n. 48 - maggio 1983

Lettera d'amore' Penso alle angosciose oloturie che spesso ci attorniavano ali'approssimarsi del/'alba quando i tuoi piedi più caldi di nidi ardevano nella notte d'una luce azzurra e sfavillante Penso al tuo corpo chefaceva del letto il cielo e le montagne supreme dell'unica realtà con le sue valli e le sue ombre con l'umidità e la marmorea acqua nera che rifletteva in ogni occhio tutte le stelle tulle le stelle Non era il tuo sorriso il bosco risonanre della mia infanzia non eri tu la sorgente la pietra da secoli prescelta per posarvi il mio capo? Penso al tuo viso brace immobile da cui partono la via lattea e questa immensa pena che mi rende più pazzo di un lampadario scintillante agitai-Onel mare Intrattabile al tuo ricordo la voce umana m'è odiosa sempre il rumore vegetale delle tue parole m'isola nella notte totale dove brilli d'un nerore più nero della notte Ogni idea di nero è debole per esprimere il lungo ululato di nero su nero che erompe con ardore Non dimenticherò Ma chi parla di oblio nella prigione dove la tua assenza mi lascia nella solitudine dove questo poema mi abbandona nell'esilio dove ogni ora mi trova Non mi sveglierò più Non resisteròpiù ali'assalto delle grandi onde provenienti dal paesaggio f e/ice che tu abiti Fuori alfreddo notturno mi aggiro in alto su questa tavola dà cui si cade di colpo Irrigidito dal terrore di sogni successivi e agitato nel vento di anni d'incubo conscio di ciò che finisce per trovarsi mori-O alla soglia di castelli abbandonati nel luogo e all'ora convenuti ma introvabili nelle pianure f erti/i del parossismo e de~unico obbiettivo metto tutta la mia abilità nel sillabare questo nome dianzi adorato seguendo le sue trasformazioni allucinanti Ora una spada attraversa da parte aparte una fiera oppure una colomba insanguinata cade ai miei piedi divenuti roccia di corallo supporto di relitti di uccelli carnivori Un grido ripetuto in ogni teatro vuoto all'ora dello spettacolo inenarrabile Unfilo d'acqua danzante davanti alla tenda di velluto rosso alle luci della ribalta Sparite le panche dellaplatea accumulo tesori di legno morto e di foglie vivaci di argento corrosivo Non si accontentano più di applaudire urlano mille famiglie mummificate rendono ignobile il passaggio di uno scoiattolo Scenario amaro dove vedevo equilibrarsi una pioggia fine che cadeva rapido sull'ermellino di una pelliccia abbandonata nel calore di un fuoco mattutino che voleva indirizzare al re le sue lamentele così pari pari apro la finestra sulle nuvole vuote richiedendo alle tenebre d'inondare il mio volto di cancellarne l'inchiostro indelebile l'orrore del sogno attraverso i cortili abbandonati allepallide vegetazioni maniache Invano chiedo la sete alfuoco invano ferisco le muraglie lontano cadono le precarie tende del/'oblio esauste di fronte al paesaggio contorto nella tempesta Messico 1942 Gamacha' Nel paese degli orbi il cieco è re Nel/' orto dei cipressi il riso funereo Nei paesi dei morti il grano rosso Nell'occhio dei paesaggi una pietra viva Nelle reni nelle sottovesti delle regine I monogrammi i panorami Gli anagrammi i ciclogrammi Le gambe all'Est distruggono il Nord Le torri al Sud cambiano la camicia Lo spavento il gusto il busto l'arbusto La lanterna laposterla l'archibugio ilfagiolo Il raggio il gallo il cavallo Il capestro l'incesto il cesto L'ombrello demolito mangia come un maiale I colori gli odori i sapori Gli orologi i mannelli l'aria immensa Il rastrello il castello l'anello Il cammello di stelle di capello Divora il vermicello dalle orecchie di cipolla All'odore di albero antico e al plico nuovo Con le ciglia diurne degli sciacalli Eterni dipinte come frassini e lenti Palustri con il sole sui fianchi Dei papiri L'innaffiatoio greco acceca le palpebre CATALOGO DEL GIARDINO I. - Japanisa Do/ama. II. - Altimbressia Mamou. Ili. - Focarium Altissima. IV. - Speculum ad'exemplar. V. - Fioretti incarnatta vole. Libertà-uguaglianza Nome volgare Giapponese duole di più. Alta come la tua mamma. Ti pongo ilfoco ben alto. Specchio in piatto pari. Voglio fiorellini di carne. L'inverno rincrudisce la malinconia della tartaruga equestre L'inverno la veste di ermellino insanguinato L'inverno ha piedi di legno e occhi di scarpa Lo smeraldo può tollerare la presenza insolita della tigre Accoppiata con la divina tartaruga equestre Ed il bramito della selva che piànge da~occhio fa tale de~ametista La generazione sublime che verrà Districa le unghie delle orchidee che s'inchiodano sulla testa degli angelici ofidi La divina tartaruga ascende nel cielo della selva Inseguita dalla tigre alata che dorme con la testa reclinata su un cuscino di vivi pennuti dal tenero becco L'inverno famelico diventa un castello L'inverno ha orecchie a scala acconciatura a cannone Ha denti aforma di seggiole d'acqua Perché i soldati equestri della tartaruga Bevano le seggiole e salgano le orecchie Traboccanti di messaggi scritti sulla neve Come quello che dice: «al suo degnissimo incarico elevato Come il vento partecipi di un % minimo, mi è gradito Rivolgere un allarme di silenzio» Invano gli occhi si stancano di guardare La coppia divina imbarcata nella copula Voga interminabile tra i rami della notte Di tanto in tanto un vulcano esplode Ad ogni gemito della dea Sotto la tigre reale Visione di pianoforti tarmati che cadono in rovina L'incesto rappresentato da un signore in stiffelius Riceve le congratulazioni del vento caldo dell'incesto Una rosa affaticata sorregge un cadavere d'uccello Uccello di piombo dove tieni il canestro del canto E le provvigioni per la tua covata di serpenti meccanici Quando cesserai di morire sarai una bussola ebbra Un capestro sopra il letto in attesa di un cavaliere moribondo delle isole del Pacifico che naviga sopra una tartarugamusicale divina e cretina Sarai un mausoleo alle vittime dellapeste o un equilibrio passeggero fra due treni che si scontrano Mentre lapiazza si riempe di fumo e di paglia epiove cotone riso acqua cipolle e vestigiadi alta archeologia Unapadella dorata con un ritratto di mia madre Un sopralzo di cespo con tre statue di carbone Otto cartelle manoscritte in tedesco Alcuni giorni della settimana di cartone con il naso azzurro Peli di barba di diversi Presidenti della repubblica del Perù· inchiodandosi come strali di pietra sul lastricato e producendo un patriottismo violento nei malati di vescica. Sarai un vulcano minuscolo più bello di tre cani assetati che si fanno riverenze e raccomandazioni sul modo di far crescere il grano in pianoforti inutilizzabili. «Gioco surrealista del SE»' 1) O. Se arrivassero due persone e occupassero il divano senza dir nulla. M. Non ricomincerei a mangiare pane le domeniche. 2) M. Se due soldati sputacchiassero la loro bandiera. O. La strada diventerebbe un corridoio d'albergo di stazione ferroviaria. 3) O. Se l'acqua si decidesse a uscire dal bicchiere che la contiene. M. Che delizia uccidere senza sosta tutti i bambini nati nel mese di novembre. 4) M. Se la luce finisse per sempre. O. Il risveglio ammutolirebbe umiliato. 5) O. Se mi dicessero che otto giorni fa ero morto. M. Ormai l'amore sarebbe questione riservata ai porci. 6) M. Selafiammael'acquasibevessero vicendevolmente. O. Il gendarme chiamerebbe i suoi colleghi e scoppierebbe apiangere. 7) O. Se la luce parlasse. M. Il sole affaticato andrebbe a vedere se piove. 8) M. Se una moneta e un'altra moneta fossero esattamente uguali. O. Le lettere cambierebbero di posto e si formerebbe una nuova ingiuria. 9) O. Se resuscitassimo. M. Divorerei i capelli e le unghie del mio amore. IO) M. Se questo mese fosse lungo come un anno e questa notte lunga quanto un secolo. O. Non varrebbe la pena parlare di più. Note (!) Tradotta dal francese da Jean-Louis Bedouin; La poésie surréaliste, Paris, Seghers, 1964. (2) In Messico frittata di carne, fagioli e peperoncini piccanti. (3) Nel «gioco surrealista del SE» ciascuno dei giocatori scrive di nascosto dal vicino una frase ipotetica che cominci con «se», e un'altra frase al condizionale che non ha nulla a che fare con la prima. Quindi i giocatori si scambiano le loro frasi, unendo il «se» del primo con il condizionale del secondo. M. indica Moro, O. l'altro giocatore non identificato. (Nota di André Coyné) (Traduzioni di Maria Bonatti) Q ualche settimana fa Fernand Braudel ha scritto (cfr. Corriere della Sera, 30 marzo /983) che l'Europa va da San Francisco a Vladivostock, dilatandone lucidamente i confini e assestando un colpo definitivo a una fastidiosa, un po' denigratoria, parola: «eurocentrismo». Si deve parlare, allora, di civiltà europea e di civiltà extraeuropee. L'Europa non solo non è morta ma si è moltiplicata. bellissima antologia di Bodini sul surrealismo spagnolo (da Lorca a Guillen a R. A/berti ... ), edita più di vent'anni fa da Einaudi, ma non abbiamo forse una altrettanto nitida percezione del surrealismo ispanoamericano. L'Europa è scesa dunque a tracciarealtri confmi fino rivoluzionario di Manuel Scorza. Mi pare che i surrealisti spagnoli e quelli"ispanoamericani hanno caricato il surrealismo di una vitalità che i poeti francesi hanno come trattenuto nel gioco della utopica verità degli automatismi. Con la lingua spagnola la storia si innesta nel surreale; o anche: il surrealismo serve a dare rendiconti veritieri della storia socioeconomica di un intero continente. (E naturalmente occorre intrecciarvi anche il portoghese di un Guimariies Rosa, per non dire di altri... ). ispanoamericana e quella europea, se mai è stata pensata, è del tutto pretestuosa; si può invece affermare che ne è una vasta, proli[erante ramificazione, magari passando per la via obliqua del Nordamerica (via Faulkner ... , come è noto). Llosa, l'autore della Casa verde. Attualità del surrealismo? Non avrei dubbi, ma bisogna aggiungere che chi si è servito di quella lezione ne ha portato le conseguenze ben più lontano di dove siano mai riusciti i surrealisti in persona. E questo è successo perché il surrealismo è stato usato come una carica di tritolo per far saltare mura che tenevano custoditi secolari segreti, per subito fondersi con i riccioli fiammeggianti della modernità barocca, e non solo in America latina. Aggiungo un segnale di conf erma: il surrealismo ispano-americano. Conosciamo bene in Italia la • a Buenos Aires e a Santiago del Chi/e, per risalire fino alla Colombia del più illustre (così è presentato al momento, per via di mass media non per equilibri di valori) dei post-surrealisti: Gabriel Garcìa Marquez. Ma occorre almeno ricordare il surrealismo contadino e Blu110tecag1nobianco La distanza tra la leiteratura In questa cornice, di rilevante importanza è la traduzione di un surrealista peruviano «d'epoca», per così dire, amico di Breton, che ha scritto in spagnolo e in francese (ed è stato poi tradotto nella sua lingua madre ... ). Né di scarso rilievo è la notizia che César Moro sia stato professore di liceo di Vargas Antonio Porta

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