Alfabeta - anno V - n. 48 - maggio 1983

Prove d'artista Francesco Leonetti li seno [Alfabeta 48) Sospeso, con tutte le vecchie sorprese del mondo senza nesso, de~'oscura realtà, perduto il progetto, vado a passi prudenti nei buchi della città... . Il disinganno mi ha cotto. E poi leggo con l'occhio su una panchina davanti, sconnessa la cosa sincera: un seno che nutre l'infante. Un putto che il seno divora. È una tela della madonna? è simbolo, o nome? è convenzione pura? è una classicaprocedura? Oh poppare, vivendo, l'essere, come allora! Quale l'infante al seno discretamente aperto, per lafretta di lui, sorretto dalla madre, ali'angolo di un vecchio verde romano: visto, con agitata mano, un attimo che dura ... Oh così fosse! senza impostura! A labbro incollato alla coppa arrivare si sente la dolce scossa d'immenso, che è a/fondo ... C'è la stilla originale dell'universo, che passa nella mammella. È laforma più piena di bicchiere. Si beve la manna, si beve lo stesso bere. Oh succhio dell'assoluto, inizio, animale e umano! Al petto, allafonte, al secchio! Giunge ai labbri da un pozzo così lontano, che è il codice della specie ... Poi l'assoluto è rotto. Diviene il tutto, frantumi. Con una forma imposta d'identità, di armatura, è lacerato il soggetto. E anche bevendo il latte che arriva non è lo stesso. Oh fosse il latte de~'antica vacca! e fosse bella sempre la cacca! Come al tramaglio il pesce nuotante a guizzi si ficca in una sacca, dove s'impiglia; così nella rete di lingua, così nel simbolo del mondo, noi ci impigliamo e resta di noi solo uguale dentro e fuori il colpo fulgido a battiti della coda ... La certezza sembra soltanto cosa propria del semplice sorso. Nei dintorni di quella punta. La certezza è la presa della mano del bimbo, del nigno, del chindo, che affrrra la zona d'amore, il boccale del mondo. Ingordo, tremulo, prepotente. Proprietario, oppressore cosciente. Del ventre. Del seno. Poi della moglie, dei parti ... Lui preme e svuota e toglie, buca e sfrutta la sfera, il globo, il mucchio ... Oppure è al termine talora della gonfiezza, è sazio di passione, di esplorazione avanzata ... Ma vale indubbia la cosa in cui si fonde ... E quando stacca è sicuro di sé, di riprendere sotto come una volta l'oggetto, lapacchia, il mondo in cui si mescola per la bocca. Sembra che poi, in confronto al sorso iniziale, non si tocchi un oggetto che in sogno, dove non vale... Bibl1otecaginobianco E forse la realtà, la misteriosa, quando è appetita, contiene la smania di un senoso ricupero, di una ricerca del seno, impossibile e disuguale, dopo l'ingresso mondiale ... Certo l'oscuro luogo o il linguaggio insolente, il vecchio testo, che emerge a sussulti, a strappi, a tocchi, entro i tessuti strani e occulti dei sogni, delle anomalie, degli assurdi, dà più voci al soggetto, che è complesso, mentitore, vischioso, ingiusto ... Ma non è questo il punto, il caso, è che nulla, quindi, si raggiunge... Oh seno dove approda l'immenso, oh monte di profusa abbondanza, perduta, e tornante come fantasma nella percezione presente .... Non ci sarebbe il mondo materiale in cui destreggiarsi, offrire, ottenere. Oh seno, integrità, tatto e succhio dell'assoluto, del tutto. Oh seno, oh cibo in forma di realtà. Come diventa dunque fantasma del totale a cui si stava confusi? E ogni adulta tensione perché è illusione di fare, di giungere al succo? Ora che è persa la conoscenza, legata a tutta la base degli operai, col generale destino incerto, svanito l'evento che vince la differenza, si può solo tornare al vero del seno? per essere rigorosi? al vero del seno, che si svela simulazione, motore di una struttura irrelata? Oh dentro l'uso della mancanza, in cui viviamo costantemente, come è grande il fantasma in cui s'immerse la bocca, la testa... Non c'è più morso nel mondo, non c'è nesso con la sostanza. Ogni atto risulta una presa a polso slogato. C'è scarsità, c'è svista seguendo qualche pista... Mentre è impegnato a mangiare, a sognare, s'inarca un corpuscolo come esaltato. È sorretto, tenuto, o cadrebbe. Aspira. È una pompa del mondo. Dà dolore da cane ali'attacco... E poi si crede, buttandosi afuror panico che ci si possa, sempre, appendere a un seno, a un grappolo di piacere, senza trovare veleno ... Già lattiginoso acido è il liquido della vena, della radice di madre. E l'oggetto èflaccido, o strizzo, scuro. Oppure gonfio, obeso, non ha misura a pera, se non in casi eccezionali e dipinti. Chi se ne fida? chef onte è questa? che base di vita? e che provvista? Vanno espresse riserve sulla massa ricurva. Ma col valore d'uso o in un prezioso ornamento, è bellissimo il seno. Con collana, o sotto uno straccio. Nella carezza prensile de~'occhio, a volo. Al tocco. E in un trono. Assomiglia allo scrigno. Dà il moto dell'allegrezza, il contrario del vuoto ... Meglio è guardare con diffidenza il seno. A vere obiezioni varie ali' effetto che fa. Ma resta la meno dubbia delle ragioni. Delle terrepromesse. Non c'è il ma ... Né il rinvio. È migliore di un colcos. È la droga di un dio. Oh seno, vaso, fontana, produzione del bene, suggestione, alone del sole, che l'emana ... Poi, delusione, crac, cilecca dello sparo, torsione col buco. Consolazione cosa immaginaria. Ma se è assente lapiena speranza, se a percepire c'è una certa distanza dalla materiale essenza, se c'è un limitato valore a scadenza: il seno è sempre la base e l'insieme, è il casolare, lafiamma. È il piccolo contesto, con frode più rara, il gruppo di comunità non 'amara... Non è un istituto e il suo cancro. È la se"a con qual~he pianta, che figura il bosco, la terra... È dove sta il cane. O la zappa. L'arma da campo. Poi cisi batte. È come tornare allapappa. È una precisa sincerità. Una comune parzialità. È il colloquio: a ritrovarlo reale si ritorna ad amare... Non nega le altreformule. Né le astrazioni formali. Ha materiale essenza: è un punto fermo. E anche dipinto è bello da Duccio, da Castellani, dal mare. Il nome non ha importanza. In lui ci si immerge. E si sta, non ci si perde. A ritoccarlo reale si ricomincia ad amare ... (È un supremo valore digitale, avere le tastiere, pure o impure, le tastiere bianche e nere, le antiche, battenti musicali - o di bottoni per tutto credere di vedere, lefuture, nel vicino salto del male.) (Versi 190] Appunto teorico Questo poemetto ancora in «prova" (e cioè con varianti possibili), che esprime riserve sul seno come conoscenza prima di una struttura della realtà, in quanto esso è produttore di fantasmi, e tuttavia giunge sostanzialmente ad approvare il seno, è il terzo di una serie con ricerca epistemologica. Il suo motivo è, per esempio, riferibile in parte al noto verbale Pontalis per il seminario Jacaniano del '58, che fra l'altro dice: «secondo Melanie Klein è il corpo della madre a sostenere il ruolo predominante nell'evoluzione della prima relazione oggettuale», e per questo «il bambino si trova in un rapporto di miraggio,._Ma l'elaborazione di Lacan su tale fondazione fantasmatica della relazione con l'oggetto e con la realtà si muove altrimenti, in quanto pone «il desiderio umano non in un rapporto puro e semplice con l'oggetto che lo soddisferebbe, ma come votato a una perversione fondamentale: godimento di desiderio in quanto desiderio» ... Il poemetto iniziale della serie («Canto I», col titolo provvisorio «L'Egitto, la religione, le pietre") è apparso in Alfabeta, luglio-agosto 1982. E riguarda, nell'antichistica, talune interpretazioni dei rituali funebri egiziani e del senso della mummificazione, in rapporto con i fondamentali valori tribali (secondo Hertz, cfr. Nicole Belmont, «Vita/morte», in Enciclopedia Einaudi, voi. XIV, p. 1221). Il secondo poemetto, non ancora terminato, è una lunga invettiva sul Vaticano e sul nominalismo·(con qualche difesa hegeliana del Cristo). A questo terzo, sul vero del seno, segue un testo con discorso referenziale di accertamenti antropologici ed altri emergenti oggi. Qui il pensiero poetico, mi sembra, punta tutto sul verso singolo e sul periodo brevissimo come unità ritmica, e sia sintattica che logica, insieme ad altre scelte descrivibili, con una certa innovazione rispetto alla «soglia» novecentesca. F.L.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==