Alfabeta - anno IV - n. 36 - maggio 1982

b scientifica FELTRINELLI FILOSOFIA DELLA SCIENZA collana diretta da Ludovico Geymonat Ludovico Geymonat Scienza e realismo. Nuova edizione riveduta e aggiornata. Anna Guagnlni Scienza e filosofia nella Cina contemporanea. Il dibattito teorico negli anni 1960/1966. Nota introduttiva di J. Needham. E.W. Beth I fondamenti logici della matematica in ristampa. Gianluca Bocchl, Mauro Ceruti Disordine e costruzione. Un'interpretazione epistemologica dell'opera di Jean Piaget. P. Feyerabend, T.S. Kuhn, I. Lakatos, M. Masterman, A. Musgrave, STORIA DELLA SCIENZA collana diretta da Paolo Rossi e Libero Sosio Paolo Rossi I segni del tempo. Storia della Terra e storia delle Nazioni da Hooke a Vico. A.C. Crombie Da S. Agostino a Galileo. Storia della scienza dal v· al XVII' secolo in ristampa. J.L.E. Dreyer Storia dell'astronomia da Talete a Keplero. Bertrand Gllle Leonardo e gli ingegneri del Rinascimento. A. Rupert Hall La Rivoluzione scientifica 1500/1800. La formaBIBLIOTECA DI PSICHIATRIA E DI PSICOLOGIA CLINICA diretta da Gaetano Benedetti e Pier Francesco Galli Mario Bertini, Cristiano Violani (a cura di) Cervello e sogno. Neuro biologia e psicologia. M. Andolfi, C. Angelo, P. Manghi, A.M. Nicolò-Corigliano La famiglia rigida. Un modello di psicoterapia relazionale. Silvano Arieti Interpretazione dellaschizofrenia. Nuova edizione interamente rivista e ampliata. Silvano Arieti, Julea Bemporad La depressione grave e lieve. L"orientamento psicoterapeutico. Hilde Bruch Patologia del comportamento alimentare. Obesità, anoressia mentale e personalità. Stefan De Schlll (a cura di) Terapia psicoanalitica di gruppo. Franco Fornari La vita affettiva originaria del bambino. Anna Freud Normalità- t, patologia del bambino. Valutazione dello sviluppo. Frleda Fromm-Relchmann Principi di psicoterapia. Paul Gleea Il cervello umano. Evoluzione, struttura e funzionamento. Jak Haley (a cura di) Fondamenti di terapia della famiglia. Per cambiare la famiglia. MEDICINA E POTERE collana fondata da Giulio A. Maccacaro comitato editoriale: G. Berlinguer, G. Bert, A. Del Favero, M. Gaglio Giovanni Berllnguer La professione del medico. Giorgio Bert Medicina sociale. Manuale per assistenti sociali e operatori sanitari di base. Pier Mario Blava L'aggressione nascosta. Limiti sanitari di esposizione ai rischi. Giancarlo Amao Rapporto sulle droghe. a/fabeta n. 36 maggio I 982 pagina 22 v la per i libri scientifici pubblicati da Feltrinelli non compresi nelle collane qui presentate consultare il listino generale K. Popper, S. Toulmln, J. Watkins, L.P. Wllliams (saggi di) Critica e crescita della conoscenza. Cari G. Hempel La formazione dei concetti e delle teorie nella scienza empirica. Mary B. Hesse Modelli e analogie nella scienza. lmre Lakatos Dimostrazioni e confutazioni. La logica della scoperta matematica. Ernest Nagel La struttura della scienza. Problemi di logica nella spiegazione scientifica. Hans Relchenbach Filosofia dello spazio e del tempo. Silvano Tagliagambe (a cura di) L'interpretazione materialistica della meccanica quantistica. Fisica e filosofia in URSS. zione dell'atteggiamento scientifico moderno. Max Jammer Storia del concetto di massa nella fisica classica e moderna. Morris Kline La matematica nella cultura occidentale. Alexandre Koyré Dal mondo chiuso all'universo infinito. Seyyed Hoasein Nasr Scienza e civiltà nell'Islam. otto E. Neugebauer Le scienze esatte nell'Antichita. Walter Pagel Le idee biologiche di Harvey. Aspetti scelti e sfondo storico. In appendice: William Harvey rivisitato. Heinz Hartmann Fondamenti della psicoanalisi. André Haynal Il senso della disperazione. La problematica della depressione nella teoria psicoanalitica. Jacquea -1.acan e altri (scritti di) Scilicet 1-4. Rivista dell"Ècole freudienne de Paris. Serge Lebovici I sentimenti di colpa nel bambino e nelradulto. Silvia Montefoschi Oltre il confine della persona. Alberto Oliverio Maturità e vecchiaia. , Gisela Pankow L'uomo e la sua psicosi. Oavid Rapaport Il modello concettuale della psicoanalisi. Scritti 1942/1960. J.H. Schultz Il training autogeno. Metodo di autodistensione da concentrazione psichica due volumi. Mara Selvini Palazzoli L'anoressia mentale. Dalla terapia individuale alla te~apia familiare. M. Selvinl Palazzoli, L. Boacolo. G. Cecchin, G. Prata Paradosso e controparadosso. Un nuovo modello nella terapia della famiglia a transazione schizofrenica. Harry Stack Sulllvan Il colloquio psichiatrico. Ha.rryStack Sulllvan Studi clinici. Paul Watzlawlck Il linguaggio del cambiamento. Elementi di comunicazione terapeutica. Arclbald L. Cochrane L'inflazione medica. Efficacia ed efficienza nella medicina. Albano Del Favaro, Ghtseppe Lolacono Farmaci, salute e profitti in Italia. Glullo A. Maccacaro Per una medicina da rinnovare.Scritti (1966/76). Alaxandar Mltacherllch Malattia come conflitto. Pater Schrag, Diane Dlvoky Il mito del bambino iperattivo e altri strumenti di controllo del bambino. Jeanne M. Stallman, Suaan M. Daum Lavorare fa male alla salute. I rischidel lavoro in fabbrica. o nico consentito nel momento dal mercato, perché forse è l'unico funzionale in quella cultura. Qual è il meccanismo e quale la procedura? Non molto lontana, per molti versi, da quella realizzata, in termini individualistici, in drammi e romanzi romantici e protoromantici. Devo in parte ripetermi, ricollegandomi alla già evidenziata esigenza di venire incontro alla richiesta dell'eroe provvidenziale e risolutivo, che staall'origine del fenomeno. Ma questo eroe sarà tanto più carismaticamente riconoscibile quanto più consentirà un'identificazione. Anzi, un'autoidentificazione. Bisogna insomma che quel popolo vi si identifichi pér affidargli la delega di soluzione dei propri problemi che, in primo luogo, riguardano l'immaginazione. Da questo punto di vista l'eroe si presenta come la proiezione provocata dalla «domanda», dal destinatario. Il quale non è più - o non ha più l'abito aristocratico o borghese o intellettuale, bensì plebeo e proletario, con tutti gli occasionali travestimenti che gli convengono: per questo motivo l'eroe dovrà essere, come si definisce lo stesso Garibaldi, «un figlio del popolo», un appartenente a quella classe, pur nella sua molteplicità connotativa. Un «plebeo donatore di regni•, nella dizione di Alberto Mario. Povero e progressista, per incominciare, senza macchia e perseguitato dalle leggi del privilegio conservatore, fuori legge quindi e bandito che protegge i poveri e raddrizza i torti del potere costituito: non è un romanzo di Walter Scott. È che il romanzo di Walter Scott è un prodotto del medesimo mercato, ambiguissimo, tra ideologia e funzionalità populista, e poetica e stile dell'azione (specularmente infatti andrebbero lette le memorie sul banditismo, che di eredità ne raccoglie non scarsa), con gli ingredienti trasfigurativi collaudati, di riduzione idillica e di esaltazione patetica, oltre il coinvolgimento dinamico dell'«inseguimento». E con il recupero delle funzioni fiabesche nella loro elementarità. Se procediamo da questa ipotesi di lavoro, la domanda legittima è di conoscere qual'è il senso dell'impresa, almeno nel riflesso di quegli scritti. In prima istanza (non dimenticando mai che le memorie procedono su una situazione nazionale politica ormai consolidata e non più problematica) non si va oltre una generica volontà di indipendenza {da chi? e perché contro i Borboni e non contro i Savoia?), in nome dell'unità. O viceversa. C'è insomma un'assenza di strategia, di sensibilità politica assieme all'ignoranza dei problemi meridionali, che stanno pur diventando i/ problema italiano. Cos'è la Sicilia? Quella di Abba è una bella immagine davvero, antonomastica, ed è magari vero che le cose stesserocosi per lui e i mille compagni: «E che cosa è la Sicilia? domandavamo noi fanciulli. E lui: Una terra che brucia in mezzo al mare». Nè diversamente è per Bandi: • Eravamo finalmente in Sicilia, nell'isola celebrata dai poeti leggiadri, che la vollero albergo prediletto ai numi, epopolarono di Ninfe i suoi boschi e di Naiadi le sue fonti[ ...] . In quel tempo mi cantavano in cuore venticinque anni ed ero tutto poesia•. Con un alto tasso di liricizzazione, e perciò di astrazione, cosi come pretende la letteratura, perché quelle immagini altro non sono che il segno della tensione e del colore esotici di un'avventura, alla fine spoliticizzata. Che tale fossepoi, o che tale appaia, realmente, è il rischio corso ma anche il significato acquisito da quelle pagine: un'impresa giovanile, un'avventura di giovani (con nostalgia della giovinezza, con quel che si porta appresso), vitalistica, al seguito di un personaggio-eroe (la Chartreuse). In questo impianto l'io narrante ha una consistenza di personaggio non indifferente, se «lui c'era» sul serio. È vero che gode per riflesso della luce e della gloria deli'eroe, ma ne ha un po' anche la vicaria, è coprotagonista più che testimone, e di un evento eccezionale, come vogliono giustamente i lettori. Fino alla flagrante contraddizione, com'è attestato in Bandi, tra ribaditi proponimenti{ «faccio proposito di non raccontare se non quel che vidi e udii») e costrizioni ideologico-stilistiche («come mai, narrando cosi lungamente di quest'uomo abbia trovato sempre virtù da magnificare [ ...] risponderò che si perdoni a' poveri miei occhi se non seppero fissarsi nel sole con tal fermezza e con tale acume, da poterne scernere le macchie•, ov' è quell'abbaglio di sole ciò che vedono gli occhi, quasi in una inattesa ma naturale linea neo-petrarchesca). E ppure il risvolto al romanzo d'avventura ci sarebbe, a portata di mano, nell'esperienza quotidiana, che solo qua e là emerge: è la diffidenza o la non partecipazione popolare, è l'omologia fra potere borbonico e potere sabaudo. In Abba è esposto in modo esplicito, in un'altra pagina d'antologia, ed è un frate (non fortuito accidente, che mi riporta al Nievo teorico) a porre il problema nei suoi reali termini politici e a controllare criticamente il senso dell'impresa garibaldina. Dice Padre Carmelo: «Ho parlato con molti dei vostri e non mi hanno saputo dir altro che volete unire l'Italia[ ...] . Un solo territorio ... ! In quanto al popolo, solo o diviso; se soffre, soffre[ ...] perché la libertà non è pane, e la scuola nemmeno[ ...] . Una guerra non contro i Borboni, ma degli oppressi contro gli oppressori grandi e piccoli, che non stanno soltanto a corte, ma in ogni città, in ogni villa•. Abba però è l'unico a intonare in minore ea scegliere il punto di vista del coro, della truppa, o degli umili, e costruisce letterariamente una trasfigurazione lirico-idillica. t Calatafimi: «Ci pareva un miracolo aver vinto. Si mise un vento freddo gelato. Ci coricammo. Era un silenzio mestissimo. Si fece notte in un momento, ed io con Airenta e Bozzani ci addormentammo in un campicello di grano, accarezzati dalle spighe curve sui nostri corpi•. Ma Calatafimi è uno dei luoghi topici del gran poema, è, assieme al Volturno, lo spazio della battaglia, in cui l'epica si svolge natura/iter. Gli seguirà il riposo del guerriero, («allora cominciò un periodo di riposo• scrive Garibaldi), la stasi palermitana, prima di chiudersi nel terzo momento topico e conclusivo, l'incontro di Teano, ovvero lo scatenamento patetico-sentimentale. In Alberto Mario l'espansione sentimentale è assecondatada un impianto drammaturgico di tonalità alta (anche nel basso-mimetico) in virtù degli strumenti retorici funzionalmente usati. Quel Garibaldi che a Teano «sudava sangue dagli occhi», nell'espressionistico cromatismo prepara la successivamalinconica trasfigurazione dell'eroe (il volto «ha un graduale passaggio, quasi per note semitonate, e un po' più mite ...» ecc), che è sempre simboleggiato nel sole, bensi occiduo: «tramontava malinconicamente dietro le pianure della Campania l'astro di Marsala• (di contro Napoli, secondo le buone regole dell'invettiva populista, è «Sirena, immemore e assopita nell'amplesso del nuovo amante•). Non diversamente accade nell'episodio celebratissimo del pranzo, in funzione antiregia, di Garibaldi dopo Teano. Nel massimo di degradazione si ottiene il massimo di trasfigurazione, in una sequenza di immagini progressivamente «volgari», da cui esce una sorta di invulnerabile (altra qualità canonica dell'eroe) rinnovato Achille: «Entrai nella stalla[ ...] e vi trovai il dittatore seduto su una pancuccia [ ...] - la colazione. Una bottiglia d'acqua, una fetta di cacio e un pane. [ ...] Appena ne bevve egli alcun sorso, la sputò dicendo tranquillamente: - Dev'essere nel pozzo una bestia morta da un pezzo•, Sono i luoghi comuni del garibaldinismo le spie più attendibili della letteratura. D'altra parte come e dove si fonda il vero di Giuseppe Bandi senon nell'insorgente poetica verista, vizi inclusi? Ho già segnalato lo scarto tra quel «raccontare quel che vidi e udii• propositivo e quei «poveri occhi• che «non seppero fissarsi nel sole con tal fermezza», risolutivi. Con un ulteriore scarto tonale, se la soluzione Bandi la trascina entro lo schema riduttivo coloristico-vernacolo, toscano, con i suoi vezzi: «Una semplice e breve narrazione [ ...] senza ombra di pretesa e senza nugole di filosofia[ ...] come racconterei a' miei figlioletti, nel cantuccio del focolare, in quelle serate d'inverno, nei quali si novella patriarcalmente». Una proposta che ha subito la sua verifica nella giustificazione dell'impresa dei Mille e nella sua partecipazione: «quando saltò in testa a Garibaldi il ticchio di fare quello che parve da principio una gran pazzia». È l'epica popolare al nadir, ma realizzata in forma diversa dal frammentismo impressionista di Abba, portavoce dell'anonimo garibaldino, perché Bandi nei Mille è romanziere. Per cui può anche scrivere: «Era una limpida e frescamattinata di primavera, e le odorose piante del Mezzogiorno, stillanti ancora per la pioggia recente, imbalsamavano l'aria delle fragranze più care. La strada veniva inclinando con rapido pendio, verso una spaziosavalle verdeggiante e fiorita», ecc... Questa storia, dunque, scritta oltre vent'anni dopo l'avvenimento, risponde fedelmente alle regole del «genere». È un pezzo di letteratura, sedate le tensioni, prodotto (alibi implicito quanto funzionale) nel momento in cui, almeno un poco contraddittoriamente, il Bandi si fa elettore di Bastagi ed è padrone di giornali dai quali può opporsi ai Fasci siciliani, quali «fantasma orribile della guerra sociale• e «scatenia delle passioni feroci•, una specie di Comune italiana. Eppure i conti tornano.

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