CioccolataallaMazzarino «È della coscienza il pentirsi come dello stomaco il digerire.» (Mazzarino) (Ricetta tratta da una raccolta di lettere apocrife di Madame de Sévigné edita ad «Amsterdam» nel 1717. li frammento qui citato ricalca una lettera del/'Il febbraio I 67 I nella quale la marchesa Rubatin-Chantal effettivamente raccomandava alla figlia l'uso della cioccolata). « ... devi sapere che M.(azzarino) se ne faceva portare scorte direttamente da~'Italia e se ne diceva ghiottissimo anchese la sua reputazione m'induce a credere che ciò facesse per il piacere d'impo"e moda e goderne. {luesta bevanda di Spagna la preparava con sei once di cacao in polvere finissima, cinque di zucchero, una di burro scaldati in un paiolo di rame e rimestati con acqua e latte per almeno tre ore. All'ultimo faceva aggiungere un rosso d'anatrae liquore forte, contro le palpitazioni. S'usa berla calda come fanno i fiorentini». Non va taciuto che in una lettera successiva di qualche giorno la Sévigné - che si era già schierata contro il caffè - metteva in guardia la figlia intorno ai pericoli della cioccolata, la quale ingerita in grandi quantità produce febbri mortali. Quanto alle dosi della ricetta ricordiamo che l'oncia, nel contesto, è usatacome la dodicesima parte di checchessia. c... e il pentimento subentra al delitto come sua verità: di Stato.> (Bernard Rosenthal) Nel Seicento la gastronomia è -tra le scienze confuse - la più esatta, al pari dell'alchimia e de/l'astrologia, ed essa conferisce alla politica quel poco di erudizione teatrale - che la sua_natura poliziesca non le ha concesso per censo -a partire da ciò che si nasconde dietro il palinsesto filosofico de/l'orrore: una coscienza religiosa. Cosl, tutt'altro che «unico momento di sensuale riposo», come scrive il serafico Macchia nell'introduzione al Breviario dei Politici di Mazzarino, il convivio è allegoria di quello che mena la morte: un'esistenza umana. un'ipotesi di partenza. In sintesi possiamo dire che le singole ipotesi di Holmes, i singoli passaggi della sua trama retroduttiva complessiva, rientrano in una delle seguenti quattro classi: I) poggiano sui codici indicali forti propri di certe scienze sperimentali o di certi settori di scienze sperimentali ben consolidati e istituzionalizzati, che, ci dice Watson nel secondo capitolo di A Study in Scarlet, sono sicuro patrimonio di Holmes (botanica, geologia, chimica, anatomia - e, possiamo aggiungere specificando, fisiologia e semiotica medica); II) poggiano su codici indicali forti propri di saperi speciali e di tecniche classificatorie e identificatorie rielaborati e riordinati dallo stesso Holmes (come ci viene detto nel primo capitolo di The Sign of Four) in monografie concernenti argomenti come la distinzione tra le ceneri di vari tipi di tabacco, il rilevamento delle impronte, la correlazione fra le varie arti o mestieri e le corrispondenti caratteristiche deformazioni delle mani; III) poggiano su vasti e ben ordinati repertori di sapere descrittivo concernente gli usi della vita quotidiana; IV) poggiano, infine, sul semplice buon senso o sul sapere comune concernente la logica delle azioni. Le abduzioni in Holmes hanno due caratteri abbastanza evidenti: la semplicità e lasolidità. Sono tutte altamente probabili o almeno fortemente plausibili e pienamente «sensate» - secondo il giudizio comune e il sapere Come la fame forgia il linguaggio alimentare e le sue antropologie - alla lettera, non si parla a bocca piena esattamente come non si scrive nelle società dell'abbondanza - le sue metafore modellano il sacro e il politico, tale è il carattere essenziale e la novità gastrologica della religione che si fa diplomazia e ragione di Stato in un secolo di bari e di pentiti usati dalla chiesa come astragali sullo scacchiere delle lotte armate clandestine. Stagione in cui bisogna ricorrere alla pseudonomica per proteggere journales e anime dallo sguardo astioso di cesari, portinai, doganieri e spie. Tanto inaspettato cambiamento non poteva che far traballare, per conseguenza, illusioni centenarie - alla religione che scolora in politica non resta che il sotterfugio dello spettacolo per far risalire all'ordine del giorno l'idea di morte e sono proprio le difficoltà ad annunciarlo, scrive Batail/e, come necessità che nella rappresentazione noi dobbiamo dimorare stranieri ed ignoranti. (Se, in principio, lo spettacolo designava il moltiplicarsi in direzione astratta del sapere, dopo, diventa legislativo rispetto al tessuto del/'astrazione: le leggi dello spirito ribaltano su se stesse, espressione di un'espressione.) In questi termini, sul piano squisito della letteratura, il narrativo invera la forma delirante del desiderio e si coniuga in autunnali geometrie con le allucinazioni da fame che montano dal basso e che inaugurano l'altra faccia de~'epoca, dei viaggi immaginari nei paesi de~'esagerazione, Cuccagna e Leccardia, terre ultramarine ai confini con le Calicut della sazietà. Nutrimento per nutrimento sono gli anni in cui la politica si costituisce - a forza di mazzarinate - mangime assoluto dell'immaginario teatrale, /euera di uno smarrimento che nessuno riconosce ma da tutti avvertita come la prova certa di un détournement dei valori nominali della vita, cosi, I' «io» - ora - esiste come pienezza solo in quanto apparente, a dispello dello stomaco che borboua nelle piazze - questo «es» a cui gli è straniero il linguaggio del convivio e il «sapere» del politico. Quello che Mazzarino raccomanda agli anfitrioni, Racine lo mette in pratica a teatro; bisogna agire con il massi- «normale» (in un significato dell'aggettivo anche più estensivo e socialmente consolidato rispetto al significato che l'aggettivo assume nell'uso di Kuhn nell'espressione «scienza normale»). • Diremmo che a questo punto diventa facile capire come mai Holmes e Peirce esaltino caratteri opposti dell'abduzione. Peirce tende a esaltare il carattere intrinsecamente originale, creativo e innovativo, deU'abduzione;~ Holmes, al contrario, vuole che le abduzioni siano il più possibile conformi ai codici e alle leggi riconosciute. Holmes dice che ·non bisogna rischiare; che l'abduzione non deve mai essere il frutto di un tirare a indovinare. Peirce ha invece presente che nelle decisioni improvvise e impreviste della vita quotidiana, da un lato, e nell'aprire vie nuove alle scoperte scientifiche, dall'altro, occorrono abduzioni audaci e rischiose: non si può fare a meno di tirare a indovinare! Il fatto è che Holmes e Peirce hanno d'occhio due tipi differenti di ahduzioB1bl1otecag1nooianco Gianni-Emilio Simonetti mo della violenza estetica se si vuole accedere a/l'espressione drammatica più prossima al contenuto politico del buon governo. (Sotto il sole, dove non succede mai niente, il «caso Moro» insegna.) Ad imitazione del cristiano che mette fra se stesso e il suo dio il mistero della morte ridoua a macabra cerimonia di macellazione, il politico introduce lo spetlacolo fra se e la presenza soverchiante del corpo sociale. Eppure, come non rimpiangere, dall'alto, un secolo in cui tutta l'opera di governo e tutte le astuzie della ragione politica si esaurivano semplicemente nella costruzione di ,;no spazio scenico, nel frapporre una distanza fra il potere e il pugnale? Leo Spitzer nota che nel Seicento il verbo vedere raggiunge la sua massima dilatazione, non soltanto indica sapere e conoscere, ma assaggiaree conquistare, esso è presentimento e visione, gui~ da, oscuro fiammeggiare del desiderio. Bisogna distrarre gli sguardi, deviare i colpi, mante/lare con la politica le magnifiche pretese della dépense. Ecco il tempo degli attori, verràquello degli assassini! Lattughe inghirlandate di fiori, pezzi di ghiaccio illuminati dalla fiammella di stoppini intrisi nell'olio, frutti fintamente odorosi, vasellame d'oro allocco, tanto poco -è l'opinione di Mazzarino -serviva alla tavola per diventare una prigione dello sguardo.L'Europa, tuttavia, non è paese, là dove le politiche di potenza erano per forza di cose minuscole e la diplomazia si arricchiva di tigne familiari, le tecniche appaiono più sofisticate. Bartolomeo Stefani, regista del banchetto offerto a Cristina di Svezia, nella sala delle Virtù in castello, a Mantova, nel /655, predispone sulla tavola «un Olimpo con l'altare della fede, nella sommità del quale erano due puttini che sostenevano le armi di sua maestà» e poi, due file di colonne ioniche « formavano gallerie e basamenti di statue di generali e uomini virtuosi». li tovagliolo della regina, piegato a forma di giglio o di «fica di puta», secondo i punti di vista, era appoggiato a statuette di zucchero che sostenevano canestre/li di biscotti e confetti. Tra leportate predisposte a natura morta, trionfava un cinghiale arrosto scuoiato sul quale era stata rinfilata la ni e due funzioni diverse dell'ipotizzare. Due funzioni che in prima approssimazione possiamo ricondurre alle procedure rispettive della scienza «normale» e della scienza «rivoluzionaria•, nel senso di Kuhn. Ora, è probabile che in Peirce non si ritrovi una teorizzazione consapevole ed esplicativa dei vari tipi di abduzione. Tuttavia, sulla base delle sue stesse indicazioni, si può abbozzare una tipologia delle abduzioni che servirà aprecisare i termini del nostro discorso. Infatti dai testi di Peirce si ricava si, da un lato, che l'abduttività è presente in tutti i momenti della vita psichica, ma si riceve anche la suggestione, d'altro canto, che esistono gradi differenti di libertà e creatività nell«orienza» abduttiva. Riassumendo i risultati di una discussione ampiamente condotta-altrove, diremo che occorre distinguere tre principali tipi di abduzione, con tre gradi ascendenti di originalità e creatività: Primo tipo di abduzione. La leggemediazione cui ricorrere per inferire il pelle e sistemato al centro di un manipolo di arcieri in marzapane, al naturale, intenti a frecciarlo. Fra l'Opera-come semplicemente si dice il libro di quel grande maestro della leccarda, Berto/omeo Scappi - e le Lettere persiane del Montesquieu si consuma la transizione di politica e ga: stronomia, essendo questa lo shifter lacanianodi quella. li fadinggastrologico verràpoi, con la fentedel/'89. Verrd con il capitalismo, la prima «"teoriadel mondo» non-religiosa in grado di produrre un mutamento ontologico nella condizione umana. lmbragamento che è anche un rito di passaggio se accettiamo l'ipotesi che la morte è per la coscienza religiosa ciò che la storia è per la civiltà. Nessuna iniziazione come nessuna grandezza sono possibili senza un po' di agonia se l'embrayeur è gastrologico, senza pentimento se è politico. Della politica verso la forma Stato, dello Stato verso la forma spettacolo. Per tornare sulle lacrime del coccodrillo, cosa vogliono farci intendere i libertini di Sade se non che non esiste ribellione che non sia esperienza dei sensi, che ogni esperienza dei sensi è contraria ad ogni professione, a dispetto di Weber? - C'è dell'alrro nella struttura lessicale della gastronomia che la conferma ipotesi espressiva del politico: l'enallage delle funzioni. Per esagerare la massima pascaliana della moda che crea diletto e giustizia, il successo politico di Mazzarino in Franciasi accompagna al primato del «trinciare in aria» che contraddistingue l'arte dello scalco a/l'italiana da quello alla francese «nel piatto». Arte sapientemente difesa da Vincenza Cervio, uomo di tavola del cardinale Farnese. Ammessa come lemmatica la constatazione che il lessico leccarda è piégée tanto vale allora aprire una parentesi per non mettere in coda fra i significati gergali di «menar il can per l'aria» (dove aria è una paranomasia di cortile) quello di fare politica. Questo vedere con i propri occhi del politico, oggi ridotto ali'etimo, a sineddoche necroscopica, era teoria della società, come dimostra l'elezione a cardinale di Giovanni Ricci da Montepulciano, a tanto promosso da papa Giulio Il I per la sua abilità nel trinciare in aria un tordo, sollevato con una farcaso dal risultato è data in modo obbligante e automatico o semiautomatico; Secondo tipo di abduzione. La legge-mediazione cui ricorrere per inferire il caso dal risultato viene reperita per selezione nell'ambito dell'enciclopedia disponibile; Terzo tipo di abduzione. La leggemediazione cui ricorrere per inferire il caso dal risultato viene costituita ex novo, inventata. È in quest'ultimo tipo di abduzioni che propriamente «si tira a indovinare». Suquale base «si tira a indovinare»? E come mai accade così spesso di indovinare. giusto? A queste domande Peirce risponde con la sua dottrina dell'inclinazione naturale, biologicamente radicata e accumulata nell'uomo nel corso dell'evoluzione: lume naturale progressivamente sempre più modellato dall'influenza delle leggi della natura e quindi sempre più spontaneamente atto, per segrete affinità, a rispecchiare gli schemi della realtà. Questa dottrina di Peirce ci sembra cina lunga di manico e corta di rebbio e mai più riappoggiata sul piatto, in tante parti quanti sono gli apostoli. Va da sé, nellaforma spettacolo l'enigma è verità che trascolora omogeneità ed evidenza l'una nell'altra. In negativo. Agli uomini di lettere non togliamo nessuna porzione e nessuna responsabilità filosofia si comincerà a chiamare, da questo secclo, la nausea del non-vissuto! Belle maniere, nessuna esitazione nel taglio, nessun pentimento quando si hanno le lame rivolte al cielo, questo è lo stile-scrive il Cervio -che corona la poesia del convivio. (Una glossa per i disattenti: nelle epoche spregevoli la poesia che diventa una lama è la «cura tipo» della Spaltung.J Acuto osservatore del suo tempo Mazzarino sa che ogni pentimento sul teatro del politico rischia di dissociare possibilità da contingenza e di trasformare il «così sia» della necessità in semplice circostanza. Scrive:« L'intrigo allargale retiper una pesca migliore, il pentimento sovverte ogni teoria della tolleranza». Poco conta l'attribuzione apocrifa, egli è uomo di Stato e di Chiesa, sa che a tavola come in cucina si violano gli aspetti gerarchici della natura e quindi qui cova l'archetipo di ogni attentato al «significato». Spetterà allo spettacolo il resto, fare in modo che il vedere possa dissociarsi dalla sventura che incombe, per esempio, sugli eroi tragici di Racine. Ecco, allora, rivelati i nessi nodali della politica e delle sue forme metaforiche ereditate dalla gastronomia, i vincoli causali di questa a quella contengono il segreto iniziatico.dell'ideologia spettacolare: rendere il mondo inaccessibile alla conoscenza. Questo segreto lo si apprende abbassando lo sguardo, leggiamo nella Phèdre, poiché gli occhi sono «chargès d'un feu» che li appesantisce. Manca un secolo al candore di serpe di Rica, nel lungo intervallo, mediato dalle forme teatrali, lo spettacolo esalterà il politico a puro trauma. A stupore. le circostanze inducono a credere che esso sia ancora intorno a noi, due secoli dopo i fuochi del 1789. scientificamente poco difendibile, perché implicante l'ereditarietà biologica dei caratteri culturali culturalmente acquisiti, quando è invece scientificamente inaccettabile (almeno allo stato attuale delle conoscenze, e con buona pace di Lysenko) la stessa ereditarietà dei caratteri fisici fisicamente acquisiti. In realtà Peirce sfiora qui la tesi della filosofw influente. Occorre, a nostro avviso, trasformare la dottrina di Peirce mettendo l'espressione lume cuiturale in luogo del suo lume naturale, che è, oltre che intriso di cattiva metafisica, troppo generico, cioè tale da spiegare tutto e nulla. Quando è necessario «tirare a indovinare», gli uomini si trovano a essere guidati da visioni sistematiche e complessive della realtà, concezioni filosofiche, di cui gli uomini sono più o meno distintamente consapevoli, ma che comunque-stabiliscono degli abiti profondi, che determinano gli orientamenti del giudizio. Queste filosofie sintetizzano e organizzano, in base a procedimenti di generalizzazione, di analogia e di gerarchizzazione, le conoscenze e le ac- _ "' 4uisizioni culturali, sedimentate nel %; corso dei secoli, provenienti da estesissime pratiche sociali. Perciò non c'è da stupirsi che queste filosofie posseggano (ovviamente in vario grado) una loro forza di verità: fra l'altro, la capacità di ispirare ipotesi scientifiche nuove e valide.
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