Alfabeta - anno IV - n. 33 - febbraio 1982

IdeologiadR~ls,liacurezza L a «sicurezza» alla quale, nelle società contemporanee, viene fatto continuo ed ossessivo riferimento, è una nozione che, risalente assai addietro nel tempo, è stata sottoposta nel corso dei secoli, soptrattutto ad opera dei giuristi, ad analisi assai minuziose. Identificata da Ulpiano, all'epoca dei Severi, come oggetto del delitto di «maestà> («Majestatiscrimen iliud est quod adeversus populum romanum ve! securitatem ejus committitun ), venne in seguito intesa anche come sinonimo di pace pubblica, di pubblica tranquillità ecc., sulle orme di Plinio che nel Panegirico di Traiano ne aveva parlato con riferimento all'istituo politico dell'adozione. Nella stessa accezione ricompare nei giuristi dell'età di mezzo che pongono accanto alla pace ed alla quiete, la «securitas publica» come possibile oggetto di turbamento e questo delitto assimilano al «ciimen perduellionis» come comportamento rivolto a «rovesciare» lo stato («statum publicum evertere») ( 1). La parola porta dunque con sé sin dall'origine una consistente dose di ambiguità. L'uso indifferenziato fattone anche dai giuristi, vale a dire da coloro che più di ogni altro, avrebbero dovuto mantanere distinte ipotesi che distinte erano nella pratica e nella teoria, mostra quanto grande fosse la componente ideologica nel suo impiego, a partire dalla sua formulazione originaria. Difatto, assimilando «sicurezza pubblica», intesa come sicurezza delle strade, delle piazze, delle case ecc. e «sicurezza politica» relativa prevalentemente alla sicurezza dei detentori del potere di poterne continuare a godere senza intralci, questi ultimi vengono a disporre di una notevolissima rendita di posizione, posto che anche atti i quali non sarebbero in astratto tali da turbare la «prima» sicurezza, sono perseguiti e colpiti come se in concreto la rninacciassero. Interno e esterno Una distinzione relativamente moderna - formalizzata per la prima volta nel codice penale francese del le» può essere soddisfatto anche per altre vie e che soltanto «il principio della divisione del lavoro fu la vera causa che la pubblica sicurezza fosse definitivamente ed in modo costante ed esclusiva affidata allo stato.> Nella sua variante esterna (tutela dello stato contro attacchi provenienti da altri stati) o interna (tutela contro i pericoli per l'ordine giuridico statale esistente), la sicurezza costituisce dunque una componente di rilievo di tutti i sistemi giuridici delle società ordinate a stato, dalle più primitive a quelle più complesse. Le due varianti non occupano tuttavia sempre lo stesso spazio sulla scena giuridico-politica. A volte prevale quella esterna, a volte la interna. E la prevalenza è determinata dal grado di pericolosità che, per la conservazione del sistema politico. agli occhi dei deMilitare francese tutti i governi, determinati a difendere la libertà dei loro popoli, la loro eredità comune e la loro civiltà, fondate sui principi della democrazia, delle libertà individuali e del governo del diritto, preoccupati di favorire nella regione dell'Atlantico del Nord il benessere e la stabilità, risoluti ad unire i loro sforzi per la loro difesa collettiva e per la preservazione della pace e della sicurezza ... » La parola «sicurezza» ricorre più volte anche negli articoli del patto: nell'art. I dove si parla di «sicurezza internazionale», nell'art. 4 per il quale «le parti si consulteranno ogni volta che, ad avviso di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una di esse sarà minacciata», nell'art. 5 che prevede azioni, ivi comprese il ricorso alla forza armata. per «ristahilirc cd assicurare la siposto marginale e si muovono in sordina rispetto al rilievo loro accordato in altri tempi ed in altre circostanze (l'unica zona del mondo «libero> nella quale esse, ancora una volta, celebrano i loro trionfi è costituita dal SudAmerica nel quale gli «atti istituzionali> che garantiscono all'esecutivo piena ed incontrollata libertà di movimento sono tutti adottati alla insegna delle esigenze della sicurezza contro le «mene del comunismo internazionale»). Alla fine degli anni sessanta, la situazione presenta segni di mutamento. Dopo il periodo di relativa latenza, è la sicurezza interna che ricomincia ad essere al centro deWattenzione in alcuni paesi dell'Europa occidentale. Da battistrada opera la Germania federale la quale, benché ancora immune da fenomeni cli terrorismo (que1810- è quella tra sicurezza esterna e tentori del potere, rivestono in un de- curezz.a nella regione dell'Atlanticoi sti si sarebbero avuti qualctie anno sicurezza interna, la prima compren- terminato momento le «minacce» al- del Nord» ecc. dopo), adotta, alla fine del 1968, le dente i casi di tradimento ecc., la se- l'ordine interno o a quello esterno. cosiddette «leggi di i:niergenza» desticonda i casi di «aggressione» nei con- Cosi, quando vengono ritenuti più Il garantismo nate, nell'intenzione dei promotori, a fronti del sovrano e della legge fonda- gravi i pericoli sotto il primo aspetto, Alla fine degli anni cinquanta la in- garantire la stabilità del sistema in caso mentale dello stato ecc. sono la sicurezza interna (o ordine sistenza ossessiva degli anni preceden- di «minaccia alle istituzioni>. Quali che possano essere i sensi nei pubblico) ed i suoi apparati di conser- ti sulla sicurezza esterna comincia len- Queste leggi sono alla base dell'inquali la nozione è stata intesa, essa ha vazione ad occupare il davanti della tamente a decrescere di tono e di in- tera legislazione speciale degli anni sempre costituito un elemento che, scena e a ricevere un trattamento privi- tensità, in coseguenza del mutato cli- successivi in quanto, oltre a codificare una colta invocato dal potere, è servito legiato. Quando, al contrario, è la pre- ma di rapporti internazionali est- esplicitamente il trattamento dei diritti per rimuovere ogni certezza od oscil- senza dello stato sulla scena interna- ovest. costituzionalmente garantiti possono !azione nelle risposte degli apparati zionale ad essere ritenuta instabile, Gli anni sessanta vedono infatti len- in determinati casi essere sospesi o licoercitivi di stato i quali sono stati au- allora l'accento viene spostato sui pro- tamente diminuire la tensione tra i due mitati per «proteggere> la Costituziotorizzati a colpire senza esitazione e blemi della sicurezza esterna, sui suoi blocchi. È del novembre 1960 la con- ne e l'ordinamento da essa garantito, con estrema durezza i «portatori» del- apparati di tutela (forze armate) e sul- ferenza di Mosca dei leaders di 81 par- dilatando a tal fine in modo abnorme i le condotte ritenute pericolose per la le tecniche di mantenimento dello sta- liti comunisti che si conclude con l'ap- poteri dell'esecutivo. sua conservazione. E questo tanto nel tus quo (patti, ecc.). provazione delle tesi di Kruscev sulla Nello stesso anno viene approvata caso di asserito pericolo per la sicurez- Nella maggior parte degli stati occi- coesistenza; è del giugno 1961 l'incon- una legge sulla limitazione del segreto za interna che per quella esterna. dentali, a partire dal secondo dopo- tro di Vienna tra Kennedy e Kruscev. epistolare, postale e telefonico, la quaLa sicurezza non è destinata ad ave- guerra, l'attenzione prevalente, al Questa tendenza non viene rovesciata le prevede che «per la tutela dell'ordire un rilievo minore con il passaggio cospetto di una situazione che sotto neppure dalla crisi di Cuba (ottobre namento costituzionale-democratico, allo stato moderno. Tutt'altro. Uno dei l'aspetto interno non presentava grossi 1962) e dalla guerra del Viet-nam e dell'esìstenza e della sicurezza della massimi teorici dello stato liberale problemi (3), è stata rivolta ai proble- continua con l'accordo del gennaio RFf» gli organi di «difesa della Costipuro, Humboldt, addirittura non con- mi della sicurezza esterna, ritenuta 1968 Usa-Urss sul progetto di trattato tuzione» (vale a dire gli apparati di sente allo stato nessuna altra ingeren- gravemente minacciata dal compor- di non proliferazione delle armi nu- polizia politica) possono passare oltre za nella vita dei cittadini se non quella lamento dell'Unione sovietica. cleari, con la sottoscrizione del relati- le garanzie costituzionali relative alla che si riferisca alla sicurezza interna ed Il trattato istitutivo della Nato, sti- vo trattato del novembre dell'anno libertà ed alla segretezza della corriesterna («sicurezza contro i nemici pulatoa Washington il4aprile 1949(e successivo ecc. spondenza e delle comunicazioni. esterni e nei riguardi delle esigenze reso esecutivo in Italia con la legge I Nello stesso periodo, la situazione È l'inizio di una svolta che, con la reciproche dei cittadini») ed anche agosto n. 465) contiene ripetuti rife- dell'ordine pubblico interno agli stati giustificazione del pericolo del terroricoloro che non condividono .;;ino in rimenti alle esigenze della sicurezza. occidentali appare tranquilla, perma- smo, vede negli anni settanta il diffonfondo le tesi humboldtiane non nega- Cosi nel preambolo si legge: «Gli stati nendo il trend che si era manifestato a dersi a macchia d'olio in tutta l'Europa no che «il primo dovere dello stato contraenti, riaffermando la loro fede partire dai primi anni cinquanta. occidentale di una serie ininterrotta di nelle società moderne non sia digaran- negli scopi e nei principi della Carta Le due sicurezze alla fine degli anni nuove leggi, tutte peggiorative delle tire la sicurezza» ( 2 ), anche se aggiun- delle Nazioni Unite, ed il loro deside- sessanta sembrano entrambe non condizioni preesistenti in materia di gon_p_cbequ~sto_!2isogoo«pr:.i!!lO[dja__- Jio_<l_vjLveu:j11pa.c_e_çgn_t_utPti9ipolj ~ __ !!lin_açç_iate_: o_ççu_pll!_!RQ(!_rt_apt_uon_ pu'1..bliçl]_e_lib.i:{rltaàJ;ua.ultima.mani81ol1otecag1nob1anco festazione è la legge «sécurité et liberté> approvata in Francia - un paese senza terrorismo- all'inizio degli anni ottanta). Il ritorno in primo piano della sicurezza interna, anche se sotto nomi diversi (in Italia ad esempio per uo certo periodo si è parlato di «ordine pubblico democratico») negli stati dell'Europa occidentale, dopo anni nei quali «tutto era sembrato possibile>, è avvenuto senza grandi proteste da parte dell'opinione pubblica e dell'intellighentsia, l'una e l'altra nella migliore delle ipotesi silenziose, nella peggiore anive auspicatrici di leggi sempre più dure contro la «criminalità dilagante>. In questa situazione, del tutto sfavorevole per le battaglie libenarie, resa ancor più difficile dalla presenza di gruppi che in nome della rivoluzione sociale e degli ideali del comunismo, hanno commesso gravissimi ed ingiustificabili crimini, la protesta contro questa legislazione è stata ponata avanti da settori del tutto marginali della classe politica e degli intellettuali. Il «garantismo» ha costitutito la parola d'ordine degli uni e degli altri ed in questa nozione, assieme ad alcune ascendenze vetero-liberali (la obbligatorietà della legge non solo per i «sudditi», ma anche per i poteri staiali, il «giusto processo», la presunzione di non colpevolezza fino alla condanna definitiva ecc.) sono confluiti da un lato elementi assai pi11antichi (il diritto di resistenza, ad esempio) dall'altro apporti più moderni, tipici dello stato «sociale» contemporaneo (teoria dei bisogni, libertà «positive> ecc.). Il mélange forse non è riuscito del tutto originale e parecchie sono state le sbavature. Resta in ogni caso il fatto che, per quanto ambiguo e di basso profilo a livelle;>teorico, il garantismo non si è di11_1ostra1d0el tutto privo di un certo péso «politico». Con esso anche nei momenti peggiori, hanno dovuto fare i conti i sostenitori degli approcci più espeditivi e ad esso hanno dovuto rendere omaggio anche persone e gruppi che, se avessero potuto sottrarvisi, lo avrebbero fatto assai volentieri. Indubbiamente in molti casi si è trattato di un omaggio di maniera, al quale non sono seguiti concreti atti di poliÌica legislativa (tutta la legislazione speciale di questi anni è stata introdotta tra ripetute professioni di fede garantistica!), ma in certi casi anche l'ambiguità è preferibile alla cenezza (la prima consentendo almeno illusioni su possibili ripensamenti, che la seconda esclude a priori). Dopo qualche successo negli anni passati, in questi ultimi tempi la protesta garantistica contro le esigenze della sicurezza interna ha mostrato tuttavia più volte la corda, estenuata da un lato da una protesta sociale sempre meno diffusa e assai debole, dall'altro dall'incoccio con i limiti ad essa inevitabili (dopo tutto, di fronte, ad esempio, a delitti «politici» gravissimi, il garantismo e le sue tecniche di richiamo del potere alla moderazione, sono destinate a rivelarsi sempre meno ascoltate). Quella che sembrava essere una protesta in via di esaurimento ha invece ritrovato, nella ricomparsa in primo piano, dopo una lunga marginalizzazione, della sicurezza esterna, una nuova vitalità e nuovi sviluppi. D movimento pacirasta La insistenza della nuova amministrazione amerii:ana sulla Jona come

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