Alfabeta - anno IV - n. 32 - gennaio 1982

v Baldo Meo Ancona giovane ... Ancora giovane è la malinconia della sera. E sono falsi gabbiani a tessere il motivo invernale. I gridi dei morti sobborghi. Co11volto trasfigurato il buio ha chiuso improvviso il tramomo. Nella metamorfosi lunare l'umanità passeggia tetra mormorando il vit.io delle porte. li va1110delle ore è il declino, la prossimità de/l'amen. /11 riva al fiume ho sognato la trasformazione nel flusso. Una pace solitaria e precoce silenzio. Ammutolito preparo il sonno temporale. Poi che al ritomo appartato il vento ha rivelato il lamento. Nel delirio di sospiri il giardino leva le sue foglie. Prima di a/zare la veste - sonnambula voce - . la sposa chiama cosl piano dallo specchio 011enebra10. L'incontro Fili di pioggia la maaina. Nel giomo della consuetudine. Mentre gli occhi tessono la rete degli incubi che sw11canola testa. Veglia sul giardino acquoso qualche spe11roscuro fisso sullo stagno. Ogni passo è pili lento nell'ora che nuoce. Lei livida vedo appoggiata ai muri, soffocata dai rami. In queste nebbie precoci tra gli alberi umidi già quasi dispersa. L'a1t1unnoaffina l'autunno eguaglia. li rischio durerà per tutte le stagioni. Marco -~Plinio MoHolesePerilli chi corre guarda il varco poi nella feaa apre, guaisce sembra reswre: terzo tempo .. ouica quamo serve guarire, durare? dire imprendibile, vago, di pumo i11 p11111l0'acqua fugge .... ci11à quale ciuà conosce? immagina. Fuori danno elemosina tre sono navi, una rema Avviso ai naviganti Pulci auaccano le macerie. Ciò che un giorno era servito ad unire è ora combustibile della Disgregazione. e tu: «Non permeuere agli oggeai di migliorare un'intesa che NOI rendiamo precaria» Ti raccontavo dello sfacelo che giomo dopo giomo consegue la sua parte di realtà; poi, nell'ombra che baue sulla casa riscontravamo insieme il senso del ciclone: «... l'individuo esce Uscendo Uscendo dal Caos, procede ... la musica apriva solchi nella prateria quasi sembrava arare con un preciso scopo ciò che un uomo aveva deciso intoccabile e la terra, i sassi milioni di animali pregavano per piegarsi a quel nello afflusso di Vuoto forte e deciso come il ferro Tre ricordi ( Ieri, oggi, domani) 1 Com'era bello il 1110ricordo! prima che tu stessa lo spegnessi per tornarmi viva, riapparire luminosa nel preseme: identica a come ti volevo - miracolosa incarna::one della mia idea. Prima che ti sognavo indimemicabile: metà, concreta speranza insaziata, esaudita ma rinnovata; metà, bugiarda promessa mantenuta ... «Allora ci vediamo domani! Facciamo alle quattro a Piazza di Spagna» - «Sì!, ti aspetto intorno alla fo111a11aC.apito? Vengo con la metro ... >. Amore nostalgico, ripetitivo ma fedele al suo appuntamento quotidiano coll'immediato fu111rodi ieri. 2 Ora sei bella come il tuo ricordo... che finalmente è inutile pensare. Qui vicino, ogg~ se mi crei questi finti istanti senza tempo, sei la conferma della mia certezza in te: corpo e viso spirituale del suo reciproco essere eterea ma fisica, sensuale... li tuo femminile esibizionis{no nel portamento - golosa di cioccolata calda da «Rugantino» - poi quel fermarti a guardare esaltata ogni vetrina perché rijleue sempre una diversa te allegra e smorfiosa, insieme allo stesso, plurimo io innamorato. Protagonista che imita presuntuosa, per gioco, la sua umile controfigura sentimemale. Abbracciate strette Realtà e Fantasia: cioè Amore. 3 Poi mi torni ricordo, bella solo nel pensiero: rivissuta instancabile negli ormoni del desiderio più puro. A colori come i sogni più belli o più brutti - incubo meraviglioso, duplice positivo e negativo della nostra eternata fotografw romantica. Me la stampi ogni giorno in differenti, medesime copie. « Eri così carina, ieri!» ti ritelefono quando poi è arrivato il domani.. Amore allontanatosi indissolubile («Oh, è wrdi!, devo andare! A casa staranno in pensiero ... >) Amore che sarà sempre quello che è stato: già al Passato Prossimo, ci promette di coniugarsi nel Futuro... Amore così vivo clte muore felice GabriellSaica di ricordi sovrapposti, uccisi ancora limpidi: e dopo meno di tre giorni, li resuscita nel cuore meglio d'un Dio! Amore che smetterà di pensa'rti solo domani rivedentoti (l'incontro nella stessa piazza, Poesie d'occasione 1 o Mojmir, mistero beato hai nome di re o di gauo? glorioso corsaro di mari o emiro sprezzame di voglie? cacciatore spavaldo <licuori o stella lucente del cielo? sempre custodirai il segreto o Mojmir, mistero beato? 2 ti figuri di essere Carlo Magno alla guerra a cavallo armato di spada e bell'e/mo impaziente di fare prodezze per la resa del feudo fatato ma arrivando sul pianerollolo nella casa di fronte alla mia assapori la gloria del traguardo e trio11fa111t'easpelli carezze • per la vittoria d'essere nato 3 in questo spazio dove vorrei srnre il cielo sempre azzurro vorrei vedere angeli senza ali vorrei toccare d'amore puro mi vorrei saziare vorrei mi dice tremante Marisa di lucertole ancella e di galli creatura venuta da un altro pianeta di desideri e dolci sogni accesa pieghi la fronte servile a~'amore malgrado le pene a 111110110vamo sei maga o zingara o solo poeta indiscreta le chiedo e illuminata 4 sorpassi l'arcangelo Michele in un coro d'angeli glorioso quando appari biondo e soave nella piazza ai ragazzi fedele se rapita ti citiamo Michelino come fossi 1111 ragazzo qualsiasi vanitoso col cruccio da bambino fuggi via lonta110in paradiso! a un'altr'ora ...). E sei scappata vid proprio per farti di più ritrovare: non era mezzanolle, non sei Cenerentola, non hai perso scarpine... Però emrasti coi tuoi stivali a tacco alto nella fiaba d'u11pomeriggio di febbraio. Gruccia di Garibaldi (Conservata nel Museo del Risorg., Milano). oibllotecag,nooianco Cailo Villa - 'ella stagione delle angurie U11ascalfiwra da niente, ed è scoppiata! S'è aperta in due, tre parti, ed è finita; s'è visto benissimo! Con tutte le sue stagioni: ma guarda! Era così rece111e, stava ancora col Papa, aveva appena il duemila e ha fatto un psssst, come una camera d'aria Portava di nuovo le gonne corte, aveva la tivu caviz.zata, e nonostante fosse piena di giovani è finita lo stesso in u110sbuffo di fumo e in ultimo giro del suo asse precario. Aveva le albe, l'atmosfera imbrigliata, i medici, oltreché i cani e i gatti, e potrebbe essere stato il troppo amore poco organiuaro, poiché nutriva i figli mal distribuiti, e questi 11011 facevano che proseguire. Un'esplosione giunta affatto di sorpresa, se affeaa da ormoni e da cromosomi li nutriva ad insaccati, credendo in un mondo con le ali. Pestava i timbri e vi obbligava i ragalzi, cosicché questi, fin da neonati, crescevano macchiati, ed era un piccolo germe da guardare con apprensione, che solo da poco aveva la schedina, il socialismo in varie guise e i rotocalchi come carte geografiche per i fine settimana in cui scoprirvi la periferia; mentre per tenere buoni i bambini aveva i programmi culturali. li tratto d'aria che ci divideva era breve, e la si ll.S.fistevafacendo le scommesse. La seguivamo nei suoi vari tentativi di suicidio, pensando che bleffasse, e finalmente è schizzata via, e per un istante ha impoverito anche i raggi del sole, funestandoci con una leggera cortina. Ma era da prevedersi. Sarebbe bastato seguirla nelle sue pubblicazioni, perché aveva ancora i nomi e le qualifiche. Le si accorciavano le giornate e vigevano per questo gli stati d'animo e le speranze, mentre, ravvolta in variegati vapori era già questo un sintomo di morte. È staro un auimo, un fruscio, e gettato l'occhio la si è vista accendersi e scomparire in una zaffata di fumo, diradandosi il quale lei non c'era già più. Aveva il microbo, eppure proseguiva. Celava i suoi morti sottoterra continuamente a contatto di gomito e a filo di zolla, e se alcune malattie le aveva circoscritte, per quella di stare insieme era ancora puerile. Cadevano le foglie, ed è caduta anche lei, e adesso al suo posto e'è solo un odore di bagnato, come dopo quei buffi temporali e/re la fwr,stavano. Insieme al mamenimento delle classi vigeva l'ordine di precedenza a corte, e quindi le corti stesse in una nomenclatura di sudditi e di riti sorvegliati, tanto per mamenere un po' tulli a portata di fame, e a tutti i livelli vi si contendeva il prestigio della pletora e dell'abbondanza ciascuno possedendo una sua dose esclusiva d'esplosivo accuratamente depositata: apposta lo scoppio è stato così simultaneo. Si sbracciavano, incontrandosi giorno dopo giorno, e nella stagione delle angurie erano lanci di semi lungo il collo, coltivazione fra i capelli e sfilavano insieme a rugosi animali domestici e a figli imbalsamati, indossando complicati poliesteri, in un rigido e ben organizzato turno, come per la chiave del terrazzo. Robinson pasticcioni, fingevano soprattutto a mani nude, compiacendosi di creazioni negative e sopo forma di esperimenti scientifici retrocedettero a società d'api e di rermiti dopo un salto inutilmente qualitativo. Bisognava proprio che finisse nell'armonica levità d'un'esplosione avendo perso l'uso delle gambe e il paesaggio stendendovisi in termini puramente missilistici.

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