"' "' " -5 .., " - ..., OC) °' ' ..., -!:l ; "' ..., -< ,., ,$ ,:: s " -<> ~ " Piero Camporesi (a cura di) U libro dei vagabondi Torino, Einaudi, 1973 pp. 426, lire 15.000 Leslie Fiedler Freaks Milano, Garzanti, 1981 pp. 372, lire 12.000 Tod Browning Freaks (film) MGM, Usa, 1932 Corrado Bologna (a cura di) Liber monslrorum de diversis generibus Milano, Bompiani, 1977 pp. 221, lire 4.000 l a scrittura favorisce la trasmissione del sapere, aiuta la memoria collettiva a dare forma sistematica all'insieme delle conoscenze. È quindi comprensibile come per migliorare tale potere di conservazione si renda necessario un'organizzazione della stessa scrittura e cioè una strutturazione dei dati che riconduca le conoscenze ad un sistema. Uno strumento, oggi comunemente accettato, che soddisfa tale scopo è l'enciclopedia in quanto «esposizione, più o meno particolareggiata, delle scienze e delle arti, sia secondo un sistema logico e organico, sia sotto un numero più o meno grande di voci ordinate alfabeticamente» (Enciclopedia Italiana, voce: enciclo- ·pedia, voi. XIII). Questo grande progetto di organizzare tutte le conoscenze acquisite in un dato momento, è un sogno illuministico che 1'800 ha fatto proprio e in parte realizzato. Fino al '600 l'enciclopedia è una raccolta di letture scelte da un uomo di cultura che le raccoglieva insieme; una piccola biblioteca che illustrava i massimi traguardi raggiunti dal sapere. Era quindi una proposta personale di un erudito che selezionava i testi alla ricerca di ciò che era duraturo e degno di ricordo. Si trattava di una proposta da parte di una autorità (scienziato, clerico, letterato, medico, fisico) che proponeva la sua visione del mondo escludendo ciò che in questa era superfluo o contrario. Per questo i nomi dell'enciclopedia sono Biblioteca Mundi (di Vincenzo di Beauvais), Speculum (per conoscere basta rijleuere ciò che viene da Dio), Imago Mundi (di Onorio d'Autum), le livre du Tresor (di Brunetto Latini). Al contrario dell'apparente neutralità proposta dall'illuminismo, in questo caso l'organizzazione del sapere propone un centro che è immediatamente rintracciabile nell'autore dell'enciclopedia. I nomi stessi dell'enciclopedia rivelano il carattere assoluto, cumulativo dei vari punti di vista in cui le parti del mondo convergono in un insostituibile punto di fuga prospettico. L'Enciclopedie di Diderot e D'Alambert per quanto moderna e scritta da un gruppo omogeneo di persone, non sfugge, né lo ha mai voluto, alla tentazione di far ruotare il campo della cultura su di un asse comune; in questo caso la fiducia nella tecnica e nel contributo di questa al progresso umano, in un periodo ·della storia francese in (Cii. r. K1e1111n, a,v,,tJ•«e•rn ,.:C:.1t~r., Feltrinelli, 1966, pp. 241-249). Il sapere è anche qui un'operazione di scelta, di opzioni su di una sterminata matrice di individui che fanno parte di un universo di discorso o di un insieme di universi del discorso, e il successo degli Mostr~i .nol~lalogo enciclopedisti testimonia che la loro «versione dei fatti» era quella giusta e che il centro dell'enciclopedia coincideva con il centro del mondo nel XIX secolo. Un'ulteriore forma di enciclopedia è nata in tempi recenti in Italia e si è offerta (almeno a livello intenzionale) come superamento delle precedenti concezioni esposte. Si tratta dell'Enciclopedia Einaudi che propone una concezione policentrica della cultura, fornendo un nuovo modello di sapere organizzato intorno al concetto medioevale ripreso da Pascal secondo cui l'infinito (in questo caso la cultura) è Film malede110,ignorato dalle storie ufficiali del cinema, ritirato quasi subito dalla circolazione eproibito per molti anni in numerosi paesi (in Inghilterra il film è uscito solo nel 1963), Freaks è oggi un terribile cult-movie, che finalmente circola anche in Italia, in versione originale souotitolata. Definito da alcuni critici come uno dei più grandi film dell'orrore mai prodoui, Freaks fu realizzato nel 1932 da Tod Browning per volere del mitico Thalberg (il famoso produuore che ha ispirato The Last Tycoon) contro il parere di Louis B. Mayer. Browning era considerato a Hollywood un maestro dell'orrore e aveva o/tenuto due grandi successi (di pubblico e di critica, come si dice) con The Unholy Threes e con Dracula, interpretati da due grandi stars de/l'horror, Lon Chaney e Bela Lugosi. Nelle intenzioni di Thalberg il film doveva essere «qualcosa di più terrificante» di Dracu/a e di Frankestein; ma il film di Browning risultò ancora più terrificante di quanto volesse Thalberg e non sopportabile dal pubblico. Amputato delle scenepiù tremende, ridouo a 64' dai 90' previsti, il film fu quasi subito ritirato dalla circolazione. Per la prima volta venivano portati sullo schermo senza alcun trucco dei veri mostri reclutati da Bamum: era uno choc troppo forte per il pubblico. Il film, infaui, era esso stesso una sorta di mostro sfuggito alla macchina hollywoodiana, un prodollo anomalo che sprigionava un'intensità orrorifica un universo in cui ogni punto ne è il centro e la circonferenza è in ogni luogo. Tale programma di ricerca, interessante e ambizioso, è in attesa di verifica e purtroppo si dovrà aspettare l'ot- _tobre dell'83 per avere i volumi degli indici che forniranno i percorsi per addentrarsi nella fitta «foresta di simboli» in cui per il momento soggiaciamo. M a la parzialità del progetto enciclopedico non è solo un fatto originato dalla selezione che si opera sul mondo o dipendente da punti di equilibrio che vengono scelti nel sapere. È anche il progetto impossibile di fermare i processi di acq uisizione del sapere che la cultura attua Ma se ciò che è escluso dall'enciclopedia appare come un fatto fisiologico e in un certo senso «naturale>, è singolare notare come uno strumento di organizzazione del sapere comunemente usato, il catalogo, pur se imparentato con l'enciclopedia, viene usato prevalentemente per dar forma a ciò che alla cultura non appartiene o non ancora. La posizione del catalogo a metà fra l'enciclopedia (discorso fondato sulla verità) e il dizionario (elenco di convenzioni linguistiche) situa il catalogo, che è un discorSQfondato sulla ce~t.ezza o su ciò che si vuole indurre per Freaks Paolo Bertetto incontrollabile: era qualcosa che si ribellava violentemente ai codici speua: colari hollywoodiani e che non poteva essere sopportato. Purtroppo l'edizione completa di Browning non è mai uscita e forse non esiste più neanche negli archivi della MGM: si trai/a, senza ombra di dubbio, di una perdita gravissima. Ma la versione rido/la, di 64', che ora èpossibile vedere, non èaffauo addomesticata e costituisce una delle più radicali e coraggiose ricerche sull'anomalia, sulla mostruosità. Il film infaui non è riconducibile a nessuno dei generi e dei modelli spellacolari diffusi. Non è, a rigore, né un horror né un fantastico, anche se alternacodici dell'horror e del fantastico con strul/ure del melodramma. È qualcosa che va aldilà dei moduli cinematografici affermati, perché rappresenta un confronto con un'alterità radicale, con un negativo materiale, oggetto di una sistematica rimozione sociale. L'imposizione della vista nei freaks è i1110/lerabile:l'anomalia lei mostri rappresenta una violazione della visualità-cinematografica omologata che il mercato (i produ11ori,il pubblico, i cri1ici servili ecc.) non può acce/lare. Com'è ovvio, la visione del freak, del mostro, del mutante, dell'altro impone la riflessione sull'identità, e può suggerire la ricomposizione di col/euività omogenee o aprire inmodo inquietante il discorso sulla struuura del soggeuo. L'uomo-torso (un negro calvo senza fenomeno diffusissimo, tanto che esistevano delle vere e proprie confraternite con finalità ladresche, in un perio- .do in cui la popolazione in Europa subiva grandi spostamenti dovuti alle carestie, alle guerre, alle malattie e al disgregarsi del sistema feudale. Nascono quindi libri come il Liber vagatorum o lo Speculum cerretanorum di Teseo Pini che hanno il compito di svelare il volto della menzogna, di fornire una mappa al buon cristiano per sfuggire le insidie delle tentazioni: ciurmadori, lanzi, giocolieri sono sempre in attesa di qualche «grossolano> cui sottrarre la borsa. Ma le intenzioni braccia e senza gambe), la donna-ragno, l'uomo senza gambe che cammina sulle mani, le sorelle siamesi, le terribili donne microcefale, con la testa a capocchia di spillo, la donna senza braccia che mangia con i piedi, la donna barbuta, Joseph-Josephine, metà donna e metà uomo, e molti nani dalle fattezze diverse, costituiscono unapresenza tremenda che nessuna convenzione spellacolare riesce a neutralizzare ed a rendere acceuabile. All'interno di un tessuto narrativo completo ed essenziale, il film presenta due sequenze-di altissimo livello. li pranzo nuziale tra il nano Hans (pensate a Mickey Rooney in sedicesimo) e la normale (e malvagia) Cleopatra, «regina dell'aria», ha un'imensità drammatica e visiva eccezionale e ricorda, per la forza dell'orrore che suscita, la cena blasfema di Viridiana. La sequenza finale della lolla tra i freaks e i malvagi normali, di noue, sollo la pioggia battente, tra i carri del circo, è un seg-. mento narrativo impressionante, popolato da apparizioni mostruose, e realizzato con un uso della luce che ricorda i grandi modelli visivi del cinema espressionista. Vedere il film e leggere, a integrazione, Freaks di Leslie Fiedler. E ia catena dei sospetti riguarda in primo luogo la gente di chiesa, i frati che sono autorizzati da patenti a fare la questua: sono costoro che spesso approfittano del privilegio che è stato loro concesso, mentre altre volte è la patente ad essere contraffatta da un frate improvvisato per l'occasione. E perché il catalogo funzioni bisogna dare un nome a tutto: ci sono i Jelsi (falsi, in genere); gliaffrati (i falsi frati); i falsi bordoni (falsi pellegrini per San Giacomo di Galizia, Loreto, Roma o Gerusalemme); gli accanosi (che dicono di aver conosciuto le prigioni saracene); gli affarfanti (svelti di parola e autoflagellanti); gli accapponi (che avevano il corpo coperto da innumerevoli piaghe o deturpato dal fuoco di Sant' Antonio) e, fra altre svariate specie, i fa/patores (cioè i falsi palpatores: parola sintomatica che muta il senso della parola d'origine e ne inverte la valenza pragmatica sem- • plicemente mutando l'iniziale della parola stessa). Per cui quando il catalogo ha terminato di nominare il Male si ha ragione di diffidare di tutti, anche della propria fede cristiana che fa sorgere certi problemi. Il catalogo quindi cerca di dare una forma al non-conosciuto ma non vi riesce, abusa soltanto delle conoscenze che si detengono e le utilizza per mostrare la nefandezza e la pericolosità dell'oggetto del discorso, insieme al confronto di sapere che v'è uno strumento, il catalogo stesso, che ce ne tiene lontani. La sua è una funzione culturale solo di riflesso: nell'immediato il suo compito è di rassicurare stabilendo delle differenze, escludendo ciò che può portare all'instabilità o che si propone come nuovo: bisogna cercare un recinto e il catalogo fornisce la più ambigua e provata organizzazione spaziale del testo. D el resto analoghe considerazioni valgono per il mirabile Liber monstrorum de diversis generibus, testo medievale a metà fra un bestiario e il Phisiologus. Gli animali racchiusi nel Liber non sorgono dalla natura, ma da altri testi profani e sacri ed il risultato è una collezione di difformiTod Browning tà. Gli esseri fantastici o presunti tali Freaks (film) vengono espunti dalle varie encicloLeslie Fiedler pedie e storie naturali in cui erano stati Freaks narrati per la prima volta, ma nell'opeMilano, Garzanti, J 981 razione il monaco compilatore aggiunge anche del suo: in genere si tratcerto, in una zona in cui riceve i privi- dei libri sono però anche quelle di di- ta di paure. legi dell'uno e d~ll'altro, costituendo stinguere il vero dal falso e di indiriz- Nel Liber tutto un mondo di favole e in proprio uno spazio che è di segrega- zare la carità cristiana verso i veri biso- proiezioni viene raccolto passando dai zione del proprio contenuto. gnosi: non è forse vero che San Cipria- testi di fede alla mitologia, dando voce E non basta sapere che il catalogo è no ha affermato: «Siccome l'acqua anche ai viaggiatori che andavano in per definizione una scelta, un'opzione estingue la sete, così l'elemosina estin- cerca di meraviglie che puntualmente sul mondo, perché se è vero che ogni gue il peccato»? riuscivano a trovare. Allora si comcatalogo dovrebbe essere sorretto da Ma nessuna analisi è possibile prende come accanto all'Idra di Lerna un'enciclopedia cui fare riferimento quando si è scelta la forma del catalogo si parli dell'Etiope, accanto ad un caso come conoscenza di sfondo, è anche e in questo caso la scelta appare obbli- di esadattilia vengano posti il fauno e vero che ciò accade raramente e ciò gata; l'enciclopedia, cioè il sistema la sirena: in ogni caso il mostro sessuache è presupposto rimane dichiarato e dottrinale cristiano, non si può dare le, il più fantastico, pauroso, incredibimai esibito. Il catalogo quando si oc- per conosciuto data la sua vastità e le inaugura la prodigiosa sequenza, e si cupa del diverso, del perverso, dell'a- soprattutto per la larga ignoranza dei tratta del povero Ermafrodito. -normale rivela la propria finzione di fedeli. Per questo bisogna essere con- Eppoi l'Oriente con i suoi portenti. strumento di conoscenza tramutato in cisi e non fornire spiegazioni o attar- «L'India è la capitale delle mostruosistrumento di esclusione. darsi in discussioni. tà - scrive Corrado Bologna nell'inFacciamo un esempio. Quando sul Il risultato è la letteratura sui vaga- troduzione - e delle meraviglie, è la finire dell'età medievale esplode il bondi, sugli errones, un insieme di terra privilegiata delle stramberie di problema di porre un freno ai ciurma- schede segnaletiche delle possibili natura, dei prodigi, delle superfetae •,:-::'.~;--=-:;:;;-;:;::::-::-::=::-;::-;---f:°;::-f~~eSllYl~LJ~~~am~nut~e;__ii_-1s~e~c:!!u!!;la~z~io~n!!,1:..· ~su!!_l!!la~cè!r!e~d!!u!_!li!!tà~d~e:!_l~v~ia~n'!_-:_2z,~·o~n~i:..: _ep u:1_1ll~u~la~n t=e~m~u~se:'o~d~ ::__ _ re al lavoro di copisti felici e sconfitti. la Chiesa si pone ,·1proble a d. • f I d ti d 11 d" m I m or- non esc u ere nu a a avoro I esclu- giù conducono i passi degli esploratori Il progetto incompiuto dell'enciclope- mare i viandanti, i pellegrini dei peri- sione. Per questo leggiamo che tutte te e quelli dei vecchi scrittori>. dia va visto come un limite matematico coli cui andavano incontro nel caso di categorie del Bene sono trattate come Che questo sia un.catalogo è abbada raggiungere senza mai riuscirvi e un approccio da parte di tali vagabondi. categorie del Male, nel senso che ogni stanza chiaro: non è un brandello di non è detto che questo sia da conside- Il pericolo era concreto e questi in- forma di mendicio analogo a quello enciclopedia, ma un centone di quanto rarsi un fallimento. Tutt'altro. cantatori da strada erano diventati un a te 1· è tt f I d" u n 1co sospe ata come a sa. 1interessante vi era nelle enciclopeDIO 10 91 UUlé:l CO
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