Alfabeta - anno III - n. 30 - novembre 1981

solo avevano cominciato a costruire il loro arsenale atomico ma erano in grado di segnarequalche punto all'attivo rispetto alla tecnologia militare americana. Parte l'astronautica della , asa che arriva sulla luna (luglio '69) continuando la sua corsa fino ai nostri giorni, a livelli a cui i sovietici non possono o non vogliono spingersi. Poi dalla fine degli anni sessanta fino al '74 la paurosa avventura del Vietnam. Un confronto «asimmetrico» in cui 500 mila soldati americani sono impegnati in prima persona contro un popolo di contadini poveri nei quali tutta la sinistra mondiale (compresa quella americana) si riconosce. Le armi e i rifornimenti dei vietnamiti sono quasi esclusivamente di origine sovietica. Quella del Vietnam è la prima grave sconfitta nella storia degli Stati Uniti. L'immagine dell'ambasciatore Usa che abbandona Saigon portandosi sotto il braccio la bandiera a stelle e striscesegna-come la bomba a Hiroshima - l'inizio di una nuova epoca. Nel grande vuoto che si viene a determinare, avanzano irresistibilmente le ultime spinte all'indipendenza del terzo mondo. Crolla la dittatura in Portogallo e saltano le ultime enclaves del colonialismo europeo in Africa: Mozambico, Angola, Guinea. , el Corno d'Africa la spinta che muove i giovani ufficiali dell'Etiopia a porre fine ad un regime feudale si incontra con la volontà sovietica di rivalersi della perdita del controllo dell'Egitto. Alla legittima volontà di liberazione e di indipendenza del terzo mondo si viene sovrapponendo (in aeree in cui Yalta non fornisce indicazioni) la volontà di dominio delle due grandi potenze. È in questa faseche l'Urss comincerà a perdere, agli occhi di quella parte del movimento operaio mondiale, che in occidente l'aveva seguita dalla fine della secondaguerra mondiale, il ruolo di guida della battaglia per il socialismo. Gli stessicaratteri interni del suo regime, criticamente accettati negli anni della gue~ra fredda, vengono via via indicati (dal '56 ungherese in poi) come una delle matrici della politica di potenza detrUrss. Nell'America divisa e amareggiata di ixon, di Ford e di Carter, dopo la sconfitta vietnamita, si accetta il principio della raggiunta parità militare con l'Urss. È questo il senso effettivo della firma del SALT 2 Ira Carter e Breznev nel giugno del 1979. La attuale politica di Reagan è la reazione ad una presunta superiorità sovietica o è la volontà di ristabilire la vecchia prevalenza americana? Non Lettere Senza identità e senza ideologia? Quando si parla di Esta/e Romana, si parla ovviamellle di Renato Nico/in i, di Massenzio e per quest'anno, appena conclusosi, del apoleon di Abel ']ance. Antonio Porta nella sua scriua registrazione sul n. 29 di Alfabeta ce ne dà un valido esempio. Tuuo un parlar garbato· e affabile per dirci che a lui l'Estate Romana piace, piace, fortissimamente piace. È un i11co111rpoer la gente fi11alme11teliberata dalla psicosi collelliva di un terrorismo da opere/la che si diverte alle spalle di chi veramente lavora (e swdia). Così A111011iPoorta si dimelllica di fare 1111'a11alisi 1111 poco più incisiva per 1111 Napoleon 11ie11t'af fallo i111e/lige11e1esolo pieno di bolsa retorica: l'apoteosi 11apoleo11ical,'ovazione acclamatrice di 1111faolla di mentalità te11denzialme111feascista, il senso \J vV ..., ho molti dubbi che si tratti della seconda ipotesi: gli S1a1iUniti non hanno ratificato e non hanno intenzione di ra1ificare il Salt Il: da molti anni la Cina (I miliardo di uomini) si presenta non più come possibile alleato dell'Urss, nè come una area di neutralità tra i due blocchi ma come una po1enza . .,...._....., 1-~ --•-==- -_-_-_-_-_-_-_-_..,.-_-_.......... ,c.:.:,:=-- t..... -=- ------'r----', (anch'essa atomica) dichiara1amcn1c ostile all'U;ss. È vero dunque chenon è più possibile iden1ificaregli ideali della pacee del socialismo con la poli1ica es1eraed interna detrUrss (e su questo punto bisognerà essere sempre chiari: l'invasione dcll'Afganistan è la punta estrema di questa poli1ica di potenza). Ma è vero anche che Reagan rischia con la sua corsa al riarmo ( 1500 miliardi di dollari impegnati per i prossimi 5 anni) di imprimere alla sloria del mondo una cadenza, in fatto di distruzione di risorse altrimenti utilizzabili e di probabili olocausti, quale mai si è avuta nei millenni di storia che conosciamo. Dirò anche che Reagan sta - secondo me-cacciando di nuovo l'America in un vicolo cieco, eccitandola istericamente per ragioni di prestigio lungo una strada forse non percorribile. Una strada che rischia di provocare le stesse reazioni negative della guerra del Vietnam per i sacrifici che imporrà al popolo americano e a gran parie dei popoli alleati dell'America. Al vago e spesso contraddittorio «mondialismo democratico» di Carter che aveva fallo dei diritti umani uno degli elementi portanti della politica estera americache Nicol in i «comunista» /,a del potere democratico. Vediamo insieme pumo per pu1110. Lo sguardo pe11etra111eeipnotizzatore di Napoleone Bonaparte dallo schenno scende sui presenti, li incatena co111eincatenava i suoi so/dari e li lascia liberi di credere a una fa111om01icalibertà che gli rende giustizia. È il mezzo subdolo del potere, 1111 orgoglio nazionalista fino all'eccesso, la pro111essa demagogica di 11110c,erto fawa, libertà, 1111 nepotismo sovraccarico: la presa di coscienza che le folle van guidare, militarescamellle, per il loro stesso bene, per il raggiungimento di chissà quale stato di grazia. La sovrapposizione uccel/esca del volto di Napoleone, che può essere presa per ironica è invece la c/arissinw intenzione di Canee di dimostrarci la forza del potere - personale - asso/1110ed i dedicarcisi in vita e in morte. Marat, Danton, Robespierre solo tre cani arrabbiari che urlavano a folle di indisciplinati il cui merito, secondo Canee, è di aver lasciato le porte aperte a LIII Napoleone Bonaparte meritevole del destino del mondo, almeno in quel periodo. Così mentre Canee ci somministra le sue favole/le-verità sul destino e la storia della sua Grande Francia e del suo eroe maggiore il pubblico plaude e applaude: e Porta, encomiabile registratore trascrive: « I freq11e111im, a non troppo, scrosci di pioggia della serata di na. si sos1i1uisceun mondialismo mili1aris1ache sottopone alla ragione della «superiori1à americana• ogni ahra considerazione. Una sconfitta di Reagan su ques10 1erreno (1u1t"altro che improbabile) potrebbe veramente significare una caduta verticale del prestigio americano nel mondo. E per chi pensa agli spazi di una pacifica civiltà europea entro la quale costruire un socialismo a misura d'uomo. proprio nelJ'equilibrio tra le grandi po1enze. un secondo Vielnam americano non è poi così allettante come a molti polrebbe sembrare. e è anche evidentemente il rischio opposto. Ed è J'ipo1esi lungo la quale. secondo alcuni osserva1ori, lavorano molti collabora1ori del presiden1eamericano. Costringere il blocco sovie1ico ad un impegno non soppor1abile per il complesso di quelle economie, mellendo i gruppi dirigen1i di fronte all'alternativa o rinunciare alla parità militare o me11erein allo insoslenibili giri di vile sui livelli economici e di libertà. Lo s1a10d'animo con cui seguiamo la vicenda polaccae la slessa insistenzadei nos1rimezzi di informazione sull'argomenlo la dicono abbastanza lunga su questo che può essere consideralo uno dei crocevia dell'a11uale vicenda poli1ica mondiale. Difficile partila poli1ica per Breznev e i suoi dunque. ma anche unaprospcltiva che l'Europa occidentale non può acce11arev. is10che il piano Reagan ha come nece sari corollari almeno due vislose punte direlle contro l'economia europea (caro dollaro, aumento degli impegni mili1ari, ato)econtro la suastessasicurezza. I missili di 1eatro, i Pershinge i Cruise di cui 1an10si parla installati in Europa e capaci di colpire il 1erri1oriodell'Urss, si 1rasformano in missili strategici. Creano una situazione «asimmelrica» non molto diversa da quella che Krusciov creò con l'istallazione di missili a medio raggio a Cuba. I margini di movimento che l'Europa occiden1ale si era fa1icosamen1c conquistala negli anni della distensione cominciano già ad esseredras1icamen1eridolli. I rischi di un coinvolgimento in conflilli locali divenlano ogni giorno più allarmanli. L'ipotesi di una Europa dis1ru11a(dai confini occiden1ali dell'Urss fino alJ'a1lan1ico) con una o ambedue le super polenze ancora capaci di intervenire a1omicamen1e sul resto del globo divenla uno scenario possibile: l'olocauslo finale non può essere«rimosso» come una fastidiosa prospelliva che ci rifiu1iamo di prendere in considerazione. Lo stesso neutralismo appare a questo punlo giove(n I O non ht111noturbato il pubblico che si era adeg11atame111pereparato all'evenienza con impermeabili e ombrelli. Piccola nw significmiva s111e11tita dei romani a c/ri li vuole inrprovvisi e ti111orosidel cielo acquoso. All'uscita la vendita dei gioma/i del giomo dopo (o del giomo ormai iniziato, dal mome1110che il film è finito all'una e LIII quarto circa). Per 1111 a11imo si può anche credere che/' Italia 1101s1ia poi tanto provinciale». E così facell{/o si dime111ica1ota/111e11te, spero per distrazione, del fascismo insito nelle idee del film, 1111 fascismo serpeggiante che prima di 11111a0ppartiene alla gente prese111eche vede i propri dirilli solo nello stare comodamente sedwi dava111ial/oschermo (i11ft11c1oi11te111pora11eame111ea un'intervista lelevisiva di Nicoli11i Assessore Prese111e, col bel mondo politico romano ed estero, appena I O metri piLÌ in là, scaltri spe11atori,forti del costo del biglie110 - lire 4000 - strillavano come babuini co111ro i vigili vigilatori dei posti riservati - alle aworità -: la metà della platea.') E poi a chi il potere /'ha davvero. "Iniziail rido11da111ceomme1110musicale, inizia lo spe11acolo, 1a1110a11eso, per gli occhi, cessa110il diba11ime111e0 i commenti, comincia la grande epoca del Gance-Napoleo11e e or ora la folla romana stesa alle pendici del Colosseo si placa e ammicca compiaciwa. Mirabili cerro, e dico sul serio, le straordinarie capacità tecniche del regicome una possibile (ma. secondo me. illusoria) via di scampo. Una via che l'Europa avrebbe po1u10assumere se negli anni decisivi avesse rifiu1a10 la Nato e si fosse data una au1onoma capacità difensiva. Oggi il problema non è uscire dalla Na10 ma cosa fare per impedire che la Nato subisca la poli1ica reaganiana. Ho spesso pensalo in questi ultimi mesi a possibili precedenti. Sappiamo checi sono statemolte speciedi animali che. imboccalo un cunicolo sbaglialo. messedi fronte a sommovimenli di dimensioni planetarie, sono finite nel nulla, si sono estinie. Quel che molti millenni fa capitò ai dinosauri. potrebbe capitare oggi al genere umano. La sola differenza consisterebbe nel fallo che la ca1as1rofe sarebbe di dimensioni certamente maggiori, anche per l'avvenire di tulle le altre forme di vita sul piane1a. C'è una immagine che mi ha quasi ossessionaloin questi ultimi mesi. Una carta del mondo che subisce rapide trasformazioni a seconda che sca11i uno od allro paramelro. Paramelro popolazione: la Cina cresce fino al doppio di Urss, Usa ed Europa messa insieme. Paramelro reddito prodo110: l'Europa occidentale cresce ad un livello inlermedio Ira Urss e Usa; insieme agli Usa occupa quasi Ire quarti dello spazio disponibile. Paramelro potenza mili1arc aulonoma: cliven1iamo una molto trascurabile appendice del vecchio conlinenle. La questione decisiva, quella che tocca da vicino il destino dell'intera umanità, si riassume in un interrogativo molto semplice. Prevarrà, negli anni che ci sono immedia1amen1e a ridosso, la vecchia logica, quella che ha finora sempre sospinto in alto la spirale del riarmo, o apriremo una nuova pagina, all'insegna del dialogo, della ragionevolezza? Una delle affermazioni ricorrenli di La Pira, valida ancora oggi. suonava cosi: «Alla pace non c'è alternativa». Galbraith ha recen1emen1escrillo: «O la coesis1enzao la non esistenza». Uno degli striscioni più significativi della marcia di Bonn diceva: «I dinosauri si sono estinti: troppa corazza, poco cervello». Tre modi per dire la slessa cosa. per proporci la stessaalternaliva di fondo. Le marce dell'estate '81 hanno dimostralo che contro la logica delle «corazze• si sono messein moto forze sufficienli per rendere possibile il suo rovesciamento. La partila è aperta. L'esilo dello scontro dipenderà anche da quello che ciascuno di noi sarà capace di fare. l-W ma a/l'ideologia del film il pubblico ha applaudito ed era LIII plauso che rivolgeva a se stesso pazie111e fiducioso di ritrovarsi i11sie1nesausti della vacanziera giomata. Un pubblico piccolo borghese o proletario senza identità, senza avve11ime1110culturale e di fare i11sien1ceu/Jura di massa. Questa ma11ifestazio11e,questo Napoleon, questa gente felice s0110 LIII falso. Della verità, purtroppo! Luigi Bcrelloni Ciò che colpisce i11 questo tipo di lei/era è come, in nome della «verità», si ft1/sifichi la cronaca. In primo luogo 110n è affauo vero che la metà della platea fosse riservata alle aworità; seco,u/ariamente, una volta a111111esso che la gente ha affro111atola pioggia per assistere allo spe11acolo,sembra difficile sostenere che la rna unica preoccupazione fosse quella di «starsene co111oda,11ente seduta». /11 relazione alle osservazioni piLÌattinenti al merito del/'eve11to culturale, va ribadito che l'ironia che pervade l'opera di Canee è tale da disin11escare ogni i11terpretazio11fet1scisteggia11tedella simbologia presente nel film, e che se l'Autore della leuera si fosse preoccupato di parlare con alcuni degli spellatori da lui definiti «111p1ubblico piccolo borghese o proletario senza ide111i1àe senza ideologia» ne avrebbe al contrario verificmo la competenza. A.P. ::ues HÉLÈNECARRÈRE D'ENCAUSSE Che ta,anno i sowie11c,.L, a piu seua 1n111s1usc11a rectnlemente - Dal• 1:1uluce d• Esplosione di un imfHrO? L• riwolt• delle nazioni in Urss. edizionie/o Via Monte Altissimo, 7 Roma Freeman Dyson Turbare l'universo Un protagonista della fisica moderna affronta in una autobiografia di raro fascino intellettuale i temi su cui si decide il futuro: gli armamenti nucleari, il disarmo, l'ingegneria genetica, le fonti energetiche, la colonizzazione dello spazio. Presentazione di Luigi A. Radicati. Peter B. Medawar Consigli a un giovane scienziato UnPremio Nobel per la medicina ha scritto un'affabile "guida pratica" per chi vuole fare ricerca. Franz Boas Arte primitiva Le tecniche, le forme, gli stili, i simboli. Uno dei fondatori dell'antropologia moderna studia le "costanti" di un ricco campionario di oggetti dell'uso quotidiano Ruggero Pierantoni L'occhio e l'idea La visione e i suoi miti: tra fisiologia e storia della cultura un saggio che ripercorre le tappe della ricerca sull'occhio dall'antichità a oggi. Alfred Métraux Itinerari Sudamerica, Haiti, Dahomey: tra libro di viaggio e riflessione scientifica, i taccuini dell'antropologo che ha indagato magistralmente il vodu e la società inca. Boringhieri 'I'"'

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