• Cultura dei pentiti / pentiti, come tu giustamente affermavi nella tua lettera, sono diventati la 'verita repubblicana'. Disgregazwne di ogni solidarietà umana civile e guerra per bande senza escluswne di colpi, sono i primi e più appariscenti effetti della cultura del pentimento. Essa non attiene soltanto ai risvolti di caratteregiudiziarw, a quel rivoltare ogni intimo misfatto e colpa dolorosa sui compagni che si traduce poi per molti, e spesso immotivatamente, in anni e anni di carcere. È un cancro più sottile, una metastasi più estesa che incide e macera i rapporti sociali, inducè il sospetto su ogni patto solidale, anche quello più lontano da qualsiasi forma associativa antagonista, e ha creato 'valori' repellenti in nome di un'emergenza che in Italia è ormai endemica. lo ho letto in questi mesi moltissime deposizwni di pentiti, e ho provato, insieme ad un forte senso di disagio, vergogna. Voglw qui appuntare alcune sensazwni senza un ordine logico, senza una prwrità e dimenticando magari molti aspetti essenziali. C'è un primo aspetto, ma questo è quasi srontato, in quanto il più delle volte politicamente guidato; quello che il 'pentimento' scaturiscedalla maturazione-quasi sempre una folgorazwne in seguito all'arresto, - che il proprw operato è stato contrario, antitetico, agli interessi della classe operaia. Ciò è anche oggettivamente vero ma, così come un tempo la 'classe•e il sentirsi avanguardia era un alibi, altrettanto lo è oggi. Ci si mascherava prima dietro comodislogans, cisi riparaoggi, con ipocrisia, dietro il manto protettivo delle ideologie ufficiali. Come sempre, la società sta da un'altra parte, i suoi fermenti altrove. Si passa con disinvoltura dall'ammazzare un gwrnalista al compromesso storico. Il totalitarismo espresso è lo stesso. Eppure con gran clmnore lo si pubblicizza come forma di 'maturazione'. Ci sono poi gli aspetto più ignobili, quelli che incidono sulla sfera dei rapporti umani. Nell'ansia di sembrare credibili, in quel religwso atteggiamento di riscatto, che tu giustamente sottolineavi nella tua lettera si colpevolizza l'amico al quale un giorno si è chiesto un aiuto, all'interno di una fase storica di movimento in cui tanti comportamenti erano ritenuti legittimi e non colpiti a posteriori dalla vendetta, e lo si presenta in una veste sinistra, si proietta il proprio comportamento di oggi su quello magari generoso e privo di grandi intenti eversivi dell'amico di allora. C'è da fare un grosso lavoro. Mi vengono in mente a questo riguardo, tragli amici che conosco, i nomi di Eco per ciò che attiene allo studw del linguaggw, o di Fachinelli per ciò che riguarda la psiche. Bisogna avere il coraggw di riaprire il capitolo Barbone per capire come si sia trasformato un pazzo assassino scatenato in una limpida figura morale, in quanto 'pentito'. Bisogna andare a rileggersi Fioroni e non per fare l'elenco delle mille bugie, delle vergognose menzogne con cui ha riempito pagine e pagine, non quindi per un uso puramente 'giudiziario', ma per capire il tipo di culturache esprime. Primiattidiuna 'psicoanalisidimassa' dei pentiti per salvare il paese dalla lebbra del pentimento, dalla dilagante cultura del sospetto. E il primo modo di rombattere questa epidemia, che è epidemia delle coscienze, è proprw quello culturale. Carcerario e problema della 'dissociazione'. Voglw qui riprendere in parte alcune argomentazioni di un articolo scritto con Alberto Magnaghi su questi temi e pubblicato dal Manifesto nel mese di luglio. C'è una tendenza, nel dibattilosulle modifiche legislativein materia che tende a ridurre i tremilacinquecento detenuti politici oggi rinchiusi nelle carceri italiane o l'elevato numero di imboscati o latitanti, a pentiti Ampliando da una parte le agevolazioni e stiracchiando dal/'altra il concetto di pentimento con una casistica che prevede tipologie raffinatissime. lo credo che questa operazione sia, ancora una volta, dettata da un'assoluta miopia. Un ulteriore meccanico aggiustamento di norme sulle quali grava, pesantissima, l'ipoteca della sconfitta politica della Stato subìta nella lotta al terrorismo. Così il quadro risulta bloccato nella sua logica di guerra e, come al Risiko, si contano soltanto gli spostamenti di truppe da una parte o dall'altra del campo nemico. Dissociazione dai percorsi terroristici deve poter significare legittimità di ritenere chiusa un'esperienza, una fase politica, diritto all'autocritica verso il recupero di altre forme di impegno senza che ciò debba significare delazione, infamità, tradimento; deve poter esserepunto di partenza di una riflessione politica collettiva che può preludere ad un reale inserimento sociale. Un ponte sul futuro così come il pentimento e l'abiura tengono inchwdato al passato il 'pentito'. Che questo Stato e gran parte del ceto politico siano in grado di capire i positivi effetti sociali di un fenomeno politico come la 'dissociazione', e come questa sia l'aspetto che più preoccupa il partito armato, io ho molti dubbi, anzi, sono decisamente pessimista. Ma credo post-belliche, sulla ricostruzione delle coscienze. Proprio nei momenti bassi, 'sotterranei' del movimento, emerge la responsabilità di chi ha coscienza storica dei progetti sociali; è facile essere innovativi, critici, progelluali quando le 1--iazzesono piene di bisogni urlati; meno facile quando ognuno le mugugna al proprio vicino nel chiuso della propria casaassistendo al film irrealedi una guerra per bande ritmata ormai soltanto dalle accuse, dai polveroni, dalle ipocrisie, dalle profonde debolezze, dai discorsi or.roganti,dalle analisi miopi e dai cadaveri. Roma, luglio 1980 Joroslav Novàk Un compagno di Zurigo I. Esperienze europee Ceno non è per nessuno che in Europa si stiano costruendo molte grandi galere in cui poter rinchiudere l' Intelligenza del '68. Fuori intanto, nel riflusso, domina la stupidità. Però forse non tutti conoscono la vera storia di Giorgio Bellini, un comTHESEIVITAPERLAPVMFI.ORENTINVEMXPLVTAR.o«> GR.AECOIN LATINVMVERSA. --· V.EMADMODVM IN ORBISTERRAESITVDESCRJ, bmdo hiftoricifolcn1u: 1adquz iplicogniaoncafpim-cnon po(, ~ run1:uITm11ts.tbu!MumpuubU>fuppnmmiuq~ u adiit I I}. aun1locosdfr~llosarrnofos&czlorura<Jpmu1WD llfilWWll ~ !au1lirnuminfuptrab1km:.1ur1nontcmllmcum_:.1&11 altntium&v !goreponrum:11a&nob1unhacu1rorull\Colla-pctpffiJ2 rr,c dlonaqu.inrumpiobabtlionuonc .ulcqupao1uimus::kh1S 'l1'0S fupn_ . nuimus uuis léporapacun:mubus ucrc lleull alfam.1rcQ. uzucro uttull101a fun1:1ragia&mollcuofapociz Il( fabulolri_r,t net ulrrJfidéu~m ncccaoNdmcmprzfc fcruni.Cum 1g11 ons & NWDZrtgisrn gdbs lmcns macùucrunus:hau4ab omlODC!cDonuatcrc:qu.mdhodlorLi apt. ad aus1cm US.S.-mdihi dwtogittno hWC u110(11unqw1 Acfdu~) lioppor,crnn:4uidslgnusftcum m compuatlOIX Plutareo, lolla di Teseo col minotauro, xilografia veneziana (1496) emigranti, degli operai, degli inquilini. Il classico rompiballe del '68, . Un compagno, uno dei tanti imprigionati, in questa 36" primavera europea di libertà. 3. I fatti Il mandato di catturapane da Roma il 14 Ottobre dello scorso anno, ma fino al 16 Febbraio 1981, giorno dell'arresto a Lindau, mai niente viene notificato a Giorgio, che continua così la sua vitasenza il minimo sentore d'esser stato nominato per ben due volte (2) dalla bocca folle di Fioroni, in uno di quei racconti, un po' alla Girolamo Bosch, pirotecnici, con Br, e fuochi sacri e fuochi turchi, con fabbriche che scoppiano-e professori dell'Università che fanno saltare in aria politici e giornalisti, egiornalisti che trucidano magistrati e professori. (Ma per fortuna che alla fine arrivano i nostri buoni terroristi, pentiti e responsabili a mettere un po' d'ordine in questo macello di ruoli.) Fioroni sostiene che Giorgio, dal 71 in poi, avrebbe partecipato ad una serie di incontri con Toni Negri (il quale, per il vero, è venuto a Zurigo per tenere qualche lezione ali'Università); e con Negri e altri, Giorgio avrebbe fondato una associazione sovversiva denominata «Organizzazione Negri» (sic!). Si noti bene, per favore, il reato è «associazione sovversiva» e non partecipazione ad un qualche atto criminoso; poi la parola «reato>>vamessa tra virgolette perché «associazione sovversiva» non è né una formulazione, né un concetto reperibilenel nostro ordinamento giuridico. Pur a conoscenza di quanto sopra, le Autorità Federali tacciono per ben cinque mesi: in Svizzera non si può fare niente di concreto (almeno finché il Parlamento Federale non avrà modificato il codice). Bisogna aspettareallora che Giorgio, varcando un qualsiasi confine diventi automaticamente perseguibile. Aspettare e tacere, altrimenti chissà, magari potrebbe venir dimostrato che lamontatura è un po' misera. Il 16 Febbraio, sul treno fermo alla frontiera di Lindau, la Polizia Tedesca lo arresta e da allora Giorgio Bellini vive in una cella d'isolamento del carceredi Stadelheim, Monaco di Baviera. 4. Viaggio in Italia Adesso con la richiesta di estradizione son giunti due fatti nuovi. Unacomplicatissima storia ad intreccio con tanto di documenti falsi, una pistola persino, e un assegno di 170.000 lire cambiato a Piacenza, il quale proviene da un furto commesso non si sa bene da che. E su queste «prove» già laprocura federale aveva prosciolto Giorgio lasciando cadere qualsivoglia imputazione. Inoltre Fioroni sostiene di «sapere che» in Svizzera ci sarebbe stata una riunione, addiritura per eliminare Pi: setta (ancora lui!), ma poi, però - sempre secondo Fioroni - non se ne sarebbe fatto più nulla. Per questi motivi Giorgio Bellini rischia di ritrovarsi 1----------------~------------------1 spedito in un carcere speciale della appunto che anche di questo problema, così come delleforme di vitacarceraria, ·della riapertura di un terreno di ricostruzione della speranza, deve farsi carico l'intellettuale che vive, agisce,produce cultura nel corpo di questa società malata. Ho voluto, caro Paolo, isolare dalla tua lettera alcuni punti e svilupparli dando ad essi proprio il carattere di 'campagne culturali'. Spero ardentemente che questa mia risposta ma sopratutto la tua lellera non cadano nel vuoto e suscitino nel tempo altri interventi sugli argomenti che hai proposto. È un invito diretto anche allaredazione di Alfabeta. Il post-moderno va bene ma altre urgenze mi sembra sollecitino un dibattito. Sono convinto che su questi temigli intellettualipossono far molto in tutti i campi; il loro potere sociale, la riconquista di un ruolo e quindi il superamento di un senso di colpa, passa per la riaffermazione di un punto di vista,di un orientamento su questi problemi. Quindi necessitàdi superamento del/'appellistica per riconquistare un terreno di progetto che non può aver luogo che sullo spazzare via le rovine ·pagnodi Zurigo, arrestatodallapolizia tedesca, dietro ordine di catturaspiccato il 14.10.80 dalla magistratura romana, per un fallo che in Svizzera non costituisce reato. Novità non solo per ilmostro giudico (che si sviluppa dalla logica cancerigna di collaborazione tra le europee polizie), ma anche perché ormai finire in prigwne è in relazione con il Diritto: come un fulmine l'apparato di controllo ti colpisce, dopo settimane di carcere saprai perché, forse. Intanto igiudici del 7 Aprile adorano Fioroni, come fosse l'Oracolo di Delfo che «con bocca folle, non dice, non tace, ma accenna». Accenna l'Oracolo a Roma (e viene adorato), esegue la Polizia Tedesca: a Zurigo un campa· gno ci viene sequestrato. 2. Un compagno Giorgio Bellini, nato a Locarno (Canton Ticino), vive da anni a Zurigo dove lavora come libraio e pubblicista. Già direttore dell'Eisbrecher (trad: Rompighiaccio), il sellimanale del movimento giovanile, Giorgio è uno svizzero di 35 anni ·che ha impegnato metà della sua .vita nelle lotte, degli Repubblica Italiana. Un cittadino svizzero in una galera tedesca, con richiestad'estradizione italiana sulla base di un'imputazione che non esiste nel codice del Paese in cui sarebbe stato commesso il supposto delitto: roba da far drizzare i capelli ai nostri funzionari, di solito così pedantemente patrio/lici... Invece nulla: né Governo Federale, né altr_iambienti istituzionali hanno ritenuto il caso degno di considerazione. Suvvia: un rompiballe di meno. 5. E dormendo e scherzando Alle evoluzioni della procura di Roma, in generale, nessuno sembra molto interessato: la stampa sonnecchia, l'opinione pubblica continua nel suostatod'assopimenlo.Edormendoe scherzando, quasi d'improvviso, non si sa più bene quanti siano i prigionieri politici nel Bel Paese.Nel mentre, come il vento di Favonio, la fama di Fioroni valica le Alpi. Zurich, 8.5.1981 Collegio degli avvocati difensori. Comitato per la liberazione immediata di Giorgio Bellini. LnovitàJ la sfinge collana di psicoanalisi diretta da Glauco Carloni Marie Langer MATERNITÀ E SESSO a cura di Giorgio Sacerdoti_ Donald Meltzer LA COMPRENSIONE DELLA BELLEZZA e altri saggi di psicoanalisi L. 13.000 a cura di Anna Baruzzi L 11.300 LA PSICOANALISI TRA SCIENZA E FILOSOFIA a cura di EnzoMorpurgo Luis A. Chiozza CORPO,AFFETTO E LINGUAGGIO L. 13.300 psicoanalisi e malattia somatica a cura di Carlo Traversa L. 8.800 Wilfred R. Bion IL CAMBIAMENTO CATASTROFICO a cura di Francesco Corrao in preparazione storia della scienza collana diretta da Paolo Rossi Massimo Parodi TEMPO E SPAZIO NEL MEDIOEVO Enrico Bellone LA RELATIVITÀ da Faraday a Einstein L. 6.600 L. 5.400 Loescher università I monografie Guido Ferrare STRATEGIE COMUNICATIVE E CODICI DI MASSA Marcello Carmagnani L. 6.300 LA GRANDE ILLUSIONE DELLE OLIGARCHIE stato e società in America Latina (1850-1930) L. 8.800 scienze dell'educazione collana diretta da Maria Corda Costa Robert M. W. Travers PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE un fondamento scientifico per la pratica educativa L. 12.000 César Birzea GLI OBIETTIVI EDUCATIVI NELLA PROGRAMMAZIONE Fausto Fiorini I SISTEMI EDUCATIVI problemi e metodi di analisi la ricerca enciclopedia monografica per una cultura di base diretta da Maria Corda Costa Anna Maria Nada Patrone L. 5.600 L. 5.400 LA 11BORGHESIAn ITALIANA NELL'ETÀ COMUNALE L. 3.300 Giancarlo Scoditti CULTURE ORALI, L'ESEMPIO DELL'ISOLA DI KITAVA L. 2.000 LOESCHER L i .Il ~,._,,,.,..,;. "_ ... ,. ...... ,.,.. _ ......
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