Rime cinesi Il dopo Mao Meno male Meno Mao Questo è il mio tazebao Per Deng Xiao-Ping Non c'è Ping Senza Pong Ma le palle Dove·song? Davanti al mausoleo di Mao Corre voce che Xiao Vuole sfrattare Mao Dal suo mausoleo E Mao per dispetto Si è mezzo putrefatto La Rivoluzione Culturale In nome della Cultura Quanti torti Quanti morti Quanta paura «Ora che ho dimenticato chi sia Worm, come sia, che cosafaccia, posso cominciare ad esserlo». È Samuel Beckett 1 stato senza dubbio Adorno ad avér elevato al rango di questione critica il problema delle implicazioni musicali del funzionalismo. L'argomento era diretto contro Herbert Eimert. Questi aveva creduto di poter stabilire che ogni suono rispondeva ad una definizione in termini di parametri- altezza, durata, intensità, attacco, ecc. - e Adorno faceva osservare come la conseguenze ineluttabile di ciò sarebbe stata la feticizzazione, o meglio l'ontologiuazione, da parte del compositore stesso, del materiale. E ciò che a rigore poteva passare, agli occhi dell'ingegner Eimert, per un «progresso» - sostituire alla domanda «come funziona questa nota'!,, l'interrogazione ontologica «che ne è di questa nota?» - era considerato da Adorno un irrefutabile indizio di regressione alla barbarie. Se a un suono chiedete semplicemente di essere - nel senso in cui Cage non mira se non a lasciar essere i suoni ciò che essi sono - correte il grosso rischio di «adorare» in esso solo «la neve caduta di fresco»: in nome di non-agitare, rinunciate a capire ciò che il suono fa. Un Eimert, un Cage, quale che sia la diversità dei loro procedimenti, hanno in comune il fatto di rincantucciarsi freddolosamente nell'elaborazione di stimoli discreti, e suscettibili di essere descrilli, non analizzati. Sarebbe così abbandonata, d'un sol colpo, la vocazione a comunicare della «grande» musica occidentale. Per dirla nel gergo della teoria della comunicazione, appunto, se la confezione musicale si riassume nell'accumulazione di alcuni artefratti sonori puntuali, non c'è dubbio che la ridondanza - tuttavia indispensabile alla trasmissione di qualsiasi messaggio - appaia del tutto superflua. Si avrà dunque cura di dispensarsene. Cosi intesa, la disciplina weberniana della variazione perpetua non potrà che sfociare nelle ebrezza sospette della non-ridondanza radicale, alla Cage. L'«esistenzialismo musicale», la cura ontologica, condanna l'opera alla defunzionalizzazione, alla pura e sempliMenoMao Le Quattro Modernizzazioni Quattro Modernità Saranno chissà Quante calamità? Cerimoniale Sotto i tetti di Pechino Ci vuole molto tatto Per trattare Per prendere contatto Per parlare della Banda dei Quattro Per Alberto Arbasino Dopo improvvisi convegni Aerei problemi Enigmatici fonemi Grazie per i magnifici crisantemi! La Banda dei Quattro I Quattro Banditi Durante il processo Son diventati dieci L'ha detto la radio Sullo Shangai-Espresso Luigi Malerba Per me stesso Se le rose imperiali Ti sembrano inattuali Non avere problemi Cambiale con crisantemi I Cento Fiori Cento Fiori Quali frutti? Mandarini Quasi tutti Banane come uomini Le banane di Canton Sono corte Sono gialle Si producono a milion Le strade di Pechino Mi sono perso a I'eking Mi serve una mappa E ho solo i King Alla fine del 1980 si parla di ri, prendere la politica dei Cento Fiori, «Fate fiorire cento fiori, fate che cento scuole entrino in competizione fra loro»: antiche promesse non mantenute e libertà appena intraviste e subito cancellate dalla Rivoluzione Culturale. La quale con la Cultura ha rapporti anomali come: deportazioni prigionie lavori forzati torture lager e un conto finale di trentacinquemila morti, forse molti di più. Il viaggio della delegazione italiana di scrittori, già svagato nei programmi per la turbolenza dei segni, subisce qualche inceppo a causa degli aerei cinesi che rifiutano il decollo con il pretesto di fantastiche «turbolenze in cielo», a causa di improvvisi miniconvegni di giovani intellettuali curiosissimi della letteratura «capitalista» e di una invadente e onnipresente Festa del çrisantemo, è novembre anche in Cina, fiore nazionale che viene confeLa.musiceal'oblio ce em1ss10ne sonora sconnessa, disordinata, non-selettiva, addirittura an-archica; e l'ascoltatore all'ascolto passivo, non orientato e non orientabile, distratto e in-operoso-cioè al dilettantismo, se non a un «dilettantismo soddisfatto» 2 . 11 presupposto della diagnosi adorniana risiede in una definizione specifica del funzionalismo musicale. Questo termine non significa, come nelle arti plastiche, «il fatto che un oggetto sia adattato a uno scopo non estetico»3 . Esso rimanda piuttosto alle «implicazioni che un avvenimento musicale dato- si tratti di un suono, di un motivo, di una frase, o di una sezione - comporta riguardo ad un altro avvenimento musicale, sia allo stesso livello gerarchico, sia ad un altro livello»•. Ogni avvenimento musicale «funzionale» è tenuto a contenere la rete delle proprie relazioni con tutti gli altri avvenimenti della stessa opera; e poichè c'è bisogno di un ascoltatore per delucidare ed esibire questa rete, si definirà la percezione delle relazioni funzionali come risultante delle interferenze che questo ascoltatore può effettuare, relativamente alle implicazioni eventuali di tale rete. Ora, simili inferenze dipendono esse pure dal grado di acculturazione dell'ascoltatore circa lo «stile» cui si connette l'avvenimento considerato, ai caratteri formali o sintattici dell'avvenimento, e alla natura dei processi mentali in tal modo sollecitati. Quest'ultimo tratto rimanda a sua volta Labirinto su erba, Ripon Common, Yorkshire. Daniel Charles Labirinto su erba, Ripon Common, Yorkshire. all'ineluttabilità della scelta. In effetti, la dipendenza da una scelta intelligente è indeclinabile riguardo alla previsione dei risultati della scelta - come se l'interpretazione «predittiva» o «predicativa» degli avvenimenti, «secondo l'antecedente e il conseguente, la causa e l'effetto, i mezzi e i fini»S, dovesse necessariamente significare una questione (biologica) di sopravvivenza. Certamente, le attitudini del soggetto ad interpretare gli avvenimenti, fattore questo che segna in . maniera essenziale il termine o l'occorrenza temporale, sono ben lungi dall'esser sufficienti: la scelta dipende anche dalle specificità proprie a questa stessa temporalità. Ad esempio, quanto più un avvenimento si avvicina qualitativamente, temporalmente, e spazialmente, ad un altro, quanto più frequentemente si sperimenta una simile prossimità - tanto più l'avvenimento l sarà compreso come condizionante o designante l'avvenimento 2. Il loro legame sarà considerato funzionale. Conseguenze: la condizione necessaria e sufficiente. per la defunzionalizzazione di una musica sarà che essa .adotti suoni tali che qualsiasi prolungamento - tempo, altezza, timbro dinamico ... - agisca in modo che le disgiunzioni possano essere concluse a partire da discontinuità, da asimmetrie, e da frammentazioni. Ma la musica può sfuggire alla funzionalizzazione anche votandosi alla ripetizione: in La Monte Young, nelle partiture ripetitive o «plananti», nel «rock tedesco» o nel folk, nessun avvenimento «si implica» da sé, e la relazione fra una nota o un motivo e la sua ripetizione non potrebbe interpretarsi funzionalmente a livello gerarchico, che è poi quello della ripetizione stessa. Comportiamoci da gestaltisti: nelle musiche ripetitive tutto dipende dalla decisione, presa dall'ascoltatore, di leggere l'avvenimento considerandolo come appartenete a una figura o a uno sfondo. Se infatti un ostinato è inventariato come facente parte di uno sfondo, potrà essere facilmente considerato come un dato, e non suscitare alcun giudizio di funzionalità. Elevarlo al rango di figura, d'altra parte, equivarrà quasi necessariamente a funzionalizzarlo. L'avvenimento primo può benissimo non implicare affatto la propria reduplicazione, ma l'insieme avvenimento/reduplicazione sarà comunque letto come un avvenimento differente-come se la funzione dovesse dovesse staccarsi, elevarsi su uno sfondo più «basso», più «primitivo», quello della ripetizione pura e semplice, che si erge solo ad un livello «preliminare», «secondario», rispetto all'irruzione élell'avvenimento che sta per essere ripetuto. In questo caso, ciò che determina l'esercizio della funzione è l'intervento di una memoria. Poichè dipenderà da tale memoria il fatto che gli elementi raggruppantisi in un ostinato siano decifrati come funzionalmente integrati alla figura stessa, e d'altra parte siano letti in modo nonfunzionale a livello di ripetizione (in questo caso «ingiustificata») della figura in questione; figura che, ripetendosi, potrà facilmente esser letta come funzionale riguardo a ciò che segue. Dal momento che la comprensione Labirinto su erba, Boughton Green, Northamptonshire. zionato a piramide a colonna a imbuto a casco n cascata. Qualche perplessità anche per la visita al mausoleo pechinese cli Mao a causa di un·deterioramento improvviso e imprevisto della Grande Salma altrimenti detta Grande Mummia. Per eventuali rimandi e riscontri vedi Trans-Pacijìc Express di Alberto Arbasino, ed. Garzanti I981, ma anche Le rose imperiali del sottoscritto, ed. Bompiani 1974. è insieme prospettiva e retrospettiva, l'evidenza di una relazione funzionale è suscettibile di rivelarsi solo una volta che siano state colte le implicazioni di ciò che veniva prima. Ne consegue che la sottomissione a norme sintattiche dovute alla tradizione non è affatto la condizione del giudizio di funzionalità: questo potrà intervenire in assenza di qualsiasi referenza a tali norme. Ciò non impedisce che, foss'anche indirettamente, la struttura, ovunque la si situi, e la forma, ovunque la si scopra, siano funzione della funzione, cioè, in questo caso, della memoria. Delle musiche non strutturate o non strutturabili, delle musiche informali, saranno immancabilmente musiche dell'oblio. Con tutto quel che ciò comporta di dubbio: chi sceglie di dimenticare è certamente sospettato di disimpegno. Chi opta per l'evazione si limita a riattivare estetiche superate. Chi si decide per il nomadismo si sottrae alle proprie responsabilità. Chi si picca d'orientalismo 6 è un drogato. In una parola come in cento: Cage è un reazionario. Bisogna tuttavia vedere in Schonberg- che è stato, non nascondiamocelo, il maestro di Cage - l'autore delle prime musiche non-funzionali del nostro secolo? L'uso di dodici suoni rispondeva alla preoccupazione di aggirare le relazioni armonico-melodiche ereditate dal sistema tonale maggiore/ minore che aveva fondato ogni sintassi musicale dal Rinascimento in poi. Tuttavia, né Schonb~rg, né Berg, né Webern, han.no veramente rotto con la funzionalità. Secondo Leonard Meyer, a cui m'ispiro qui, era necessario tutta lo storicismo di un Boulez per immaginare che l'uso di schemi formali del.passato abbia potuto contraddire, presso i Viennesi, il rinnovamento della sintas- ~ si. Come se il funzionalismo fosse lega- g to urbi et orbi con la tonalità ... In real- -~ tà, il funzionàlismo è perfettamente Cl.. estraneo alla presenza o meno della gi tonalità: esso non consiste che nell'e- -. sibizione stabile di realizionifisse fra gli ]; elementi di una struuura. Simili rela- E zioni governano l'organizzazione musicale intesa come gerarchia. Perchè sorga una struttura gerarchica, occorre che appaiano e si sviluppino delle for- ~ ., ., 00 "" me «potenziali» intermedie, che non si ~ attualizzeranno se non nella misura in t cui siano già apparse delle relazioni si
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