Alfabeta - anno III - n. 28 - settembre 1981

relazioni sintattiche e semantiche fra gli elementi significativi del linguaggio naturale in termini di relazioni fra elementi di seconda articolazione non significanti, quanto la rappresentazione dell'universo di Triton: effettivamente «modulare,., frammentato in una serie di elementi costitutivi di per sé non significanti, riuniti in una combinatoria del tutto arbitraria. li problema di Bron Helstroml protagonista del romanro, è appunto quello di non possedere una teoria del calcolo modulare, nonostante che il suo lavoro abbia a che fare con la metalogica (cioè con una teoria degli spazi significativi che dovrebbe mettere in grado di formulare i problemi in termini di logica formale, risolubili dal calcolatore: una specie di superteoria dei sistemi). E questo lo porterà, come vedremo, ad accorgersi che «sta aspettando un'alba che non arriverà mai,.. Q uando si dice che l'universo di Triwn è modulare e frammentato, non si vuol dire che esso sia uno degli universi-incubo così frequenti nella fantascienza classica, soprattutto in quella sociologica. Il carattere angoscioso degli universi di Pohl e Sheckley è dato dalla loro logica distorta, e dal fatto che questa logica è spesso ignota al protagonista: ma, sbrogliato il bandolo della matassa, tutto è reso decifrabile. egli universi di Ursula Le Guin si scontrano sempre, in modo lacerante, due o piu «logiche,., vision_idel mondo, ma alla fine (v. per esempio The Dispossessed) arriva sempre la «Teoria Temporale Generale,. di turno che ingloba le teorie precedenti e spiega il fino ad allora inspiegabile, secondo il classico schema di Popper o Lakatos. L'universo di Triton è invece cfeyerl, animale torna a far capolino fra le righe dei giornali e si pavoneggia nelle vetrine delle librerie; sono state costruite nuove passerelle sulle quali esibirlo in abiti di nuovo modello che il sarto umano gli disegna per la stagione. Da buon indossatore, l'animale non sceglie lui gli abiti; si limila ad esibirli dopo che il sarto glieli ha confezionati, come una pelle non sua che servirà a contraddistinguerlo fino alla passerella della nuova «collezione,.. Naturalmente gli abili sono tutti di epoca, firmati, e lafirma delimita il loro orizzonte di esistenza, li data, li assegna a un posto fissato nell'album della storia. Come l'indossatore, come il manichino, l'animale è un oggetto «disanimato,., non è titolare di un «ruolo» autonomamente «suo», o almeno non glielo riconosce (neppure lo sospetta) loscienziato (sarto)strategadel cosmo. Come da sempre, ancora nel XVll secolo l'animale si trova assegnata una partilura che si svolge sulla scena del visibile macroscopico: Gli si rilaglia uno spazio limilato entro gli stretti confini dell'osservatore insuperficie; se poi più indietro, nel profondo esistano strutture non visibili ad occhi che tengano in piedi l'effetto scenico, non è un problema da iscrivere all'indagine. Gli animali riscuotono interesse, e «sono,., solamente per quanto appare alla osservazione del ricercatore: zampe, ali, orecchie, pelo, sono il materiale su cui lascienza deve lavorare. La descrizione macroscopica conduce, attraverso il meccanismo dicotomizzato delle identità e delle differenze, allacollocazione di ciascun individuo nell'universo)a1sonomico delle specie e dei generi. La «vita,. rimane, sconosciuta e non ricercata, al di fuori di quest'inverno, sicché l'intero mondo animale rende l'immagine di un grande irrigidito museo di astrazioni. Si scrivono «storienaturali» che nulla hanno di «storico», perché gli storiografi conoscono una sola tecnica di reperimento e di riproduzione degli bendiano,.: la legge che regola la combinazione dei suoi elementi modulari, nei rapporti fra gli uomini, nella decifrazione dei segni che li circondano, è casuale, aleatoria, stocastica, anarchica. li predominio dei modelli sul reale, l'assorbimento di reale e immaginario all'interno del modello, vi regnano incontrastati. L'emblema di questo mondo è il vlet, il raffinato e complesso gioco di simulazione tridimensionale, con i suoi paesaggi miniaturizzati e iperrealisti, i suoi personaggi-archetipo, e gli integrali tripli per calcolarne il punteggio. Triton è una società libera, permissiva, tollerante, aperta. È la società «democratizzata,. dell'utopia informatica del capitale. Ci sono 37 partiti politici che governano sempre insieme, vincendo le elezioni a turno. Nelle città ci sono settori «autorizzati,. e settori «non autorizzati,., con diverse convenzioni, diversi modi di pensare, parlare e muoversi. Ci sono piu di 100 religioni, e un numero imprecisato di sètte con i loro rituali e le loro manifestazioni del tutto libere. C'è l'accesso diretto e riservato alle informazioni che ti riguardano negli archivi governativi, nelle ego-booster booths, le cabine di gratificazione dell'io. L'inviolabilità personale e il rispetto delle idee altrui è un punto fermo. All'inizio del libro Bron si domanda: «È giusto che io sia, felicemente, ragionevole?,. E cammina sorridendo. Dopo poco piu di cento pagine, non ce la fa piu: «Da qualche parte, nel tuo settore o nel mio, in questa unità o in quell'altra, c'è: piacere, comunanza, rispetto - tutto quello che devi fare è sapere che cosa vuoi, quanto ne vuoi e fino a che punto ne vuoi. Ecco tutto (...) Ma che cosa succede a quelli che non lo sanno? Che cosa succede a quelDal Libro degli emblemi di Boschius(1701). li che hanno dei problemi e non sanno perché li hanno? Che cosa succede a coloro in cui anche la volontà ha perso qualsiasi contatto con la ragione articolata, fino all'atrofia. Decidere quello che si vuole e averlo? Va bene, e cosa dire allora di tutti quelli che sanno solo che cosa non gli va?» E infatti Bron non sa quello che vuole, non riesce a integrare i dati che gli arrivano da ogni parte. Il suo sconvolgimento è definitivo dopo l'incontro con la Spiga, regista e interprete di mini-teatro, rappresentazioni molecolari ad uso di un unico spettatore, in cui il «tempo reale» del teatro si fonde con il carattere avvolgente e totale del cinema. La Spiga non è «migliore» di Bron, è semplicemente piu sincronizzata con il codice e quindi riesce a sopravvivere senza gravi scosse, mentre Bron non ne è in grado. In uno dei suoi momenti piu densi, poco prima di rifiutarsi di scopare con lui (la storia volge al termine), la Spiga sostituisce in un buco degli scavi archeologici sulla Terra un vecchio astrolabio con uno dei suoi guanti carichi di anelli e poi dice: «Se non lo trovassero, non ci sarebbe affatto divertimento». Se la realtà e immaginazione non hanno piu una frontiera sicura, non si vede perché debbano conservarlo passato e presente. Bron è «emozionalmente pigro» ma convinto di essere interessante e incompreso; si sente diverso dalla gente normale, ma è lui che è incapace di comunicare con il vecchio gay nero Lawrence, suo compagno di comune. Quando la Spiga decide di rompere con lui e gli rinfaccia (invero impietosamente) tutte le sue magagne, Bron paga. E paga sul suo corpo. Convinto di essere disadattato al suo sesso, diventa donna: e in una società in cui tutte le inclinazioni e le attitudini sessuali sono state catalogate, in una società in cui il cambiamento di sesso o il piu semplice rifissaggio delle inclinazioni sessuali sono fatti di tutti i giorni, questo cambiamento le risulta traumatico. È allora che si rende conto della vacuità delle sue «idee generali», del1'«ingegnosità che nasce dalla solitudine maschile», si rende conto che l'alba che aspetta non verrà mai. ' riton è in qualche modo una storia del corpo nella società postindustriale, un romanzo, come ha osservato John Fekete (The Dispossessed and Triton: Act and System in Utopian Science Fiction, Science Fiction Studies 1979) sulle connessioni fra le esperienze del corpo fisico e le esperienze del corpo sociale. Nell'enorme simulacro che è Triton, anche il corpo dell'uomo è definitivamente diventato un simulacro, attraverso un processo di moltiplicazione e di intreccio dei segni, in primo luogo quelli della Ilritornctd,!galniimali «oggetti»: l'osservazione dell'essere animale e la sua reiscrizione linguistica attraverso la più completa possibile fedeltà all'immagine. «Oggetti» e non «momenti», visto che di essi metodologicamente si emargina la interna ragione vitale, in un apriorismo metodologico ed ideologico, che certo ha il suo fondamento in ancestrali esorcismi della boria e della paura dell'uomo verso un possibile assimilarsi delle fonti di vita, umana ed animale. Dopotutto i diari di viaggio dei naturalisti, compreso quello darwiniano, cosasono se non il tentativo di normalizzare il «fantastico», scoperto nei nuovi continenti, attraverso l'ottica e la ritualità della scienza naturale europea? Cosi il «tempo» della storia naturale ha la funzione di una sorta di quarta dimensione spaziale; è un tempo fittizio, è un modo della rappresentazione assolutamente privo di ogni spiraglio genealogico. E tuttavia l'animale è anche vita. Non è solo figura composta di parti, muso zampe coda peli, ma è anche «guizzo,., «scarto», «morso»; l'animalità sfugge per mille vie tra le maglie delle reti costruite dai naturalisti, i guizzi dell'animalità catturata incrinano sempre più le pareti delle celle classificatorie. A questo punto nelle mani dello scienziato compare il balenio sinistro del bisturi. Si avanza nel XVIII secolo. Bisogna uccidereper scoprire i modi del vivere; dissezionare un animale è infrangere il vecchio codice tassonomico, lacerare l'involucro per scoprire il segreto mondo degli organi e delle funzioni, degli ingranaggi finalizzati in stretta e armonica interdipendenza. L'animale viene presentato come un essere a tre dimensioni, un essere che necessita della coordinata risultante dall'analisi dello «stato interno» per venire identificato. L'animale è una grossa macchina con un centro ed una periferia, una macchina nella quale scorrono incessantemente dei fluidi che rappresentano la vita (la vitanon è solo il fluido, ma anche e soprattutto il suo movimento); i diversi ingranaggi della macchina sono le varie funzioni che hanno, nel processo, gradi di importanza proporziona/i all'estendersi della loro presenza nelle altre macchine. Nella mutua dipendenza delle funzioni sono dunque fondate le leggi che determinano i rapporti degli organi; ed è evidente che l'armonia degli organi che agiscono gli uni sugli altri è una condizione necessaria dell'esistenza dell'animale al quale essi appartengono, e che se una delle funzioni venisse modificata in 1111 modo incompatibile con le altre, esso cesserebbe di esistere. In conclusione, il nuovo vero oggeuo dell'indagine biologica è la vita: è la vita che testimonia lo scarto fra la precedente strategia del visibile e l'al/uale strategia dell'organismo. Labirintofiguratodi FrancescoSegala (1500). Lo scienziato-sarto ha trovato una difesa più avanzata, una moda del nude-look, della trasparenza, la quale accantona come ferri vecchi tu/lo ciò che concorreva ad erigerele piccole e le grandi differenziazioni classificatorie tipiche dell'orizzonte della visibilità macroscopica. Stoffe nere o stoffe bianche, seta o lana, fronzoli e linee esterne ormai non appaiono più caratteri sostanziali: si riconosce comune a tu/li gli organismi animali un centro non visibile e non definibile, un punto di irraggiamento motorio completamente coperto, e tu/lo da scoprire sollo la flua ragnatela degli organi: un «tourbillon», 1111 «torrent». Anche se accomunati dallo stesso principio di «vita», uomo e animali abitano regioni de/l'essere diverse se non contrapposte e si esclude un qualsiasi punto di contai/o fra di loro. Sarà la strategiatrasformista ed evoluzionista a stabilire tu/la una serie di implicanze fra i due mondi. « È interessante contemplare una plaga lussureggiante, rivestitada molte piante di vari tipi, con uccelli che cantano nei cespugli, con vari insel/i che ronzano intorno, e con vermi che strisciano nel terreno umido ... » (C. Darwin, L'Origine delle specie, Torino I 967, pag. 553 ). Cosa accomuna tu/li questi vivi esseri, se non un qualcosa che non si vede e che pure li ha generati 11111i? È ancora il centro invisibile, ma adesso, in pieno ouocento, ha un nome ben preciso: la comune discendenza. Con l'operatore teorico di «comune discendenza», lo scienziato sembra collocare l'uomo in quel mondo animale da cui si era autoescluso; le relazioni di parentela danno forma al divenire dell'animalità che trova il suo elemento specifico nell'eterno riprodursi imperfeuo, nel suo continuo modificarsi. La grande «famiglia d'erbe e d'animali» sembra di nuovo riunita e il figliuol prodigo, l'uomo, sembra rientrato nei vecchi affetti, però è rientratocosì come ne era uscito: da padrone. La comune discendenza diviene la chiave per eiamoda, che hanno smesso ormai ogni minimo riferimento a un referente esterno. Anche la nudità è un vestito, e il sesso è un segno fra gli altri, e non allude piu neppure né a un valore d'uso né a un valore di scambio. Questo processo, peraltro, è già stato descritto piu di una volta: «Tutta la storia attuale del corpo è quella della sua demarcazione, della rete di marchi e di segni che lo suddividono, lo sminuzzano, lo negano nella sua differenza e nella sua ambivalenza radicale per organizzarlo in un materiale strutturale di scambio/segno, al pari della sfera degli oggetti, per ridurre la sua virtualità di gioco e di scambio simbolico( ...) in una sessualità assunta come istanza determinante - istanza fallica interamente organizzata intorno alla feticizzazione del fallo come equivalente generale» (J. Baudrillard, Lo scambio simbolico e la morte). Come The Dispossessed, romanzo «di sviluppo», è un affresco sulle macrostrutture del potere e sulla lotta delle idee come lotta per il potere, cosi Triton, romanzo «di inviluppo», è una rassegna minuziosa delle configurazioni microfisiche del potere, e delle strozzature comunicative fra queste e le macrostrutture. Che cosa può opporre Bron a chi «dona sempre di piu per meglio asservire» e vive della sua morte lenta, dono dopo dono, gratificazione dopo gratificazione? Nel momento in cui si accorge di attendere l'alba che non verrà mai, pensa forse alla cantilena biascicata da una delle tante sètte religiose del suo pianeta: «Mutilazione della mente ... mutilazione del corpo». «È perché viviamo della morte lenta che sogniamo la morte violenta. Questo stesso sogno è insopportabile al potere». borare una tecnicadi letturadell'invisibile; saper leggere è dominare: le emozioni, i guizzi, gli scartiche costituivano l'imprevedibilità dell'animale da sempre temuta, divengono oggeuo di studio e producono strategie di dominio. Basta un movimento delle orecchie o un rizzare del pelo a svelare il tipo di emozione che percorre la struuura nervosa de~animale; gli etologi, indagatori del costume animale, danno forma e nome alle lievi incrinature dello sguardo, ai minimi spostamenti delle zampe: ora lo spinarello ballaper noi la sua stupenda danza dell'amore e i suoi movimenti, prima così strani, hanno una precisa dinamica e un preciso significato. Tutto questo è conoscenza e tuuo questo è dominio. Gli animali sono portatori di comportamenti che li distinguono e li accomunano: territorio, gerarchia, aggressività, corteggiamento sono le grandi categorie umane in cui inserire l'etogramma di ciascuna specie. Il visibile, il comportamento, è lo specchio in cui si rijleue l'invisibile che rimanda ad un'altra importante struttura: il codice genetico. Gli scienziati della genetica, i nuovi maghi, lavorano in questo mondo buio come il fotografo nella camera oscura, manipolando negativi e producendo nuove fotografie; lo scienziato è riuscito a sedersi sul trono del regno animale e ne tiene le fila con l'onnipotente abilità di un grande burauinaio. Gli animali sono tornati ad esser,per questa via enormemente più sottile, ancora degli involucri: bambole russe che custodiscono nella loro parte più nascosta il terrore del serpente con la resrafracassarasollo il peso di un piede dagli inconfondibili cinque diti umani. Infranta l'ultima barriera, «lafinestrella è aperta SLI nuovi panorami»: l'animale continua a strisciare, ad arrampicarsi, a volare, ma sono tante le catene che lo tengono legato strello al padrone. . . . . . . . . . . "' s:: -~ e:,, ..... 00 °'

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