Alfabeta - anno III - n. 25 - giugno 1981

non è ancora) il pupillo della massoneria americana e di quella tedesca ... Quelle massonerie sono da molti anni formate da quadri militari, dei servizi informativi tedeschi del Bnd e del Mad, di quelli americani della Dia e della Cia,.. Siamo ben lontani dal disporre di un quadro informativo certo e preciso su queste trame internazionali e probabilmente non lo avremo mai. Ciò non può impedire però di tracciare una diagnosi politica che sgretoli gli effetti delle strategie di manipolazione. La spirale golpismo-terrorismo in Spagna, l'attentato a Reagan, le rivelazioni fatte alla fine di maggio sui tentativi golpisti in Gran Bretagna nel 1968 contro il governo laburista, l'attentato al Papa, le rivelazioni sull'attività della loggiaP2 in Italia sono altrettanti indizi dello svilupparsi negli anni Settanta e Ottanta di una vera e propria <democraria dell'intrigo" che ha esautorato progressivamente i movimenti di massa in Occidente ed ha costruito un ambiente ideologico-informativo manipolato. Nel già citato articolo della Repubblica, Saverio Tutino scrive: <Nel mese di gennaio 1977, la strage di cinque avvocati comunisti in uno studio di Madrid, l'uccisione per strada di uno studente durante una manifestazione e, infine, 48 ore più tardi l'attentato contro alcuni polizjotti, precedettero di pochissimi giorni gli incidenti all'Università di Roma e in Piazza Indipendenza, da cui si sarebbero sprigionati il movimento e la repressione che - con successive provocazioni da parte di 'misteriosi' figuri travestiti da fricchettoni armati - avrebbero portato alla distruzione di ogni movimento politico a sinistra del Pci e a vanificare i vantaggi ottenuti da questo partito nelle elezioni del 1975 e del 1976. L'anno successivo, l'assassinio del leader Dc Aldo Moro, propenso a governare con i comunisti, avrebbe compiuto l'opera. <Analogamente in Spagna, gli attentati dell'estrema destra nel '77 e nel '78 dovevano far capire ai politici che la 'svolta democratica' non era per consegnare il paese alle sinistre. Nel maggio 1981, due attentati a Madrid contro generali di tendenza 'democratica' ... hanno preceduto ancora una volta di pochissimi giorni l'attentato al Papa in piazza San Pietro ... II commando che ha compiuto il primo dei due attentati di Madrid ... era composto da elementi 'Grapo', almeno uno dei quali era fuggito dal carcere di Zamora, a 200 chilometri da Madrid, in circostanze alquanto sospette,il 19 dicembre 1979; neanche un mese dopo che Mehemed Ali Agca era fuggito dal carcere di Kartal, vicino a IstanbuJ, per trasferirsi in Europa a compiere la sua missione di agente provocatore e di killer... Chi li assiste in queste evasioni e nei successivi movimenti lo fa impunemente, almeno finché non sarà raggiunto l'obiettivo principale per il quale sono evasi. Il commissario spagnolo di poliria Conesa, che aveva 'inventato' i Grapo è durato a lungo al suo posto, dopo la fine del franchismo, cosi come il capo turco della polizia di Nevsehir, in Anatolia, che ha dato il passaporto per venire in Europa ad attentare alla vita del Papa è stato arrestato dopo il compimento della missione. II terrorismo vive spesso di questi appoggi da parte dei militari e delle forze di sicurezza,. Analisi come quella di Tutino dimostrano che ormai il pentolone della c;democrazia dell'intrigo" è stato scoperchiato e che i segreti di Pulcinella da tempo sulla bocca di tutti hanno ormai raggiunto la stampa meno asservita alle centrali dell'intrigo. Le forze della cuJtura e dell'informazione democratica debbono prendere atto Fwierale di un militante dell'l.R.A. che lo scenario degli anni Settanta è cambiato. Bisognerà riflettere su quanto gli scenari del Riflusso e del Postmoderno debbono alle distorsioni indotte dalla <democrazia dell'intrigo" e dalla manipolazione repressiva dei movimenti di contestazione. Rizzoli, Calvi e dintorni Il fatto che negli elenchi degli affiliati alla loggia P2 figurino i proprietari e gli alti dirigenti della Rizzoli, il direttore del Corriere della Sera e giornalisti non di secondo piano come Maurizio Costanzo, aggiunge un ulteriore elemento di approfondimento dei rapporti fra informazione e <democrazia dell'intrigo,.. Né bisogna dimenticare che nel famoso elenco figurano altri numerosi giornalisti ed esponenti della Rai come Giampaolo Cresci e Gustavo Selva. Il recente annuncio dell'ingresso nella proprietà della RizzoliCorriere della Sera del gruppo finanziario che fa capo al banchiere Calvi conferma, da una parte, imovimenti in atto attorno alla proprietà del maggiore gruppo editoriale italiano; dall'altro, che insieme a Calvi, e in concorrenza con le forze da esso rappresentate, era in gara Bruno Visentini, poi <ripescato" come improbabile garante dell'operazione Calvi-Rizzoli. Sul tentativo di Visentini e delle forze a lui collegate avevamo detto nel numero 22 di Alfabeta. Le vicende del Corriere della Sera e lo stesso attacco alla loggia P2 non si svolgono certo nel vuoto, na nel contesto di un grande scontro in atto fra schieramenti politico-economici di diversa matrice. Uno degli scopi del <Giornale dei Giornafi,. è sempre stato quello di analizzare nei flussi informativi i sintomi rivelatori di questo scontro che si svolge in gran parte in forme sotterranee, secondo le regole della «democrazia dell'intrigo». . Retrospettivamente, uno dei documenti più impressionanti in proposito è quello da noi riportato nel numero 17 di Alfabeta (Settembre 1980); si tratta di un articolo pubblicato da L'Unità del 5 luglio 1980, sotto il titolo Una matassa intricata dietro le accuse al banchiere Calvi. Insieme ad esso segnalavamo un articolo di Giancarlo Carcano sul ManifesJo del 9 luglio, in cui si analizzava lo scontro in atto fra Agnelli e Calvi attorno al Corrieredella Sera. L'articolo dell'Unità inseriva lo scontro in un quadro più ampio. Vale la pena di rileggere con attenzione qualche brano. Si ricordi che nei primi giorni di luglio del 1980 Roberto Calvi era già stato inquisito dalla magistratura per diversi reati finanziari e valutari. «Ci sono di mezzo illeciti vari, guerre finanziarie condotte senza scrupoli, esportazioni di valuta - quelle vecchie contestate ora dalla magistratura e quelle nuove pesantemente insinuate, come manovre dirette contro la lira, dal Corrieredella Sera del gruppo Rizzoli, certo non privò di debiti verso _l'asseCalvi-Pesenti, nei confronti della Fiat e non dissipate dalle smentite diramate da Torino. Ma probabilmente c'è sotto qualcosa di molto più grosso: una lotta a coltello in seno alle classi dominanti per ridisegnare l'assetto del potere economico. Calvi, e chi è legato a lui, è certamente uno dei bandoli- non è detto che ve ne sia solo uno - di questa matassa intricata e ormai purulenta. Dire Calvi e Banco Ambrosiano significa tirare in ballo un intero impero bancario ed assicurativo (con 'nomi' che vanno dalla Banca cattolica del Veneto al Credito aresino, alla Toro assicurazioni di Torino, intrecci che vanno dall'impero Pesenti alle finanze vaticane, 'album di famiglia' in cui figurano persino Sindona e il golpista Cavallo) ... «Di questo gruppo si è parlato come di un drappello di punta di una nuova 'lega lombarda', di 'santa alleanza' tra uomini è gruppi economici che hanno sempre operato sul versante conservatore, quando non apertamente reazionario, dello schieramento finanziario e politico italiano .. questa è stata per intendersi l'anima del disegno politico che a cavallo tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 - all'indomani dell'autunno caldo e della spallata che esso aveva rappresentato - puntava sulle maggioranze silenziose, finanziava anche direttamente fascisti e formazioni di destra, tendeva a contrastare e spegnere ogni apertura .... Non sono mai stati completamente dissipati i sospetti che questa gente avesse qualcosa a che fare con la grande epoca dell"eversione nera', così come non cessano di inquietare le 'voci' di qualche collegamento con il terrorismo 'rosso' e i suoi ancora imperscrutabili 'santuari' .... «Il perdurare del conflitto con l'altro polo del potere economico lombardo e nazionale, la grande finanza 'laica' di cui la Banca Commerciale può rappresentare un simbolo; l'a~- centuarsi dei conflitti di interessi con gruppi rivali sul piano finanziario come gli Agnelli- di cui la rissa Rizzoli-Agnelli è un sintomo abbastanza vistoso - il fatto che anche i nuovi disegni e le nuove manovre incontrino ostacoli difficili da sormontare nella durezza reale della crisi e nella combattività e forza, politica e sindacale, del movimento operaio, il fatto stesso che non sia facile mettere i morticini nell'armadio, stanno però ad indicare che non tutti i giochi sono fatti.» No, non tutti i giochi erano fatti. Rileggendo queste righe (altri articoli si potrebbero citare con allusioni altrettanto indicative) viene però spontaneo chiedersi come mai tante cose, evidentemente sapute da tempo, sono rimaste fra le righe per tanti anni. A Placidononpiaceil cannocchiale M entre chiudiamo questo numero, leggiamo sulla Repubblica del 23 maggio il «commento" che Beniamino Placido ha dedicato al <Giornale dei Grionali» sull'attentato a Reagan. Ci sfuggono le ragioni che possono avere spinto Placido ali'insulto e ai toni gag/ioffi che contraddistinguono l'articolo. Mettiamoli tra parentesi e riassumiamo i termini della questione. Noi avevamo scritto che, di fronte a episodi come l'attentato a Reagan, la stampa ha utiliuato due paradigmi di interpreta- ;Jone: quello della «follia, e quello del «complotto,.. Dopo aver analiuato esempi di applicazione dei due canoni, abbiamo sostenuto, su un piano più generale, che il paradigma della <follia» non offre niente di più di quello che già compare alla superficie degli avvenimenti. L'esercizio della propria fùn;Jone informativa implica che la stampa assuma il <paradigmadella cospùavono per portare alla luce ciò che, in questi casi, rappresenta necessariamente la parte nascosta Per trovarla bisogna cercarla. Ovviamente, la ricerca può anche non dare nesswi esito; ma i precedenti storici (come l'assassinio di fohn Kennedy) offrono in proposito wia precisa le;Jone. Ed ecco che cosa esce dalla penna di Placido: <Questi di 'lndu' la paranoia la teoriuano, esplicitamente. Siccome nesswi paradigma conoscitivo è neutrale, siccome ogni paradigma conoscitivo è ideologicamente segnato bisogna scegliere (anzi 'privilegiare') il paradigma della cospira;Jone, perché è quello scientificamento! e politicamente più produttivo... Proprio in quesJi giorni tutto - dall'attentato al Papa alla scoperta della Loggia Pl -sembra confortare i sostenitori del paradigma cospiratorio (detto più banalmente 'dietrismo'). Ma i dietristi di 'lndex' sostengono che è cosi sempre, che sempre in questa direz.ionebisogna cercare, che sempre questa pista bisogna 'privilegiare'... Ma ci sono dei casi - purtroppo - in cui la congiura non c'è... In questi casi (è il caso certamente dell'assassino di John Lennon, è il caso forse dell'attentatore di Reagan) i ricercatori di 'lndex' non sanno più cosa cercare. li loro paradigma cospiratorio li immobiliua. Se l'attentatore non può dimostrare di avere una bella congiura alle spalle, loro non lo prendono neppure in considerazione. Anzi lo mettono addirittura ali'Indice. In latino 'lndex' (librorum prohibitorum). Così abbiamo capito il significato letterale del nome di questo Istituto». Sorvoliamo sul fatto che Placido mostra di non sapere che cosa sia un paradigma conoscitivo. Ma le conseguenze del suo davantismo sono notevoli. Secondo lui, Galileo sarebbe un «paranoico> perché si ostinava a osservare i corpi celesti con il cannocchiale. È vero, concede, che sono stati scoperti i satelliti di Giove, ma che cosa fare con i pianeti che non hanno satelliti? A occhio nudo si vede tutto quello che c'è da vedere: assurdo cercare satelliti e congiure dappertutto, potrebbero anche non esserci. Cosi l'lndex è il campione della «paranoia europea» perché consiglia alla stampa di usare il cannocchiale e dtnon fermarsi a quello che si vede a occhio nudo. È vero - ammette B. P. - che molti fenomeni dimostrano che di complotti è pieno il cielo, ma dietro l'attentato a Lennon non c'è niente e forse neppure dietro l'attentato a Reagan. Perciò, conclude il nostro Gesuita, è paranoico scrutare gli astri alla ricercadi quello che io non vedo. Ma l'argomento principe del nostro Inquisitore è che questo lndex, a lui, è sconosciuto. Anzi, non meglio identificato nell'elegante linguaggio da commissariato del titolo. Questa è la prova definitiva della «paranoia» di quelli di lndex: essi parlano senza auctoritas. La condanna all'inesistenza ci viene notificata da/l'autorevole paginone culturale della Repubblica A noi sembra invece che B.P. - dal momento che fa il giornalista - avesse l'obbligo di informarsi e di informare i suoi lettori. Alla presuntuosa ignoranza del nostro Inquisitore ciò appare superfluo: poco importa che lui stesso abbia seri/lo su Alfabeta, rivista dove lndex pubblica regolarmente da due anni la propria rubrica; poco importa che insieme ai giornalisti del Corriere della Sera Jndex abbia prodotto una ricerca sui grandi quotidiani, presentata e discussa in un pubblico cott-vegno, cui hanno partecipato rappiluntanti di buona parte dellastampa italiana;poco importa che lndex collabori a una trasmissione televisiva di critica dell'informazione seguita da cinque anni da milioni di persone, cui hanno preso parte Consigli,di Fabbrica, scuole, direttori di giornali, sindacalisti, etc. Alla nuova stirpe dei «commentatori brillanti» tutto ciò deve risultare noioso e irrilevante. L'episodio sarebbe modesto e riguarderebbe solo la caparbietà con cui Placido tenta di coprirsi di ridicolo agli occhi di qualunque persona bene informata. Ma, purtroppo, 8.P. non è un caso isolato. È un esponente della corrente che coltiva la nuova intolleranza conservatrice nata ali'ombra del Riflusso e del Davantismo. Essi amano atteggiarsi a Nuovi Intellettuali di Sinistra. Infatti attaccano sistematicamente le idee progressiste, coltivano una ignorcmw confusionaria e rispolverano i canoni di pensiero più compromessi.· Nello scenario alla moda, ciò li do- • vrebbe rendere simpatici e aggiornati. Quel tipo di «aggiornamento» analizzato da Simone/li in «Seryire ciò che splende» ( Alfabeta n. 24). Ma questi adoratori di «ciò che splende» si dovranno ben presto accorgereche verum index sui et falsi. lndex

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