Alfabeta - anno II - n. 17 - settembre 1980

terrore». L a ragione di così lunga citazione sta nel fatto che non mi pare ci sia un'ottica più efficace per farci capire subito, negli anni '80, con quali tipi di immaginari socio-politici abbiamo a che fare, dunque p(,r individuare con precisione i luoghi da cui l'immaginazione creativa, che è l'obbiettivo finale di questi scritti (mi riferisco alla serie «Uomini volanti», appunto) deve tenersi lontana tanto da offrirsi come alternativa capace di restituirci un immaginario vivibile. Per accelerare un poco i tempi, piuttosto che analizzare nel dettaglio tutto ciò che stiamo vivendo nel teatro dell'immaginario socio-politico dei nostri anni. come «esempi» di campi da rifiutare in no)lle di un'altra immaginazionç. non più legata al gioco della politica intesa come lotta di poteri (e mi riferisco per esempio alla scelta «militare» del movimento, speculare e simmetrica alle figure più odiose di quel Potere che dice di voler sopprimere mentre in realtà desidera sostituirsi ad esso in nome di un Protagonista da cui non ha deleghe, il Proletariato; o anche ai piccoli processi di Mosca inventati dalla sinistra costituzionale contro nemici politici di cui sarebbe meglio mettere in luce la paranoia di fondo ... piccoli processi in nome dei quali si possono perfino dimenticare i principi basilari di uno Stato libero cui. si dice, di voler arrivare ... ecc. ecc.); piuttosto che analizzare, dicevo. mi preme ora sopprimere l'annoso equivoco dell'immaginazione creativa o artistica che si deve mettere al servizio di Qualcosa. Sia chiaro: men che meno si può ora mettere a servizio della cosiddetta Rivoluzione che altro non è, mi par certo. se non una messinscena direttamente legata a quel Potere che «vuole» abbattere (la storia è lì a dirci che nulla è stato abbattuto e ci sono state, semmai, conquiste di fette di Potere, e realizzate successive strette connivenze con ogni tipo di precedente struttura, micro o macro, non importa, sono la stessa cosa). L'arte, diceva Vittorini, non può certo «suonare il piffero alla Rivoluzione»; non basta: l'arte deve fare qualcosa di radicalmente diverso e opposto. perché chi fa l'arte deve sapere bene che Rivoluzione e Potere sono soltanto le due facce del medesimo Dio (Giano bifronte, appunto!). C'è accelerazione polemica nelle righe precedenti, non c'è dubbio, e vorrei rafforzare le mie affermazioni, ptima di passare a una successiva defiP arlando dei viaggi letterari. in genere non ci si serve gran che di termini geografici. Si parla piuttosto di viaggi in «altri mondi» (i viaggi di Luciano fino a quelli della fantascienza. passando per Ariosto. Godwin. Filippo Morghen. Cyrano. il Barone di Mtinchausen e Meliés); oppure di viaggi «nel cuore della Terra» (mettiamo: quelli di KlimiusodiJ. Verne); di viaggi in paesi «lontanissimi» o «australi» (Zaccaria Seriman o Fenelon. Restif de la Bretonne o Pietro Chiari. de Foigny. Wilkins o Andrea Mtiller) oppure dei viaggi classici dell'utopia (Bowmann. Holberg. Lesconel. Zamagna. Voltaire. Marivaux. Sade. Swift e Defoe. Nodier e Grandville; l'indice completo della monumentale raccolta «Garnier»; H. G. Wells. naturalmente; poi lsle Adam. Poe. fino a Rosmy Aimè). Insomma. da Grimmelshausen a Michaux si può benissimo parlare di Viaggi e di Paesi letterari senza neppure usare un termine preso a prestito dalla geografia. Vogliamo provare invece a fare una piccola tipografia dei grandi andamenti della letteratura secondo gli schemi del mappamondo? Parlare di viaggi sui Meridiani. di viaggi a Oriente. a Ponente. a Nord. a Sud? Proviamo a costruire una specie di Rosa dei venti della letteratura. dal medioevo fino al '900. nizione e entrare più direttamente nel campo degli «uomini volanti». facendo risaltare quella piccola frase cli Bazcko che così suona: «I processi sono veri capolavori del realismo socialista ... » È possibile. chiedo. una liquidazione più motivata dell'impegno diretto della politica nell'arte? Dove sono finiti gli «artisti» del cosiddetto socialismo se sono stati schiacciati dal!' Artefice Massimo, Stalin? E gli artisti che si «impegnano» non sono forse dei piccoli e medi lacchè di quel Grande tra i Grandi cui perfino l'anarchico Picasso ha reso omaggio? Ora. che l'arte sia anche un atto politico non è possibile negarlo, ma si tratta del senso politico di una società che è già altra. cioè di un'affermazione di principi che riguardano l'esistenza; che nulla hanno più a che fare con quelli tenuti in circolazione come moneta buona dalla «Classe Dominante». cui certo non si oppone. né mai si è davvero opposta. l'Elite Rivoluzionaria. proprio perché entrambe utilizzano un tipo di Immaginazione Alcu11i delegati di altre aziende scese i11 loua. funzionale alla strategia del Dominio; dunque quella che c'è sempre statà. quella che lo slogan del '68 voleva sostituire con un'immaginazione altra che riguarda. ce ne siamo resi conto a conclusione degli anni '70. molto più la creatività individuale e sociale che non un'alternativa strettamente politica. la quale sarebbe possibile soltanto 1. Oviaggiomedievale è essenzialmente un viaggio a Oriente Questo. non tanto per Marco Polo. per la questione delle Crociate o per i riferimenti alla tradizione classica (Strabone. Plinio. Solimeno); no. Nel medioevo l'Oriente è piuttosto/a direzione per eccellenza. è il «senso» spirituale di tutto. Andare a Oriente significa risalire i cinque fiumi paradisiaci e avvicinarsi al Paradiso terrestre. significa portarsi verso Dio; le carte del tempo parlano chiaro: a occidente ci sta il regno dei morti. a oriente il Paradiso. L'orientamento era in definitiva un concetto assunto nel senso letterale della parola. li mondo era rivolto a Oriente perché era linearizzato sull'asse Alba-Tramonto. in armonia con il Firmamento e la chiave di questo sistema diventava quindi il concelto di ex oriemelux. punw fissodella direzione del viaggio. Cosi come Malachel. che nel culto siriano giunge ogni giorno da oriente sul suo cocchio. Aie sandro Magno o Dionisio. il «venire da oriente» significa compiere il tragi110 del sole: EstOvest. Questa non è solo una caralleristica medievale. L'andamento sul Parallelo. da Levante a Ponente. è un archetipo insito nella natura di ogni uomo. LeviStrauss dice che questa direzione è dopo l'affermarsi di principi di elaborazione del conoscere non più compromessi dai parametri di una ragione legata alle strategie del dominio. M a con la parola magica «ragione» eccoci saltare dentro il campo degli «uomini volanti» e qui, fedeli al principio che una poesia la si può «spiegare» solo con quella poesia. non v'è soluzione migliore che mettere a fuoco alcuni passi significativi di due artisti con cui oggi si ritorna a dialogare in modo diverso, più libero, cioè. da quei preconcetti che le microstrutture politiche ci avevano indotto. Il primo è William Blake, e a me preme soltanto lasciare la parola a Stefano Zecchi ch'e ha scritto l'introduzione a una nuova edizione de // mairimonio del cielo e dell'inferno (Guanda. 1980). Così scrive Zecchi: «Le sue visioni. le sue profezie. spesso così difficili da seguire nei loro vertiginosi sbalzi di senso. hanno di fatto una profonda aderenza con la realtà culturale dell'illuminismo. Newton e Locke sono bersagli polemici. ma ancora più l'idea della razionalità positivistica e il materialismo meccanicistico, i cui sviluppi Blake aveva bene intuito. Quello -che generalmente viene chiamato irrazionalismo è un grande canto contro l'arroganza della ragione che crede di spazzare via l'incubo del contrario. del negativo. del male. La ragione è chiaPiero Croveuo quella del compimento. un movimento rintracciabile nel polarizzarsi della ricchezza secondo quest'asse. nella di- . sposizione dei quartieri delle nostre città. nei fenomeni di migrazione ... Addirittura la teoria eliotropica costruisce le tappe della Storia secondo il progressivo spostarsi delle civiltà secondo questo principio. da Est a Ovest (dopo l'India la Persia. la Mesopotamia. l'Egitto. la Grecia. Roma Imperiale. Francia. Spagna. Inghilterra. il Nuovo continente ...). In questo modo il viaggio verso oriente assume un significato ben preciso diventando come un percorso a ritroso, un andare verso ciò che è passato. che è stato superato. una ricerca del «mattino». una ricerca dell'origine. È esattamente questo il principio che fa del viaggio a oriente un tema ricorrente nella letteratura romantica. A partire dai vari Flaubert. Chateaubriand Gauguin Byron Nerval o Lamartine. via via a Gide. a izan. a Hesse fino a Kerouac e al recente mito del viaggio verso l'India. il cammino a Oriente non è altro che una fuga indietro verso una civiltà sorpassata. un rifiuto del presente volto al mito di un passato situato nell'Est. « We go eastward to rea/ize history and study ..., re- /racing steps of the race: we go westward as into the future, with a spirit of enterpriseand adventure». (H. D. Thomata da Blake Urizen, simbolo dell'autorità e del Dominio. La sua forza è nel controllo che può esercitare livellando le contraddizioni. «JI duello dell'innocenza contro la conoscenza. tema di uno dei primi lavori di Blake (Canti d'innocenza e d'e- . sperienza) non porterà mai alla conciliazione. l'equilibrio è morte. 'Senza contrari non c'è progresso' scrive Blake. 'Attrazione e repulsione, Ragione e Energia. Amore e Odio, sono necessari all'esistenza umana. Da questi contrari ha origine ciò che i religiosi chiamano Bene e Male. Bene è il passivo che obbedisce alla ragione. Male è l'attivo che scaturisce dall'energia'. E continua: 'E i miei angeli mi hanno detto che con simili visioni non avrei potuto sopravvivere sulla faccia della terra'». E non solo è sopravvissutoma è rinato più volte in quella linea che Zecchi identifica partendo da Whitman per arrivare a Lawrence e Miller. fino alla «tensione utopica dell'istante» della filosofia di Ernst Bloch. Henry Miller. appunto. Che scrive ne // tropico del Capricorno, la sua opera forse più carica di immaginario: «lo fui il malo frutto di una mala terra (sto citando la traduzione di Luciano Bianciardi edita da Feltrinelli). Se l'io non fosse indistruttibile. l"io' di cui scrivo sarebbe andato distrutto molto tempo fa. A qualcuno sembrerà un'invenzione. ma tutto quello che immagino accaduto, accadde davvero a/meno reau: Walking). 2. D viaggio sul parallelo L'altro viaggio sul Parallelo. quello a occidente. affonda i suoi cardini nell'antica cultura celtica; evidente che siano l'Irlanda e i paesi del NordOvest europeo a muoversi in quella direzione. Ben prima di Colombo ci fu qualche spericolato che si mise in mare al di là dello stretto di Gibilterra. Di due viaggi solamente vorrei parlare. ma assai esemplificativi. Il primo è quello di un avventuriero che si mise in mare per disperazione e per scampare la forca. «Avendo sentito che un suo amico di nome Gunnliorn aveva visto una terra a ponente dell'Islanda mentre era trasportato dal vento fuori rotta. Eric il Rosso decise di andarci e. se possibile. stabilirvisi». Il secondo. quello di una combriccola di religiosi.irresponsabilial puntoche - le uniche precauzioni che presero - furono quelle di portarsi dietro il vino per celebrare la me sa e di far quaranta giorni di digiuno prima di costruire l'imbarcazione (il resto. spettava a Dio - che in effetti fece il suo servizio puntualmente); intendo San Brandano e i suoi diciotto colleghi. Curioso che il viaggio a Ovest. già da allora avesse motivazioni opposte a quelle del viaggio «mistico» verso oriente; già da allora incominciasse a a me ... Tutto ciò che accade, se ha senso, è per natura contraddittorio ... Quel che è vero non mi interessa quasi, e nemmeno quel che è reale; mi interessa solo quel che io immagino che sia. quel che avevo represso ogni giorno dentro di me per vivere ... ho il ricordo affollato di particolari simili a migliaia. miriadi di facce, gesti, storie, confessioni. tutte intrecciate e incastrate come una facciata allucinante di tempio indù fatta non di pietra ma di esperienza della carne umana, un mostruoso edificio di sogno fatto completamente di realtà eppure non una realtà in sé. ma solo il vaso in cui si contiene il mistero dell'essere umano>. Se l'equilibrio è morte e la contraddizione vita non vi è. credo. scrittura più vitale di questa. che a ogni riga mette in discussione quello che la ragione aveva affermato un istante prima. e erto. ma vi è un punto che vorrei ancora indicare prima di conùnuare il discorso in un'altra puntata di «Uomini volanti». ed è quello dell'immaginazione che agisce «anche in assenza degli ogge1ti percepiti», di cui la definizione posta all'inizio di questo scritto. Sono infatti convinto che l'immaginazione creativa 11011 può mai agire «in assenza» ma sempre al centro di un processo di interazione con il percepito nel/' esperienza del vivere. L"immaginazione che opera «in assenza» è proprio quella degli schemi precostituiti del Potere. quella dei Grandi Programmi. delle Grandi Sistemazioni. di cui è esempio attuale il Computer. figura fond~mentale e ultima della cosiddetta ragione. strumento in apparenza definitivo al servizio dell'immaginazione politica. in realtà colosso con un piede d'argilla: l'imprevedibilità del comportamento umano. . L'immaginazione creativa può agire «in presenza» perché si serve, deve servirsi. di uno «strumento» quanto mai vivo. carico di storia e mutevole: il linguaggio. E naturalmente il linguaggio stesso può essere l'esperienza prima ma non l'unica. altrimenti si generano mostri. quei mostri che uno scrittore come Borges contribuisce a tenere in vita. sapendo che l'immaginazione può essere ceretta a sistema>. Se questo accade è in quell'unico modo, che ora rifiutiamo. della Macchina Tritauomini. È Borges il vero cantore di Stai.in; è -per questo. credo, che molti «distruttori». (cioè: molti poeti) sono stati eliminati dal Grande Costruttore della Macchina. significare la ricerca di ricchezza (quella che sarà poi. col colonialismo. la ricchezza dell'Eldorado. del caffè in Brasile. ecc.); che già da allora significasse la ricerca di un magazzino di possibilità. Per Eric: greenland (chiamata così perché la gente sarebbe stata attirata là se il paese avesse un bel nome). vinland, l'erba del pane, avena, gli alberi mosiir (betulle da canoa e da costruzione). Brandano trova pecore, uccelli,pane bianco (una rarità) e radici squisite, abiti nuovi, mele, profumi, pezzi di mostro da mangiare, acqua, pentole ... Viaggio mistico? Si. in un certo senso quello di Brandano. Ma soprattutto una sfida, un salto verso l'ignoto premiato dalla scoperta di una terra ricca. una terra che diventerà il nuovo faro di una civiltà. Il viaggio a oriente era. in ceno modo,una progressionecontinua.costante, sempre più lontano. li viaggio a occidente un gioco, un vagare a caso nel mare - poco importa capitare a Terranova invece che alle Faroer. su un'isola inventata piuttosto che in Groenlandia. Certo che questo viaggio contiene una maggiore dose di imprevisto. Nasce dal fatto che per andare ancora più a occidente. considerandosi già sulla terra più a ovest del mondo, significa essere costretti da ragioni di sopravvi-

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