Semmering (Austria) Seminario su Informatica e società, 2-7 giugno 1980 lsaac Asimov lo, robot Milano, Tascabili Bompiani, 1978 pp. 326, lire 2.500 K. Marx Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica Firenze, La Nuova Italia, 1970 pp. 687, lire 4.500 P. J. Farmer Fabbricanti di universi Milano, Editrice Nord, 1974 Stanley Kubrick 2001 Odissea nello spazio R. Wise Star treck 1. Un seminario «difficile» U n gruppo di persone di nazionalità, biografia e interessi diversi (~nformatici, filosofi, storici, politologi) viene «sequestrato» per cinque giorni in un paesino austriaco e provocato a ragionare su un tema volutamente generico, «informatica e società». Ne viene fuori un po' di tutto, ma emergono lìmpidamente due scelte comuni: il rifiuto di assumere ruoli disciplinari scontati (gli «effetti sociali» del processo di informatizzazione interpretati dal punto di vista tecnicoscientifico1 politico, economico, ecc.), e una spiccata disponibilità a lasciarsi sedurre dal fascino della macchina, dal gioco analogico e interdisciplinare dei suoi modelli. Una situazione che si struttura a partire dagli interrogativi più che dalle risposte, rapporti che si intrecciano attraverso la suggestione empatica dei testi e dei discorsi più che attraverso l'accordo sulle «ipotesi». Una situazione, quindi, impossibile da raccontare dall'esterno (si rischierebbe di ridurla ad un arido elenco dei temi di intervento). Aggiro la difficoltà raccontandola dall'interno: invece di scrivere un servizio su Semmering, costruirò una narrazione teorica a partire dagli spunti di riflessione, dalle immagini, dalle memorie che mi suggeriscono gli appunti sulla discussione. 2. Robot-Cyborg-robot a). Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno; b). Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge; c). Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e con la Seconda Legge. Queste sono le tre Leggi immaginarie della robotica, su cui Isaac Asimov fonda la sua epopea tecnologico-sociale. Il loro delicato equilibrio si gioca fra la «pelle» del robot e la «pelle» umana. I racconti si basano naturalmente sulle situazioni limite in cui l'equilibrio sembra divenire impossibile; Asimov affida la soluzione delle aporie che nascono in simili casi al personaggio di Susan Calvin, geniale psicologa dei cervelli artificiali che ama i robot e odia· gli esseri umani. È una soluzionesolo apparentemente 11aradossale: contrapporre i robot buoni all'umanità cattiva è l'unica via per salvare la pflle dell'uomo, non solo la pelle metaforica, ma anche quella reale, diaframma sensibile che congiunge e separa ad un tempo soggetto umano e ambiente «naturale». La pelle è la sede di quella sensibilità che consente all'uomo di distinguersi dall'oggetto naturale, ma che gli consente anche di sentirlo, di farne il prolungamento della propria volontà, di dominarlo come strumento. Tentiamo di rileggere da questo punto di vista il movimento dialettico che Marx pone in atto nelle pagine dei Grundrisse, note come «frammento sulle macchine». L'uomo perde il dominio sullo strumento del suo lavoro nel momento in cui questo non si presenta più come protesi, prolungamento tattile della sua intelligenza manipolatoria dell'ambiente naturale. Ciò avviene perché il rapporto di capitale trasforma radicalmente la nozione di forze produttive: l'intero processo produttivotutti i suoi momenti, uomini e struAll'esterno, lungo i viali. menti - divengono «un mezzo di produzione per il capitale, per il quale solo il valore è fine a sé». L'universo temporale della produzione «naturale», del ricambio organico uomo-natura,il tempociclicoe ripetitivo continuamente riprodotto dalla sapienza del gesto lavorativo, viene sostituito dal tempo lineare dell'accumulazione capitalistica. Il processo di produzione è ora governato dalle leggi del tempo astratto che si costituiscono a partire dal ritmo della macchina, la quale «possiede una propria anima nelle leggi meccaniche in essa operanti». L'intelligenza tattile è soppressa nel momento in cui viene soppresso nel prodotto «ogni rapporto al bisogno immediato del produttore e quindi al valore d'uso immediato». Al capitalemacchina bastano «l'udito» - per sentire il ritmo uniforme delle sue membra meccaniche - e la «vista» - per contare i prodotti; udito e vista astratti, ricostruzione di uno spaziotempo puramente geometrico-quantitativo, la qualità tattile, residuo simulacrale del valore d'uso, viene abbandonato alla manipolazione del consumo. Eppure anche l'automa, in quanto «costituito di numerosi organi meccanici e intellettuali, di modo che gli operai stessi sono determinati solo come organi coscienti di esso», acquista in un certo senso una pelle. La pelle del robot? In realtà qui non è più possibile parlare di robot; volendo tradurre lè immaginimarxianenel linguaggiodel• la SF contemporanea, dovremmo parlare piuttosto di cyborg, ambigua entità mezzo uomo e mezzo macchina, punto di incontro del processo di umanizzazione della natura e del processo di naturalizzazione dell'uomo, soggetto dilaniato «la cui unità esiste solo nel macchinario vivente», «gli organi del cervello umano creati dalla mano umana» si sono autonomizzati dando origine ad una nuova forma di vita, ibrido di natura naturans e natura naturata. Ma la riflessione di Marx lascia poco spazio a rimpianti umanistici sull'alienazione del soggetto produttore. La macchina viene analizzata soprattutto dal punto di vista dei suoi effetti di emancipazione dal sapere «naturale» del ricambio organico uomo-natura. Il prezzo della emancipazione è la costituzione del soggetto astratto del rapporto di capitale, ma l'alienazione passa in secondo piano di fronte alla potenza produttiva di tale soggetto, alla sua capacità di assorbire «le forze produttive generali del cervello sociale». Questa è la condizione per ridurre il lavoro umano ad un minimo, per fondare il rovesciamento dialettico, per restituire alla macchina il suo valore d'uso, perché il cyborg possa torna.e ad essere il robot buono. Che fine fa la pelle in tutto questo processo? Si è spostata, non separa più uomo e strumento, bensì l'intero processo sociale (in quanto processo industriale che integra uomo e strumento) dalla natura inorganica di cui tale processo si impadronisce. In altre parole, alla fine del movimento la tematica della separazione appare esasperata: si ripropone l'angoscia dell'oggetto naturale e della necessità dell'appropriazione. L'ortodossia marxista ha puntualmente rimosso il problema, assumendo come risolto il movimento robot-cyborg-robot nella positività del programma politico di socializzazione delle forze produttive, mettendo cioè il partito al posto della Susan Calvin di Asimov nel ruolo di garante della bontà del robot (e di disciplinatore della cattiveria umana). 3. Golem, androidi e altri mostri Il marxismo critico rappresenta - con alcune eccezioni- l'altro polo dell'immaginario tecnologico: quello della tematica dell'alienazione, della macchina cattiva (in quanto macchinacapitale ). Da questo punto di vista si è posto l'accento - soprattutto a partire dalla critica del taylorismo-sulla ridefinizione dell'attività umana a partire dai modelli prodotti dalle macchine. Finché la macchina si presenta ancora in qualche modo come utensile, l'oggetto del sapere capitalistico è in primo luogo la divisione del lavoro fra gli uomini; a mano a mano che si sviluppa il sistema automatico di macchine che si annette il lavoro vivo come organo cosciente - il cyborg - è l'uomo stesso in quanto macchina a divenire oggetto del sapere. Il punto di arrivo di questo processo trova la sua rappresentazione fantastica in un'altra invenzione della SF: l'androide, la bio-marchina che nascerà quando l'ingegnt.ria genetica avrà realizzato_il suo progetto: dal modello meccanico dell'organismo umano al modello umano della macchina. Nasce il dubbio che la macchina, che già «sente• e «vede», possa anche imparare a toccare, possa rivestirsi di «vera• pelle. Terrore già vivo in un vecchio film di F. Lang (Metropolis) nel quale la progressiva umanizzazione del doppio meccanico della protagonista femminile si appesantisce di simbologie arcaiche, evocando il mito del Golem accanto alle immagini fantascientifiche. L'avvento del computer introduce nuove variabili in questo panorama variegato delle rappresentazioni immaginarie del rapporto uomo-macchina, ma non ne smentisce l'ambiguità di fondo: l'immagine del calcolatore appare ~te e minacciosa ad un tempo. Rassicurante perché il computer non si presta a fantasie antropomorfe: non ci guarda come il robot, non ci espone al rischio di un effeno Medusa prodono dal rispecchiamento nel doppio meccanico. Minacciosa perché questa nuova macchina «intelligente• ci parla, modello cibernetico della Sfinge, ci interroga suggerendoci il dubbio che anche gli organi coscienti dell'automa possano essere meccanizzati. Allraverso l'informatica il capitale si appropria del linguaggio vivente, rinuncia a carpire il segreto della nostra pelle: la sensibilità più «primitiva» (ma più difficilmente riproducibile) del soggeno produttivo può essere riprodotta come simulacro, luogo immateriale di uno spazio-tempo simulato, ricostruito, come algoritmo di un processo produnivo astratto, senza interferenze e contani. Di fronte a questo nuovo pericolo, la rappresentazione del «troppo umano• della macchina di Lang suscita il sorriso. Non cosl quella propostaci alla fine degli anni '60 dal film di Kubrick, 2001 Odissea nello spazio. Qui la sede del troppo umano sono la «memoria• e la «voce», per questo lo scacco del doppio movimento, umanizzazione della natura-naturalizzazione dell'uomo, appare tanto più drammatico: non più la schizofrenia del doppio meccanico, ma la proiezione paranoica nell'aggressività omicida del supercalcolatore. Kubrick sembra vedere una sola possibilità di ricostituzione della differenza: la regressione a dimensioni arcaiche dell'umano. Le allusioni alla possibilità di sviluppo di un superuomo non possono occultare che le azio-
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