Alfabeta - anno II - n. 9 - gennaio 1980

rivista di • estetica Luigi Pareyson, Luciano Anceschi, Rosario Assunto, Renato Barilli, Gilio Dorfles, Franco Fanizza, Mario Perniola, Gianni Vattimo estetica ed ermeneutica, sistemi culturali, architettura e psicanalisi, l'estetica biblica e cristiana, susan sontag, la poesia sonora, florenskij, estetica e piacere, lukacs, arte politica e guerra, nichilismo ed espressionismo, critica dell'800, banfi, arte e follia, retorica, il liberty, matisse (fascicoli 1, 2, 3, 1979) arte e metropoli (fascicolo 4, 1980, numero monografico) abbonamento 1980: L. 18.000 anno Il, 3 fascicoli per l'abbonamento versare L. 18.000 sul ccp n. 11571106 intestato a Rosenberg & Sellier Editori in Torino, via Andrea Daria 14, 10123 Torino, specificando "rivista di estetica". ~ Rosenberg&.Sellie,.r... ;"'"00 PierPaolo PASOLINI Porcile 320 pagine, 7500 lire ~ til ttadas e Conquestetragediesi concludela pubblicaziondeell'operateatraledi Pasolini gli altri titoli: Calderon• Affabulazione- Pilade GARZANTI re l'avversario a giocare con le regok da noi stabilite. E in questo sensò non ha nulla a che vedere con l'amore, anche se può trascinarsi dietro, come ,risultato, l'aJ11ore,così come i morti sul campo, dopo ogni guerra che si rispetti. «L'investissement psychologique ou sexuel n'a à voir avec l'enjeu de séduction. Investissements, contre-investissements: c'est l'économié psychique des pulsions et du sexe. Jeu, enjeu et défi ce sont !es figures de la passion et de la séduction». (Baudrillard, La passion de la régle, p. 10). La seduzione quindi è solo una strategia interattiva che si fonda sul puro artificio, e, in quanto tale, è solidale al processo di derealizzazione che investe la nostra attuale società .. Come sostiene Baudrillard, si tratterebbe oggi di una sorta di capitalismo dandy al cui interno si simulano lavori socialmente «produttivi», rivolte produttive, società produttive. Ma in realtà è in gioco solo una rappresentazione immaginaria: il fantasma della produzione di oggetti, là dove ormai si manipolano solo segni, in un mondo in cui l'immaginario si appiattisce ogni giorno di più, per dare spazio all'espansione del simbolico. «La seduzione non è dell'ordine del reale - afferma Baudrillard - ... non è mai dell'ordine della forza, né del rapporto di forze( ...). Del resto il reale non ha mai interessato nessuno. Esso è per eccellenza il luogo del disincantamento» (Dimenticare Foucault, pag. 93). Secondo una simile visione sarebbe pura utopia pensare all'amore come tensione desiderante in grado di rigenerarsi nell'inesauribilità di una presenza. L'amore non può essere che differenza pura che opera su una differenza: «il desiderio non si consuma se non gli si offre un oggetto opaco da vincere» (Lo scambio simbolico e la morte, p. 124). L a seduzione in quanto messa in scena di una strategia a lungo termine, si fonda essenzialmente sul desiderare il desiderio dell'altro. È un processo volto a modificare la relazione duale in base ad una logica che si impone con lo stesso rigore, tanto a chi è sedotto, quanto al seduttore. Kierkegaard infatti, parlando di Don Giovanni in una riflessione sulla musica di Mozart e l'Eros, lo definisce non tanto un «seduttore», quanto piuttosto «ingannatore»: «per essere un seduttore - sostiene Kierkegaard - occorre sempre una certa riflessione e una certa coscienza( ...). A Don Giovanni questa coscienza manca. Perciò non seduce. Egli desidera, e questo desiderio ha un effetto seduttore; è per questo che egli seduce (...) per essere un vero seduttore gli manca il tempo (...). Quello con cui egli inganna è il genio della sessualità» (Don Giovanni. La musica di Mozart e l'eros, p. 111). La seduzione quindi non è affatto un imporre se stessi, ma, al contrario, implica una completa ascesi che faccia dire e tacere, fare e tralasciare ciò che si deve al momento opportuno. E in ciò consiste l'importanza della Kairòs (occasione) sottolineata da Mario Perniola nella logica della seduzione. La problematica della seduzione si rivela così inseparabilmente correlata ad una metafisica radicale della simulazione. Desiderare il desiderio dell'altro non significa tuttavia che !'«altro» sia il vero destinatario. Alla riuscita della prova infatti è il seduttore che appare sia come il destinatore che come il destinatario ultimo. Egli infatti non ama: ama solo se stesso. E in questo senso il suo desiderare il desiderio dell'altro si chiude in un processo che si curva su se stesso come un'immagine riflessa in uno specchio concavo. Perché la seduzione si realizzi essa deve costituirsi come un modello trasformazionale in grado di operare su due differenti livelli: a livello di competenza cognitiva del destinatario, quindi a livello dei suoi investimenti passionali. Del resto, condizione necessaria affinché il meccanismo del desiderio sia attivato dagli spostamenti successivi dell'oggetto del desiderio, è che l'oggettodel desiderio si configuri innanzitutto come oggetto di valore. In questo senso la soluzione si caratterizza come lo scarto tra due competenze, realizzandosi in un «far-fare» o in un «far-essere» del soggetto manipolato, non in virtù di una intimidazione o di una esplicita provocazione, ma bensì di una sottile persuasione. Così può accadere che un «dover essere» o un •dover fare», e cioè il sistema di obblighi, prescrizioni e interdizioni dello stato iniziale in cui si configura la competenza modale del soggett9 manipolato, all'interno del processo manipolatorio e quindi della progressiva perdita di libertà, si trasformi, successivamente, in un «non poter-non fare,., e quindi, infine, in un «voler fare,.. Su questo processo che mette in gioco un «fare,. persuasivo del seduttore e un «fare» interpretativo del sedotto, si incemia la trasformazione degli investimenti passionali del soggetto manipolato. che dell'altro non si finisce mai di comprendere. È qualcosa che dell'altro ci sfugge sempre. I n questo senso l'equazione proustiana soggetto di fuga-oggetto d'umore è un'equazione che riguarda il problema della conoscenza. La seduzione in quanto sfida interpretativa, si attualizza allorché il seduttore è in grado di aprire lo spazio ad un'iscrizione immaginaria presentandosi come ainigma dusluton (enigma difficile a risolvere), e cioè come testo la cui lettura non si profila lineare, ma i La storia geografica Giulia Niccolai (a Laura Lepetit) Vado spesso a Me/ano e vivo tra Milano e Mulino di Bazzano nel senso di • quindici giorni qua e quindici giorni là e non nel senso di Piacenza che sarebbe a metà strada. Sarebbe ed è a 60 Km. da Milano a 60 Km. da Mulino. Anche Me/ano è a 60 Km. da Milano ma a 180 da Mulino essendo Me/ano a nord di Milano e Mulino a sud. Questa poesia la sto cominciando a Brescia. (Continua) Me voiçi à Paris. De la fenetre de mes amis je vois le Pare Montsouris. le souris meme si j'exagère avec la rime parce que le pare n'est pas mon sourire c'est une montagne de petits rats qu'on ne voit pas. Eccomi a Parigi. Dalla finestra dei miei amici vedo il Pare Montsouris. Sorrido anche se esagero con la rima perché il parco non è il mio sorriso è una montagna di piccoli topi che non si vedono. Traducendo in italiano ho eliminato la rima e sono arrivata a 14 versi come prima. (Continua) È viaggiare che porta a fare giochi di parole o sono i giochi di parole che si fanno viaggiando o sono le parole che giocano e viaggiando fanno e dove portano. Si vede si vede eccome si vede che sto traducendo Gertrude Stein. Ma se sono portata a fare giochi di parole in proprio se continuo a viaggiare e a scrivere poesie come si farà a vedere finita la mia traduzione di The Geographical History of America. Beh l'inizio c'è già nel titolo e io sono a buon punto. Ora per un po' sto ferma a Milano vado avanti con la storia e anche la poesia Operatore di forza della seduzione in quanto trasformazione della competenza cognitiva del destinatario, è il desiderio che si articola innanzi tutto sulla modalità del «sapere»: è un desiderio di sapere. Del resto su questa stessa modalità si articolano anche le passioni privilegiate della seduzione, come la Sorpresa, la Curiosità, l'Ammirazione e la Meraviglia. Per Cartesio la Meraviglia è una passione fondamentale: è la subitanea sorpresa dell'anima che la spinge a considerare con attenzione gli oggetti che le sembrano rari e straordinari (Passioni del/'anima, I, 22). Questa passione non ha per oggetto il bene o ilmale, ma solo la conoscenza dell'oggetto di cui ci meravigliamo, «e poi.ché ciò accade prima che noi sappiamo se l'oggetto ci sia utile o meno, la Meraviglia mi appare come la prima di tutte le passioni» (Ibidem, 11, 53). Per Cartesio, come già per Aristotele, la Meraviglia sta alla radice del dubbio e della ricerca: è il prendere coscienza di non comprendere ciò che si ha di fronte, e che, seppure per certi aspetti ci è familiare, tuttavia per altri ci si rivela inspiegabile e meraviglioso. Ideale ermetico del desiderio di conoscenza che sta anche alla base di una delle strategie più sofisticate impiegate dalla seduzione nella storia della letteratura. La fascinazione infatti giocando essenzialmente sulla modalità del «voler sapere>, in fondo è qualcosa (Continua) cui percorsi di senso sono multipli. Allorché il seduttore apre uno spazio all'interazione amorosa, simile a un territorio labirintico i cui segni si presentano continuamente contraddittori. Come è noto, la labirintizzazione del teatro della guerra era anche la strategia bellica adottata dagli Sciti contro i Persiani: e gli Sciti non sono mai stati vinti dai Persiani. L'abilità quindi di attrarre l'altro all'interno di un proprio labirinto di senso, tendendo il filo sottile ma implacabile del desiderio di sapere, è una strategia che generalmente ha come esito la «labirintizzazione,. stessa dell'altro nella propria passsione: «Sii saggia Arianna!. .. -Ammonisce Dioniso alla sua vittima deplorante il proprio smarrimento passionale - Non ci si deve prima odiare, se ci si vuole amare?/ lo sono il tuoLabirinto,. (Nietzsche, Ditirambi di Dioniso, p. 35). Secondo le tattiche e le strategie impiegate nel processo manipolatorio, il seduttore si costituisce così in quanto «attore sociale,.. Egli viene definito infatti dal proprio gioco. Non prima. Per chiudere, possiamo quindi dire, parafrasando Paolo Fabbri, «la regola è più forte dell'amore,.. E se la morte può essere accettabile con la regola, ma orribile altrimenti, analogamente, l'amore può essere accettabile se esiste una strategia a lungo termine del desiderio, sia pure una strategia .di guerra come la seduzione. Non è sentimentalismo, altrimenti?

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