Alfabeta - anno I - n. 6 - ottobre 1979

AntoniRo anieri Setteanni di sodalizio conGiacomoLeopardi Garzanti PresentatdaaAlberroArbasinoe daGiulioCattaneo, unasingolarissimoaperabiografica: laviraquotidianadi Leopardai Napoli, vistadaunocchiodeformante unpo'meschino. ..·....160pagine,4800lire.·, PREMIOMONDELLO 1979 N. SCOTT MOMADAY CASAFATTADI ALBA N. SCOTT MOMADAY • CASA FATI A DI ALBA IL PIÙ GRANDE ROMANZO INDIANO 0' AMERICA GUANDA QO\ t l~l.)1\\.,( 1 ClDICO. VAOO \tv &f.lh\0. '~OtJ \U.,ODf.Ril 1MI FA: ·n StCCAtvO A}.JC\.\t LÀ. ORMAI 50N0 SCA1EJJA11 .' u, :l e ■- cicli in cui !"umanitàsi divide oe.nivolta in fattori opposti. destinati ogni volta a riunirsi. E dalla separazione dei sessi che è nata l'incurabile solitudine dell'essere umano. Il fondamento dell'evoluzione Fino alla fine del secolo XIX la scienza è rimasta muta di fronte alla sessualità. Essa non poteva fornirne che un inventario e una descrizione nei suoi vari aspetti. Si trattava di un fatto a cui. diceva Buffon «non c'è altra soluzione da fornire se non quella del fatto stesso». La sessualità ha potuto ricevere un autentico statuto scientifico solo dopo l'enunciazione della teoria evoluzionistica. Solo allora i problemi sulla sessualità hanno potuto esser posti in termini non più di origine. ma di funzione. E questa funzione è stata suggerita per la prima volta da Weissman nel 1885. Si tratta. scrive. di produrre «le differenze individuali per mezzo delle quali la selezione naturale crea nuove specie». Perché tutta la teoria dell'evoluzione si basa sull'esistenza di differenze biologiche fra individui appartenenti alla stessa specie. Non ci può essere selezione. e dunque cambiamento. che fra ciò che non è identico. Proprio perché gli individui presentano singolarità ereditarie si riproducono differenzialmente. e alcuni lasciano una discendenza più numerosa di altri. Per Weissman. la sessualità. con la straordinaria varietà delle sue forme nel mondo vivente. acquisiva un senso solo se serviva a produrre ed accrescere la variabilità individuale. se fungeva da macchina per produrre il differente. Formulata in un'epoca in cui le leggi dell'ereditarietà erano ancora sconosciute. quest'idea di Weissman è stata totalmente confermata dalla genetica e dalla biologia molecolare. Per la biologia moderna. ogni essere vivente si forma in base all'esecuzione del programma inscritto nei suoi cromosomi. Negli organismi che si riproducono per fissione. il programma genetico è scrupolosamente ricopiato ad ogni generazione. Resta identico a se stesso in seno ad ogni popolazione. salvo qualche raro mutante. In simili popolazioni. l'adattamento esige la selezione di questi mutanti per effetto delle condizioni ambientali. In compenso. quando la sessualità diventa una condizione necessaria per la riproduzione. ogni programma genetico si forma non più come copia esatta di un solo programma. ma attraverso il riassortimen.to di due programmi differenti. Di conseguenza. ogni programma genetico- cioè ogni individuo - diventa diverso dagli altri. È questo riassortimento che consente programmi dotati di considerevoli potenzialità di adattamento e che ha permesso all'evoluzione di acquisire il proprio ritmo. Legata a tutta una serie di dispositivi concernenti la meccanica dei cromosomi. la sessualità rappresenta una delle due principali invenzioni dell'evoluzione (l'altra è la morte degli individui). È la sessualità che obbliga i programmi a percorrere le possibilità della combinatoria genetica. All'identico che prescrive la riproduzione stretta di un programma. la sessualità contrappone la differenza apportata. ad ogni generazione. da un necessario riassortimento. Assicurando l'unicità biologica dell'individuo. essa costringe al cambiamento e rende possibile l'evoluzione. Se bisogna essere in due nell'atto riproduttivo. è per fare l'altro. Quanto più un campo scientifico concerne le questioni umane. tanto più le teorie in gioco rischiano di trovarsi in conflitto con le tradizioni e le credenze. Tanto più. inoltre. i dati forniti dalla scienza possono essere manipolati a fini ideologici e politici. È quanto accade attualmente con la biologia. in particolare. ove si vede riaccendersi ora una vecchia e brutta disputa che verte sulla rispettiva funzione dell'innato e dell'acquisto in certe attitudini degli esseri umani. Dal punto di vista della biologia. il problema può esser posto nel modo seguente: ogni essere umano. dal più umile al più superbo. costituisce l'espressione di un programma contenuto nei suoi cromosomi. Ma. evidentemente. nessun individuo vive nel vuoto. Esso rappresenta sempre qualcosa di simile a ciò che gli studiosi di termodinamica chiamano sistema aperto e non può svilupparsi. crescere e riprodursi se non grazie ad un triplice flusso di materia. di energia e di informazione. Dunque lo sviluppo e la vita di un essere risultano necessariamente da un"interazione assai stretta fra la sua ereditarietà e il suo ambiente. Fra gli organismi molto semplici. le istruzioni contenute nel programma genetico sono eseguite in modo rigido. Ciò che forse caratterizza mee.lio la direzione seguita dall'evoluzi~ne. è raumento degli scambi fra rorganismo e il suo ambiente. I «successi» evolutivi rappresentano il più delle volte un accrescimento sia della capacità di percepire. sia di quella di scegliere una reazione. Questo accrescimento implica un rilassamento delle costrizioni imposte dal programma genetico. un'«apertura» di tale programma in un senso che consenta all'organismo di estendere il proprio raggio d'azione. Così. il rigore dall'eredità si attenua progressivamente. Nel programma genetico che sottende le caratteristiche di un animale un po' complesso. c'è una parte obbligata la cui espressione resta strettamente fissata ed un'altra aperta che fornisce all'individuo una certa libertà di risposta. Da una parte. il programma è rigidamente prescritto. per strutture. funzioni e attributi. Dall'altra. esso non determina che potenzialità. norme o capacità. È cosi che i quarantasei cromosomi dell'essere umano gli conferiscono tutta una serie di attitudini. fisiche o mentali. che esso può utilizzare e sviluppare in modi molto differenti a seconda dell'ambiente e della società in cui cresce e vive. È l'attrezzatura genetica che dà al bambino la possibilità di parlare. Ma è il suo ambiente che gli fa imparare una certa lingua piuttosto che un'altra. Invece di scorgere qui due ordini di fattori complementari e indissolubilmente legati. si è cercato da molto tempo di opporli. Si è voluta quantificare la parte dell'eredità e quella dell'ambiente nel comportamento e nelle attitudini umane. Inoltre. come si è vito. la sessualità rappresenta un meccanismo che assicura l'unicità dell'individuo. Poiché tutti gli individui sono differenti per la natura stessa della vita. fin dove si estendono queste differenze nel campo delle attitudini mentali? Per quelle capacità intellettuali che contano così tanto nelle nostre società. ci sono di- ,parità di orgine biologica? Di fatto. questa domanda è ,pe,M>posta a due livelli che non vanno confusi: quello delle differenze fra gli individui che appartengono ad una stessa popolazione e quello delle differenze fra popolazioni distinte in base alla loro ripartizione geografica. Sulla seconda domanda. quella di un'intrinseca inferiorità di certe razze umane rispetto ad altre. la biologia ha attualmente una posizione molto chiara. Per essa. associare sistematicamente e necessariamente al colore della pelle o alla forma del cranio una maggiore o minore attitudine a prestazioni in campo sportivo. artistico o intellettuale. denota. in effetti. un pensiero tipologico o essenzialistico. cioè un pensiero completamente sorpassato. Nella visione platonica del mondo che è prevalsa sino alla metà del secolo scorso. ciò che importava erano i tipi. le essenze. In un gregge. i montoni non erano che esemplari formati sullo stesso stampo. copie conformi del tipo montone. Solo il tipo aveva una realtà. Gli individui non ne erano che il riflesso. Dio aveva creato una gerarchia di tipi. a ciascuno dei quali aveva conferito forme e attributi. Secondo questo schema. alla forma di una mucca o di un coniglio erano automaticamente associate proprietà definite e immutabili. Per un essere umano. il nascere bianco o nero dava. per questo solo fatto. certe carutteristiche e certe attitudini; proprio come in India. nascere in una cera casta fissava ipso facto sia lo statuto sociale. sia la parte di ricchezza o di potere a cui si poteva ambire. Le razze: un concetto sorpassato Questo modo di considerare il mondo vivente è proprio quanto è stato rigettato dalla biologia moderna. da Darwin in poi. Per Darwin. in effetti. tutti gli individui di una specie differiscono fra loro. Oe.num, è unico. Un gregge di montoni ~on corrisponde più ad una collezione di unità identiche. Si può rappresentare questa popolazione mediante la distribuzione di certi caratteri intorno a una media. Ma questa media non è che astrazione. Solo gli individui con le loro singolarità e differenze hanno una realtà. E dopo Darwin. la biologia ha continuato a rafforzare questo modo di vedere con nuovi argomenti. Nel corso degli ultimi decenni. nella misura in cui si osservavano caratteri più numerosi e meglio definiti grazie a tecniche più sottili. si è scoperto con stupore che le differenze fra individui. animali o umani. sono straordinariamente più vaste. che concernono una quantità di caratteri incredibilmente più ampia di quanto si fosse sospettato sinora . Quando si analizzano certi tratti. come la struttura delle proteine seriche. o diversi gruppi sanguigni. o gli antigeni d'isto-compatibilità si osserva. fra gli individui di una popolazione naturale. una diversità inimmaginabile. Nelle tribù dell'America centrale. la varietà trovata in un piccolo villaggio di poche decina di abitanti è già grande quanto quella fra villaggi relativamente distanti. Ciò che caratterizza una popolazione non è dunque il fatto di possedere en bloc una serie di caratteri ben determinati invece di altri. È. al contrario. il fatto di presentare una certa distribuzione dei diversi tratti osservati nell'insieme della specie umana. dei gruppi sanguigni o degli antigeni. ad esempio. Si constata allora che la frequenza di un certo gruppo sanguigno. o la sensibilità ad una particolare malattia sono un po' più elevati in una determinata popolazione piuttosto che in un'altra. Ma si tratta sempre di proporzioni. di frequenza. di valori relativi e non assoluti. Di fronte a questa situazione. il concetto di razza. o di sottospecie. o. come preferiscono chiamarlo i naturalisti. di varietà. tende a sfumarsi. Di fatto. solo la specie ~ifonda su una base biologica ben definita. La suddivisione in sottospecie è sempre stata fondata su criteri piuttosto arbitrari. e che lo divengono ancora di più con la differenza ricono- ~ciuta agli individui. Nella misura in cui si accresce il polimorfismo. decresce l'utilità delle sottospecie per la classificazione. non ,olo degli esseri umani. ma dell'intero mondo animale. Qualche decennio fa. ad esempio. per classificare le lumache di una certa specie vivente nell'America del Nord. gli zoologi avevano ritenuto utile distinguere sino a sessantotto sottospecie. Oggi. per tener conto delle recenti acquisizioni della biochimica. bisognerebbe moltiplicare questo numero per circa dieci volte. Come dire che il concetto di sottospecie o di razza perde ogni valore operativo. Al limite. bisognerebbe concepire una razza per ogni individuo. La divisione delle specie in sottocategorie porta a congelare le descrizioni in quadri ufficiali. Non si traduce la realtà. questa differenza enorme. questa dinamica che costituisce la ricchezza del mondo vivente. Parlare di razze. oggi. valutare gli individui in base alla loro origine e alla loro appartenenza a un determinato gruppo biologico o sociale. indica un modo di pensare desueto. Sfortunatamente. il pensiero tipologico si incontra ancora in molti campi. Esso serve ancora in vari contesti. compresi quelli che si considerano d'avanguardia. La risposta che oggi può dare la biologia ad un altro problema che ho ricordato. quello della differenza delle attitudini. è. in compenso. molto meno precisa. perché il meccanismo della sessualità è strutturato in modo da produrre ogni volta l'unico. perché ogni individuo presenta una particolare combinazione di caratteri fisici. Sin dove si estendono. nelle attitudini mentali. le differenze genetiche? Se l'organismo è frutto di un'interazione fra ambiente e ereditarietà. si possono distinguere le rispettive funzioni di questi due fattori nelle prestazioni intellettuali? Perché la stretta interdipendenza fra le determinazioni biologiche e quelle sociali è troppo spesso sottovalutata. quando non è puramen-

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